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(Adnkronos) - Marco Bocci è tornato a parlare del periodo difficile della sua vita quando nel 2018 è stato colpito da una grave infezione cerebrale. Ospite oggi nel salotto di Mara Venier a Domenica In, l'attore ha ricordato di aver perso memoria: "Ci ho messo molto a ricordarmi le cose. Una parte di memoria è tornata, l'altra è persa per sempre. È stato brutto farci i conti all'inizio". La causa è stata il virus herpes simplex tipo 1, che ha provocato un'infiammazione del cervello e ha compromesso la sua memoria e il suo comportamento: "Non ha inciso affatto sul mio lavoro", ha detto ironizzando. L'infiammazione lo ha costretto a una lunga convalescenza e a convivere con problemi di memoria: "Posso anche vedere un film 5 volte, senza sapere di averlo già visto. Ho imparato a conviverci". Dal virus Bocci ha imparato tanto: "Sono stato fortunato, oggi apprezzo al massimo ogni cosa. Mi piace vivere il presente. Non ero così prima. Sono cambiato, mi vivo ogni cosa senza fare progetti e programmi. È meno faticoso, mi godo ogni istante". L'attore ha parlato della sua famiglia: sposato da 11 anni con Laura Chiatti con cui ha avuto 2 figli. Con ironia, Bocci ha smentito le voci di crisi: "Secondo gli altri siamo in crisi per l'80esima volta. Che scrivano quello che vogliono". Bocci ha ricordato anche l'inizio della loro relazione: "Noi ci siamo sposati dopo due settimane di amore". Dopo il matrimonio lei ha vissuto un momento di crisi: "Ci siamo sposati prestissimo, il giorno dopo era passata l'adrenalina". Ma oggi il legame è saldo.
(Adnkronos) - Entrerà in vigore tra tre giorni il testo che modifica e posticipa l’applicazione del Regolamento Eudr. E' stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Regolamento (UE) 2025/2650 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 dicembre 2025, che modifica il Regolamento (UE) 2023/1115-Eudr riguardo determinati obblighi a carico di operatori e commercianti. “Si chiude così un percorso complesso che ha visto l’impegno concreto e costante di Federlegnoarredo, insieme ad altri attori, portando a un risultato importante: misure finalmente più attuabili”, commenta il presidente di Federlegnoarredo Claudio Feltrin. “Un ringraziamento speciale va alle associazioni europee Cei Bois ed Efic, di cui siamo membri, per il contributo costante e costruttivo. Resta ora fondamentale proseguire il lavoro in stretta collaborazione con le istituzioni affinché il percorso verso la sostenibilità, prioritario per noi, sia sempre più condiviso, e la tutela dell’ambiente proceda di pari passo con la tenuta del tessuto industriale”.
(Adnkronos) - «Rendere il territorio più sano, più pulito e più biodiverso»: con questo obiettivo, cinque anni fa, è nato il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, che oggi celebra un traguardo storico con la messa a dimora del 100.000° albero. A sottolinearne il valore è Maria Paola Chiesi, presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma che definisce il risultato tutt’altro che scontato. «Ci siamo dati un obiettivo quantitativo perché è importante avere dei traguardi. Centomila alberi in cinque anni sembravano una sfida ambiziosa, e invece ce l’abbiamo fatta», afferma. Un successo reso possibile, spiega Chiesi, «grazie alla collaborazione delle istituzioni, dei privati, delle aziende, dei cittadini e delle associazioni», che rende questo risultato «il simbolo di una comunità che si prende cura di se stessa e del proprio territorio». La posa del Ginkgo biloba in viale Du Tillot segna anche l’avvio di un nuovo progetto: la nascita dell’arboreto urbano di Parma, concepito come museo a cielo aperto dedicato alla cura del territorio e alle generazioni future. È un Ginkgo biloba, pianta antichissima e straordinariamente resistente, a rappresentare il significato profondo del 100.000° albero piantato dal progetto KilometroVerdeParma. «La scelta non è casuale -spiega Maria Paola Chies-. Il ginkgo ci lega alla storia del pianeta: cresce lentamente, diventa imponente, ed è il simbolo di un amore per il territorio che richiede tempo ma si costruisce in modo solido». Chiesi ha aggiunto che l’albero messo a dimora in viale Du Tillot è anche il primo tassello dell’arboreto urbano, destinato a diventare «una grande biblioteca di alberi, con centinaia di specie diverse». Un progetto che guarda lontano e che nasce dalla partecipazione condivisa di cittadini, bambini, istituzioni e partner. «Prendersi cura oggi del territorio significa costruire benessere, qualità della vita e futuro per le generazioni che verranno», conclude.