ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Ets e Ets2 cambiano le regole: costi in aumento di circa il 50% per lo shipping e di poco meno del 10% per il trasporto stradale pesante, ma GNL e bio-GNL restano le soluzioni più competitive. Lo studio di Bip Consulting commissionato da Assogasliquidi-Federchimica valuta scenari di lungo periodo e impatto sul Total Cost of Ownership (Tco) dell’Eu Emission Trading System (Ets 1 ed Ets 2) delle diverse commodity energetiche Secondo le proiezioni, l’aumento atteso del prezzo delle quote Ets e l’introduzione dell’Ets2 comporteranno costi aggiuntivi significativi: tra 0,7 e 1,4 miliardi di euro l’anno per il settore navale e 4-15 miliardi di euro per il trasporto stradale pesante in Italia entro il 2030. Nel settore navale, l’Ets può incrementare il Tco fino al +50%, con un impatto potenzialmente doppio se combinato con FuelEU Maritime. In questo scenario, Gnl e bioGnl emergono come le opzioni più competitive rispetto ai combustibili tradizionali. Quanto al trasporto stradale pesante, l’Ets2 determina un aumento del Tco inferiore al 10%, sufficiente a rendere attrattive le soluzioni biogeniche. Rispetto infine all’industria off-grid, l’Ets2 può far crescere il Tco del 30-40%, confermando il Gnl e il bioGNL come alternative economicamente vantaggiose. "Il Gnl e il bioGnl si confermano vettori strategici per la transizione energetica – commenta Matteo Cimenti presidente di Assogasliquidi-Federchimica – in grado di garantire competitività economica e riduzione delle emissioni nei settori più difficili da decarbonizzare, contribuendo a ridurre l’impatto gravoso della normativa Ets per le aziende ed i consumatori”. Gli scenari di lungo periodo indicano una crescita significativa del mercato Gnl, trainata dal settore navale dove le alternative tecnologiche per la decarbonizzazione sono limitate. La domanda attuale (circa 200 kton/anno) potrebbe triplicare entro il 2030 e raggiungere oltre 2.000 kton/anno al 2050, trainata dal settore navale (con oltre 1.200 kton/anno) e dal settore del trasporto stradale pesante (oltre 750 kton/anno). "Questi scenari ci confortano nelle scelte di investimento che le imprese stanno portando avanti ma sono realizzabili solo a patto che siano accompagnate da alcune importanti misure di policy abilitanti – aggiunge Costantino Amadei, presidente del Gruppo Gnl di Assogasliquidi-Federchimica – a partire dalla revisione urgente del Regolamento europeo sulle emissioni di CO₂ dei veicoli pesanti, che riconosca il valore dei biocarburanti attraverso l’introduzione del carbon correction factor. È fondamentale poi introdurre già nei provvedimenti di Bilancio 2026 oggi in discussione in Parlamento un contributo a rimborso - strutturale per almeno tre anni ed operativo fin dai primi mesi del 2026 - per le spese per l’acquisto di Gnl e bioGnl da parte delle imprese di autotrasporto. Bene la previsione contenuta nel disegno di legge Bilancio 2026 di una misura straordinaria operativa dal 2027 con risorse pari a 590 milioni per il rinnovo del parco dei mezzi, ma nella fase di attuazione è necessario che la ripartizione dei fondi preveda premialità importanti per l’acquisto dei mezzi alimentati a carburanti alternativi quali il Gnl ed il bioGnl". "Va inoltre garantita – prosegue Amadei – la continuità degli incentivi alla produzione di biometano/bioGNL, anche oltre il Pnrr, la possibilità di conservare l’incentivo anche quando il prodotto è impiegato nella navigazione internazionale, nonché prevedere l’allocazione dei proventi delle aste Ets in favore dei settori che li hanno generati per supportare processi di decarbonizzzione. Servono contemporaneamente chiarimenti urgenti sull’utilizzo delle Garanzie di Origine ai fini Ets. È imprescindibile, infine, semplificare e omogeneizzare le procedure amministrative per le infrastrutture e il bunkeraggio. Solo così potremo cogliere appieno le opportunità offerte dal Gnl e dal bioGnl e costruire un futuro energetico più sostenibile e competitivo".
(Adnkronos) - In collaborazione con Ringo C’è un bisogno profondo, spesso poco riconosciuto, che attraversa l’infanzia e la preadolescenza: tempi e luoghi tra coetanei, liberi ma sicuri, dove costruire autonomia e relazioni autentiche: il cosiddetto ‘Terzo Spazio’. Una ricerca promossa da Ringo, in collaborazione con AstraRicerche, ha esplorato, intervistando i genitori, come i loro figli tra i 7 e i 14 anni vivono oggi tempo libero, uso del digitale e supervisione di un adulto, mettendo a fuoco il ruolo del 'Terzo Spazio' al di fuori di casa e scuola. In continuità con la campagna 'Tra di noi c’è più gusto!', on air da settembre, Ringo sceglie di dare voce a questo bisogno, facendo conoscere, in primis ai genitori, l’importanza dei 'Terzi Spazi', momenti in cui i tween sono completamente liberi di essere loro stessi e creano rapporti più profondi: ridono, scherzano, scoprono il mondo e crescono, insieme. Piccoli spazi che restano tra loro ma che legano, un po’ come fa la crema di Ringo con i suoi due biscotti, per creare qualcosa di unico. Dare fiducia e creare occasioni di autonomia significa quindi investire nelle nuove generazioni e, di riflesso, in quello dell’intera società. Ciò si concretizza nella routine familiare e nei momenti di condivisione tra ragazze e ragazzi che Ringo accompagna da generazioni con i suoi biscotti dal gusto inimitabile. La ricerca fotografa la quotidianità di ragazzi e ragazze, divisa fra momenti in famiglia, routine scolastica, hobby e tempo libero con i coetanei. Infatti, il 66% dei tween riserva almeno un’ora a compiti e studio, con sport e TV (entrambi al 52%) a completare il quadro. In mezzo, trova posto il tempo dedicato agli amici, che dà forma alle relazioni e all’autonomia. Ed è così che il Terzo Spazio prende forma nei luoghi di prossimità: cortili scolastici, campi sportivi, biblioteche, panchine. La sua importanza per autonomia e indipedenza è riconosciuta dall’87% dei genitori, che in larga maggioranza credono che rafforzi le abilità sociali (66%). Nella pratica però i momenti senza supervisione sono rilevati nel 33% dei casi, e salgono al 47% nella fascia 13–14 anni. A incidere ci sono il timore dei genitori per la sicurezza fisica e le “cattive compagnie” (entrambi al 34%), ma anche come gestire il controllo online (33%). I momenti di autonomia, infatti, non si sviluppano più solo all’esterno, ma anche nel digitale, con internet, utilizzato da quasi la metà dei preadolescenti (44%), che diventa a tutti gli effetti un nuovo Terzo Spazio da considerare. Online, l’attenzione di ragazzi e ragazze è catturata dai social media (59%), specialmente nella fruizione di video brevi (YouTube e TikTok). In preadolescenza poi l’uso del web si allarga: tra gli 11–14 anni entra nello studio (47%) e diventa il modo per restare in contatto con gli amici (46%), più che tra i 7–10 anni (35% e 21%). Cambiano anche le modalità con cui ci si collega: i più grandi navigano più spesso da soli (39%), i più piccoli lo fanno affiancati dai genitori (56%). E gli effetti? Più occasioni di dialogo (33%) ma anche qualche momento di isolamento (26%), segnali che descrivono un uso del digitale in continua trasformazione. “Questa ricerca restituisce tutta la verità della complessità educativa attuale. I genitori sono consapevoli dei rischi connessi all’uso eccessivo di internet e contemporaneamente non si fidano del mondo reale, percepito come inospitale e pericoloso. Allo stesso tempo riconoscono che l’autonomia individuale e sociale di bambini e preadolescenti possa svilupparsi solo attraverso esperienze di gioco e socializzazione fuori dal controllo adulto”, commenta lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini. “Non bastano la scuola, lo sport e le attività ricreative, serve anche -continua- la sperimentazione graduale di sé nel mondo. L'aggregazione libera tra coetanei. I rapporti di amicizia in assenza degli adulti sono fondamentali per la crescita. Per questo a noi adulti tocca lasciarli andare e non solo organizzare”. La fotografia restituita dalla ricerca guidata da Ringo è quella di una quotidianità tangibile: pomeriggi tra compiti, sport e TV; passioni digitali che scorrono tra social media e video ultrabrevi e la rete che, in preadolescenza, diventa anche studio e modo per restare in contatto con gli amici. Dentro questo ritmo, il Terzo Spazio è fatto di momenti e luoghi semplici in cui autonomia e relazioni prendono forma, delineando un equilibrio contemporaneo tra presenza adulta, coetanei e digitale. Come sottolinea lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, la complessità educativa di oggi chiede agli adulti di favorire esperienze di autonomia graduale e di fidarsi dell’aggregazione tra ragazzi e ragazze, permettendo legami e tempi tra amici senza una regia costante. Lasciarli andare, senza scomparire, è l’atto educativo più difficile, eppure necessario.
(Adnkronos) - “C'è una similitudine tra donne, gentilezza e acqua. Quest'anno abbiamo dedicato alle donne la maggior parte dei nostri interventi. È importante esaltare la competenza e la professionalità femminile, perché è un motore di innovazione e sostenibilità”. Così Enrico Boerci, presidente e Ad di BrianzAcque, intervenendo, oggi a Palazzo Lombardia, alla terza edizione de ‘La Sensibile Magia dell’Acqua’, un evento organizzato con lo scopo di offrire ispirazioni sul tema dell’acqua, creando connessioni e stimolando riflessioni sul benessere umano e la prosperità economica, attraverso il dialogo tra istituzioni, imprese, professionisti e protagonisti della società civile. Al centro dell’evento, ideato e curato dall’architetto Alessia Galimberti, voci e visioni di donne protagoniste tra impresa, istituzioni e cultura, per ribadire come la prospettiva femminile possa rappresentare un volano di sviluppo sostenibile e innovazione per il settore idrico e per la comunità. “Per la terza volta riusciamo a declinare l’acqua in una forma che non è liscia, non è gassata, ma è un’acqua di relazione - afferma Boerci - Lo facciamo qui a Palazzo Lombardia, in una location importante, per condividere con i nostri stakeholder, i soci e Regione Lombardia i risultati del nostro operato il cui merito è dei nostri collaboratori, che con professionalità, dedizione, determinazione e cuore lavorano nell’attività routinaria e anche in attività innovative. Ci rendono felici e orgogliosi dei risultati che riusciamo a portare sul territorio e fuori dai confini della nostra competenza territoriale”, conclude.