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(Adnkronos) - Terzo round dell'incidente probatorio per il delitto di Garlasco nell'ambito della nuova inchiesta della procura di Pavia che vede indagato Andrea Sempio per l'omicidio di Chiara Poggi, morta il 13 agosto del 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco. Oggi, venerdì 4 luglio, sono stati fatti i tamponi per estrarre eventuale materiale biologico dal frammento del tappetino insanguinato del bagno di casa Poggi e dal corpo della vittima. "Oggi abbiamo fatto solo la parte biologica, le campionature", ha spiegato all'uscita dalla questura di Milano l'ex generale del Ris, oggi consulente della difesa Sempio, Luciano Garofano. Dalle attività svolte oggi non c'è stata "nessuna sorpresa, perché si trattava di reperti che erano stati già abbondantemente analizzati e si sapeva che cosa ci si trovava". "Ci è stato chiesto di rifare delle nuove analisi e le rifaremo", ha aggiunto il consulente della famiglia Poggi, l'ex ufficiale del Ris Marzio Capra. Sul frammento di tappetino, "laddove c'era una traccia che non aveva dato responso, si è confermata la natura ematica, come già era stato verificato a suo tempo e nulla di più". "Sono stati poi analizzati i tamponi della ragazza: anche in questo caso non si sono osservate tracce di particolare interesse o rilievo. Verranno sottoposte tutte a un'analisi del Dna, ma da un punto di vista proteico non è stato visto alcun elemento che possa ricondurre a particolari fluidi biologici rispetto a quelli che ci si aspettano", ha spiegato Capra. "Su tutti i campioni di Chiara non c’è liquido seminale", ha confermato l'altro consulente della famiglia Poggi, Dario Redaelli. L'attività di campionatura, svolta oggi, ha confermato che "le tracce ematiche effettivamente" sono tali. "Diciamo che nel 99,9% è sangue di Chiara. Gli accertamenti dei periti sono in corso, vediamo che risultati riusciranno a ottenere. Hanno appurato che il sangue campionato sulla scena del crimine è sangue". Non è stato analizzato oggi il capello trovato nella spazzatura. Gli esami verranno svolti nei prossimi giorni in laboratorio. Un calendario dei prossimi accertamenti alla presenza delle parti - a quanto si apprende - non sarebbe ancora stato fissato. Le attività dei periti incaricati dalla gip Garlaschelli, le genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, "andranno avanti con continuità da lunedì in poi", ha detto Garofano. “Ci sono ulteriori reperti da analizzare e siccome credo che la procura stia cercando di colmare le lacune che c’erano, ogni dato è importante e ogni dato consente eventualmente di aggiungere un tassello a questa storia” ha detto l’avvocato Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, al termine della terza giornata di incidente probatorio in cui sono state fatte “le campionature su tutti i reperti che mancavano e adesso aspetteremo gli esiti". I periti processeranno questi reperti senza soluzione di continuità, quindi senza ulteriori avvisi, e man mano riceveremo gli esiti di tutto”. Quanto a un bilancio di quanto emerso finora dall’incidente probatorio il legale di Stasi è prudente: “Quando avremo tutti gli esiti, potremo tirare le conclusioni su questi reperti. C’è molta pressione su questa cosa, ma non bisogna perdere di vista il focus”, ovvero la parte di incidente probatorio che riguarda il Dna repertato sulle unghie della vittima, che la difesa di Stasi e la procura di Pavia attribuiscono ad Andrea Sempio, così come l’impronta 33 trovata sul muro delle scale della villetta. Una traccia che invece - secondo le consulenze della famiglia Poggi e della difesa di Sempio - non può essere attribuita al 37enne indagato. “Noi siamo tranquilli. Ricordo che il consulente della procura, il tenente colonnello Iuliano, è un professionista con una caratura di un certo livello, non credo che abbia scambiato le creste papillari con l’intonaco”, commenta l’avvocato Bocellari. “Confido nell'estrema preparazione dei periti” ha detto l’avvocato Angela Taccia, legale di Andrea Sempio. Dopo le campionature dei reperti concluse oggi, avvocati e consulenti di parte devono attendere i risultati delle analisi, in attesa del confronto sul Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi, attribuito dalla difesa di Alberto Stasi (condannato in via definitiva per l’omicidio dell’allora fidanzata) e dalla procura di Pavia ad Andrea Sempio. "Ci faranno sapere quando ci sarà la comparazione del Dna. Per ora l'unica data fissata è il 24 ottobre", ovvero il giorno stabilito per la discussione dei risultati dell’incidente probatorio davanti alla gip di Pavia Daniela Garlaschelli. “La dottoressa Denise Albani (la genetista della Scientifica incaricata dalla gip, ndr) dovrà acquisire la documentazione da chi ha fatto le analisi prima, cioè il dottor De Stefano e il Ris e poi valuteremo insieme”, ha aggiunto l’ex generale del Ris oggi consulente della difesa Sempio, Luciano Garofano. “Il perito ha verificato che in tutti gli atti a disposizione mancano alcuni elementi per poter esprimere una valutazione completa e attendibile” ha detto l’ex ufficiale del Ris, consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra, parlando all’uscita della questura di Milano delle analisi sul Dna trovato sulle unghie della vittima. Un esame ‘tabellare’, dal momento che il materiale genetico è stato tutto utilizzato per la perizia affidata nell’appello bis del processo contro Stasi al genetista Francesco De Stefano, che aveva concluso che i due profili genetici trovati sui margini ungueali della vittima non fossero utilizzabili. “Io la valutazione completa e attendibile ritengo di averla fatta, perché ho partecipato a tutte le operazioni” in passato, “chi non l’ha fatto, si troverà una documentazione molto scarsa”, ha detto Capra. “Confermo - ha ribadito il consulente della famiglia Poggi - quelle che erano le mie valutazioni a suo tempo”.
(Adnkronos) - “Per noi l'ingegneria è una parte strategica per lo sviluppo del Paese. Le competenze sono importanti e fondamentali per lo sviluppo. Dobbiamo essere più presenti nel dibattito pubblico a supporto della collettività. È importante, poi, il confronto con gli altri professionisti: a questo scopo l'Ordine di Milano è in prima linea nella promozione della Consulta delle Professioni tecniche della Camera di Commercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza, le cui attività mirano a favorire un dialogo costante con tutti gli attori del territorio, a servizio di quel cambiamento e quello sviluppo che auspichiamo per il nostro Paese”. Lo afferma Carlotta Penati, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, all’assemblea ordinaria degli iscritti 2025, svoltasi nella sede di Palazzo Montedoria a Milano, in occasione della quale sono stati condivisi il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024 ed il conto economico preventivo 2025. L’assemblea è stata un prezioso momento di ascolto e confronto sui temi centrali del cammino che la comunità professionale sta affrontando: dalla formazione al dialogo con le istituzioni fino alla condivisione e alla collegialità. “E' importante sottolineare che questa è l’assemblea degli iscritti perché vogliamo sempre di più promuovere la condivisione, la trasparenza, il confronto e la visione. Oggi abbiamo illustrato quanto realizzato dal Consiglio nel 2024. Prima il confronto, poi la visione di quello che vogliamo fare nel 2025 a favore dei nostri iscritti. Ricordo sempre che l’Ordine è un ente pubblico a favore della collettività attraverso la promozione della formazione e dei professionisti” conclude.
(Adnkronos) - “Nell’accingermi a partecipare a Ecoforum per raccontare della nostra filiera circolare per “l’industria pulita” ho avuto l’opportunità, grazie all’indagine IPSOS, di raccogliere le percezioni dei cittadini, poco ottimistiche rispetto alle performance dell’Italia circolare. Lo sottolinea Riccardo Piunti, presidente del Conou ricordando come "gli Italiani, ad esempio, ritengono mediamente che circa il 50% dell’olio minerale usato sia destinato a combustione, molti pensano che la raccolta del rifiuto sia un compito del meccanico vicino di casa, che il processo complessivo sia affidato a singole aziende specializzate senza un coordinamento; addirittura, un 6% pensa che l’olio usato finisca in fogna". Piunti aggiunge che "credono tuttavia che, quando si rigenera, l’olio sia mediamente di buona qualità dando credito alla tecnologia e non all’organizzazione. Vorrei, al contrario, che fossero informati e fieri dei risultati del nostro Paese, consci del ruolo del modello consortile che porta a raccogliere l’olio a titolo gratuito e rigenerare tutto". "La coscienza dei buoni risultati - conclude - aiuterà il conseguimento di ulteriori traguardi che potranno essere raggiunti, nelle filiere più diverse, solo con il contributo informato di tutti".