ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Il Regno Unito si è impegnato a fornire all'Ucraina 100.000 droni entro aprile 2026, dopo aver affermato che i veicoli aerei senza pilota hanno cambiato il modo in cui vengono combattute le guerre moderne. Il pacchetto di droni, del valore di 350 milioni di sterline (circa 415 milioni di euro), fa parte di un'iniziativa più ampia di sostegno militare da 4,5 miliardi di sterline (oltre 5 miliardi di euro) per l'Ucraina. "Il Regno Unito sta intensificando il suo supporto all'Ucraina consegnando centinaia di migliaia di droni in più quest'anno e completando un'importante pietra miliare nella fornitura di munizioni di artiglieria essenziali", ha affermato il segretario alla Difesa John Healey in una dichiarazione. L'aumento del supporto ai droni è tempestivo, poiché segue il successo dell'operazione ucraina Spiderweb del primo giugno. Nell'ambito dell'operazione, il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha introdotto clandestinamente 117 droni nel territorio russo, colpendo quattro basi aeree e danneggiando 41 aerei militari. Intanto l'agenzia di stampa russa Tass, citando il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko, ha riferito che Istanbul continuerà a essere la sede dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina. "Istanbul è un luogo in cui si è già accumulata una certa esperienza di comunicazione - ha affermato Grushko - Pertanto, ora la questione di scegliere una nuova sede non è praticamente sul tavolo. Non vale nemmeno la pena pensarci".
(Adnkronos) - Lo stabilimento produttivo di I.b.g. s.p.a. società benefit, attivo nell’area industriale di Buccino, in provincia di Salerno, dopo l’eccellente terzo posto del 2023, si classifica nella speciale graduatoria al secondo posto tra i 100 stabilimenti in Europa ed ottenendo il Caleb Bradham award, il riconoscimento internazionale riservato ai siti di produzione che hanno conseguito una serie di performance positive in materia di sicurezza, qualità e tutela dei consumatori. “Essere il secondo bottler PepsiCo in Europa -spiega ad Adnkronos/Labitalia Rosario Caputo, amministratore unico di I.b.g. S.p.a. società benefit- in grado di garantire una produzione sicura e di qualità per i consumatori rappresenta un motivo di grande orgoglio per la nostra azienda e per l’intero sistema produttivo italiano. Il percorso avviato e i risultati conseguiti attraverso il nostro piano di investimenti, dimostrano che l’azienda sa essere anche socialmente responsabile, attraverso la diffusione di valori etici e non negoziabili che ricadono nell’alveo della propria tradizione trentennale, caratterizzata dal costante adeguamento a sempre più moderni standard manageriali, industriali e finanziari”. Il Caleb Bradham award è un prestigioso riconoscimento internazionale conferito da PepsiCo ai suoi siti di produzione (imbottigliatori o bottler) che dimostrano eccellenza e performance eccezionali. Il premio prende il nome da Caleb Davis Bradham, il farmacista statunitense che inventò la Pepsi Cola nel 1893. Questo premio viene assegnato agli stabilimenti che si distinguono per aver raggiunto elevati standard in diverse aree cruciali, come: qualità del prodotto: mantenimento di standard qualitativi superiori nelle bevande prodotte; sicurezza alimentare: adozione e rispetto rigoroso delle norme e delle pratiche per garantire la sicurezza dei prodotti per i consumatori. Questo include spesso il superamento di audit specifici come l'Aibi food safety audit, a cura dell’American institute of baking international; tutela dei consumatori: impegno nel garantire che i prodotti soddisfino le aspettative e le esigenze dei consumatori in termini di qualità e sicurezza; performance operativa: efficienza e rispetto degli standard internazionali nei processi produttivi. Questo risultato ha una valenza ancora più importante per I.b.g. s.p.a. sb, poiché si riferisce a performance conseguite nel corso del 2024, a conferma della bontà del piano di investimenti di oltre 10 milioni di euro messo in campo dall’azienda e finalizzato all’efficientamento produttivo, tecnologico e informatico e legato al raggiungimento di obiettivi significativi in chiave esg (environmental, social and governance). Tutto ciò è stato possibile anche grazie al lavoro di un management altamente coeso che da anni si prefigge, nel rispetto del consumatore, di produrre bibite eccellenti, impiegando materie prime di qualità e selezionate attraverso sistemi sempre più ecosostenibili. Il conseguimento del Caleb bradham award 2025 è un altro successo delle donne e degli uomini di I.b.g. s.p.a. società benefit, frutto dell’impegno che quotidianamente anima la loro azione, ma che riesce a tradursi anche in un approccio “responsabile” che si esplicita attraverso una crescente vocazione alla sostenibilità, affinché essa sia ambientale, ma anche economica e sociale. I.b.g. s.p.a., oggi società benefit, è un’azienda campana leader nel settore del food and beverage. In essa lavorano 120 dipendenti tra lo stabilimento di produzione di Buccino (Sa) e gli uffici commerciali e amministrativi di Caserta. Produce e commercializza nel Mezzogiorno d’Italia, da oltre trent’anni, i brand Pepsi Cola (Pepsi Regular, Pepsi Zero Zucchero, 7 Up e Mirinda) oltre a quelli riconducibili ai marchi Gatorade, Lipton, Schweppes e Chinotto Neri. Quest’ultimo, di proprietà di I.b.g. s.p.a. sb, è da molti considerato la prima e la più celebre bevanda a base dell’agrume chinotto commercializzata in Italia. I.B.G. S.p.A. SB, dal 2017, commercializza su licenza PepsiCo, anche gli snack a marchio Lay’s, leader mondiale delle patatine fritte, dal 2019, i prodotti del food a marchio Doritos, leader nella categoria delle tortilla chips e dal 2020, i cruesli Quaker, cereali per la prima colazione tra i più venduti al mondo. I.b.g. S.p.a. Sb ha incrementato il proprio fatturato dai 15 miliardi di lire degli anni ‘90, ai circa 150 milioni di euro del 2024. Inoltre, l’azienda guidata da Rosario Caputo, all’interno del proprio territorio detiene una quota di mercato nella distribuzione dei marchi Pepsi Cola superiore al 50%, il che rende tale risultato tra i migliori conseguiti in Europa.
(Adnkronos) - "L’indagine di Cittadinanzattiva e Engageminds Hub ha evidenziato con chiarezza che i cittadini chiedono informazioni più chiare e affidabili e che esiste una domanda forte e crescente di trasparenza. Solo una comunicazione basata su dati scientifici e verificabili potrà restituire al consumatore il ruolo attivo e consapevole che merita". Così Vincenzo Tapella, presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile a margine dell’evento 'Nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi' organizzato ieri a Roma da Cittadinanzattiva Aps. “Parlare di sostenibilità senza coinvolgere il cittadino in un percorso di consapevolezza significa perdere una parte fondamentale della sfida - ha proseguito Tapella - Troppo spesso assistiamo a campagne di disinformazione che generano allarmismi e decisioni sbagliate. L’esempio dell’olio di palma, demonizzato per anni, è emblematico. Il risultato? Scelte meno sostenibili e un’informazione sempre più confusa. Siamo grati a Cittadinanzattiva per averci coinvolto in questo progetto così rilevante. Promuovere la corretta informazione e sensibilizzare i cittadini su una nutrizione realmente sostenibile è un obiettivo comune che condividiamo pienamente. Il confronto aperto tra istituzioni, scienza, industria e cittadini è la strada giusta”. “La semplicistica demonizzazione dell’olio di palma non porta necessariamente vantaggi né nutrizionali né in termini di sicurezza o impatto ambientale. Inoltre, grazie alla sua stabilità, l’olio di palma consente di migliorare la shelf life degli alimenti, contribuendo così a diminuire lo spreco alimentare e riducendo la necessità di conservanti”, ha aggiunto. Sul piano ambientale, Tapella ha ricordato che "sostituire l’olio di palma può aumentare la pressione su altri ecosistemi. Un recente studio pubblicato dalla Fondazione EuroMediterranea per i Cambiamenti Climatici Cmcc ha confermato che sostituire l’olio di palma con oli alternativi potrebbe avere conseguenze ambientali non volute, tra cui un aumento della pressione sull’uso del suolo, della deforestazione e delle emissioni di gas serra. Serve un approccio olistico, scientifico e globale ed è cruciale garantire una produzione sostenibile per tutti gli oli vegetali e l’aderenza a standard di certificazione per catene di approvvigionamento sostenibili prive di deforestazione”. Tapella ha infine ribadito: “Circa il 95% dell'olio di palma che viene importato in Italia è un olio certificato Rspo, è importante che i cittadini ne siano ben consapevoli e comprendano perché è la migliore alternativa per il pianeta e per le persone. Per questo invitiamo le istituzioni e la società civile a lavorare insieme per promuovere una cultura del consumo consapevole”.