ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - "Lavori in corso" per l'incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin. Il nuovo presidente degli Stati Uniti si insedia tra una settimana e il meeting con il presidente russo, in un passaggio chiave per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, è in cima all'agenda del nuovo inquilino della Casa Bianca. "I preparativi sono in corso", dice Mike Walz, l'uomo che Trump ha scelto come Consigliere per la sicurezza nazionale, a Abc News. "Non si può arrivare ad un accordo che non c'è qualche tipo di rapporto e di dialogo con l'altra parte. Dobbiamo assolutamente stabilirlo nei prossimi mesi", dice Walz. La guerra, a giudicare dalle sue parole, proseguirà almeno per una parte del 2025. Per contrastare la Russia, Kiev dovrà necessariamente apportare correttivi. Le armi che gli Stati Uniti hanno fornito sinora non bastano da sole. L'amministrazione Trump chiederà conto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla gestione delle risorse umane. Walz evidenzia che un abbassamento dell'età per la mobilitazione - oggi fissata a 25 anni - "potrebbe produrre centinaia di migliaia di nuovi soldati". Kiev sinora non ha preso in considerazione l'ipotesi di portare a 18 anni l'età per la mobilitazione. "Certamente gli ucraini hanno assunto una posizione nobile e rigida, ma abbiamo bisogno di vedere che le carenze a livello di soldati vengono affrontate. La questione non riguarda solo munizioni o altri assegni. Si tratta di vedere le linee del fronte stabilizzate, in modo che sia possibile arrivare ad un accordo". Le parole di Walz assumono un significato particolare alla luce delle news che arrivano dal fronte orientale della guerra, quello più caldo. L'esercito ucraino ha ammesso che nella città strategica di Prokrovsk c'è una "situazione difficile", poiché le forze russe, giunte ormai a soli due chilometri dall'obiettivo, continuano a bombardare e hanno di fatto isolato la località dal mondo esterno. Pokrovsk è considerata un importante snodo logistico nella provincia di Donetsk, parzialmente occupata dai russi e uno dei principali epicentri dell'attuale guerra in Ucraina. Il capo dell'amministrazione militare della città, Serhii Dobryak, ha dichiarato all'emittente ucraina 24tv che "la situazione della sicurezza peggiora di giorno in giorno" e che "le infrastrutture critiche della città sono praticamente distrutte". "Non c'è una fornitura stabile di acqua, né di gas, né di calore", ha avvertito, sottolineando che nella città - originariamente di 60.000 abitanti - sono rimaste solo 7.000 persone dopo le evacuazioni iniziate lo scorso settembre. Anche Viktor Tregubov, portavoce della task force di Khortisia - una delle principali formazioni dell'esercito ucraino - ha confermato gravi difficoltà nell'area ma, per il momento, "la situazione è sotto controllo e stabile". Mosca, intanto, continua ad annunciare avanzamenti nel Donetsk, e ha conquistato nelle ultime ore della città di Yantarne, 40 chilometri a sud di Pokrovsk, secondo il ministero della Difesa russo. In attesa che Washington e Mosca portino avanti l'iter per arrivare all'incontro tra Trump e Putin, arriva la prima candidatura per ospitare l'eventuale vertice in campo neutro. Il governo svizzero si è detto pronto ad ospitare l'incontro, come ha annunciato al quotidiano "Le Temps" il portavoce del ministero degli Affari esteri svizzero, Nicolas Bideau, aggiungendo che il suo Paese ha già informato l'Ucraina, la Russia e gli Stati Uniti della sua "disponibilità" ad accogliere "qualsiasi sforzo diplomatico che permetta di stabilire la pace".
(Adnkronos) - “L’industria ceramica italiana, che esporta l’85% sui mercati esteri, è fortemente condizionata dalle crisi internazionali e dall’aumento nei costi dell’energia, che producono pesanti impatti sui budget e richiedono necessari ed urgenti interventi”. Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente di Confindustria Ceramica, Augusto Ciarrocchi, sull'impatto dell'aumento del costo del gas per le aziende associate. Per Ciarrocchi il momento per il settore della ceramica non è facile. “Stiamo affrontando una crisi da domanda -spiega- dovuta ad una contrazione nell’ordine del 5% degli investimenti in edilizia residenziale in Francia e Germania, nostri principali mercati esteri, mentre la congiuntura appare ancora positiva negli Stati Uniti e nei paesi del Golfo Arabico. Anche per il mercato italiano emergono preoccupazioni dovute al peggioramento nel segmento delle ristrutturazioni edilizie, dopo che si sono esauriti gli effetti ma anche le distorsioni del Superbonus”, sottolinea. Una situazione che non permette di fare previsioni a lungo termine. "Difficile fare previsioni sia su volumi che su fatturato per il 2025 perché per i primi l’imprevedibilità e la mutevolezza degli scenari potrebbe cambiare la situazione in modo repentino e consistente", spiega Ciarrocchi. E il presidente di Confindustria Ceramica vede di buon occhio un'intesa Italia-Germania per agire sul prezzo dell'energia, come ventilato dal ministro Pichetto Fratin. "Che le due maggiori manifatture europee -sottolinea- concordino sulla assoluta necessità di una politica energetica comune e razionale, che miri a salvaguardare la competitività delle imprese europee, è di per sé una buona notizia. I costi energetici più elevati sono da sempre un fattore di debolezza per le nostre imprese a cui oggi si aggiunge una elevata volatilità dei prezzi introdotta dalla scelta politica dell'abbandono del gas russo. In questo nuovo scenario, occorre che la politica europea si doti di strumenti idonei a controllare gli effetti sui prezzi delle possibili situazioni di crisi e le spinte speculative che abbiamo visto operare negli ultimi mesi", aggiunge. "Mi pare però che la creazione di una politica energetica europea richiederà tempo mentre già adesso bisogna adottare misure temporanee per ridare fiato alla competitività delle imprese italiane. Da quasi tre anni parliamo di una gas release che ancora non è partita; andrebbe invece attuata subito alimentandola con una quota del gas derivante dai nuovi flussi di approvvigionamento attivati grazie all’azione del Governo dopo la crisi del 2022", conclude. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - In collaborazione con TgPoste.it Poste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale. Il gruppo - si sottolinea in una nota - consolida la propria leadership nella sostenibilità e conferma la presenza nel Dow Jones Sustainability Index World, e nel più selettivo Dow Jones Sustainability Index Europe, per la sesta volta consecutiva. Poste Italiane ha raggiunto un punteggio totale pari a 90, su una media del settore di 44 punti; ha inoltre, confermato il primo posto nel settore assicurativo europeo ed è seconda a livello mondiale, con il più alto punteggio in assoluto nella dimensione sociale (98 punti) e una crescita rispetto al 2023 di 18 punti nella dimensione ambientale. Il riconoscimento arriva dall’agenzia di Rating S&P Global sui risultati del Corporate Sustainability Assessment (CSA). Standard&Poor’s Global confronta i risultati delle politiche di sostenibilità delle aziende di più di 60 settori. Il Dow Jones Sustainability World Index traccia la performance del top 10% delle 2.500 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index; mentre Il Dow Jones Sustainability Europe Index traccia la performance del top 20% delle 600 maggiori organizzazioni del continente europeo. L’ingresso negli indici Dow Jones Sustainability Index World e Europe e la leadership nella classifica mondiale del settore assicurativo di S&P Global si inseriscono tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue politiche di sostenibilità. A questo risultato si aggiungono l’ottenimento della medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, il primo posto in tutte e tre le dimensioni dell’ESG Quality score di ISS, il mantenimento della valutazione di “AA” nel rating MSCI e la conferma del posizionamento nella categoria advanced ottenuto da parte di Moody’s, oltre all’inclusione di Poste Italiane all’interno dei più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali, come l’ESG-Identity Corporate Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good e Stoxx Global ESG Leaders. Poste Italiane, inoltre, ha mantenuto il proprio primato tra i leader della sostenibilità nell’ambito dell'indice MIB ESG lanciato nel 2021 da Euronext e Borsa Italiana, dimostrando l'impegno continuo verso una gestione responsabile e sostenibile.