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(Adnkronos) - Joe Biden rivendica che avrebbe potuto battere Donald Trump se fosse rimasto lui in corsa per la Casa Bianca, senza cedere il passo a Kamala Harris poi sconfitta a novembre. "E' presuntuoso dirlo, ma credo di sì", ha risposto l'82enne presidente, in un intervista a Usa Today, a chi gli chiedeva se crede che avrebbe vinto. Ma poi ha aggiunto di "non sapere" se avrebbe avuto la forza di governare per altri quattro anni: "Chi diavolo può saperlo? - ha affermato - finora va tutto bene, ma chi può sapere come starò quando avrò 86 anni". "Quando Trump era candidato alla rielezione, io veramente pensavo di avere le migliori possibilità di batterlo - ha aggiunto parlando delle elezioni vinte nel 2020 - ma anche non pensavo di essere presidente a 85, 86 anni. E per questo ho parlato di cedere il testimone". Nell'intervista, Biden ha anche confermato che non ha ancora deciso se concedere, prima di lasciare la Casa Bianca il 20 gennaio, grazie preventive, come quella concessa al figlio Hunter, a figure come Liz Cheney, l'ex leader repubblicana che ha guidato l'inchiesta della Camera contro Trump per l'assalto al Congresso, e Anthony Fauci, il virologo che è stato il volto della lotta al Covid della Casa Bianca, per proteggerli da eventuali 'vendette' da parte dell'amministrazione Trump. Biden ha rivelato di aver chiesto a Trump, durante il loro incontro alla Casa Bianca il 13 novembre, di non adottare iniziative punitive che sarebbero "contrarie ai suoi stessi interessi".
(Adnkronos) - Una struttura contrattuale che riafferma l’industrializzazione del settore, un impulso ancora più deciso verso la formazione, un ulteriore consolidamento del welfare. Questi sono i tre elementi principali dell’accordo di rinnovo del ccnl dirigenti delle imprese di pubblica utilità, firmato da Federmanager e Confservizi. L’accordo di rinnovo (2025-2027) coinvolge circa 2.000 dirigenti di oltre 550 aziende e riconferma le peculiari caratteristiche strategiche e industriali delle imprese che gestiscono servizi pubblici di interesse generale, estendendo il perimetro di applicazione delle figure dirigenziali, riconosciute fondamentali per la crescita e lo sviluppo del sistema Italia. Nel testo vengono consolidati modelli di gestione fortemente orientati al continuo miglioramento dell’efficienza e della produttività dei servizi erogati, e si consolida l'impegno a fare della formazione continua una leva fondamentale per conseguire il miglioramento dei risultati aziendali. In materia retributiva è stato aggiornato il trattamento di ingresso alla dirigenza e viene rafforzata la previsione di obbligatorietà della parte variabile della retribuzione, il cosiddetto mbo che lega il compenso economico a indici e obiettivi aziendali. Viene rafforzata la previdenza complementare e introdotto il welfare aziendale, insieme all’attenzione verso i temi della genitorialità, delle disabilità e della parità di genere. Emerge infine con forza, nel testo, l’impegno al contrasto di ogni forma di molestie e violenze nei luoghi di lavoro. “Si tratta - spiega il presidente di Confservizi, Francesco Macrì - di un contratto importante che potrà accompagnare positivamente la trasformazione in atto nel mondo delle imprese dei servizi pubblici. Un comparto che sta riaffermando in maniera sempre più decisa la propria vocazione industriale, condizione essenziale per migliorare il livello dei servizi erogati ai clienti: attraverso questo contratto, riaffermiamo le caratteristiche strategiche e industriali di imprese che sono centrali per la crescita del nostro Paese ed il valore del management che ne guida la trasformazione. Particolare rilievo anche l’impegno delle Parti ad attivarsi congiuntamente per superare i vincoli che oggi ne condizionano il mercato del lavoro”. Per il presidente Federmanager, Valter Quercioli: “Questo contratto risponde a un fabbisogno crescente di competenze manageriali espresso da un settore industriale importante, impegnato a erogare servizi che incidono direttamente sulla vita dei cittadini. È un contratto che riconosce il ruolo della dirigenza quale vettore di produttività di queste imprese, facendo rientrare nella categoria anche quelle figure che hanno responsabilità di un singolo ramo aziendale o che hanno una distinta specializzazione. Il nuovo contratto spinge su formazione e sistemi retributivi che misurano le performance, proprio perché intendiamo migliorare la qualità del servizio agli utenti. Sottolineiamo con piacere anche le previsioni in favore delle pari opportunità, con l’inserimento di concetti chiave quali l’equità retributiva e la genitorialità condivisa”.
(Adnkronos) - I tessuti intelligenti nel futuro della moda e del Pianeta? È quanto afferma un gruppo di ricerca inglese, in un articolo recentemente comparso sulle colonne di “Energy and Environmental Materials”, una delle riviste scientifiche più autorevoli del settore. In particolare, gli esperti non sono solo riusciti a produrre dei tessuti che incorporano dispositivi elettronici, ma sono anche riusciti a rendere sostenibile l’intera filiera produttiva. Anche se ovviamente saranno necessarie ulteriori ricerche, si tratta di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il settore della moda.