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(Adnkronos) - Ha ''temuto per la sua vita'' e quella di sua moglie e suo figlio. Roberto Solagna, cooperante italiano e referente nella Repubblica democratica del Congo dell'ong Ai.Bi. (Amici dei bambini), è fuggito da Goma, dove viveva dal 2014, in Ruanda ''sotto una pioggia di bombe e proiettili'', come racconta all'Adnkronos, approfittando della ''frontiera che era ancora aperta''. Ora, spiega, ''la frontiera con il Ruanda è chiusa e non si può più uscire'', quindi gli italiani che non hanno ''approfittato dell'opportunità offerta dall'ambasciata italiana a Kinshasa'' sono rimasti lì. ''Non escono di casa, non è sicuro - spiega - un mio amico congolese è stato ferito alla gamba da un proiettile vagante ed è stato operato. Per fortuna sta bene''. Tra gli italiani rimasti ''ci sono quelli che lavorano con la Croce Rossa negli ospedali nelle zone periferiche della città di Goma che sono sommersi da feriti'', spiega. In sicurezza anche i ''duecento bambini'' che l'Ai.Bi. assiste a Goma, ''50 presso le loro famiglie e gli altri nei due orfanotrofi'' in città. Solagna, unico italiano presente a Goma per Ai.Bi. e in Africa con vari progetti di cooperazione dal 2007, spiega di essere ''in contatto con i responsabili dei due orfanotrofi. I bambini sono 'in ibernazione', dormono sotto i letti, non escono dalle loro camere, stanno in luoghi sicuri lontani dalle finestre per evitare di essere colpiti da proiettili vaganti''. Rischio che ha corso anche il cooperante veronese, ex consulente informatico, che ha puntato verso Kigali quando, appena a 5 chilometri dal confine con il Ruanda, ''una bomba è esplosa a poche centinaia di metri da noi''. Nella capitale ruandese, spiega, ''la situazione è sicura, anche se tutto è precario e non si può mai sapere''. Arrivato a Goma dal Burundi, dove si era recato nel 2007, Solagna ammette: ''Non mi sarei mai aspettato una situazione come quella che stiamo vivendo in questi giorni''. Anche se, spiega, ''da due anni a questa parte la situazione della sicurezza e quella umanitaria è andata sempre peggiorando''. Ad esempio, cita il fatto che ''negli ultimi mesi si è registrato un numero di bambini di strada che non si era mai visto. In ogni piccolo angolo della città ci sono piccole tende appoggiate ai muri, con bambini dai 6 ai 9 anni che ci vivono''. Ora ''i ribelli dell'M23 hanno conquistato Goma e la città è sotto il loro controllo'', prosegue Solagna ricordando che una situazione simile si era già creata nel 2012. ''Lo stesso gruppo era riuscito a prendere il controllo di Goma e di alcune province del Nord Kivu. Dopo un po' è rientrato tutto'', ma ora i ribelli ''si sentono traditi e vogliono negoziare ponendo loro le condizioni''. Sul futuro, il cooperante afferma che ''se si trova un accordo e si smette di sparare, si può riprendere una vita normale''. E sul suo futuro personale, Solagna dice: ''Vorrei sapere se c'è ancora la nostra casa. Da domenica vari gruppi criminali stanno saccheggiando negozi e case...''. Sull'ipotesi di tornare in Italia conclude: "Se le condizioni non ci permetteranno di tornare a Goma, non avremo altra scelta se non rientrare in Italia'', ma la speranza è che ''la situazione si stabilizzi, mio figlio possa tornare a scuola, mia moglie congolese alla sua famiglia''.
(Adnkronos) - "I dazi di Trump sono una strategia mirata a ottenere concessioni significative. Sebbene i negoziati siano ufficialmente diretti all’Unione europea, il vero obiettivo del Tycoon sembra essere quello di puntare sui singoli Stati membri. La sua intenzione è chiaramente quella di promuovere negoziazioni bilaterali, eludendo l’approccio unitario dell’Ue, per sfruttare eventuali divisioni e interessi specifici di ciascun Paese e ottenere condizioni più favorevoli per gli Stati Uniti". Ad affermarlo a Adnkronos/Labitalia Lucio Miranda, presidente di ExportUsa (società di consulenza che aiuta le imprese italiane a entrare, con successo, nel mercato americano). Per Miranda, "è importante notare che i dazi non saranno applicati indiscriminatamente a tutti i settori, ma saranno selettivi, in base alla tipologia di prodotto e al Paese di origine". "Inoltre, il rapporto privilegiato con il premier Meloni - sottolinea - offre all'Italia un'opportunità strategica, e creerà, ne siamo convinti, le premesse per una cooperazione più stretta tra i due Paesi". "Gli Stati Uniti rappresentano un mercato interessante per aprire nuovi stabilimenti di produzione, ma va sottolineato che avviare una fabbrica non è un processo rapido: richiede tempo per analizzare il mercato, valutare quale Stato sia più conveniente per l'investimento, e costruire una solida base operativa che favorisca la crescita dell’impresa madre in Italia", conclude.
(Adnkronos) - Lidl prosegue nel suo impegno per un’alimentazione più consapevole allineando ulteriormente la sua offerta di prodotti alla Planetary Health Diet (Phd) entro il 2050. Entro il 2030, l’Insegna aumenterà la quota di alimenti a base vegetale venduti, come fonti proteiche, cereali integrali, frutta e verdura, del 20% rispetto al 2023. Come primo retailer ad applicare la metodologia del Wwf in tutti i 31 Paesi in cui è presente, Lidl consente ai suoi clienti di compiere scelte più consapevoli dal punto di vista ambientale e salutare, garantendo maggior trasparenza per tutte le categorie alimentari del suo assortimento. Per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e le malattie legate all’alimentazione, è necessario cambiare il nostro sistema alimentare. Nel riconoscere questi problemi urgenti e la sua responsabilità, Lidl contribuisce alla trasformazione del sistema alimentare globale fissando obiettivi ambiziosi lungo tutta la sua catena del valore, mettendo i propri clienti nella condizione di compiere scelte d’acquisto più sostenibili. Per raggiungere questo scopo, Lidl, con il supporto di Wwf, si pone obiettivi sempre più ambiziosi attraverso la strategia sull’Alimentazione Consapevole valida in tutti i 31 Paesi in cui opera. Per nutrire una popolazione mondiale in crescita, in modo sano ed entro i limiti del Pianeta, sottolinea Alessia Bonifazi, Responsabile Comunicazione & Cssr Lidl Italia, "è fondamentale una trasformazione del sistema alimentare globale. Lidl è impegnata su questo fronte da anni, basandosi sull’approccio scientifico della Planetary Health Diet. Con il Wwf come partner esperto al nostro fianco, vogliamo avere un impatto positivo ancora maggiore in futuro e offrire ai nostri clienti una crescente offerta di alternative sane e sostenibili, al prezzo Lidl". "Accogliamo con favore l’allineamento di Lidl alla Planetary Health Diet e l’applicazione della metodologia di Wwf", sottolinea Mariella Meyer del Wwf International. "Questo - aggiunge - è un passo cruciale nella trasformazione del sistema alimentare, che è il principale motore della perdita di fauna selvatica e natura. Concentrandosi su più alternative a base vegetale, Lidl dà priorità sia alla salute umana sia a quella del Pianeta. Speriamo che questo ispiri altri retailer a seguire l’esempio e a concentrarsi maggiormente sulle scelte a base vegetale rispetto ai prodotti a base animale".