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(Adnkronos) - Un incendio in una casa di riposo a Saragozza, nel nord-est della Spagna, ha causato la morte di un uomo di 93 anni e il ferimento di altre 22 persone per l'inalazione di fumo. Lo hanno riferito le autorità locali all'Afp. L’incendio è divampato ieri nella stanza al piano terra della struttura dove vivevano i due uomini, tra cui la vittima, che era disabile “e quindi non è riuscita a uscire”, ha spiegato la sindaca di Saragozza, Natalia Chueca. La polizia ha aperto un’indagine sull’incendio e il direttore della casa di riposo sospetta che la causa potrebbe attribuirsi al surriscaldamento del caricabatterie di una sedia a rotelle elettrica. Tra i feriti, attualmente ricoverati in ospedale con lesioni di diversa entità, c’è anche un uomo di 46 anni che abitava nei dintorni e aveva partecipato alle operazioni di salvataggio, come riferito dai servizi di emergenza. “Abbiamo visto il fumo e abbiamo deciso di intervenire. Abbiamo rotto i vetri con un martello, un’ascia, sedie prese dai bar, qualsiasi cosa avessimo a portata di mano - ha raccontato ad Aragon Tv Jesus Vadorrey, uno dei tanti vicini che hanno aiutato i vigili del fuoco nelle operazioni di soccorso - È stato molto angosciante perché il vetro è molto spesso e le persone stavano già soffocando dentro”. Il presidente del governo regionale di Aragona, Jorge Azcon, ha ringraziato i passanti per il loro aiuto, dicendo ai giornalisti che senza di loro “probabilmente oggi piangeremmo perdite ancora più grandi.”
(Adnkronos) - Oltre 350 relatori, provenienti da 62 atenei italiani e internazionali, si confrontano a Roma sul tema delle 'Nuove sfide nell’universal design for learning', al centro della quinta edizione della Ren international conference. L’iniziativa organizzata dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dello Sport dell’Università Pegaso, si svolge oggi e domani, 6 e 7 giugno, presso Roma Eventi in piazza della Pilotta 4, con l’obiettivo di promuovere un confronto aperto e costruttivo sul futuro dell’educazione. Le neuroscienze sottolineano che un apprendimento personalizzato, basato sui percorsi neurali individuali, favorisce lo sviluppo cognitivo, la creatività e riduce lo stress, rendendo l’istruzione più efficace e inclusiva. In questa prospettiva l’Universal design for learning (Udl) è un modello pedagogico innovativo che permette un apprendimento flessibile e adattabile, integrando ambienti educativi, risorse digitali e fisiche, studenti e insegnanti in un sistema dinamico di conoscenza. Un contesto dove gli insegnanti diventano co-studenti, capaci di rispondere con elasticità alle esigenze educative in spazi fisici e virtuali. Il 6 giugno, in apertura della conferenza, il comitato scientifico ha conferito i Ren award a studiosi e professionisti che si sono distinti nel campo dell’educazione. Tra i premiati, gli studenti delle classi quinte dell’Istituto di Istruzione Superiore Polo Luciano Bianciardi di Grosseto, vincitori di un challenge nazionale per la progettazione delle 'aule scolastiche del futuro prossimo', un progetto con un focus sull’inclusività, sviluppato anche in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Il 7 giugno è in programma una tavola rotonda sul ruolo degli psicologi e pedagogisti nella scuola, con la partecipazione di docenti universitari e del presidente dell’Associazione italiana psicologi. L’evento è patrocinato dalla Società italiana di ricerca didattica, società italiana di pedagogia speciale, Centro italiano di ricerca pedagogica, Società italiana di ricerca sull'educazione mediale, con il sostegno scientifico dell'Gsd journal-italian journal of health, sport and inclusive didactic rivista internazionale edita dalle Edizioni universitarie romane. "La Ren international conference è un’importante occasione per approfondire il ruolo di un’educazione inclusiva e personalizzata, capace di valorizzare i diversi stili di apprendimento e rispondere alle sfide educative contemporanee. Come Università Digitale Pegaso intendiamo favorire il dialogo tra ricerca, pratica e policy, per costruire modelli didattici flessibili che promuovano il potenziale di ogni studente", ha dichiarato Pierpaolo Limone, rettore dell’Università Digitale Pegaso. "Il modello Universal design for learning non è solo una metodologia educativa, ma un vero e proprio cambiamento culturale che mette al centro la persona e il suo percorso unico di apprendimento. Grazie all’integrazione delle neuroscienze, possiamo trasformare le aule in ambienti inclusivi e stimolanti, dove insegnanti e studenti collaborano come co-creatori di conoscenza", ha dichiarato Francesco Peluso Cassese, direttore del dipartimento Scienze dell'educazione e dello sport dell'Università Digitale Pegaso e direttore di Ren Lab.
(Adnkronos) - I poli di Volvo Trucks non portano più rifiuti in discarica: raggiunto il traguardo zero waste to landfill nei 16 stabilimenti di proprietà Volvo Truck Center Italia presenti sul territorio nazionale. Un risultato reso possibile da un lavoro strutturato e sinergico condotto insieme a Omnisyst, partner strategico e tecnico dell’azienda da oltre sei anni. ( VIDEO ) Grazie a un approccio integrato, digitale e capillarmente monitorato, Volvo Trucks ha centrato l’obiettivo richiesto da casa madre in Svezia di zero rifiuti conferiti in discarica. In Italia, la rete produttiva è articolata e distribuita, elemento che ha rappresentato una delle principali sfide operative nel percorso verso tale obiettivo. Il risultato è stato conseguito anche grazie a Omnisyst, realtà specializzata nella gestione circolare dei residui industriali, che opera sin dal principio con un approccio orientato a semplificare la complessità normativa e organizzativa. Attraverso un modello operativo che coniuga digitalizzazione, monitoraggio continuo e prossimità logistica, Omnisyst ha messo a disposizione di Volvo Trucks un software proprietario che consente una completa digitalizzazione del processo di gestione ambientale, garantendo tracciabilità, standardizzazione e reportistica immediata. La capillarità dell’intervento è stata assicurata anche da una rete di fornitori altamente qualificati e distribuiti in modo omogeneo sul territorio, selezionati secondo un processo strutturato di qualifica e audit continuo, con logiche di multisourcing per minimizzare i rischi e garantire continuità di servizio e conformità normativa, anche nei contesti più complessi. L’evoluzione della gestione dei rifiuti nei siti Volvo Truck Center Italia mostra risultati concreti e tracciabili. Diversi stabilimenti hanno già raggiunto il 100% di rifiuti avviati a recupero, mentre negli altri la quota residua viene gestita attraverso trattamenti in D8 e D9, ovvero depurazione biologica e chimico-fisica. Si tratta di operazioni per rifiuti che non possono essere destinati direttamente al recupero, ma che consistono nella depurazione delle acque e nella stabilizzazione dei fanghi. L’alternativa a queste soluzioni, da valutare caso per caso, sarebbe la termovalorizzazione, una pratica che però comporterebbe impatti ambientali ed economici significativamente più alti. Il volume totale di rifiuti gestito dal 2019 a fine 2024 ammonta a 3.851 tonnellate. Sul fronte delle emissioni, l’impegno di Volvo Trucks è andato ben oltre la sola compensazione. Dal 2020 al 2024, sono state compensate oltre 38 tonnellate di CO2 equivalenti residuali, ma la vera sfida è stata ridurre queste emissioni alla fonte. Grazie all’ottimizzazione dei carichi di trasporto e alla selezione di impianti in prossimità, si è resa possibile una significativa riduzione delle distanze percorse e, quindi, delle emissioni. La CO2 compensata rappresenta infatti la quota residua e costantemente decrescente, calcolata grazie a un algoritmo sviluppato internamente da Omnisyst e compensata attraverso crediti certificati. Infine, uno degli elementi di maggiore complessità è rappresentato proprio dalla geografia industriale della rete Volvo Truck Center Italia, distribuita su 16 siti diversi, ciascuno con specificità operative, produttive e logistiche. In questo contesto, Omnisyst ha svolto un ruolo abilitante, promuovendo la standardizzazione delle best practice e trasferendo il know-how operativo nei vari siti per assicurare uniformità, tracciabilità e conformità normativa. La partnership operativa ha consentito di: ridurre la complessità della gestione dei rifiuti industriali; abbattere i costi indiretti, grazie alla migrazione delle attività organizzative e di monitoraggio dalla struttura Volvo Trucks alla piattaforma integrata di Omnisyst; trasformare la gestione ambientale in un asset strategico. “Questo risultato è sia un traguardo che un nuovo punto di partenza. Abbiamo costruito insieme a Volvo Trucks un modello replicabile di gestione ambientale industriale, fondato sulla digitalizzazione e sulla prossimità. Il nostro software proprietario, insieme alla rete di fornitori qualificati, ci ha permesso di garantire continuità di servizio e controllo delle performance. È la prova che sostenibilità e industria possono, e devono, procedere nella stessa direzione”, dichiara Stefano Ceresoli, District Manager Alta Lombardia Omnisyst. “Il Volvo Truck Center è una grande e complessa organizzazione con 16 sedi e circa 300 persone. Ci focalizziamo sulla soddisfazione dei clienti Vt e per questo lavoriamo costantemente al miglioramento dei nostri processi. La sicurezza dei nostri dipendenti e la sostenibilità del nostro operato sono alla base della nostra offerta. Grazie alla partnership con Omnisyst, abbiamo standardizzato la gestione dei rifiuti, ridotto le spese operative e valorizzato il nostro impegno per la tutela dell’ambiente, distinguendoci dalla concorrenza e rendendo il Volvo Truck Center un’azienda più attrattiva per chi cerca una valida opportunità di lavoro”, afferma Gabriele Nencioni, Service Director di Volvo Truck Center Italia. Infine, ogni sede può contare su una figura dedicata e strategica: l’Agente della Sostenibilità. “Questo ruolo incarna il nostro impegno concreto verso la responsabilità ambientale. Gli Agenti della Sostenibilità sono i custodi locali della nostra visione: si occupano non solo di implementare le linee guida e le indicazioni di Casa Madre, ma anche di proporre spunti di miglioramento che possano tradursi in azioni tangibili e di impatto. La loro presenza capillare garantisce un presidio costante e consapevole, rendendo la sostenibilità non un concetto astratto, ma un valore vissuto quotidianamente in ogni contesto operativo”, afferma Camilla Ridolfi, Hseq Manager di Volvo Trucks Italia