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(Adnkronos) - Jannik Sinner vince il torneo di Wimbledon 2025. L'azzurro, numero 1 del mondo, in finale oggi 13 luglio batte lo spagnolo Carlos Alcaraz per 4-6, 6-4, 6-4, 6-4 in 3h04'. Il 23enne altoatesino, al primo titolo nello Slam londinese, è il primo italiano a conquistare il titolo nel torneo dell'All England Club. Sinner conquista il secondo titolo dell'anno dopo l'Australian Open vinto a inizio stagione. L'azzurro, al quinto successo in 13 confronti diretti con Alcaraz, pone fine alla striscia di 5 vittorie consecutive dell'iberico nei faccia a faccia. L'iberico perde a Wimbledon dopo 20 vittorie di fila: l'ultimo k.o. risaliva agli ottavi di finale dell'edizione 2022, proprio contro Sinner. Per l'italiano, arriva il 20esimo titolo della carriera e il quarto trionfo in un torneo dello Slam dopo 2 edizioni dell'Australian Open (2024-2025) e un'edizione dell'US Open (2024). Sinner mette a segno il primo break della sfida e sale 4-2 nel primo set: a quel punto, però, si inceppa. L'azzurro non trova la prima, subisce il controbreak e si arena. Alcaraz mette la freccia, sul 5-4 mette a segno un altro break trasformando il set-point con un recupero strepitoso. Sinner incassa il colpo, comincia a trovare la prima di servizio (62% alla fine) e legge sempre meglio la battuta dell'avversario. Il copione del secondo set è simile a quello del primo: break, Sinner avanti. Stavolta, l'azzurro riesce a difendere il vantaggio: Alcaraz ha a disposizione una palla break ma non la sfrutta, il numero 1 del mondo pareggia: 6-4. Il match cambia definitivamente volto, Alcaraz soffre sempre di più negli scambi prolungati da fondo. Sinner comincia a trovare anche i primi ace (7 nel parziale). Un break basta all'azzurro per condurre in porto la terza frazione con un 6-4 periodico che viene riproposto anche nel quarto set. Sinner mette la freccia e sul 4-3 supera l'ultimo ostacolo: sotto 15-40, l'azzurro risale la china e si prende il 5-3 di platino. E' l'ultimo step prima della chiusura per 6-4. Jannik Sinner vince il torneo di Wimbledon 2025. LA CRONACA Nel singolare femminile, vittoria della polacca Iga Swiatek.
(Adnkronos) - Il lavoro irregolare è un fenomeno allarmante che coinvolge in Italia un numero enorme di persone: 2,5 milioni di lavoratori non regolari nel 2022 (pari al 9,7% degli occupati). In termini di unità di lavoro (Ula o Full time equivalent) si tratta invece di quasi 3 milioni di unità nel 2022 con un tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale, pari al 12,5% (sceso dal 12,9% del 2021). Il lavoro sommerso e irregolare è oggi sempre più concentrato nei servizi non solo rispetto all’incidenza sulle unità di lavoro di ciascun settore, ma anche in termini di volume di occupazione irregolare. Il 79,5% del lavoro nero o irregolare nel 2022 è infatti concentrato nei servizi. Sono alcuni dei dati diffusi oggi da Assolavoro. In questo scenario, i fenomeni di carattere interpositorio rappresentano la seconda patologia che l'Inl riscontra tra le violazioni più rilevanti nel mercato del lavoro. Nonostante le modifiche normative intervenute negli anni, infatti, è la seconda tipologia di illecito più importante dopo i fenomeni di lavoro nero che impegna le attività dell’Ispettorato nazionale del lavoro. In un anno vengono 'scovati' 100-110mila lavoratori in nero; la somministrazione illecita arriva a 80mila. In questo scenario le agenzie per il lavoro giocano un ruolo importante come baluardo contro il lavoro irregolare, stante la correlazione tra tasso di legalità e tasso di penetrazione del lavoro tramite agenzia: la somministrazione di lavoro è infatti maggiormente presente nei territori con tassi di irregolarità inferiori. Al crescere del tasso di irregolarità del mercato del lavoro regionale (es. Calabria, Campania, Sicilia) si registrano livelli inferiori di ricorso allo strumento della somministrazione di lavoro; considerazione opposta vale per quelle regioni dove l’irregolarità risulta più contenuta (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia) e che si configurano come aree del Paese in cui le agenzie per il lavoro operano maggiormente.
(Adnkronos) - "La priorità è coniugare la sicurezza energetica con la resilienza ambientale e la competitività. La grande sfida che le utilities avranno nei prossimi 5-10 anni è quella di fare in modo che le reti elettriche, in particolare, possano resistere alle onde climatiche, quindi al riscaldamento globale, alla richiesta di maggiore energia, ad esempio da parte dei condizionatori e dei data center, e quindi rendere le reti più resilienti, più solide.” Così Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario Utilitalia, in occasione dell'Assemblea generale “Utilitalia 2035: Costruiamo insieme i prossimi 10 anni di futuro” organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. “Oggi abbiamo reti italiane che vanno aggiornate alle nuove sfide. Occorre produrre energia in maniera più competitiva ed aumentare il peso delle rinnovabili. Il gas continuerà ad essere molto importante ma le rinnovabili devono crescere. Il motivo per cui la Spagna ha un prezzo più basso dell'Italia dell'energia è perché hanno molto eolico e solare. Noi abbiamo la fortuna di avere molto sole, abbiamo la possibilità di sviluppare ancora 60 gigawatt di solare e 20 gigawatt di eolico. Abbiamo 5-10 anni di grande sviluppo e investimenti su questo settore, su cui le utilities giocheranno una partita importante.”