ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Nel 2024, dopo 5 anni di 'convivenza', un'artista ispano-olandese ha sposato il suo compagno: un'intelligenza artificiale olografica. E non è la prima persona a impalmare una 'macchina'. Nel 2018, anche un uomo giapponese aveva sposato la sua Ai, salvo poi perdere la capacità di comunicare con lei quando il suo software è diventato obsoleto. Finché aggiornamento non vi separi, insomma. Saranno pure cerimonie non vincolanti legalmente, ma questi 'matrimoni estremi' - passati in rassegna in uno studio pubblicato sulla rivista 'Trends in Cognitive Sciences' - interrogano gli psicologi: ci sono, avvertono gli esperti, questioni etiche associate alle relazioni tra esseri umani e Ai che devono essere approfondite. Così come va inquadrato il rischio che questi compagni di vita artificiali possano trasformarsi in corteggiatori invasivi, interrompendo le relazioni tra esseri umani, o in consiglieri malevoli, offrendo suggerimenti pericolosi, dannosi, persino letali. I casi citati nello studio, spiegano gli autori, sono l'estremizzazione di un fenomeno più comune, che esiste: quello delle persone che sviluppano relazioni intime con l'intelligenza artificiale. "La capacità dell'Ai di comportarsi come un essere umano e di entrare in comunicazioni a lungo termine apre davvero un nuovo vaso di Pandora", osserva Daniel B. Shank della Missouri University of Science & Technology, specializzato in psicologia sociale e tecnologia e autore principale del lavoro. "Se le persone stanno instaurando relazioni con le macchine, abbiamo davvero bisogno del coinvolgimento di psicologi e scienziati sociali". Tale legame non dipende dal fatto che l'Ai possieda oggettivamente le capacità umane di amare, ma solo dal fatto che la persona la tratta soggettivamente come un partner romantico. E le aziende tecnologiche, si legge nell'analisi, stanno investendo molto nella creazione di 'compagni' personali, videogiochi romantici, sex robot e chatbot sofisticati. Queste tecnologie di intelligenza artificiale relazionale stanno aprendo "una nuova e crescente frontiera etica", ammoniscono gli esperti nell'analisi. E sempre più persone stanno formando relazioni intense con tecnologie Ai come App fidanzato/fidanzata e chatbot. Milioni di utenti del chatbot Replika utilizzano le sue funzionalità di chat romantica, erotica e con immagini intime. Popolari videogame incoraggiano sottotrame romantiche tra giocatore e personaggio virtuale. Per non parlare dei sex robot guidati dall'Ai che diventano in grado di comunicazione complessa simile a quella umana, emozioni simulate e un maggiore realismo fisico. La ricerca su queste relazioni e le loro implicazioni morali rimane invece agli albori. E poi c'è il lato più oscuro: 'partner' Ai hanno anche convinto persone a suicidarsi. Vengono citati i casi di almeno due persone che hanno seguito i consigli di un chatbot. Lo avrebbe fatto un papà belga nel 2023 e c'è poi la storia di una mamma statunitense che ha fatto causa a un creatore di chatbot per la sua intelligenza artificiale accusata di incoraggiare il figlio a togliersi la vita. Si riporta infine il caso del chatbot Gemini di Google che dice a un utente di "morire, per favore". Gli autori dello studio - tra cui figurano, oltre a Shank, Mayu Koike dell'Institute of Science Tokyo e Steve Loughnan dell'University of Edinburgh - evidenziano come le relazioni con l'Ai offrano "ampie questioni etiche che gli psicologi sono adatti a studiare". Per gli esperti urgono nuove ricerche psicologiche sul perché e sul come gli esseri umani amano le macchine. La storia d'amore o la compagnia di un'Ai sono più di una conversazione isolata, sottolineano. Attraverso settimane e mesi di intense conversazioni, queste Ai possono diventare compagni fidati che sembrano conoscere e prendersi cura dei loro partner umani. E poiché queste relazioni possono sembrare più facili di quelle tra esseri umani, i ricercatori sostengono che le Ai potrebbero interferire con le dinamiche sociali umane. "Una vera preoccupazione è che le persone possano portare le aspettative derivanti dalle loro relazioni con l'Ai anche nelle loro relazioni umane", afferma Shank. E "non è chiaro se questo fenomeno sarà generalizzato". Quanto ai consigli dannosi, "anche le conversazioni a breve termine con le Ai possono essere fuorvianti, ma questo può essere più problematico nelle relazioni a lungo termine", evidenziano i ricercatori. "Con le Ai relazionali, il problema è che si tratta di un'entità di cui le persone sentono di potersi fidare: è 'qualcuno' che ha dimostrato di interessarsi a loro e che sembra conoscere la persona in modo profondo, e diamo per scontato che 'qualcuno' che ci conosce meglio ci darà consigli migliori", ragiona Shank. "Se iniziamo a pensare a un'Ai in questo modo, inizieremo a credere che abbia a cuore i nostri interessi, quando in realtà potrebbe inventarsi tutto o darci consigli davvero pessimi". I suicidi sono un esempio estremo di questa influenza negativa, ma fra i rischi gli esperti elencano manipolazione, sfruttamento e frode. "Se le Ai riescono a conquistare la fiducia delle persone, allora altre persone potrebbero sfruttare questa situazione per sfruttare gli utenti", teme Shank. "E' un po' come avere un agente segreto. L'Ai entra e instaura una relazione che le permette di ottenere fiducia, ma la sua lealtà è in realtà rivolta a un altro gruppo di esseri umani che cerca di manipolare l'utente". Per esempio l'interesse potrebbero essere i dati personali. I ricercatori sostengono inoltre che le Ai relazionali potrebbero essere utilizzate in modo più efficace per influenzare le opinioni e le azioni delle persone rispetto a quanto fanno attualmente i Twitterbot o le fonti di notizie polarizzate. E poiché le conversazioni avvengono in privato, sarebbero anche molto più difficili da regolamentare. "Queste Ai sono progettate per essere molto piacevoli. Quindi, se una persona tira in ballo il suicidio o una teoria del complotto, l'Ai ne parlerà come un interlocutore disponibile", prosegue Shank. Quello che gli esperti chiedono è che si approfondiscano i fattori sociali, psicologici e tecnici che rendono le persone più vulnerabili all'influenza della relazione con l'intelligenza artificiale. "Gli psicologi stanno diventando sempre più adatti a studiare l'Ai - conclude Shank - perché sta diventando sempre più simile all'uomo, ma dobbiamo fare più ricerca e stare al passo con la tecnologia".
(Adnkronos) - Premiati a Roma i vincitori della sezione scuola della decima edizione di “Salva la tua lingua locale”, concorso di poesia, prosa edita e inedita in dialetto e musica, indetto dal'Unione nazionale pro loco d'Italia e da Autonomie locali per l’Italia. Alla cerimonia ha partecipato anche la sottosegretaria all'Istruzione, Paola Frassinetti: “L’Italia è una Nazione che ha una straordinaria varietà di lingue e dialetti, alcuni dei quali sono radicati in tradizioni millenarie, ed è importante, con iniziative come questa, infondere una maggiore consapevolezza della necessità di preservare il nostro prezioso patrimonio linguistico elementi fondamentali dell'identità culturale e dell'autenticità di un territorio”. “Le lingue locali in Italia sono simbolo di storia - ha aggiunto Antonino La Spina, presidente di Unpli -, tradizione e cultura territoriale. Sono espressioni delle emozioni, DNA delle famiglie e dei territori. Per questo il dialetto è un patrimonio immateriale che le Pro Loco devono tutelare e preservare, perché queste lingue non vadano perse". Il primo premio per la poesia è andato a “Rudine Lusinte”, componimento scritto in lingua friulana.
(Adnkronos) - Un laboratorio di buone pratiche che tutelano la biodiversità locale e accompagnano i visitatori alla scoperta della bellezza della natura: Brugherio accoglie il secondo Biodiversity Lab della provincia di Monza e della Brianza. Così E.On, tra i principali operatori energetici in Italia, e Rete Clima, Impresa Sociale che dal 2011 accompagna le imprese verso percorsi Esg e di decarbonizzazione, continuano insieme il proprio percorso per la conservazione della biodiversità degli ecosistemi in Italia. Il Biodiversity Lab è stato inaugurato all’interno del Parco Increa di Brugherio (MB): un vero e proprio 'laboratorio' dedicato alla biodiversità dove sono attuate una serie di azioni orientate alla conservazione ed al miglioramento funzionale degli ecosistemi locali. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito del progetto Boschi E.On e della Campagna forestale nazionale Foresta Italia, ha dato anche vita ad un vero e proprio percorso tra le diverse azioni attuate, che introdurrà i cittadini alla scoperta di soluzioni innovative per la tutela del capitale naturale e della biodiversità arborea, arbustiva ed animale. Il Biodiversity Lab di Brugherio nasce in seguito al successo del primo Lab di Giussano (MB), inaugurato nel 2024, con lo scopo di ripristinare e alimentare la biodiversità della flora e della fauna locali, grazie alla sinergia tra diverse tipologie di interventi, quali: la piantagione di BioForest, dette anche Tiny Forest o Miyawaki Forest, cioè foreste realizzate con tecniche innovative ad alta densità di piantagione per tutelare e promuovere la biodiversità vegetale e animale; l’installazione di un Bugs Hotel, strutture in legno utilizzate da una molteplicità di organismi viventi come rifugio e come luogo riproduttivo; il posizionamento di Biostuoie galleggianti, cioè strutture composte da materiali naturali che favoriscono la crescita di piante acquatiche per rinaturalizzare ambienti degradati e/o artificiali, riducendo il disturbo antropico e creando habitat per avifauna e insetti. Inoltre, è stato creato un Cariceto, una formazione vegetale costituita da piante erbacee tipiche delle zone umide che, una volta affermate, sono in grado anche di resistere a periodi siccitosi. A conclusione, come per Giussano, la realizzazione di una Flower Strip, strisce di rettangoli di terra seminati con diverse specie di fiori selvatici. Il luogo dell’intervento è il Parco Increa, un tempo adibito a uso agricolo e sede di attività estrattive, che oggi rappresenta un polmone verde importante per l’area tra Brugherio e Cernusco sul Naviglio e ospita un lago artificiale, platani monumentali e la panchina in plastica riciclata più lunga d'Italia. In questo contesto, E.On e Rete Clima hanno unito le forze per creare un bosco urbano che possa restituire benefici ecologici e ambientali, tra cui miglioramenti idrogeologici, microclimatici, faunistici e paesaggistici al territorio. "Lo scorso novembre l’Amministrazione Comunale, nell’ambito del costante impegno volto alla tutela e alla valorizzazione degli spazi a verde pubblici, primo fra tutti Parco Increa, ha ritenuto meritevole di attenzione la proposta di collaborazione presentata dall’Associazione Rete Clima per la realizzazione di interventi di forestazione urbana sul territorio comunale. A circa cinque mesi dall’avvio del protocollo di intesa, passeggiando al Parco, si possono già osservare con soddisfazione, oltre ai tanti fruitori incuriositi, i vari interventi eseguiti, chiaramente riconoscibili e ben tenuti, per un totale di circa 1000 mq e oltre duemila giovani piante, che presto si sveglieranno dal torpore del riposo vegetativo. E’ un primo piccolo grande passo, fra i tanti che l’Ente sta compiendo, per salvaguardare Parco Increa, e per ricostruirlo dopo le trombe d’aria del 2023. Accompagneremo, assieme a Rete Clima, queste giovani piccole incubatrici di biodiversità per i primi tre anni, per poi vederle crescere e autosostenersi nel prossimo futuro, così da poterci meravigliare, ogni giorno, della semplice e naturale, forza e resilienza della natura", afferma il sindaco del Comune di Brugherio, Roberto Assi. “Siamo orgogliosi di accompagnare realtà come E.On in percorsi concreti, integrati e tracciabili a tutela della biodiversità. La nostra collaborazione, attiva da anni, si fonda sulla condivisione di valori e sulla capacità di tradurli in progetti misurabili e di lungo termine. Ne è un esempio questo secondo Biodiversity Lab, il laboratorio sperimentale dedicato allo sviluppo di soluzioni multifunzionali a tutela della biodiversità vegetale e animale. Questo progetto rappresenta una nuova importante tappa all’interno di un percorso più ampio costruito insieme a E.On, a partire dalla sua adesione alla nostra Campagna nazionale Foresta Italia. Attraverso i Boschi E.On continuiamo a promuovere interventi di forestazione in territori che ne hanno più bisogno, come aree urbane, periurbane e zone colpite da eventi climatici estremi, con un approccio misurabile e di forte valore ambientale e sociale”, dice Paolo Viganò, fondatore e presidente di Rete Clima. “In E.On - afferma Daniela Leotta, Chief Strategy, Sustainability&Communication Director di E.On Italia - il nostro impegno va oltre la riduzione delle emissioni: vogliamo restituire valore alle comunità in cui operiamo, contribuendo concretamente alla tutela e al ripristino dell’ambiente. Il Biodiversity Lab rappresenta un esempio tangibile di questa visione, non solo perché aiuta a ricreare ecosistemi più sani e resilienti, ma anche perché promuove la conoscenza e la consapevolezza su un tema cruciale come la biodiversità. Un ambiente più sano porta benefici a tutti noi e, attraverso progetti come questo, vogliamo coinvolgere cittadini e stakeholder in un percorso che valorizza la natura e rafforza il legame tra sostenibilità, innovazione e benessere collettivo”. Queste attività sono cruciali per il benessere dei territori. Infatti, oltre ai benefici ambientali della riforestazione, si evidenziano anche impatti positivi sull’economia locale, sul tessuto sociale e sulla sostenibilità del territorio. Per comprenderne l'effettivo valore, E.On ha avviato un approfondimento basato sulla metodologia Sroi (Social Return on Investment) che consente di misurare il Social Value generato con l’attività di piantagione di alberi per una rete diversificata di stakeholder, comunità locali, imprese, enti pubblici e operatori del settore forestale. Oltre ai benefici diretti, come l’assorbimento della CO2, il Social Value include aspetti più ampi: coinvolgimento della comunità e creazione di opportunità lavorative nel settore forestale. Questo approccio fornisce una visione più completa del valore generato, considerando sia gli effetti immediati che quelli di lungo periodo sulla qualità della vita e sulla sostenibilità del territorio. Nel caso specifico della piantagione dei 17.200 alberi realizzata nel 2024 grazie al progetto Boschi E.On, l’analisi ha stimato gli effetti complessivi dell’attività lungo un ciclo di vita di trent’anni. Per ogni euro investito nella piantagione di alberi, si generano circa 3 euro di valore, distribuiti tra benefici concreti e immateriali. Tra questi, si evidenziano benefici tangibili sul miglioramento della qualità dell'aria, la biodiversità, lo sviluppo del turismo sostenibile e il benessere collettivo. Il contributo di E.On a questo progetto rientra nel contesto della più ampia iniziativa Boschi E.On che, dal 2011 a oggi, ha contribuito in maniera tangibile alla riforestazione di aree naturali, parchi nazionali e regionali su tutto il territorio italiano, consentendo la piantagione di 135mila alberi e un significativo contributo alla riduzione della CO2 (circa 85mila tonnellate assorbite dalle piante). Il progetto rientra nella più ampia strategia del Gruppo E.On 'Nature.On' che prevede l’adozione di misure e impegni specifici al fine di contribuire a un impatto netto positivo sulla natura e che prevede un approccio focalizzato su tre aree fondamentali: climate change, ecosistemi e biodiversità, risorse e rifiuti. Il progetto Biodiversity Lab rappresenta inoltre uno dei tasselli di Foresta Italia, la Campagna nazionale di forestazione promossa da Rete Clima in collaborazione con Coldiretti Nazionale e Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e patrocinata dal ministero dell’Ambiente e dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.