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(Adnkronos) - Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera allo scoperto. La nuova coppia questa volta è stata avvistata, sorridente e mano nella mano, nei vicoli di Roma. Come riportato da Il Messaggero, i due sono stati prima avvistati in un lussuoso hotel vicino via del Babuino, dove Ferragni ha concesso anche diversi selfie ad alcuni fan. Poi la coppia si è spostata in un ristorante del centro, dove si è intrattenuta con un gruppo di ben otto persone. Dopo cena i due si sono concessi una passeggiata tra i luoghi iconici di Roma, come il Pantheon, i tipici mercati del centro e i Fori Imperiali, immortalati al tramonto nell'immancabile post di Ferragni. "Ciao ancora Roma!" è stato il messaggio che Chiara ha condiviso sui propri canali social, insieme a foto che la ritraggono sorridente di fronte alle bellezze della Capitale. La storia tra l'imprenditrice digitale e l'industriale era stata ufficializzata proprio nel giorno in cui Ferragni ha firmato l'accordo di separazione e divorzio con Fedez, scrivendo quindi la parola fine sui Ferragnez. "Quest'anno mi ha insegnato che ogni perdita porta con sé una possibilità", aveva scritto su Instagram Chiara, "oggi sento che la mia libertà non è punto d'arrivo ma d'inizio: quello di una nuova vita, più autentica, più forte e, finalmente, più mia". Un messaggio che molti hanno interpretato sia come una frecciata al suo ex marito, che come un augurio sincero per la sua nuova storia d'amore.
(Adnkronos) - Riformare la contrattazione collettiva in Italia. Non è un auspicio né un appello, quello della Uiltucs, la Uil del terziario che sottoscrive i contratti collettivi di commercio, turismo e servizi in Italia, ma un proposito. Ed è attraverso una serie di punti fermi che si articola la proposta, concreta e attuabile, presentata dal sindacato guidato dal segretario generale Paolo Andreani in occasione dell’iniziativa di oggi, 21 novembre, a Roma, dal titolo 'Terziario. Per un nuovo sistema di relazioni sindacali'. Alla mattinata, preceduta dalla presentazione di una ricerca sul settore, hanno preso parti i principali attori delle associazioni datoriali del commercio e della cooperazione, docenti universitari ed esperti che, proposta alla mano, hanno dialogato sui punti individuati dalla Uiltucs per rafforzare la contrattazione collettiva nazionale, estendere e rendere più efficiente quella decentrata, garantire certezza dei rinnovi, e combattere la frammentazione e il dumping. Innanzitutto, sostituire l’Ipca, indicatore del costo della vita, con un indicatore basato su un paniere in linea con l’inflazione reale. Poi, portare o confermare la vigenza del contratto nazionale a quattro anni e confermare i due livelli contrattuali, nazionale e decentrato. Inoltre, prevedere l’adeguamento biennale del salario nazionale di settore all’inflazione, e introdurre per via contrattuale un meccanismo di recupero certo di una parte sostanziale dell’inflazione reale nei casi di mancato accordo e di scostamento tra salari e inflazione. Altri punti: assicurare che gli accordi aziendali prevedano erogazioni di salario legate alla produttività e al suo incremento; introdurre e privilegiare l’incremento della produttività del lavoro accanto agli indicatori di redditività, efficienza, ed efficacia fin qui usati nella distribuzione organizzata; assicurare la partecipazione e l’accesso dei lavoratori all’organizzazione del lavoro delle imprese, ai bilanci e ai dati sulla base dei quali l’impresa determina il raggiungimento degli obiettivi per l’erogazione dei premi. Infine, estendere e rafforzare forme di contrattazione territoriale con meccanismi di redistribuzione di quote della produttività del lavoro. “Non possiamo più accettare – ha concluso il segretario generale Uiltucs Andreani - che in presenza di una sostanziale stagnazione degli investimenti, più 1,6%, la crescita del margine operativo lordo di molte imprese che si è spinto al 44 per cento ed un aumento generalizzato dei profitti non venga redistribuita la produttività realizzata”. Senza mezze misure. È l’ora di trovare una soluzione che inverta la rotta. “Serve ora un protagonismo delle parti e diffusa responsabilità sociale d’impresa nel rispetto del patto costituzionale”.
(Adnkronos) - "Con questo manuale vogliamo dare visibilità alla filiera molto complessa che parte dalla produzione della carta fino agli imballaggi. Ci siamo ripromessi di dotare le aziende e le istituzioni interessate di tutti gli strumenti per comprendere a fondo l’importanza del settore". Lo ha detto Andrea Mecarozzi, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici, alla Camera dei Deputati, nell’ambito della presentazione del nuovo manuale tecnico per gli imballaggi in cartone ondulato. "Il prossimo passo sarà quello di depositare questo documento presso gli enti competenti affinché tutte le aziende possano usufruirne nelle varie fasi della produzione e della commercializzazione dei nostri prodotti". Vogliamo informare le istituzioni sulle peculiarità della nostra filiera, eccellenza della sostenibilità che non può essere trascurata o messa da parte, attraverso questo documento come strumento di comunicazione e visibilità".