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(Adnkronos) - Novità in arrivo sul fronte delle pensioni e in particolare sul riscatto della laurea. "Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l'attuale situazione. Qualsiasi modifica dovesse intervenire varrà solo per il futuro", ha precisato oggi, mercoledì 17 dicembre, nell'Aula del Senato la premier Giorgia Meloni, sottolineando che l'emendamento in questione "deve essere corretto". Dal 2031, in attesa di correzioni, il riscatto della laurea breve peserebbe meno per raggiungere i requisiti necessari al prepensionamento. Il testo in questione chiama in causa chi matura i requisiti per l'uscita anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi) dal 1 gennaio 2031: per questi lavoratori non concorrono, al conseguimento dei suddetti requisiti, sei mesi – tra quelli di anzianità contributiva – riscattati dalla laurea breve. Il valore del riscatto diminuisce di anno in anno: per chi matura i requisiti nel 2032 non concorrono 12 mesi tra quelli di anzianità contributiva riscattati dalla laurea breve, per chi li raggiunge nel 2033 i mesi diventano 18, poi 24 per chi matura i requisiti nel 2035 e infine 30 per chi li raggiunge nel 2035. Intanto Claudio Borghi, senatore della Lega e relatore della legge di bilancio, ha depositato in Commissione bilancio del Senato il sub emendamento alla proposta del governo alla Manovra, che punta a "cancellare la parte sulle pensioni relativa all'allungamento delle finestre del pensionamento anticipato e al riscatto della laurea", sostituendola con "una copertura che noi abbiamo individuato nell’Irap sulle banche, specificando però che si tratta di una clausola di salvaguardia". La necessità di questa clausola, spiega Borghi, viene dal fatto che "le regole europee, in termini di materia pensionistica, prevedono, anziché un orizzonte di tre anni, uno di dieci; e quindi, dato questo orizzonte e dato che la norma sulla previdenza complementare, in astratto, potrebbe indurre più persone al pensionamento anticipato, allora bisogna mettere gli eventuali oneri. Certo – chiosa il senatore leghista – che è tutto un 'se' incredibile, io non so che succede tra sette anni … stiamo parlando di nulla. Soprattutto, non so se" la norma in questione "viene accettata nella sua totalità: è come ai tempi di quota 100, che chiedeva una copertura da 9 miliardi e poi alla fine il tiraggio è stato di 3miliardi", ricorda. "Io dico le stesse cose da quando ero all'opposizione, sia quando c'era l'amministrazione Biden, sia quando c'era l'amministrazione Trump" dice la premier Giorgia Meloni. "Cioè, ho il vizio della coerenza, senatore Monti... E' lei che mi chiede di cambiare le mie posizioni in base a chi arriva alla guida degli Stati Uniti, ma io non ragiono così. Io ho sempre sostenuto -l'ho fatto dall'opposizione e pochi altri partiti hanno avuto lo stesso coraggio- che l'Italia e l'Europa dovessero rafforzare la propria capacità di difesa, perché io preferisco una costosa libertà a una costosissima, ma apparentemente comoda, sudditanza. E' sempre stato così per quello che mi riguarda, è sempre sarà così''. "Non dobbiamo parlare di quello che gli americani si aspettano da noi ma di quello che noi stessi ci aspettiamo" dice la premier. "E' un fatto che l'Europa si sta condannando all'ininfluenza e quindi qualcosa non ha funzionato. Io penso sia un errore nascondere la polvere sotto il tappeto e poi aspettare che qualcuno venga da fuori a spiegarci come rimetterci in piedi. Siamo in grado di stabilire da soli come l'Europa si mette in piedi". ''Ci deve essere la serietà - ha sottolineato Meloni- e la volontà politica per rimettere insieme questo continente. Non basta sventolare la bandiera con le stelle e dire devi stare con l'Ue o con gli Usa...''.
(Adnkronos) - Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, milioni di italiani si preparano a trascorrere periodi più o meno lunghi fuori casa, tra viaggi, visite ai parenti e brevi vacanze. Un momento di pausa che coincide con una maggiore mobilità e con abitazioni spesso lasciate vuote per giorni. La 4ª edizione dell’Osservatorio Censis-Verisure sulla Sicurezza della casa, realizzata in collaborazione con il servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, analizza l’andamento dei furti in abitazione in diversi periodi dell’anno e il modo in cui le famiglie italiane affrontano il tema della sicurezza domestica. Secondo i dati nel 2024 in Italia sono stati denunciati 155.590 furti in abitazione. Nei mesi a ridosso delle festività natalizie i numeri sono risultati più elevati rispetto ad altri momenti dell’anno: a novembre del 2024 si contano 19.931 furti, a dicembre 18.393, a gennaio 2025 14.059. Si tratta di un andamento che gli esperti collegano anche a fattori stagionali, come la maggiore mobilità e le ore di luce ridotte. Ma come e quando avvengono i furti? Secondo l’Osservatorio, nel 72,6% dei casi l’abitazione era vuota al momento del furto. Anche assenze di breve durata possono quindi incidere, non solo i periodi di vacanza più lunghi. Quando, le abitudini degli inquilini sono note, gli episodi si concentrano durante il giorno e nella prima serata: nel 2024 il 31,7% dei furti è stato commesso tra le 14:00 e le 19:59, mentre il 20% tra le 7:00 e le 13:59. Le ore serali e notturne incidono, invece, meno: solo il 10,5% dei furti avviene tra le 20:00 e le 23:59, il 9,7% tra mezzanotte e le 6:59. Per quanto riguarda le modalità di ingresso, nel 46,4% dei casi i ladri sono entrati da finestre o portefinestre, nel 33,7% dalla porta d’ingresso principale e nel 14,6% da una porta secondaria. Ma quali sono le misure da adottare per cercare di 'mettere in sicurezza' il proprio appartamento prima della partenza verso le festività natalizie?Ecco alcune buone pratiche che Verisure, leader europeo nella sicurezza monitorata, condivide con Adnkronos/Labitalia, per chi si prepara a lasciare casa durante le festività. Innanzitutto verificare porte, finestre e impianti. Prima di partire è opportuno controllare con attenzione porte, finestre e portefinestre, concentrandosi in particolare sui punti di accesso che le statistiche indicano come più utilizzati. È consigliabile verificare lo stato dell’impianto elettrico e del gas, scollegando gli elettrodomestici non essenziali. Gestire luci e tapparelle, con timer o sistemi smart per non dare l’impressione di un’abitazione vuota. Prestare attenzione alla condivisione sui social media, rimandando la pubblicazione di foto delle vacanze al momento del rientro. Coltivare relazioni di buon vicinato. Avvisare i vicini della propria partenza e chiedere loro di ritirare posta, volantini o pacchi contribuisce a evitare segnali evidenti di assenza prolungata. Può essere utile anche chiedere di prestare attenzione a eventuali anomalie, come piccoli fili o residui di colla tra porta e telaio, la cosiddetta tecnica del 'filo di colla', talvolta utilizzata per capire se un ingresso viene aperto. Quindi controllare la copertura assicurativa. Verificare la copertura della polizza contro furti e danni e lasciare un recapito a una persona di fiducia per eventuali necessità durante l’assenza. Utilizzare tecnologie di controllo da remoto. Servirsi di sistemi che permettono di monitorare l’abitazione a distanza (telecamere, sensori, app dedicate), così da essere avvisati in tempo reale in caso di anomalie. Sistemi di allarme e centrale operativa. I sistemi di allarme collegati a una centrale operativa attiva 24 ore su 24 offrono un ulteriore livello di protezione: in caso di segnale d’allarme, gli operatori verificano l’evento, contattano il cliente e, se necessario, possono attivare guardie giurate e forze dell’ordine. Nuove soluzioni per l’ingresso di casa. Anche l’accesso principale può essere reso più sicuro grazie a soluzioni di nuova generazione come Smartlock, una serratura con cilindro antieffrazione certificato, gestibile da remoto tramite app, che consente di aprire e chiudere la porta a distanza e facilitare l’accesso ai soccorsi in caso di emergenza.
(Adnkronos) - Oltreplastica è una mostra sul mutamento in atto nella plastica contemporanea e sul ruolo che il design svolge nel ripensare la materia, il progetto, la responsabilità. Lo si legge in una nota. Curata da Frida Doveil e prodotta da Adi Design Museum con il supporto di Eni, Main Partner del museo, la mostra esplora i percorsi di transizione che accompagnano la plastica “oltre” la sua natura, mettendo a fuoco il rapporto tra cultura materiale, innovazione industriale e sostenibilità ambientale. “Oltreplastica è qualcosa di più duraturo di un titolo di mostra” osserva la curatrice “È un neologismo. Vuole mettere in evidenza uno stato di fatto: la plastica come l’abbiamo sempre conosciuta è cambiata. Questo richiede modi nuovi di nominarla, di classificarla, ma soprattutto di utilizzarla. Oltreplastica ci suggerisce una nuova tassonomia di una materia in mutazione, e ci racconta dell’innovazione di design come vero volano culturale capace di favorire questa trasformazione” Più di trent’anni dopo l’appello di Carl Sagan a custodire “il pallido puntino blu”, simbolo della fragilità del nostro pianeta, la Osaka Blue Ocean Vision del G20 (2019) segna il primo impegno internazionale per azzerare entro il 2050 la dispersione di rifiuti plastici nei mari, attraverso un approccio globale al ciclo di vita della plastica. Un atto di responsabilità che, al di là della tecnica, chiama in causa l’intero sistema industriale e la Cultura del Progetto: un nuovo modo di pensare la materia, le sue forme, i suoi cicli vitali. “Progettare per la contemporaneità pone problemi di ruolo e di metodo: superate le illusioni del Modernismo, ci resta oggi l’idea di un progetto riformatore di design come modificazione continua del contemporaneo, un progetto che si carica di senso solo all’interno di un più vasto contesto sociale e acquista valore attraverso il dispiegarsi disciplinare nelle sue applicazioni concrete”. Commenta il presidente Adi Luciano Galimberti. “Scienza e tecnologia hanno oggi bisogno di nuove domande per poter elaborare nuove risposte orientate ai valori del progresso sociale. Solo una disciplina consapevole che il progetto di design non può limitarsi a prudente misura della distanza dagli obiettivi, ci aiuterà a capire i caratteri dinamici che la modificazione continua del contemporaneo impone.” Oltreplastica non celebra né condanna la plastica: ne indaga piuttosto la metamorfosi. Da simbolo del progresso moderno e della produzione di massa, materia leggera, versatile, accessibile, la plastica si trova oggi al centro di una ridefinizione radicale, nella quale design e scienza dei materiali agiscono insieme per riscriverne il destino. Attraverso una costellazione di prodotti, materiali e processi pionieri, la mostra racconta un percorso ancora in itinere, fatto di sperimentazioni concrete e invenzioni di progetto che testimoniano la possibilità di una plastica responsabile, capace di superare i limiti della propria origine. Il racconto si apre con un richiamo alle origini, quando i primi polimeri sintetici divennero materia dell’innovazione e del sogno moderno, con la sezione “La plastica degli inizi”. Cinque plastiche iconiche – poliuretano, resina poliuretanica, polietilene, polipropilene, acrilonitrile butadiene stirene, SAN stirene acrilonitrile – rievocate attraverso altrettanti oggetti premiati con il Compasso d’Oro tra il 1954 e il 2004, tracce tangibili di un’epoca in cui la plastica era “la materia dell’invenzione” per eccellenza. Da questa premessa storica si dipana una classificazione delle plastiche contemporanee, articolata in cinque profili di trasformazione e circolarità: rivitalizzata, la plastica che rinasce dal riciclo chimico e meccanico; a massa bilanciata, derivata da materie prime alternative; bio-based, prodotta da fonti biologiche rinnovabili; rigenerata, ottenuta da scarti e residui organici, biofabbricata, creata da organismi e cellule viventi. Cinque sezioni dove la materia non è più un’entità inerte, ma un campo di relazioni tra tecnologia, biologia e progetto. Collocando la lettura del cambiamento nella realtà concreta della produzione, Oltreplastica restituisce un panorama di imprese, ricercatori e designer che interpretano la materia come agente attivo di trasformazione. Il design emerge qui come pratica evolutiva, capace di generare bellezza a partire dallo scarto, di ridefinire gli standard estetici, di prefigurare un futuro in cui la plastica, pur restando plastica, diventa “plausibile” dal punto di vista ambientale, tecnico e culturale. Questo processo è inarrestabile: si muove in modo organico e rapido, attraversando scienza, industria, società e immaginario. Un’evoluzione che non riguarda soltanto i materiali, ma la nostra stessa idea di contemporaneità. La mostra è realizzata con il supporto di Eni, Main Partner.