ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Luciano Spalletti e un futuro in bilico. Il ct dell'Italia ha incassato ieri, venerdì 6 giugno, insieme alla sua Nazionale, una pesante sconfitta, ai limiti dell'umiliazione, dalla Norvegia nella prima partita del girone I delle qualificazioni ai Mondiali 2026. Il 3-0 con cui gli scandinavi hanno steso gli azzurri ha già compromesso il percorso verso la rassegna iridata che si terrà in Stati Uniti, Canada e Messico, con il primo posto, che garantisce l'accesso diretto alla fase a gironi, che si allontana e lo spettro playoff sempre più reale. La debacle di Oslo ha quindi aperto una riflessione seria sul progetto tecnico della Nazionale, mai realmente decollato con Luciano Spalletti. Ed è stato lo stesso commissario tecnico, arrivato in azzurro dopo aver vinto lo scudetto con il Napoli nel 2023, ad esprimere dubbi sul suo futuro al triplice fischio della sfida con la Norvegia ai microfoni di SkySport: ""Farò la prossima partita contro la Moldova (in programma lunedì 9 giugno, ndr) e poi parlerò con Gravina perché c'è bisogno che ci parli delle intenzioni che ho e delle scelte che faccio". Parole che fanno presupporre un possibile cambio in panchina per la Nazionale, ma chi potrebbero essere i sostituti di Spalletti? In attesa del colloquio tra Luciano Spalletti e il presidente della Figc Gabriele Gravina, sono diversi i nomi per il possibile sostituto dell'attuale ct azzurro. I più blasonati, Carlo Ancelotti e Massimiliano Allegri, hanno già trovato panchina, e allora ecco che, a sorpresa, potrebbe tornare Roberto Mancini. L'ex allenatore, tra le altre, di Inter e Manchester City ha ammesso di essersi pentito di aver lasciato la Nazionale per volare in Arabia Saudita e sarebbe disposto a tornare, ma prima ci sarebbe da ricomporre il rapporto con Gravina, deterioratosi dopo il suo addio. In orbita azzurra c'è anche Stefano Pioli. L'ex tecnico del Milan, oggi in Arabia all'Al Nassr e cercato in queste ore anche dalla Fiorentina, sembra un profilo adatto a ricoprire il ruolo per carisma, competenza e adattabilità tattica. Sullo sfondo rimane la suggestione Claudio Ranieri, che al termine della stagione ha annunciato il suo, secondo, ritiro e assunto un ruolo dirigenziale nella Roma.
(Adnkronos) - Secondo i dati elaborati da Hunters group, nell’ultimo anno, sono cresciute del 12% le richieste per i professionisti della vendita. "Nel comparto dei servizi - afferma Davide Cambianica, manager della divisione sales & marketing di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato - il 2025 si sta rivelando un anno di grande fermento. Settori come la consulenza alle imprese, i servizi finanziari, la formazione, la sanità e il turismo stanno vivendo una crescita importante, spinta sia dall’innovazione tecnologica sia dal cambiamento delle esigenze dei clienti. In questo scenario le figure commerciali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale: le aziende, infatti, non cercano più semplici venditori, ma professionisti capaci di proporre soluzioni, costruire relazioni durature, comprendere le dinamiche di mercato e orientare il cliente in un contesto spesso altamente competitivo". "Parliamo - spiega - di profili che devono unire competenze specialistiche e capacità trasversali: serve visione strategica, ascolto, adattabilità, ma anche la capacità di dialogare con interlocutori diversi e di promuovere servizi che spesso richiedono un elevato grado di personalizzazione. E' proprio in questi contesti che la ricerca e selezione di figure commerciali diventa un passaggio cruciale per le aziende che vogliono fare la differenza sul mercato e generare vero valore". Il sales di successo è un consulente, capace di interpretare i dati e in grado di parlare con marketing e operations. Il professionista sales del futuro deve saper ascoltare, analizzare, proporre soluzioni e creare relazioni di fiducia. Per farlo legge i numeri, interpreta KPI e metriche ed orienta sapientemente le proprie azioni per ottenere i risultati migliori. Come? Grazie alla collaborazione con tutta l’organizzazione e a una profonda conoscenza del mercato e dei clienti perché, in un momento storico ricco di sfide come quello attuale, si deve vendere con e non vendere a. Serve una combinazione di competenze tecniche e soft skill: negoziazione, empatia, resilienza, orientamento al risultato, ma anche spirito di squadra, ascolto attivo e capacità di apprendere in continuazione. Nel 2025, le figure commerciali più richieste in Italia si concentrano su competenze digitali avanzate, marketing strategico e gestione delle vendite in ambito tecnologico. Secondo l’Osservatorio di Hunters Group, le prime tre posizioni sono occupate dalle seguente professionalità. 1) E-commerce manager: con l'espansione del commercio online, l'e-commerce manager è fondamentale per gestire piattaforme di vendita digitali, sviluppare strategie di marketing online e ottimizzare l'esperienza utente. 2) Technical sales specialist: è un professionista con competenze tecniche e commerciali, in grado di vendere prodotti e servizi complessi, combinando conoscenze tecniche con abilità di vendita. Questa figura è sempre più richiesta per la vendita di prodotti e servizi complessi. 3) Marketing and communication specialist: è uno specialista, fondamentale per gran parte delle aziende, in grado di sviluppare e implementare strategie comunicative per promuovere prodotti, servizi e l'immagine aziendale.
(Adnkronos) - "Lo spreco del cibo va di pari passo con due parole: sostenibilità e salute". Così Hellas Cena, prorettore Terza Missione Università di Pavia, professore di Nutrizione Umana, medico specialista in Scienza dell'Alimentazione Ics Maugeri Irccs-Pavia, intervenendo alla conferenza stampa ‘Prevenire lo spreco alimentare: la rivoluzione digitale di Planeat’, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato. "Lo spreco alimentare ha due impatti importanti. In generale la filiera del cibo ha una produzione di CO2 estremamente più impattante di tutte le altre filiere, quindi troppo spreco ma anche troppa produzione fatta anche per sostenere questo spreco dovrebbe essere rivalutata - spiega - Ma c'è anche una questione di salute dell'uomo. E questo è il warning che ci ha dato Lancet che ci dice che stiamo vivendo un momento di sindemia. Vuol dire che tre pandemie contemporaneamente esistono in tutto il mondo: una è il climate change, la seconda è l'obesità che c'è dappertutto e la terza è l'undernutrition, intesa come carenza di nutrienti". "Quindi è vero che il cibo è salute, sia per l'ambiente che per noi, ed è vero che quindi lo spreco spesso denota due aspetti. Uno, un'incapacità di ragionare, qui arriviamo all'educazione, perché non sappiamo esattamente che cosa mangiare, quanto mangiare, quando mangiare. Certe volte purtroppo non sappiamo neanche perché stiamo mangiando, ma poi spesso, proprio in base a queste risposte che vengono a mancare, sprechiamo più cibo. Quindi è vero che spesso chi mangia peggio è anche colui che spreca di più", conclude.