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(Adnkronos) - L'Ucraina punta su Donald Trump per chiudere la guerra con la Russia nel 2025. Mentre Vladimir Putin spaventa l'Europa con il nuovo missile Oreshnik che "può colpire ovunque" nel Vecchio Continente, Kiev attende l'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti per una svolta negoziale che apra la strada alla pace. Trump, com'è noto, da mesi si dice convinto di poter portare Ucraina e Russia al tavolo per una rapida intesa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a dirsi fiducioso che la guerra con la Russia possa finire nel 2025 e che "a gennaio avremo un piano", ribadisceai media stranieri a margine della terza conferenza internazionale 'Grain from Ukraine'. "Per quanto riguarda il momento in cui la guerra finirà... finirà quando la Russia deciderà di farla finire. Quando gli Stati Uniti assumeranno una posizione più forte. Quando il Sud globale si schiererà con l'Ucraina e a favore della fine della guerra", dice Zelensky, sottolineando di essere fiducioso che questi sviluppi si verificheranno prima o poi e che verranno prese delle decisioni. "Sarà un percorso difficile, ma sono convinto che abbiamo tutte le possibilità di raggiungere questo obiettivo l'anno prossimo - afferna - capiamo che la Russia non sarà d'accordo con tutti questi passi, ma c'è la Carta delle Nazioni Unite e tutte le nostre azioni si basano su di essa. Speriamo che siano sostenute dai nostri partner". L'incognita maggiore per Zelensky - e allo stesso tempo la principale speranza - è la nuova amministrazione Usa. È necessario ascoltare le proposte d Trump sul piano per porre fine al conflitto. "Siamo aperti - dice Zelensky -; lo dirò ancora una volta, e tra l'altro, ai leader dei paesi africani, asiatici e arabi... Siamo pronti a vedere le loro proposte. Voglio anche vedere quelle del nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Penso che avremo queste proposte a gennaio e che avremo un piano per porre fine a questa guerra". "Sono sicuro che l'anno prossimo avremo tutte le possibilità di porre fine alla guerra - aggiunge il presidente ucraino - Ci sono passi appropriati per questo... Comprendiamo che la Russia non farà tutti questi passi. Ma esiste una carta delle Nazioni Unite e tutti i nostri passi basati sulla Carta delle Nazioni Unite saranno sostenuti dai partner". Putin, particolarmente loquace negli ultimi giorni con 2 messaggi, tace lasciando spazio ai proclami di Dmitry Medvedev, ex presidente e attuale numero 2 del Consiglio di sicurezza. Il presidente, dopo il lancio di un nuovo missile a medio raggio contro il territorio ucraino, ha avvertito in particolare l'Europa: "Possiamo colpire ovunque", ha detto come reazione alle azioni condotte da Kiev, che ha colpito il territorio russo con missili americani (Atacms) e britannici (Storm Shadow). A stretto giro, tocca a Medvedev indicare la soluzione ideale del conflitto per i parametri russi: "Se il blocco Nato smette di soffiare sul fuoco della guerra in Ucraina, questo conflitto può finire senza alcun ulteriore costo per l'umanità", dice Medvedev.
(Adnkronos) - E’ stato un successo di partecipazione il XXIII convegno nazionale dell’Istituto nazionale tributaristi (Int), per la prima volta con partecipazione unicamente on line, trasmesso in streaming dalla Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Montecitorio. Oltre 600 tributaristi collegati su piattaforma digitale dedicata e oltre 150 utenti sul canale YouTube e sulla pagina facebook dell’INT, numeri importanti che evidenziano la grande attenzione alle problematiche discusse durante l’evento. Particolarmente seguita la conferenza stampa in apertura del Convegno Nazionale, dove il Presidente Riccardo Alemanno e il Vicepresidente vicario Giorgio Del Ghingaro, hanno illustrato alla stampa la richiesta di un elenco pubblico degli intermediari fiscali abilitati a cui possa accedere il contribuente per verificare lo status di iscrizione dell’intermediario a cui abbia affidato la gestione dei propri adempimenti fiscali telematici e la richiesta della modifica della norma relativa alla tutela del professionista in malattia, oggi limitata ai professionisti del settore ordinistico, tramite l’ampliamento anche ai professionisti indicati nella Legge 4/2013. Alemanno ha così sottolineato le due richieste dell’INT: “Un elenco pubblico degli intermediari fiscali abilitati andrebbe a garanzia dei contribuenti i quali potrebbero verificare lo status di iscrizione del proprio intermediario, ciò non comporterebbe particolari costi o aggravi per l’Agenzia delle Entrate che già ha un elenco interno degli intermediari a cui ha rilasciato l’abilitazione. Circa la norma a tutela del professionista in malattia, superare la discriminazione attualmente contenuta nella legge non solo sarebbe un atto di giustizia verso i professionisti attualmente esclusi, ma anche un atto di civiltà e di equità sociale". Sull’argomento intermediari fiscali e il loro importante ruolo nel rapporto fisco-contribuente, è intervenuto il sottosegretario Federico Freni con un messaggio inviato ai convegnisti, così sintetizzabile: “Siete voi tributaristi, infatti, la 'cerniera' decisiva nel rapporto tra i contribuenti e il Fisco. … quindi, la figura dell’intermediario fiscale contribuisce in modo concreto all’attuazione e all’applicazione delle nuove norme". Ciò ad avvalorare la richiesta di un elenco pubblico degli intermediari fiscali abilitati. Nel dibattito sulla Legge di Bilancio e sul Concordato Preventivo Biennale il Presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato ha evidenziato la coerenza della Legge di Bilancio rispetto agli obiettivi di Governo e ribadito l’importante ruolo dei tributaristi nella loro funzione di intermediati tra fisco e contribuente. Nel dibattito sono intervenute le parlamentari Laura Cavandoli ed Elisa Montemagni che si sono soffermate la prima sulla proposta dell’INT del “consolidato familiare” ovvero la possibilità di compensare imposte con crediti erariali dei componenti il nucleo familiare. La seconda sulla modifica della norma relativa alla tutela del professionista in malattia. Relativamente alla proposta dell’Int su questa tematica l’emendamento presentato dall'onorevole Maria Cecilia Guerra è stato stralciato dalla legge di Bilancio, ma la parlamentare ha ribadito al presidente dell’Int la sua attenzione alla problematica e si è resa disponibile a rappresentare la modifica di estensione della tutela a tutti i professionisti della L. 4/2013. Quindi un bilancio positivo per la formula del convegno nazionale in streaming e per la qualità degli interventi che si sono susseguiti, con un particolare ringraziamento, per la grande partecipazione, alle iscritte e agli iscritti dell’Istituto nazionale tributaristi.
(Adnkronos) - "La Fondazione continua a consolidare il proprio ruolo internazionale sui temi della sostenibilità ambientale e, in particolare, sulla protezione dei centri urbani dall’innalzamento del livello del mare". Ad affermarlo è Alessandro Costa, Direttore Generale della Venice Sustainability Foundation (Vsf), di ritorno da Baku, dove ha partecipato ai lavori della 29ª Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Cop29 Azerbaigian). In questa occasione, Vsf ha organizzato al Padiglione Italia una conferenza dal titolo "Il paradigma di Venezia: strategie per l’adattamento all’innalzamento del livello del mare e la riduzione del rischio di catastrofi", in cui è stato illustrato il "modello Venezia" come esempio concreto e replicabile di resilienza e sostenibilità. Vsf ha inoltre preso parte alla tavola rotonda organizzata al Padiglione Cinese dal titolo “Actively Guard against Climate Risks and Build Low-carbon and Resilient Cities”, contribuendo al dialogo internazionale sul tema delle città resilienti e a basse emissioni di carbonio. Sempre in occasione della Cop29, Alessandro Costa ha incontrato Johan Moberg, Ceo di Green Hydrogen Organisation, avviando i preparativi per la seconda edizione del Venice Hydrogen Forum, prevista per la fine del 2025. "Abbiamo illustrato – ha spiegato Costa – il cambio di paradigma che ha interessato Venezia: grazie al sistema di opere complesse Mose, la città è passata da luogo di evidente sofferenza a modello internazionale di protezione e adattamento agli effetti dell’innalzamento del mare". Questo posizionamento è stato rafforzato dalla recente nomina di Venezia a resilience hub da parte dell’Undrr (United Nations Office for Disaster Risk Reduction), avvenuta a fine 2023, nel corso della Biennale della Sostenibilità dedicata al sistema Mose. “Significativo – aggiunge Costa – l’intervento al nostro evento di Alessandro Guerri, DG affari europei, internazionali e finanza del Mase, che ha sottolineato come Venezia rappresenti un’eccellenza italiana nell’adattamento ai cambiamenti climatici, con soluzioni replicabili per altre aree del mondo afflitte da problematiche simili”. La conferenza organizzata da Vsf si è articolata in tre sessioni tematiche. La prima, dedicata al ruolo dell’azione climatica locale, ha esplorato come le politiche locali possano essere strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi globali di resilienza e sostenibilità, con gli interventi di Alessandro Costa (Direttore generale di Vsf), Animesh Kumar (United Nations Office for Disaster Risk Reduction - Undrr) e Alessandra Antonini (Comitato europeo delle regioni - CoR). Un secondo approfondimento è stato dedicato al modello veneziano di adattamento climatico, dimostrando che la città non solo si è protetta dall'innalzamento del mare ma ha anche avviato un'intensa attività di restauro del patrimonio culturale secondo un modello replicabile a livello globale. Sono intervenuti Pierpaolo Campostrini (Vsf e Corila), Francesco Musco (Iuav) e Andrew Potts (Europa Nostra). Infine, un tavolo moderato da Vittore Negretto (Iuav) e dedicato al tema “Dal locale al globale”, che ha analizzato le modalità con cui Venezia può fattivamente condividere il proprio approccio con la comunità internazionale, attraverso la partecipazione attiva alle reti globali e al dialogo tra città. Queste iniziative confermano come Venezia possa essere non solo simbolo della lotta contro l’innalzamento del livello del mare, ma anche laboratorio internazionale di resilienza, sostenibilità e innovazione nel contrasto ai cambiamenti climatici.