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(Adnkronos) - Dopo il raid aereo condotto martedì scorso da Israele contro la leadership di Hamas riunita a Doha, e in seguito alla telefonata definita "di fuoco" con il premier Benjamin Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vedrà oggi il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, a New York per discutere dell'attacco. A riferirlo è Axios, citando due fonti informate sull'incontro che, tuttavia, non figura nell'agenda di Trump diffusa dalla Casa Bianca. Al-Thani, precisa il sito di informazione americano, prima vedrà a Washington il segretario di Stato, Marco Rubio, e possibilmente anche il vice presidente, Jd Vance. All'incontro con Trump ci sarà anche l'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff. Cresce intanto la frustrazione del presidente degli Stati Uniti e del suo staff nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, rivela Politico, citando fonti vicine al team di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Doha è il principale mediatore nei colloqui tra Israele e Hamas e alla Casa Bianca temono che l'azione militare israeliana possa avere l'effetto di sabotare le trattative. "Ogni volta che si fanno progressi, sembra che (Netanyahu, ndr) bombardi qualcuno", ha dichiarato una fonte a Politico. Non è chiaro se Stati Uniti o Qatar abbiano ricevuto un preavviso adeguato del raid. Un funzionario della Difesa statunitense ha definito "del tutto insufficiente" l'avviso inviato da Israele. La telefonata successiva tra Trump e Netanyahu sarebbe stata "accesa", secondo le fonti. Prima dell'attacco israeliano che ha preso di mira i vertici di Hamas a Doha, Netanyahu stava portando avanti "un'intensa campagna diplomatica in Occidente, con particolare attenzione agli Stati Uniti, per screditare il Qatar". A rivelarlo sono fonti politiche di Tel Aviv al quotidiano panarabo saudita Asharq Al-Awsat, secondo le quali l'obiettivo era "preparare il terreno ad un'operazione su vasta scala" contro il piccolo ma ricchissimo emirato, "dipinto persino come parte integrante dell'asse iraniano". Un esperto di strategia di alto profilo - ha scritto il quotidiano di proprietà saudita - ha spiegato che "questa campagna, avviata settimane prima dell'attacco, mirava a plasmare l'opinione pubblica occidentale". Il quotidiano cita anche un documento riservato, redatto da esperti vicini ai conservatori israeliani a questo scopo, in cui si afferma che "gli Usa si trovano coinvolti in una nuova battaglia globale, non una guerra convenzionale fatta di carri armati e trincee, ma un conflitto per il controllo delle idee e dell'influenza. A opporsi è un blocco coordinato di cinque regimi autoritari: Russia, Cina, Corea del Nord, Iran e Qatar". Il documento prosegue: "Questi Stati, consapevolmente o meno, uniscono le loro forze, per destabilizzare l'ordine democratico liberale che gli Stati Uniti hanno costruito dopo la Seconda Guerra Mondiale. È un conflitto diverso da quelli del Novecento, non basato su alleanze formali, ma su un'azione sincronizzata e complessa. Gli strumenti includono l'economia globale, i social media, le tecnologie avanzate, le catene di approvvigionamento e strategie psicologiche, cognitive e politiche di enorme impatto". Il documento delinea due assi contrapposti agli Stati Uniti: "Il primo, autoritario e razionale, è guidato da Cina e Russia, in lotta per risorse, tecnologia e influenza globale. La Cina promuove un capitalismo autoritario sotto il controllo statale, infiltrandosi nei mercati occidentali e acquisendo infrastrutture strategiche. La Russia, invece, conduce una guerra ibrida per indebolire la Nato per minare la fiducia americana. La Corea del Nord si inserisce come alleato strategico di Mosca e agente di Pechino". Il secondo asse, definito "islamico radicale" e guidato da Iran e Qatar, è descritto dal documento come una sfida complessa: "L'Iran agisce apertamente, spinto da una visione sciita radicale che promuove la sharia come valore universale. Il Qatar, Stato sunnita che ospita e sostiene i Fratelli Musulmani, adotta un approccio più subdolo, finanziando e promuovendo un'insurrezione ideologica globale contro i valori americani, manipolando istituzioni della società civile, università e media del mondo libero".
(Adnkronos) - L'intelligenza artificiale al servizio della collettività, per la salute dei cittadini, ma non solo. Tante le idee che arrivano da Digithon 2025, la decima edizione della maratona digitale apertasi oggi a Bisceglie in Puglia e vede in gara 100 startup provenienti da tutta Italia. "La missione di QSensato -racconta Gianvito Lucivero, ceo dell'azienda che è la prima startup innovativa in quantum sensing nel sud Europa ed un player emergente nell’ecosistema delle tecnologie quantistiche- è quella di realizzare sensori per misurazioni ultra precise. Per esempio possiamo misurare i campi magnetici generati dal corpo umano, dal cervello, dal cuore e dai muscoli oppure utilizzare gli atomi come antenne di radiofrequenza su satelliti. Un'altra applicazione è quella degli orologi atomici in cui gli atomi permettono di sincronizzare comunicazioni satellitari. Siamo molto felici di aver partecipato a Digithon e lo abbiamo fatto perché è probabilmente la più grande maratona nazionale per start-up ed è qui in Puglia. Noi abbiamo sede a Bari, quindi siamo felici di contribuire all'ecosistema dell'innovazione, del deep tech nella nostra regione. Contiamo in questi tre giorni di aumentare le nostre relazioni sia con altre start-up sia con potenziali investitori", sottolinea. Dai sensori all'intelligenza artificiale. "Quello che facciamo -racconta Lorenzo Megliola, founder di KaiMed, che sta costruendo una piattaforma di intelligenza artificiale spiegabile per aiutare i medici a diagnosticare casi complessi attraverso Knowledge Graphs e AI Agents- è costruire una piattaforma di Ia conversazionale che aiuta i medici e li supporta nella diagnostica soprattutto di quelle che sono le malattie rare e complesse. Sicuramente Digithon è un grande evento, ci può fornire network, risorse per avviare progetti, migliorare continuamente la nostra piattaforma e perché no magari ottenere un investimento che ci permette di scalare", conclude. E non mancano le soluzioni innovative per altri comparti. Ad esempio AdzYou è una startup italiana che rivoluziona la pubblicità outdoor trasformando le persone in mezzi di comunicazione dinamici. Attraverso zainetti dotati di schermi led indossati da 'walkers', AdzYou consente ai brand di veicolare messaggi pubblicitari in tempo reale, raggiungendo il pubblico in modo mirato e flessibile. "Adzyou non è altro che una sorta di 'sandwich man 2.0' -spiega Matteo Landi, ceo di AdzYou- vuol dire che attraverso l'ausilio di zainetti led portiamo al brand dei ragazzi con l'advertising sui nostri zainetti in location e nel tempo stabilito per il lancio della campagna. Abbiamo scelto Digithon perché è un evento a livello nazionale ma comunque con visione internazionale e sono sicuro che sia importante per presentare il progetto creando comunque sinergie e networking", conclude.
(Adnkronos) - L'Erc, istituito dall'Unione Europea nel 2007, è il principale ente europeo di finanziamento della ricerca di frontiera di eccellenza. Finanzia ricercatori creativi di qualsiasi nazionalità ed età per la realizzazione di progetti in tutta Europa. Il progetto Chopin (acronimo di Atomistic approaches for plasmonic photo induced phenomena) di Tommaso Giovannini, docente di Fisica teorica della materia condensata al dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata, si è aggiudicato l’ambito finanziamento europeo nella sezione Starting Grant (STG), unico Standing Grant per l’anno 2025 nell'Ateneo. “Il mio progetto - spiega Giovannini - riguarda lo sviluppo di modelli teorici per lo studio di processi fotoindotti da plasmoni superficiali localizzati. Questi vengono generati quando la luce che è una radiazione elettromagnetica interagisce con nanoparticelle metalliche, ad esempio d'oro o argento, che sono capaci di concentrare l’energia in spazi nanometrici dell'ordine di un miliardesimo di metro. I plasmoni superficiali localizzati sono oscillazioni elettroniche collettive in materiali nanostrutturati, eccitate dalla luce. Le proprietà uniche dei plasmoni superficiali consentono di attivare processi fotoindotti, come reazioni chimiche, utilizzando condizioni di gran lunga più sostenibili rispetto alla catalisi convenzionale. Il campo che studia questi fenomeni prende il nome di catalisi plasmonica. La catalisi plasmonica è un approccio innovativo che sfrutta le proprietà ottiche dei plasmoni superficiali per promuovere reazioni chimiche". “In questo modo - prosegue Giovannini - si possono generare campi elettrici molto intensi, che insieme ad altri fenomeni quantistici sono in grado di modificare la chimica di sistemi molecolari in prossimità della loro superficie e in particolare la loro reattività". Il grande interesse attuale verso la catalisi plasmonica in termini di sostenibilità è dovuto al fatto che essa consente di ridurre il consumo energetico associato alla catalisi convenzionale, sostituendo condizioni drastiche, come alte temperature o pressioni, con l’uso di luce visibile o solare. La catalisi plasmonica può infatti avere vari utilizzi, in particolare per la chimica sostenibile e l’energia verde. Alcuni esempi di reazioni di grande impatto che possono essere guidate o accelerate tramite processi plasmonici includono, tra le altre, la riduzione dell'anidride carbonica a combustibili o molecole di interesse chimico, la generazione di idrogeno tramite scissione fotoindotta dell’acqua, la fissazione dell’azoto in condizioni blande, l’attivazione di metalli abbondanti sulla Terra, come ad esempio il ferro, che sono normalmente cataliticamente inattivi. “Chopin ha l’obiettivo di costruire nuovi metodi teorici per modellizzare e prevedere questi fenomeni complessi, attraverso una descrizione atomistica sia dei sistemi molecolari che delle nanostrutture. Grazie a metodologie avanzate che uniscono chimica teorica, fisica della materia e elettrodinamica quantistica, sarà possibile descrivere in dettaglio come le nanoparticelle plasmoniche assorbono luce, trasferiscono energia e guidano reazioni chimiche in varie condizioni. Chopin creerà un ponte diretto tra teoria ed esperimento, aprendo la strada a una progettazione razionale di nanomateriali in grado di sfruttare la luce solare per processi chimici più efficienti e sostenibili”.