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(Adnkronos) - La Porta Santa di San Pietro viene aperta dal Papa solo in occasione del Giubileo. Di solito è la prima Porta ad essere aperta e il gesto identifica l'inizio dell'Anno Santo. E' da oltre cinque secoli la porta più importante del Giubileo. Papa Francesco la aprirà oggi alle 19 dando il via ufficiale all'Anno Santo 2025. Tra le novità del Giubileo 2025, una webcam installata sulla Porta Santa di S. Pietro per consentire a chi non potrà viaggiare di attraversarla quantomeno virtualmente. La prima notizia di questo rito per la Basilica di San Pietro riporta al 1500, a opera di Papa Alessandro VI. Attualmente, il muro che sigilla la Porta viene smantellato nei giorni precedenti alla sua apertura. Durante questo momento viene estratta dal muro una cassetta che è rimasta murata dentro dall'ultimo Anno Santo. In essa si trova la chiave che permette di aprire la Porta, e il Papa ne spinge i battenti in modo simbolico. Anche per motivi di sicurezza, è stato abbandonato l'uso del martello con il quale durante il rito si colpiva il diaframma di mattoni che la chiudeva. Da quel momento la Porta rimane aperta tutto l'Anno per il passaggio dei pellegrini. Con questo gesto, non solo chi arriva a Roma vive in senso pieno l'indulgenza, legata all'Anno Santo, ma il passaggio sta anche a significare che il proprio cammino di conversione è arrivato all'incontro con Cristo, la 'Porta' che ci unisce al Padre. La Porta sempre aperta per chi si converte. Il Papa - in un momento altamente suggestivo - arriverà nell'Atrio della Basilica alla testa di un corteo di cardinali, vescovi, preti, al canto del Jubilate Deo e del Veni Creator Spiritus. Dopo la recita del Deus Qui per Moysem, pronuncia la frase Aperite Mino portas iustitiae (apritemi la porta della giustizia), spinge leggermente le ante facendole spalancare mentre si genuflette appoggiandosi alla Ferula, il bastone pastorale. Dopo un attimo di preghiera silenziosa, attraversa la Porta Santa da primo pellegrino per entrare in basilica, seguito dal corteo pontificio, con il Coro della Sistina che intona il Te Deum Laudamus. Nel 1949 fu indetto un concorso per la realizzazione della Porta per il Giubileo che si sarebbe tenuto l’anno successivo. Questo concorso fu vinto dallo scultore Vico Consorti, che realizzò l’opera in 11 mesi, in tempo per farla inaugurare alla vigilia di Natale del 1949. La Porta fu un dono a Papa Pio XII da parte di Francesco Von Streng, vescovo di Lugano e Basilea e della sua comunità, come ringraziamento al Signore per aver risparmiato la Svizzera dalla guerra. Il tema che lo scultore seguì per la realizzazione delle formelle che poi avrebbero composto la Porta fu dettato dalle parole del Papa: "Concedi, o Signore, che questo Anno Santo sia l'anno del gran ritorno e del gran perdono". Il ciclo scultoreo, infatti, narra la storia dell'uomo in sedici formelle da 'Il Peccato e la Cacciata dal Paradiso Terrestre', alle apparizioni di Cristo risorto a Tommaso e a tutti gli Apostoli riuniti. Fino all’immagine di Cristo come porta di salvezza nell'ultima formella. Durante il Giubileo verranno aperte le Porte Sante di tutte le Basiliche papali. Con una novità: Bergoglio il 26 dicembre ne aprirà simbolicamente una per tutte nel carcere di Rebibbia. Si tratta di una prima volta nella storia degli Anni Santi. Il 29 dicembre il Vicario di Roma, cardinal Baldo Reina, su mandato del Papa, provvederà ad aprire la Porta Santa a S. Giovanni in Laterano. Il 1 gennaio 2025 sarà aperta la Porta Santa della Basilica di S. Maria Maggiore; il 5 gennaio toccherà a quella di San Paolo fuori le Mura.
(Adnkronos) - "Ringrazio di cuore il Ministro Tajani per questo incontro che sancisce l’avvio di un progetto di collaborazione tra Ministero degli Esteri e Fondazione Bracco per la promozione della lingua e della cultura scientifica nelle nostre scuole italiane all’estero. E ringrazio, in particolare, l’Ufficio V della Direzione Generale per la diplomazia pubblica del Ministero per l’aiuto concreto che ci sta dando. Il nostro obiettivo è diffondere la cultura scientifica e la parità di genere nelle scuole italiane all'estero. È bello che il lancio di questo progetto rivolto a studenti e studentesse giovanissimi avvenga nell’ambito della seconda edizione della Conferenza Nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese che il Ministro ha voluto organizzare a Milano per rafforzare il rapporto diretto tra la nostra rete diplomatica e le aziende. Con queste dichiarazioni la presidente della Fondazione Bracco, Diana Bracco è intervenuta a margine della firma dell’accordo con il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani grazie al quale il "progettoDiventerò nel mondo", ideato dalla Fondazione per sostenere la formazione di giovani studenti, varcherà i confini italiani ed arriverà nel 2025 nelle scuole italiane statali di Zurigo, Parigi, Barcellona, Madrid, Atene, Istanbul, Addis Abeba e, a seguire, in più di 40 scuole paritarie diffuse nei cinque continenti. La dottoressa Bracco, poi, spiega: "Il Gruppo Bracco è leader globale nel settore dell'imaging diagnostico e conosce bene l'importanza di fare Sistema per avere successo all'estero. Il “ProgettoDiventerò nel mondo” di Fondazione Bracco amplifica l’impegno per la formazione dei giovani con anche l'obiettivo di stimolare la riflessione sull’importanza delle materie STEM e favorire i percorsi scientifici al femminile".
(Adnkronos) - “La Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità nasce per attrarre investimenti sostenibili a Venezia. È l’unica maniera per salvare una città, salvata dalle acque grazie al Mose, ma che va salvata anche dal punto di vista economico. Per far questo occorrono investimenti nel futuro che abbiano come obiettivo l’energia, l’ambiente, la sostenibilità urbana. Abbiamo messo insieme 47 soci, le più grandi istituzioni scientifiche della città, le accademie, le università, il Cnr e le più grandi aziende e multinazionali italiane e straniere. Va salvata la città della gente, bisogna tenere e attrarre a Venezia i giovani attraverso campus universitari e laboratori”. Sono le parole di Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità/ Venice Sustainability Foundation - Vsf, in occasione dell’incontro con i media per fare il punto sulle attività svolte da Vsf nel 2024 e sulle progettualità future. “Questa è la nostra missione - conclude Brunetta - Ci stiamo riuscendo ed è un lavoro fondamentale che durerà decenni. Possiamo raccontarlo al mondo affinché il mondo lo possa riprodurre. È una grande soddisfazione avere dentro la fondazione il meglio delle industrie e delle istituzioni italiane”.