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(Adnkronos) - Con l’avvicinarsi delle festività, milioni di italiani si preparano a trascorrere qualche giorno di vacanza lontano da casa lasciare le proprie abitazioni incustodite e potenzialmente esposte a furti ed effrazioni in aumento. Per questo, Sector alarm, multinazionale specializzata in sistemi di protezione per la casa ha stilato 5 'dritte' facili e immediatamente applicabili per mantenere la casa protetta anche quando si è lontani. "Il periodo natalizio - sottolinea Nicolò Grosoli, marketing director di Sector alarm Italia - è uno dei momenti più critici per le effrazioni domestiche, proprio perché aumenta il numero di abitazioni lasciate incustodite. Piccoli accorgimenti possono però ridurre i rischi e migliorare il senso di tranquillità delle persone, che potranno così godersi appieno le feste". 1 - Informare un vicino o un familiare: coinvolgere una persona di fiducia che possa controllare l’abitazione durante la propria assenza è un gesto semplice ma molto efficace, che può fare la differenza. Ritirare la posta, verificare che tutto sia in ordine o notare eventuali anomalie aiuta a far apparire la casa abitata e scoraggia potenziali malintenzionati. 2 - Rimandare la pubblicazione delle foto delle vacanze: postare immagini o aggiornamenti in tempo reale può rendere evidente la propria assenza da casa e attirare attenzioni indesiderate. Condividere i contenuti al rientro è una scelta più prudente: permette di godersi il viaggio senza rischi e tutela la privacy, evitando di segnalare pubblicamente che l’abitazione è vuota. 3 - Impostare timer per luci e tv: programmare luci e televisione a orari variabili contribuisce a far apparire la casa vissuta anche durante l’assenza. Non è necessario simulare movimenti continui, è sufficiente creare una routine credibile, simile a quella di una normale serata domestica. 4 - Segnalare in modo chiaro la presenza di un sistema di allarme monitorato, se presente: il cartello o la targa dell'allarme, collocati all’ingresso o sul cancello, hanno un forte effetto dissuasivo. Quando l’allarme è monitorato 24/7, una comunicazione evidente della sua presenza può ridurre significativamente il rischio che la casa venga presa di mira. 5 - Evitare di nascondere le chiavi in luoghi troppo ovvi: per comodità, capita spesso di lasciare le chiavi sotto lo zerbino, in un vaso o dietro una fioriera, ma sono esattamente i primi posti in cui un malintenzionato guarda. Meglio evitare questi nascondigli facilmente intuibili e, solo se è necessario, affidare un mazzo di chiavi a una persona di fiducia oppure usare serrature smart gestibili tramite app.
(Adnkronos) - "Io vi auguro di osare, di osare sempre. Per raggiungere i propri sogni bisogna osare perché vola solo chi osa farlo e quindi vi auguro di poter coltivare questo coraggio, questa speranza". Così il vice ministro del Lavoro, Maria Teresa Bellucci, intervenendo a Salerno al meeting di presentazione del progetto nazionale 'Co-programmare con i giovani', un'iniziativa finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2024, con Moby Dick Ets ente capofila, rivolgendosi ai giovani presenti in sala. L'obiettivo del progetto è di coinvolgere operatori e giovani di tutte le regioni italiane in un percorso di partecipazione attiva e co-programmazione delle politiche giovanili. Al centro, l’esigenza di ascoltare i bisogni reali dei giovani, stimolare il dialogo con le istituzioni e favorire la nascita di idee e iniziative per comunità più inclusive, sostenibili e partecipative. "Noi riteniamo -ha continuato Bellucci- che una politica giusta, una politica di buonsenso, quando tratta il tema delle politiche giovanili non lo possa fare senza innanzitutto ascoltare i giovani, cioè i protagonisti. E l'ascolto è il presupposto fondamentale per poter poi riconoscervi partecipazione e protagonismo. E' per questo che ritengo che le iniziative come 'Co programmare con i giovani' siano assolutamente in sintonia, perché avete dato vita e avete alimentato dei territori, dei luoghi dove poter facilitare l'ascolto dei giovani. E anche dove poter facilitare il confronto, dove poter favorire anche l'espressione, non soltanto dei loro bisogni, ma anche dei loro sogni. E per far vedere che le istituzioni a tutti i livelli, ma anche le organizzazioni, le associazioni, sono in grado di poterli accompagnare in un percorso di crescita sano e all'altezza proprio dei loro sogni", ha proseguito. "Per il governo Meloni l'ascolto dei giovani è un metodo di lavoro, è una priorità. Partiamo dai loro bisogni reali, dalle loro voci per costruire insieme un presente e un futuro, all'altezza dei loro sogni e progetti come 'Co-programmare con i giovani' dell'associazione Moby Dick Aps, vanno esattamente in questa direzione: aprire spazi di dialogo nei territori attraverso laboratori e workshop in cui i ragazzi sono protagonisti e partecipano attivamente alle scelte che li guardano. Come Ministero del lavoro e delle politiche sociali siamo felici di aver sostenuto questa iniziativa attraverso il fondo per i progetti di rilevanza nazionale. E' così che alimentiamo l'alleanza tra pubblico e terzo settore che costruiamo una società più forte, unita e più credibile agli occhi delle nuove generazioni”, ha concluso.
(Adnkronos) - Aumentare il numero di alberi in città, ma soprattutto distribuirli in modo diffuso, evitando grandi concentrazioni isolate, produce benefici concreti e misurabili. Lo sottolinea Renato Bruni, direttore scientifico dell’Orto Botanico dell’Università di Parma, intervenendo in occasione della piantumazione del 100.000° albero di KilometroVerdeParma. «Avere tanti piccoli boschi o molti interventi sparsi sul territorio aiuta a diversi livelli», spiega, «a partire dalla riduzione delle temperature locali». Dal punto di vista scientifico, evidenzia Bruni, «l’ombra di un albero è più fresca di quella di una tettoia», grazie ai processi di traspirazione delle piante, che contribuiscono anche a migliorare la permeabilità del suolo e la gestione delle piogge. Ma i benefici non sono solo numerici: «C’è un aspetto fondamentale di vicinanza tra esseri umani e alberi. Le città sono cresciute, la natura si è allontanata dalla vita quotidiana, e riportarla dentro gli spazi urbani significa migliorare il nostro rapporto con le piante, imparando a conoscerle semplicemente osservandole». «La città non può essere stravolta dal punto di vista urbanistico, ma può essere ripensata con intelligenza». È questo l’approccio indicato da Bruni. La chiave è individuare e valorizzare «gli spazi che consentono la convivenza tra le esigenze umane e quelle della città». Rotatorie, parchi, aree dismesse, ritagli lasciati dagli interventi urbanistici diventano così opportunità preziose. «Intervenire su questi spazi residuali piantando alberi è la strategia giusta», afferma. In questo percorso, l’arboreto che sorgerà in viale Du Tillot rappresenta uno degli sviluppi più significativi: «È un progetto importante, vicino alla città e inserito in un contesto infrastrutturale complesso, che dimostra come sia possibile portare la natura anche in luoghi inaspettati». L’obiettivo, conclude Bruni, è proseguire su questa strada «lavorando con le istituzioni e con i privati», per continuare a intervenire ovunque esistano spazi disponibili, trasformandoli in presìdi verdi capaci di migliorare ambiente, clima e qualità della vita urbana.