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(Adnkronos) - La macchina del Festival di Sanremo 2026 (24–28 febbraio) è in moto. Mentre il direttore artistico Carlo Conti è immerso nella fase di ascolto dei brani, da lui stesso definita la più difficile e cruciale, per addetti ai lavori e appassionati si apre la stagione più divertente: quella del toto-nomi. La caccia ai possibili big che calcheranno il palco dell'Ariston è già iniziata e, secondo le voci raccolte dall'Adnkronos, il cast si preannuncia ricco di novità e di grandi ritorni. Sul fronte dei cantautori, fiore all’occhiello del festival dell’anno scorso, la nuova leva si mescola a nomi consolidati. Circolano con insistenza le ipotesi di un ritorno di Diodato, Ermal Meta e Fulminacci ma anche della prima volta all'Ariston di Frah Quintale. Tra le voci più interessanti del nuovo panorama musicale, si fanno i nomi di Emma Nolde e La Niña. La vera sorpresa, però, potrebbe essere il debutto assoluto di Tommaso Paradiso, che quest'anno potrebbe decidere di affrontare la gara sanremese. Non mancano le suggestioni legate ai grandi ritorni. Un nome su tutti è quello di Blanco, che dopo il successo del singolo 'Piangere a 90' potrebbe tornare all'Ariston per consolidare la sua nuova fase artistica. E c'è chi giura su un rientro in scena, proprio a Sanremo, di Angelina Mango e Sangiovanni, entrambi reduci da un periodo di pausa per ricaricare le energie creative. Atteso anche il ritorno di Alfa, che con il rifacimento di 'A me mi piace' è stato il protagonista assoluto dell’estate 2025. Si parla di un possibile ritorno anche di Enrico Nigiotti e del duo Benji & Fede. Non è chiaro se questi ultimi riproporranno il brano scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, escluso dalla selezione dello scorso anno. È quasi di rito la partecipazione di Settembre, l'artista che l'anno scorso ha trionfato nella sezione Nuove Proposte con il brano 'Vertebre'. A coprire la “casella” talent, invece, potrebbe essere Luk3, diciottenne reduce dalla scuola di 'Amici' e già autore di diversi brani virali. Potrebbe ambire a un posto anche Trigno, vincitore della categoria Canto di Amici 24. Sul fronte femminile, i nomi che circolano sono di peso. Dalle veterane del palco come Emma (che potrebbe riconfermare la premiata ditta autorale con Olly e JVLI), Arisa e Malika Ayane, a talenti in cerca di una nuova consacrazione. Tra queste, Serena Brancale, forte di un crescente successo di pubblico e critica, Chiara Galiazzo, che dopo anni di lontananza dall'Ariston potrebbe aspirare ad un ritorno da protagonista, e California, che dopo la rottura dei Coma_Cose si presenterebbe per affermare la sua carriera solista. Voci insistenti anche su Sal Da Vinci, già dato vicino alla partecipazione nella scorsa edizione, dove ha poi trionfato in duetto con The Kolors nella serata cover sulle note della sua grande hit 'Rossetto e caffè'. Anche Aiello, reduce da un anno molto positivo, rientra tra coloro che potrebbero meritare una nuova chance. Ma le ipotesi più intriganti riguardano i duetti: la più clamorosa, quella che vedrebbe insieme Tiziano Ferro e Madame, sembra più una suggestione che un’indiscrezione fondata. Secondo i ben informati, Ferro non avrebbe intenzione di affrontare il festival in gara e potrebbe aspirare semmai a un ritorno da ospite, in vista del tour che partirà a maggio. Più plausibile appare un ritorno sul palco dell'Ariston di Madame. Un altro rumor che circola insistentemente è quello del ritorno in coppia, questa volta in gara, di Fedez con Marco Masini, dopo la performance di 'Bella Stronza' che ha infiammato la serata delle cover dell’anno scorso. Tra le possibili sorprese spunta anche il nome di Tommy Cash, l'irriverente artista estone che si è fatto conoscere in Italia con il tormentone 'Espresso Macchiato'. A completare il quadro, la quota “over”, una garanzia per Conti visto il pubblico intergenerazionale del festival: si fanno i nomi di Michele Zarrillo, Fausto Leali, Enrico Ruggeri, Donatella Rettore e Patty Pravo. (di Loredana Errico)
(Adnkronos) - "Entrare nella Rete del lavoro agricolo di qualità è importante e consentirà alle imprese che vi aderiranno di beneficiare di sistemi premiali in termini anche di punteggi aggiuntivi per la partecipazione a bandi provinciali o ancora una rete di formazione qualificata per gli operatori del settore. Oltre a questo, l'appartenenza alla rete agricola di qualità certifica la virtuosità delle aziende agricole che vi aderiranno”. Lo ha sottolineato Nunzia Minerva, direttore del coordinamento metropolitano Inps Roma, oggi alla Prefettura di Roma dove è stato firmato il Protocollo d’intesa tra la Direzione metropolitana INPS di Roma e la Prefettura di Roma per la costituzione della sezione territoriale provinciale di Roma della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità. “Oggi è una giornata importante per l’Inps e per tutti gli enti e le istituzioni che lavorano nel territorio di Roma Capitale – prosegue Minerva – questo Protocollo d’intesa rappresenta un percorso virtuoso. All’interno potranno entrare determinate imprese agricole, quelle che aderiscono ai valori e ai principi di integrità, che hanno una correntezza nel pagamento dei contributi e non hanno avuto sanzioni”.
(Adnkronos) - La crescente esposizione del patrimonio storico e monumentale a fattori di rischio naturali, antropici e climatici impone una riflessione critica e multidisciplinare sull’evoluzione delle pratiche di conservazione, restauro e gestione strutturale. La tutela dei centri storici è chiamata a misurarsi con rischi sovrapposti, sismici, idrogeologici, ambientali e climatici, che richiedono approcci integrati e decisioni basate su dati. In questo contesto, il convegno internazionale 'Centri storici a rischio: prevenzione, restauro e adattamento climatico', co-organizzato da Fondazione Return e Fondazione Changes, tenutosi lunedì 6 ottobre 2025 a Firenze, ha avuto l’obiettivo di consolidare una cultura della prevenzione e accelerare il trasferimento di ricerca e innovazione verso pratiche operative di conservazione. L’iniziativa si inserisce nel percorso di Fondazione Return, orientato a rafforzare le filiere della ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici e a integrare dati, tecnologie e competenze per migliorare previsione, monitoraggio e gestione del rischio. In questo quadro, Return promuove un approccio multirischio, che valuta in modo integrato la compresenza e l’interazione di diversi pericoli, per trasformare conoscenza e innovazione in servizi operativi utili a istituzioni, imprese e comunità. In partnership con Fondazione Changes, che promuove didattica, ricerca e trasferimento tecnologico per i beni culturali, il convegno ha applicato questi obiettivi al tema dei centri storici, puntando su standard e strumenti condivisi e su un dialogo intersettoriale finalizzato a rafforzare prevenzione, resilienza e qualità degli interventi. Quattro gli assi tematici al centro del dibattito: documentazione e conservazione del patrimonio nell’era digitale (Hbim, Gis, rilievi 3D e archivi intelligenti per una gestione integrata del ciclo di vita dei beni culturali); principi del restauro e innovazione nei materiali e nelle tecniche per gli interventi strutturali (dall’evoluzione teorica alle applicazioni, con focus su materiali compatibili, sistemi di rinforzo avanzati e tecniche reversibili e sostenibili); gestione integrata multirischio, dalla scala di edificio a quella di sito (metodologie e strumenti per valutare e ridurre i rischi sismici, idrogeologici e ambientali, con particolare attenzione all’adattamento climatico); nuove tecnologie non invasive per il monitoraggio dei beni culturali (soluzioni diagnostiche e sistemi di osservazione continua che riducono l’impatto sugli edifici storici e migliorano l’efficacia degli interventi). “Nei centri storici la sfida è passare da analisi frammentate a decisioni basate su dati. Con Return mettiamo a sistema ricerca e dati per migliorare la previsione dei rischi e trasformarla in servizi operativi per istituzioni e comunità. Questo convegno ha mostrato come lo standard condiviso e l’approccio multirischio possano guidare prevenzione, adattamento climatico e una governance della resilienza più efficacie”, afferma Andrea Prota, presidente fondazione Return. Tra i casi studio presentati, la costruzione del Digital Twin di un tratto dell’Arno nel centro storico di Firenze ha offerto un banco di prova concreto: un modello dinamico che integra rilievi 3D, Hbim, Gis e dati storici per supportare valutazioni multirischio e decisioni operative nella tutela del patrimonio. “Return e lo Spoke 7 di Changes condividono una missione: affrontare il rischio nei centri storici con dati affidabili, standard condivisi e modelli interdisciplinari. Il Digital Twin diventa una piattaforma di sintesi tra ricerca, tecnologia e tutela, capace di rendere misurabile la complessità e di orientare prevenzione, restauro e adattamento climatico”, dichiara Grazia Tucci, professore ordinario di Geomatica presso l'Università degli Studi di Firenze.