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(Adnkronos) - È tempo di buoni propositi. Se per il 2025 c'è l'intenzione di migliorare la salute del proprio cervello mantenendolo il più possibile attivo e performante, "si può iniziare con un semplice passo: parlando con il proprio medico di 12 fattori" per proteggere uno dei 'motori' più importanti del nostro organismo. I 12 fattori vanno dal sonno alla dieta. Questa è la spiegazione di neurologi inserita in un focus speciale dedicato ai problemi emergenti in neurologia, firmato dall'American Academy of Neurology e pubblicato online sulla rivista 'Neurology'. "I neurologi sono gli esperti della salute del cervello, con formazione e conoscenza necessarie per aiutare le persone a mantenere il cervello in perfetta forma per tutta la vita - evidenzia Carlayne E. Jackson, presidente dell'American Academy of Neurology - La Brain Health Initiative" della società scientifica Usa "fornisce informazioni importanti sulla neurologia preventiva". Il focus pubblicato, continua l'esperta, "può essere un ottimo spunto di conversazione con il proprio medico sui modi per mantenere il cervello sano". Le patologie neurologiche, si legge nello speciale, sono "una delle principali cause di morbilità e mortalità, colpiscono più di 3 miliardi di persone in tutto il mondo e causano un numero sempre maggiore di vittime". "I limiti esistenti alla ricrescita e riparazione del sistema nervoso centrale sottolineano la necessità di prevenire o curare le malattie neurologiche nelle fasi sintomatiche più precoci per rallentare la progressione, ridurre al minimo la disabilità, ottimizzare lo sviluppo e migliorare la salute del cervello". Vengono dunque proposte 12 domande che toccano appunto i 12 fattori che influenzano la salute cerebrale di una persona in tutte le fasi della vita. 1) Riesci a dormire a sufficienza per sentirti riposato? È il sonno il primo aspetto da indagare, secondo l'elenco degli specialisti. 2) Affetto, umore e salute mentale: hai preoccupazioni riguardo al tuo umore, alla tua ansia o al tuo stress? 3) Cibo, dieta e integratori: hai dubbi su come assumere cibo a sufficienza o in modo sano, oppure hai domande sugli integratori o sulle vitamine? 4) Esercizio fisico: riesci a trovare il modo di inserire l'esercizio fisico nella tua vita? 5) Interazioni sociali di supporto: hai contatti regolari con amici intimi o familiari e ricevi sufficiente supporto dalle persone? 6) Come evitare i traumi: indossi cinture di sicurezza, casco e utilizzi i seggiolini per bambini? 7) Pressione sanguigna: hai avuto problemi di pressione alta a casa o durante le visite mediche, oppure hai dubbi sul trattamento dell'ipertensione o sull'acquisto di un misuratore domestico per la pressione? 8) Rischi, fattori genetici e metabolici: hai difficoltà a controllare la glicemia o il colesterolo? C'è una malattia neurologica ricorrente nella tua famiglia? 9) Accessibilità e aderenza alla terapia: hai problemi con il costo dei tuoi farmaci? 10) Infezioni: sei aggiornato con i vaccini e hai sufficienti informazioni su di essi? 11) Esposizioni negative: fumi, bevi più di uno o due drink al giorno o usi farmaci da banco? Bevi acqua di pozzo o vivi in una zona con inquinamento noto dell'aria o dell'acqua? 12) Determinanti sociali e strutturali della salute: hai preoccupazioni su come mantenere un alloggio, avere un mezzo di trasporto, avere accesso alle cure o essere fisicamente o emotivamente al sicuro da eventuali danni? Come possono incidere questi 12 fattori? Per fare un esempio, "l'esercizio fisico regolare può migliorare la salute del cervello promuovendo la neurogenesi; sopprimendo la neuroinfiammazione; rafforzando l'integrità della sostanza bianca del cervello e migliorando il controllo dei fattori di rischio cerebrovascolare tra cui ipertensione, iperlipidemia e ridotta tolleranza al glucosio - spiegano gli esperti nel focus - I benefici dell'esercizio fisico sono evidenti in tutte le fasi della vita. Ma quasi un terzo delle persone in tutto il mondo non raggiunge i livelli minimi raccomandati. L'aderenza è più bassa tra gli anziani, che potrebbero invece trarre i maggiori benefici dagli effetti positivi dell'attività fisica sulla salute cerebrovascolare e sulla cognizione". Quanto alla dieta, "il concetto di 'cibo come medicina' è sempre più riconosciuto da pazienti, operatori sanitari e decisori politici. Spetta al neurologo tenersi informato sulle diete e sugli integratori che possono supportare la salute del cervello, e sconsigliare quelli che non hanno prove di qualità sufficienti", si legge nell'articolo. "Discutendo di questi fattori con il neurologo o medico di base, si potranno ricevere consigli, assistenza medica e risorse per adottare misure volte a migliorare la salute del cervello", assicurano i neurologi Usa. "La continua advocacy da parte degli specialisti, e gli sforzi per finanziare la ricerca scientifica e migliorare l'accesso all'assistenza sanitaria", possono "migliorare la salute del cervello" di una nazione, evidenzia l'autrice dell'articolo, Linda M. Selwa dell'Università del Michigan ad Ann Arbor e membro dell'American Academy of Neurology. "Ci sono molti modi" per raggiungere l'obiettivo "a livello individuale. Decidere di migliorare la salute del cervello nel nuovo anno è un ottimo inizio".
(Adnkronos) - “La nuova app dell'Inps è propositiva, semplice, fresca, fruibile, diretta verso tutti gli utenti, perché vogliamo raggiungere i cittadini velocemente, attraverso i servizi essenziali che diventano immediati, intuitivi, certi, grazie all'App 4.0. I servizi essenziali che abbiamo intercettato sono il simulatore alla pensione, l'assegno unico universale con i figli a carico, ma poi la grande novità è che i cittadini potranno personalizzare questi servizi attraverso l'app e quindi vedere i servizi che vogliono. Invito tutti i cittadini a scaricarla, come tutti noi abbiamo la nostra app della banca, così avremo finalmente un'app fruibile, intuitiva dell'Inps”. Lo sottolinea Gabriele Fava, presidente dell'Inps, alla presentazione della nuova App “Inps Mobile” a Roma.
(Adnkronos) - “Il rapporto Enea sull' efficienza energetica fa il quadro sulla situazione nazionale e fornisce strumenti per le future decisioni della politica sulle tematiche ambientali. Oggi consumiamo circa 310 TWh all’anno. Negli ultimi 50 anni la domanda energetica è quadruplicata e nei prossimi vent’anni ci sarà un ulteriore raddoppiamento. Per l’Italia, solo un anno e mezzo fa era stato previsto un innalzamento a 680 TWh, ma forse quel valore dovrà essere ulteriormente innalzato. Ciò comporta l’adeguamento dei sistemi di produzione e acquisizione dell’energia, magari ricorrendo anche al nucleare. È sui dati scientifici che dobbiamo costruire lo sviluppo, fare le valutazioni, programmare gli investimenti. Da un lato la sfida è produrre energia pulita, e dall’altro avere sistemi in grado di utilizzarla efficientemente”. Così Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, durante la presentazione del 13° Rapporto annuale sull’efficienza energetica elaborato dall’Enea.