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(Adnkronos) - "Zelensky vuole i Tomahawk? Noi ne abbiamo tanti...". Donald Trump non scioglie ancora le riserve sull'invio dei potenti missili all'Ucraina, ma con una battuta sembra accendere le speranze di un possibile aiuto a Kiev in questo senso. La frase sibillina del tycoon è arrivata ieri, in risposta ai giornalisti durante un incontro con l'argentino Javier Milei e in vista dell'appuntamento fissato per venerdì prossimo con il leader di Kiev alla Casa Bianca. Incalzato sulla possibilità dell'invio dei Tomahawk - e dopo aver evitato di rispondere in modo diretto alla domanda -, Trump ha quindi scherzato affermando che i democratici in America vorrebbero usare questi missili contro di lui. Il tycoon ha però voluto ribadire la sua frustrazione su Putin. "Sono molto deluso perché Vladimir e io avevamo una relazione molto buona, probabilmente l'abbiamo ancora. Non capisco perché continui questa guerra", ha detto, aggiungendo: "Sta andando così male per lui, sta per entrare nel quarto anno di una guerra che avrebbe dovuto vincere in una settimana. Ha perso un milione e mezzo di soldi, probabilmente di più... certamente in termini di feriti senza gambe, senza braccia e tutte le cose orribili che succedono in una guerra". Poi la previsione del presidente: l'economia russa potrebbe "collassare" se non finirà la guerra, mentre già ora ci sono "lunghe file per la benzina in Russia". Il leader Usa ha intanto confermato che venerdì riceverà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. "Credo di sì", ha risposto Trump ai giornalisti che gli chiedevano conferma a bordo dell'Air Force One di ritorno dall'Egitto. In precedenza era stato Zelensky ad annunciare che "questa settimana" si sarebbe recato a Washington. "Penso che dovremmo discutere la sequenza di passi che intendo proporre al presidente", le parole di Zelensky sull'incontro.I due leader intanto hanno parlato due volte al telefono nei giorni scorsi per discutere della possibilità di trasferire missili Tomahawk a Kiev e di come porre fine alla guerra. "Ora, mentre la guerra in Medio Oriente volge al termine, è importante non perdere lo slancio per promuovere la pace", le parole del presidente ucraino su 'X' nei giorni scorsi, affermando che "anche la guerra in Europa può essere risolta, e per questo la leadership degli Stati Uniti e degli altri partner è di fondamentale importanza". Dal canto suo, dopo l'annuncio dell'imminente visita di Zelensky a Washington, il Cremlino ha chiesto agli Stati Uniti di convincere l'Ucraina ad agire per arrivare alla pace. "Auspichiamo che l'influenza degli Stati Uniti, le capacità diplomatiche del Presidente Trump incoraggeranno l'Ucraina a partecipare più attivamente e prontamente al processo di pace", le parole del portavoce Dmitry Peskov, che ha spiegato come la Russia accolga "con favore le intenzioni (di Trump, per trovare il modo di porre fine al conflitto, ndr) e la conferma della volontà politica di contribuire a trovare soluzioni pacifiche". Sul fronte dei Tomahawk, la Russia si era già fatta sentire nei giorno scorsi sempre tramite il portavoce del Cremlino. Visto che il lancio dei missili richiederà la partecipazione di specialisti americani, è il monito, l'eventuale consegna di questi missili a Kiev potrebbe finire male. "In effetti, la gestione di missili così complessi come il Tomahawk richiederà, in un modo o nell'altro, la partecipazione di specialisti americani. Questo è un fatto ovvio. Questo è ciò che Medvedev ha affermato nella sua dichiarazione", aveva detto Peskov, rispondendo alla richiesta di chiarire la dichiarazione del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, secondo il quale la fornitura di tali armi potrebbe "finire male" per tutti. "Qualsiasi esperto qui, anche il più piccolo, lo capisce perfettamente e ne è consapevole", l'osservazione del portavoce del Cremlino. E intanto, mentre infuria ancora la battaglia in territorio ucraino, il Cremlino sta aprendo la strada all'invio al fronte di riservisti su base continuativa anche senza bisogno di dichiarare lo stato di guerra o una mobilitazione, anche se parziale, come era stato fatto nell'autunno del 2022. Secondo l'Institute for the Study of War, è improbabile che ci sarà una chiamata su larga scala di riservisti non volontari, sul modello di tre anni fa. Quello che accadrà sarà piuttosto l'apertura di un nuovo flusso di dimensioni ridotte di soldati da inviare al fronte. La Commissione per l'attività legislativa del governo ha varato una bozza di emendamento che effettivamente rimuove i limiti giuridici esistenti al dispiegamento della riserva attiva in combattimento. I riservisti potranno essere richiamati senza che sia necessaria la dichiarazione di uno stato di guerra (per la Russia è ancora in corso solo una operazione militare speciale) o una mobilitazione. Ai russi iscritti alla riserva di mobilitazione - che quindi hanno firmato un contratto in questo senso con il ministero della Difesa - potranno essere assegnati compiti di difesa durante conflitti armati, operazioni contro il terrorismo o quando le forze russe sono dispiegate all'estero. Chiamate di questo tipo si chiameranno "adunanze militari speciali", avranno durata massima di due mesi, e saranno autorizzate direttamente da Putin. Il sistema di super bonus per le reclute ha smesso di generare un elevato numero di volontari e soprattutto già diverse regioni hanno annunciato un taglio a questi premi una tantum.
(Adnkronos) - Rafforzare la sicurezza nelle aziende dei territori colpite dal sisma del 2016 e nei cantieri degli interventi di ricostruzione, promuovendo strumenti che favoriscano trasparenza e legalità negli appalti, come l’Asse.Co., e misure previste a livello nazionale, come la patente a crediti e il badge di cantiere. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo d’intesa rinnovato oggi presso la Presidenza del consiglio dei ministri dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e la Struttura commissariale sisma 2016. L’accordo, operativo fino al termine della gestione commissariale, rappresenta un passo decisivo per coniugare ricostruzione materiale e rilancio sociale ed economico dei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, mettendo al centro la tutela dei lavoratori, la regolarità dei rapporti di lavoro e la competitività delle imprese. Il protocollo prevede, inoltre, la possibilità di introdurre importanti meccanismi premiali per le aziende asseverate, valorizzandone la regolarità contributiva e retributiva per la ricostruzione pubblica anche nelle procedure di gara. Il possesso dell’asseverazione Asse.Co. è criterio premiante nel caso in cui due o più operatori economici dovessero ottenere lo stesso punteggio finale. I bandi potranno, infatti, prevedere punteggi aggiuntivi per le imprese in possesso dell’asseverazione Asse.Co., fino a 2 punti sull’offerta tecnica, oltre a ulteriori indicatori premianti per chi aderisce volontariamente al sistema. Le parti riconoscono, inoltre, la formazione obbligatoria e continua come leva strategica e si impegnano a supportare le stazioni appaltanti nel controllo del rispetto delle norme in materia di lavoro e sicurezza. È inoltre prevista la progettazione di percorsi formativi modulari rivolti ai Responsabili unici del progetto (Rup) e ai Responsabili del servizio prevenzione e protezione (Rspp) da erogare anche tramite piattaforme accreditate, con particolare attenzione agli aspetti contrattuali, contributivi e retributivi. “Questo accordo rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso già avviato insieme alla Struttura commissariale nel 2023, con l’obiettivo di coniugare sicurezza nei luoghi di lavoro, legalità e trasparenza dei processi produttivi”, ha dichiarato il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca. “Attraverso strumenti come l’Asse.Co. e la formazione mirata di figure chiave come Rup e Rspp – ha aggiunto – vogliamo offrire un contributo concreto alla nascita di un sistema imprenditoriale sano, competitivo e socialmente responsabile, capace di trasformare l’esperienza della ricostruzione in un’occasione di crescita e sviluppo duraturo”, ha concluso. “Il percorso di ricostruzione e di rinascita dell’Appennino centrale che stiamo compiendo non può in alcun modo prescindere dal rispetto dei valori di sicurezza, trasparenza e legalità", ha dichiarato il Commissario straordinario al sisma 2016 Guido Castelli. "A conferma di questo costante impegno è giunta oggi la sigla di questo protocollo, che rinsalda la proficua collaborazione con l’ordine dei consulenti del lavoro e si inserisce all’interno delle attività che già svolgiamo con l’Anac e la Struttura per la prevenzione antimafia del ministero dell’Interno. Attraverso l’utilizzo dell’asseverazione Asse.Co, strumento di certificazione promosso dai consulenti del lavoro, e a una accurata formazione contribuiamo a fare dei nostri territori luoghi più sicuri, nei quali vengono premiate l'efficienza e la legalità. Il cratere sisma è un laboratorio in costante evoluzione nel quale stiamo garantendo al tessuto imprenditoriale gli strumenti necessari per rialzarsi e crescere, in modo sano. Si tratta di premesse indispensabili per dare all’Appennino centrale un nuovo futuro nel segno della crescita duratura”, ha concluso.
(Adnkronos) - "La presenza di Acea nel progetto Festa del Cinema di Roma è fondamentale. Si tratta di una collaborazione che dura da anni e che si è rafforzata nel tempo. Il progetto ‘Gocce di cinema’ entra appieno nello spirito dell'evento. Sono ancora commosso dalle migliaia di persone che quest'estate ho visto all’Arena degli acquedotti per guardare i film con il logo Acea e con la sponsorizzazione Acea, una partecipazione che testimonia del successo del progetto”. Lo afferma Salvatore Nastasi, presidente della Festa del Cinema di Roma, intervenendo a Roma alla presentazione della seconda edizione del contest ‘I mille volti dell’acqua’ e della retrospettiva ‘Gocce di cinema’, promossi da Acea, in collaborazione con Festa del Cinema di Roma e Centro sperimentale di cinematografia, per raccontare l’acqua, elemento prezioso indispensabile per la vita, attraverso gli occhi di giovani videomaker e di grandi registi. “Quest'anno mi hanno parlato di nuovi progetti molto belli, vedremo il risultato di mercoledì 15, parteciperò anche io alla presentazione del vincitore. Spero - conclude - che il prossimo anno faremo ancora di più”.