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(Adnkronos) - Meghan Markle è finita al centro di nuove polemiche dopo il lancio del suo vino rosé, avvenuto il primo luglio, data che coincide con il compleanno della principessa Diana. La scelta è stata definita "insensibile" e "quasi crudele" da alcuni esperti che seguono le vicissitudini della famiglia reale britannica, in particolare per l'impatto emotivo che questa giornata ha sul principe William. Il rosé, prodotto nella Napa Valley e venduto al prezzo di 30 dollari a bottiglia sul sito del marchio lifestyle 'As Ever', è andato sold out in meno di un'ora, seguendo il successo di altri prodotti, lanciati recentemente dalla duchessa di Sussex. La 'royal expert' Kinsey Schofield, in un'intervista al The Sun, ha sottolineato come la tempistica abbia irritato e non poco il principe William. "Non è passato inosservato che Meghan abbia lanciato un brand di alcolici nel giorno del compleanno della madre, morta proprio in un incidente legato all'abuso di alcol alla guida", ha dichiarato. Schofield ha aggiunto che si tratta di una decisione "quasi crudele" e non semplicemente di una "svista". Nonostante le critiche, Meghan Markle prosegue l'espansione del suo brand e ha annunciato novità tra cui uno spumante realizzato con il metodo champenoise e nuove varietà di vini. Il rosé è stato descritto dal team della duchessa come "leggero, fresco e celebrativo", pensato per i momenti migliori dell'estate. Il marchio 'As Ever' include anche prodotti alimentari come miscele per pancake e biscotti, confetture in confezioni da collezione, miele e tè, tutti attualmente esauriti secondo quanto indicato sul sito ufficiale. "Produrre un vino rosè nella Napa Valley in California, che è una terra di vini rossi importanti? Mi sembra singolare, tutto può essere ma sulla carta credo sia un'iniziativa folkloristica. Comunque, il vino va sempre assaggiato prima di giudicare". Ad affermarlo è Riccardo Cotarella, tra i maggiori enologi italiani, molto apprezzato anche a livello internazionale, interpellato dall'Adnkronos. Nella Napa Valley "i produttori si sono organizzati molto bene, si producono vini internazionali che si sono ambientati in quel territorio - spiega l'esperto - quali Merlot, Cabernet, Syrah ed altri. Tuttavia è un territorio che non si adatta, e questa la ritengo una fortuna, alla produzione di vini italiani. I nostri vini vogliono le nostre zone. Non riusciranno mai ad imitare in altre parti del mondo il vino italiano, è irripetibile, - sostiene lapidario - perché è legato a un discorso di ambiente, di territorio e di cultura vitivinicola". "Il vino non è una moda, non è un vestito. E' passione, cultura, amore... comunque, -aggiunge Cotarella - ben vengano iniziative di vip come Meghan purché siano di qualità in quanto portano economia, lavoro a tante persone e soprattutto attenzione al mondo del vino in un momento difficile a causa dei diversi attacchi che subisce a livello mediatico". Cotarella parla dal'alto della sua esperienza, come enologo di riferimento di alcuni personaggi famosi che producono vino in Italia, a cominciare da Sting, Brunello Cucinelli, Massimo D'Alema, Bruno Vespa, per citarne alcuni. "Sono persone che non lo fanno per hobby ma per passione, - sostiene - per alcuni si è trattato di un ritorno alla terra, magari avevano un nonno o un antenato con la vigna e ora, sono diventati davvero vignaioli".
(Adnkronos) - Oltre 2.500 kg di materie prime d’eccellenza, tra cui farina per le pizze fritte, pani e snack e dolci Mulino Bianco e Pavesi, e golosi Pan di Stelle: è questo il numero che racconta la forza concreta del legame tra Barilla e PizzAut, il progetto che punta a costruire opportunità di lavoro e autonomia per ragazzi autistici attraverso la gestione di ristoranti inclusivi. Un impegno che parla di qualità, cura e attenzione, ma soprattutto di futuro. Quella tra Barilla e PizzAut non è una semplice collaborazione: è una relazione viva, che si alimenta giorno dopo giorno. A distanza di un anno dall’avvio della partnership, l’Azienda rinnova e rafforza il proprio impegno con donazioni regolari di ingredienti di prima qualità, oltre ad una donazione economica. Una scelta che inaugura una fase nuova, ancora più profonda, fatta di ascolto, dialogo e progetti condivisi. (AUDIO) “Una partnership con Barilla - afferma Nico Acampora, fondatore di PizzAut - per noi significa lavorare a pieno sul concetto di inclusione, “Non si tratta infatti solo di una donazione ma è lo sviluppo di un pensiero comune su come poter costruire un mondo più inclusivo, possibilità di lavoro per le persone autistiche, oltre a occasioni di socializzazione e di crescita per tutti”. Durante l’incontro tenutosi nella giornata di ieri al ristorante PizzAut di Monza, inaugurato nel 2023 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, azienda e staff del locale hanno potuto confrontarsi direttamente, discutendo le esigenze della cucina e immaginando insieme nuovi modi per rendere questo percorso sempre più strutturato e continuo. Se il cuore di ogni pizza è la farina, PizzAut ha deciso di puntare sulla qualità Barilla, scegliendo la sua farina per la preparazione della pizza fritta. Lo stesso vale per i pani, i prodotti Mulino Bianco, Pavesi, e Pan di Stelle, ingredienti che danno vita a dessert – e persino a un gelato artigianale – che raccontano una storia di gusto e responsabilità. Intanto, all’orizzonte si intravedono nuove idee: come far sì che anche i primi piatti creati dai ragazzi di PizzAut possano presto parlare con il sapore autentico della pasta Barilla. A suggellare simbolicamente questa partnership, Barilla ha posato la propria mattonella esagonale sul celebre 'Muro dei mattoni' di PizzAut. Si tratta di una parete speciale, dove trovano spazio i nomi di chi decide di sostenere concretamente il progetto. Un gesto semplice ma potente, che racconta di un mattone aggiunto a quel muro ideale contro l’indifferenza e a favore di una società più giusta. Un tassello in più nella costruzione di un mondo in cui ciascuno possa trovare il proprio posto, mettendo al centro lavoro, autonomia e relazione. Dietro ogni pizza servita nei locali PizzAut c’è una storia di speranza e dignità. PizzAut è un progetto innovativo ideato da Nico Acampora, educatore e papà di Leo, nato per creare reali opportunità di inserimento lavorativo e inclusione sociale per i ragazzi autistici. Nel nostro Paese, sono circa 600.000 le persone con autismo, ma solo una piccola parte riesce a trovare uno spazio nel mondo del lavoro. È proprio per questo che PizzAut vuole fortemente cambiare questo paradigma. Dopo il primo ristorante aperto nel 2021 a Cassina de’ Pecchi (MI), nel 2023 è nato il secondo locale a Monza, ancora più grande e accogliente. Qui il Presidente Mattarella ha voluto essere presente, in occasione dell’inaugurazione il 2 aprile del 2023, sottolineando con la sua visita il valore straordinario di un progetto che traduce l’inclusione in gesti concreti, tra tavoli apparecchiati con cura e piatti preparati con orgoglio. La partnership con PizzAut è solo uno dei tanti tasselli del percorso che Barilla porta avanti da anni per costruire una società più inclusiva e rispettosa delle diversità. Nel Gruppo sono oggi attivi 17 Employee Resource Group in tutto il mondo, che coinvolgono circa 2.000 collaboratori in progetti di Diversity & Inclusion. Tra questi spicca “ThisAbility”, il programma dedicato a valorizzare i talenti delle persone con disabilità, premiato con il Premio Aretè 2023. Già nel 2018 Barilla aveva dato vita con Hackability, realtà no profit specializzata nel design inclusivo, a un laboratorio di co-design per rendere packaging e utensili da cucina più accessibili. Sul territorio italiano l’azienda continua a farsi sentire: a Foggia supporta le famiglie di bambini autistici con IFun, mentre gli stabilimenti di Castiglione delle Stiviere e Novara hanno donato ambulanze alla Croce Rossa rispettivamente nel 2023 e 2024, continuando una tradizione di solidarietà che comprende anche la distribuzione di prodotti alimentari. L’impegno si allarga anche allo sport e alla cultura dell’inclusione: dai WEmbrace Awards e WEmbrace Sport con Bebe Vio, al progetto 'Il Brigante in Handbike' in collaborazione con Fondazione Bullone che ha visto il giovane Salvatore Cristiano Misasi attraversare la Calabria su una handbike elettrica, superando barriere non solo fisiche ma soprattutto culturali. Con queste azioni, Barilla ribadisce il proprio obiettivo: continuare a costruire, insieme ai propri partner e alle comunità, un mondo dove nessuno resti indietro.
(Adnkronos) - “Noi, come Comuni, siamo stati i primi a mettere a terra le potenzialità del Pnrr. Abbiamo realizzato nuove infrastrutture, molte di queste opere sono in corso ma siamo stati tra i primi ad aver rispettato le tempistiche e gli obiettivi del Pnrr”. Lo ha detto Vito Parisi, vicepresidente Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) con delega al trasporto pubblico locale a alla mobilità sostenibile, partecipando alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, che Anci patrocina, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna a Roma. “Ora bisogna parlare di governance, perché c’è l’infrastruttura, ma ci serve un processo di pianificazione seria, che vada oltre i Pums, i Piani urbani di mobilità sostenibile di cui si sono dotati diversi Comuni. Servono delle agenzie di trasporto - aggiunge - con dei manager che gestiscono il trasporto pubblico, e questo deve avvenire in sede locale e pubblica, come quella dei Comuni. Mi auguro che questo fondo venga rimpinguato, perché le risorse non sono soddisfacenti, e che ci sia un ripensamento”. Le agenzie di trasporto dei medi e piccoli Comuni, rispetto a quelli metropolitani, sembrano aver già individuato modelli virtuosi che, spiega Parisi, potrebbero essere applicati anche alle grandi città: “Mi auguro che quanto prima ci sia una condivisione dei dati al riguardo. Purtroppo, oggi la domanda di trasporto pubblico è basata su un dato storico e non si tiene conto delle evoluzioni che ci sono state, di quello che accade all’interno delle stazioni ferroviarie o con lo sharing dell’automobile piuttosto che delle biciclette. È un sistema che si sta evolvendo, però è importante che la sua governance ritorni in una sede pubblica. L’auspicio è che tutto ciò diventi molto concreto, perché date le tendenze ormai prossime, come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale, noi non possiamo subire un processo che rischia di essere nelle mani del privato”.