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(Adnkronos) - Un incontro fiume durato quattro ore e mezzo e terminato alle dieci di ieri sera (ora di San Pietroburgo) quello fra l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff e il presidente russo Vladimir Putin, a porte chiuse nella biblioteca presidenziale di San Pietroburgo, dopo un nuovo colloquio, al Gran Europe Hotel della città russa con l'inviato del Cremlino per gli investimenti esteri Kirill Dmitriev, ospite di Witkoff a Washington solo la scorsa settimana. Dal Cremlino la scarna conferma che l'incontro c'è stato e che "si è concentrato su diversi aspetti dell'accordo sull'Ucraina". Ma il portavoce Dmitry Peskov aveva messo le mani avanti prima dell'inizio dei colloqui, spiegando che non ci si aspettava dall'incontro una "svolta" diplomatica. Limitandosi a rispondere in termini probabilistici a chi gli chiedeva se Witkoff e Putin avrebbero anche parlato di un vertice fra i presidenti di Russia e Stati Uniti, prospettiva che sembra allontanarsi con lo stallo dei negoziati sulla fine, anche su una tregua, in Ucraina. Fonti citate dal sito di notizie americano Axios spiegavano che il collasso dell'accordo per lo stop agli attacchi contro le infrastrutture energetiche potrebbe spingere Trump ad adottare nuove sanzioni contro la Russia, direttamente o dando il via libera ai suoi parlamentari per l'approvazione del pacchetto con nuove drastiche misure contro Mosca già presentato al Congresso, se non si arriverà a una tregua entro fine mese. Per il momento, alla vigilia dell'incontro fra Witkoff e Putin c'è stato un altro scambio di detenuti fra Russia e Stati Uniti, con il rientro di Krenia Larina, doppio passaporto russo e americano, condannata a 12 anni di carcere per una donazione di 50 dollari a una ong ucraina, e Arthur Petrov, passaporto tedesco e americano arrestato a Cipro nel 2023 su richiesta delle autorità americane per aver esportato componenti di microelettronica in Russia. Dopo aver incontrato Dmitriev a Washington, nella ricostruzione della Reuters, Witkoff avrebbe portato a Trump l'idea tutta russa che il modo più veloce per concludere un accordo per una tregua in Ucraina è quello di riconoscere la sovranità da parte della Russia sulle regioni occupate parzialmente e annesse nel 2022 (Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson). L'altro inviato della Casa Bianca, l'inviato nominalmente per l'Ucraina, Keith Kellogg avrebbe spiegato in quello stesso incontro al presidente americano che Kiev non avrebbe mai accettato un passo di questo genere, con una reazione descritta come dura.
(Adnkronos) - "Di fronte a questa situazione a livello storico vengono in mente casi precedenti di cambiamenti radicali nel potere economico dei Paesi, che poi purtroppo sono sfociati in conflitti non soltanto economici ma anche bellici. Prima della Grande Guerra la Germania ha avuto una crescita della produzione industriale e del prodotto interno lordo più rapido, molto più rapido di quello della Gran Bretagna e nel 1913 aveva un prodotto più grande di quello della Gran Bretagna. E questo ha portato alle tensioni che poi hanno portato alla prima guerra mondiale. La speranza che io ho è che non si arrivi a un conflitto bellico, ma i rischi ci sono purtroppo, e che gli Usa capiscano che hanno bisogno di alleanze e quella ovvia resta quella dei Paesi Nato e che ci sia un riavvicinamento con l'Europa". Lo ha detto l'economista Carlo Cottarelli, intervistato da Paolo Mieli, all'evento per gli 80 anni di Manageritalia.
(Adnkronos) - Il terremoto avvenuto questa mattina in Myanmar si è verificato in "un'area altamente sismica. Nel secolo scorso ci sono state parecchie scosse di magnitudo superiore a 7: in soli 26 anni, dal 1930 al 1956, ce ne sono state 6 di magnitudo superiore a 7, quindi è un terremoto del tutto atteso in quell'area". Così all'Adnkronos il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni, dopo il violentissimo sisma che ha colpito l'Asia. Si tratta di "una zona del mondo dove la placca indiana si muove verso nord-nordest sotto l'Asia e in quella zona della Burma ha una componente obliqua, sono dei terremoti che hanno una componente compressiva ma anche di movimento laterale tra le placche quello che noi chiamiamo transpressione destra". E', dunque, l'"effetto di questa convergenza obliqua tra l'India e l'Asia di circa 4 cm all'anno, velocità 10 volte più grandi di quelle che abbiamo in Italia dove la deformazione è dell'ordine dei millimetri all'anno: questo spiega perché lì ci sono terremoti molto più energetici che da noi". Il sisma di questa mattina "è di energia simile a quella dell'evento di febbraio 2023 in Turchia, difficile immaginare che non ci siano grossissimi danni e molte vittime". "Se persino a Bangkok, che si trova a parecchie centinaia di chilometri di distanza, ci sono stati crolli, dentro l'area epicentrale ci sarà sicuramente grande distruzione, molte frane e fenomeni di liquefazione (lo scuotimento del suolo che sembra solido, si liquefa e se ci sono abitazioni sopra queste collassano e ci possono essere ulteriori danni)", spiega. Non ci sono indicazioni per un rischio tsunami. "Il terremoto è avvenuto a centinaia di chilometri dalla costa, non ha rotture sul fondo mare, quindi non c'è un rischio tsunami come quello dell'Indonesia o di Tohoku, in Giappone", chiarisce. Sull'evoluzione del fenomeno nelle prossime ore, l'esperto spiega che "è avvenuto ciò che definiamo un main shock, cioè una scossa principale. Può succedere che, a volte, queste scosse principali siano accompagnate da scosse di magnitudo simile, come nel caso della Turchia, a distanza di poche ore. E' possibile. D'altronde c'è una sequenza che decade nel corso dei giorni in termini di numero di scosse di magnitudo che diventano sempre più piccole e sempre più diradate. Ma se la discesa è iniziata in maniera definitiva non lo sappiamo perché se c'è un'ulteriore recrudescenza, con un altro main shock, si riazzera l'orologio ". (di Francesca Romano)