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(Adnkronos) - Dal "toc toc" con Angelo Bonelli al saluto lampo con Elly Schlein, Giorgia Meloni si prende la scena al ricevimento nei giardini del Quirinale per la Festa della Repubblica. Tra strette di mano e richieste di selfie, in una calca che quasi rischia di farla inciampare, la premier - in un abito di pizzo celeste - non rinuncia all'appuntamento mondano della serata quirinalizia, dopo il tradizionale discorso del Presidente Sergio Mattarella e il concerto. L'Inno di Mameli apre ufficialmente la serata, con tutti in piedi per il Capo dello Stato. Inizia così il giro tra i presenti, affollato da volti noti della politica e del mondo dello spettacolo. Meloni attraversa i giardini seguita come un'ombra dalla segretaria particolare Patrizia Scurti, che le porge un bicchiere d'acqua tra un saluto e l'altro e la aiuta a 'filtrare' le tante richieste di appuntamento da parte di rappresentanti istituzionali e professionali. "Come sto? Come una pazza", scherza la premier, alludendo al tour de force della giornata. Reduce da una trasferta in Asia Centrale, si sofferma con i cronisti a raccontare le meraviglie di Samarcanda: "Piazza Registan è bella sia di giorno che di notte", dice, elogiando anche l'ospitalità di uzbeki e kazaki. Alla domanda sui referendum dell'8 e 9 giugno, Meloni si defila con un sorriso: "Ma no...". Eppure, proprio su quel tema trova il modo di scherzare con Bonelli di Avs, facendo il gesto del "toc toc" mimato dal deputato in un video social per invitare gli elettori al voto, e ridendo con lui e la sua signora: "Invitatemi a prendere un gelato". Molto più rapido lo scambio con la segretaria dem: "Come stai?", chiede Meloni. "Bene, grazie", risponde Schlein. Poi le strette di mano con l'ex premier Mario Monti, l'inossidabile Gianni Letta, il prefetto di Roma Lamberto Giannini. A un ospite giapponese promette: "I'm coming", riferendosi all'Expo di Osaka. Riceve anche la solidarietà della campionessa olimpica Manuela Di Centa per i vergognosi attacchi social alla figlia Ginevra: "Un abbraccio grande alla bimba", le dice l'ex fondista. Il brindisi con Mattarella e le alte cariche istituzionali segna un altro momento clou della serata. Al termine, Meloni si intrattiene a lungo con il presidente del Senato Ignazio La Russa, prima di congedarsi dai cronisti con un sorriso: "Buona serata a tutti", mentre il sole al tramonto accende i tetti di Roma. Intorno a lei, il governo è al completo o quasi: dai vicepremier Matteo Salvini - con Francesca Verdini - e Antonio Tajani, ai ministri Luca Ciriani, Guido Crosetto e Matteo Piantedosi. Presente anche lo stato maggiore di Fratelli d'Italia, con Galeazzo Bignami, Lucio Malan e Giovanni Donzelli, fino alla sorella della premier, Arianna Meloni, che passeggia con Bruno Vespa. Spiccano anche Raffaele Fitto, oggi vicepresidente della Commissione Ue, e il forzista Maurizio Gasparri, che scambia qualche battuta con la presidente del Consiglio. Nel parterre si rivedono Angelino Alfano, Luigi Di Maio - oggi inviato dell'Ue per il Golfo - con la compagna Alessia D'Alessandro, e il presidente di Stellantis John Elkann, che si intrattiene con Bonelli. Tra gli ospiti anche il premio Nobel Giorgio Parisi. Numerosi i volti dello spettacolo: Osho, Adriana Volpe, Marisa Laurito, Marco Bellocchio, Geppi Cucciari e Paola Cortellesi. Immancabili anche Matteo Renzi con la moglie Agnese, Paolo Gentiloni, Maria Elena Boschi con Giulio Berruti. Per il Pd c'è la segretaria Schlein; tra i leader d'opposizione si vedono Carlo Calenda e Nicola Fratoianni. Assente Giuseppe Conte. Per il Movimento 5 Stelle arriva Roberto Fico, ancora euforico per lo scudetto del Napoli: "Ho festeggiato tutta la notte", racconta a proposito del trionfo azzurro del 23 maggio. Ben diverso l'umore di La Russa, interista deluso dopo la finale persa malamente contro il Psg: "Come va? Poteva andare meglio. Quale partita? Non si è giocata, erano dei figuranti...", scherza con i cronisti. Nutrita anche la presenza dei media, con i direttori Gian Marco Chiocci, Mario Sechi, Davide Desario e Luigi Contu. Tra i manager, spicca Claudio Descalzi, Ad di Eni e fresco Cavaliere del Lavoro. (di Antonio Atte)
(Adnkronos) - "Stiamo procedendo celermente sulla riforma fiscale". Così il viceministro dell'economia e delle finanze Maurizio Leo in collegamento con il Festival del Lavoro 2025. Stanno facendo il loro iter parlamentare, spiega Leo, "una serie di misure che toccano il concordato, l'accertamento e via dicendo. Le commissioni hanno espresso le loro valutazioni quindi penso che potremo portare il testo al prossimo Cdm"; il testo che riguarda i tributi regionali e degli enti locali è stato approvato in prima lettura dal Cdm ed è attualmente all'esame della conferenza unificata. A questo si aggiungono quattro testi unici approvati in via definitiva che hanno la finalità di portare ordine". "Per quanto riguarda il concordato- continua- , gli interventi sono quelli di tener fuori per il 2025-2026 i soggetti forfettari e prevedere il meccanismo dell'imposta sostitutiva. Si fermerà, però, a un tetto di 85mila euro oltre il quale si va alla tassazione progressiva per i soggetti Irpef e al 24% per quanto riguarda i soggetti Ires". "Si fa chiarezza sul tema del conferimento", aggiunge, "solo quando si conferisce tramite azienda si sta fuori dal concordato" e "nel caso di avviso bonario, laddove si effettui il pagamento dell'avviso inviato dall'amministrazione finanziaria si può accedere al concordato preventivo biennale".
(Adnkronos) - La Cina è tra i grandi protagonisti della transizione energetica. Con la rivoluzione verde fatta di fotovoltaico, eolico, mobilità elettrica e nucleare, è la nazione che spende di più per promuovere l’economia verde con 1.600 miliardi di dollari spesi solo negli ultimi due anni e l’obiettivo di emissioni zero entro il 2030. “La Cina considera lo sviluppo verde come la via per la modernizzazione - ha sottolineato nel corso del suo intervento al Festival dell’Energia di Lecce l’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia Jia Guide - La Cina ha costruito il più grande e dinamico sistema di energia rinnovabile al mondo e che rappresenta il 56% del totale nazionale”. Di fronte al disimpegno climatico di alcuni Paesi è essenziale che “Cina e Europa rafforzino la propria collaborazione, guidando la governance climatica attraverso una relazione stabile e di lungo termine”. Oltre al rafforzamento della collaborazione tra Europa e Cina, l’ambasciatore ha sottolineato altri due punti importanti da esplorare per la transizione verde: la difesa del multilateralismo nel mantenere la giusta rotta nella governance climatica, e la promozione da parte di Europa e Cina di una globalizzazione verde. “Nell’anno in cui ricorre il decennale dell’accordo di Parigi, il Paese è pronto per collaborare e approfondire la cooperazione sull’economia verde”, ha detto.