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(Adnkronos) - "Al di là dello sviluppo del farmaco, per Ferring è importante essere il più vicino possibile ai clinici, alle società scientifiche e ai pazienti. Per questo abbiamo ritenuto estremamente utile affrontare il tema dell'aderenza terapeutica, che comporta problematiche importanti per i pazienti" con malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici). "Grazie al lavoro di un board di 10 esperti - tra cui 8 clinici, il presidente e direttore generale dell'associazione Amici e uno psicologo esperto in materia - e al coinvolgimento di un panel di altri 33 esperti nelle Mici, sono state sviluppate delle raccomandazioni che sono poi confluite nel Consensus paper pubblicato sulla rivista 'Digestive and Liver Disease', poco prima dell'estate". Sono le parole di Tommaso Salanitri, direttore medico di Ferring Italia, oggi a Milano all'incontro con la stampa organizzato dall'azienda farmaceutica per presentare una guida pratica con le strategie volte a favorire l'aderenza terapeutica nelle malattie infiammatorie croniche intestinali e migliorare la gestione clinica con il coinvolgimento del paziente. "Il problema di una mancata o scarsa aderenza terapeutica è molto importante: può comportare perdita di efficacia dei trattamenti terapeutici, ma anche un aumento dei costi sia per il paziente sia per il sistema sanitario nazionale - spiega Salanitri - La comunicazione medico-paziente riveste, a nostro avviso, un ruolo fondamentale nell'alleanza terapeutica. Un paziente ingaggiato, consapevole, che si fida del proprio medico, che sa come gestire la propria terapia e che ha un'ottima comunicazione con il medico - chiarisce - è un paziente che non solo partecipa attivamente alla gestione della propria terapia, ma è anche in grado di comprenderla perfettamente". "La stesura del documento", sottolinea, è partita "dall'identificazione di una problematica molto sentita da parte dei pazienti e dei clinici", a cui è seguito "il coinvolgimento di clinici, pazienti e psicologi per definire le raccomandazioni e le migliori modalità di comunicazione medico-paziente: comunicare bene - conclude Salanitri - significa curare bene".
(Adnkronos) - Novità per la legge 104 che diventa più 'ampia' grazie al disegno di legge 1430, poi approvato come legge 106/2025. A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, spetteranno ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito, in aggiunta a quanto già previsto dalla normativa vigente e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche nonché cure mediche frequenti. A fare chiarezza con Adnkronos/Labitalia l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici. "Dallo scorso 9 agosto - spiega - è in vigore la legge 18 luglio 2025, numero 106 (GU n.171 del 25-07-2025), recante disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La crescente sensibilità del legislatore nei confronti dei soggetti vulnerabili discende dalla recente codificazione ad opera del D. Lgs. 62/2024 del 'social model of disability' nato nel Regno Unito intorno alla metà degli anni ’70 e recepito nella Convenzione Onu del 2006". "Il nucleo fondante di questo modello - ricorda - risiede nel definire la disabilità non come una caratteristica intrinseca della persona (concezione propria del modello medico) legata alle rispettive limitazioni funzionali, ma piuttosto come un problema causato dagli ambienti disabilitanti, da barriere e da culture che rendono disabili. In altri termini: la disabilità non esiste di per sé ma esiste in quanto la società non è in grado di accogliere la persona che la vive". "Ora - chiarisce - sulla scorta del percorso avviato con il D.Lgs. 62/2024, che ha introdotto la nozione di 'accomodamento ragionevole' nell’ordito della legge 104 del 1992, il legislatore con la 106/2025 ha inteso istituzionalizzare una serie di misure a favore dei lavoratori, sia pubblici che privati, affetti da malattie invalidanti. Si tratta di un pacchetto di disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche, in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La legge si basa sul bilanciamento tra l'interesse del datore di lavoro a mantenere la continuità dell'attività lavorativa e quello del lavoratore a conservare il posto di lavoro, anche quando, per cause oggettive, non sia in grado di svolgere la propria attività lavorativa". "Di rilievo - sottolinea l'avvocata Laperuta - è la previsione contemplata dall’articolo 2. Le ulteriori dieci ore annue di permesso, con riconoscimento dell'indennità e della copertura figurativa, sono riconosciute ai dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati: affetti da malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce; ovvero affetti da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%; previa prescrizione del medico di medicina generale o di un medico specialista operante in una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata". "Questo diritto - avverte - è riconosciuto anche ai dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati con figlio minorenne affetto da malattie oncologiche, in fase attiva o in follow-up precoce, ovvero da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%". "Nel settore privato l'indennità è direttamente corrisposta dai datori di lavoro e, successivamente, dagli stessi recuperata tramite conguaglio con i contributi dovuti all'ente previdenziale. Queste tutele, per espressa previsione dell’articolo 2 della legge 106/2025, troveranno applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2026", conclude.
(Adnkronos) - “La nostra sfida è portare anche gli altri quattro dei dieci che oggi non scelgono il treno sul treno”, afferma Maria Annunziata Giaconia, direttore Operations Regionale (Trenitalia), a margine di Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, tenutosi a Roma. “Con i nuovi convogli, più confortevoli e accessibili, vogliamo convincere chi oggi usa l’auto a scegliere il treno: spazi per carrozzine, prese per computer, biglietti digitali flessibili e indennizzi in caso di ritardo rendono l’esperienza di viaggio molto più moderna”, spiega. Giaconia sottolinea anche l’impegno sul fronte dell’intermodalità: “Abbiamo lavorato insieme al trasporto pubblico locale per l’ultimo miglio, integrando i servizi nella piattaforma Trenitalia così da raggiungere anche località non direttamente servite dal treno”.