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(Adnkronos) - Con l’avvio del nuovo anno accademico, SoloAffitti ha scattato la fotografia del mercato delle locazioni per studenti universitari in Italia, mettendo in luce le dinamiche che caratterizzano domanda, prezzi e preferenze abitative. Il quadro che emerge è chiaro: la stanza singola è ormai la sistemazione in assoluto più richiesta, mentre le doppie si avviano all’estinzione. Gli studentati universitari restano una soluzione marginale, spesso costosa e comunque incapace di soddisfare la domanda. Solo una quota ristretta di famiglie benestanti sceglie ancora di affittare interi mono o bilocali. Dopo gli incrementi degli ultimi anni, i canoni sembrano aver raggiunto il tetto massimo. In molte città del nord la prospettiva è di stabilità, con la sola Milano che, come spesso accade, anticipa i trend nazionali: le stanze singole oscillano tra i 650 e i 700 euro, con un leggero segnale di contrazione. Tra le altre grandi città, Torino, Trieste e Genova presentano i prezzi più accessibili in assoluto al nord, con stanze singole generalmente comprese tra i 300 e i 400 euro, e punte fino a 450–500 euro per soluzioni di qualità superiore o in posizione strategica. A Trieste, alcuni studenti più facoltosi scelgono di affittare interi appartamenti a circa 650 euro, mentre a Genova la scelta è fortemente influenzata dalla vicinanza ai bus. Nelle città più piccole come Padova, Brescia e Trento, i canoni per una singola si aggirano tra i 400 e i 500 euro, con Padova addirittura sopra la media, con canoni che rimangono tra i 400 e i 500 euro, ma possono arrivare a 600 euro per immobili dotati di bagno ad uso esclusivo. Anche nel centro Italia la stanza singola è la soluzione più richiesta ovunque, con prezzi che variano in modo significativo tra le grandi città e quelle più piccole. Roma è la più costosa, con canoni intorno ai 600 euro. La distanza dal centro è un elemento che incide in modo preponderante sulla scelta, così come le condizioni di sicurezza sismica e impiantistica degli immobili, che nella Capitale sono quasi sempre datati. A seguire, Firenze e Pisa, dove si prediligono zone centrali o ben collegate, con prezzi tra i 300 e i 350 euro in media, e punte fino a 450 euro per stanze con bagno privato. Siena si mantiene più accessibile (250–320 euro), ma il prezzo sale fino a 400–450 euro per piccoli appartamenti autonomi. Ferrara si conferma una delle città più accessibili, con canoni che vanno da 250 a 400 euro a seconda delle condizioni e della posizione dell’immobile. Ancora più economiche sono Perugia e Teramo, dove le stanze singole partono da 200 euro, con una media tra i 250 e i 300 euro. A Teramo cresce la domanda di appartamenti indipendenti da parte di studenti con maggiore disponibilità economica. Nel sud Italia i prezzi degli affitti per studenti restano i più contenuti del Paese, ma in molte città, la vetustà degli immobili, il quartiere e i collegamenti influenzano fortemente le preferenze abitative. A Bari, i canoni per una singola si collocano tra i 250 e i 350 euro, con prezzi più bassi solo per appartamenti molto datati e più alti (fino a 400 euro) solo in caso di bagno privato. Il potenziamento del trasporto pubblico è in corso, ma la vicinanza all’università resta un fattore determinante. Il tetto massimo si alza per Napoli, dove è possibile trovare una singola stando nella fascia 250-500 euro al massimo. A Catanzaro, città con una mobilità urbana complessa, la posizione dell’alloggio è cruciale. I prezzi vanno dai 200 ai 250 euro, con valori superiori solo per stanze nuove e molto ampie. Reggio Calabria si distingue per i canoni più bassi: le singole si trovano tra i 140 e i 180 euro, tanto che chi può sceglie spesso un monolocale a circa 350 euro. Tuttavia, molte case per studenti sono vecchie e poco funzionali. A Messina, i prezzi si mantengono tra i 250 e i 300 euro, mentre a Catania si aggirano tra i 250 e i 270 euro, con punte di 300–350 euro per stanze dotate di bagno esclusivo. Anche a Catania e Palermo le singole vanno per la maggiore. A Palermo, i prezzi oscillano tra i 250 e i 350 euro, raramente superando i 400 euro anche per soluzioni migliori. A incidere sul contenimento dei prezzi, là dove funzionano bene, sono soprattutto gli accordi territoriali, che permettono di tenere allineate le aspettative dei proprietari e di garantire maggiore trasparenza agli studenti. Gli studenti definiscono le proprie scelte abitative a partire da tre fattori principali. Il primo è la prossimità all’università, che pesa soprattutto se la zona è vissuta anche di sera: la percezione di sicurezza resta un criterio determinante. In alternativa, vengono privilegiate aree ben collegate al centro cittadino. Il secondo fattore è la vicinanza ai mezzi pubblici: a Milano domina la metropolitana, a Roma bus e metro sono indifferenti, a Padova è la bici lo strumento principe, mentre nelle città medio-piccole come Macerata ci si muove prevalentemente a piedi. Il terzo elemento riguarda le condizioni dell’immobile: arredamenti nuovi e leggeri, camere ampie, climatizzatore (indispensabile al Sud), oltre alla richiesta crescente di letti matrimoniali anche nelle stanze singole. La presenza del bagno privato incide, ma non è la regola. La ricerca di casa è guidata anche dalla preoccupazione per la sicurezza, soprattutto nei grandi centri urbani. Gli studenti e le loro famiglie chiedono indicazioni sulle zone da evitare, anche se gli operatori sottolineano che episodi spiacevoli possono accadere in qualsiasi quartiere, persino in quelli centrali. Più che la geografia urbana, conta spesso il comportamento individuale: la raccomandazione è affidarsi a professionisti locali non solo per l’aspetto contrattuale, ma anche per avere un quadro reale del contesto. Molti studenti, nel tentativo di risparmiare sulle commissioni d’agenzia, si affidano a soluzioni 'fai-da-te'. Il rischio, però, è elevato: accessi abusivi da parte dei proprietari, spese accessorie gonfiate, affollamento eccessivo negli appartamenti, poca chiarezza su oneri e utenze. Altissimo anche il pericolo di truffe online, soprattutto sui social network, dove proliferano annunci di case inesistenti con richiesta di pagamento anticipato. SoloAffitti consiglia sempre di visitare gli immobili di persona, verificare subito lo stato dell’abitazione e conservare traccia scritta di tutte le spese sostenute. Settembre e ottobre restano i mesi di maggiore tensione per la domanda, ma il 2025 introduce una novità: il 'semestre aperto' di Medicina, che porta molti studenti a richiedere contratti di soli sei mesi con possibilità di proroga. Una dinamica che introduce incertezza sia per chi cerca casa sia per i proprietari. In questo scenario, la figura dei genitori resta centrale, spesso troppo: molti operatori raccontano di trattative e gestioni condotte direttamente da madri e padri a distanza, mentre i ragazzi faticano a conquistare autonomia. "In un contesto così complesso e in continua evoluzione - dichiara Silvia Spronelli, ad di SoloAffitti, - è fondamentale affidarsi ai professionisti del settore. I rischi del fai-da-te sono altissimi, soprattutto online, dove dilagano annunci truffa o dai budget fuori mercato. In questa situazione, il nostro ruolo è quello di aiutare gli studenti, fornendo loro soluzioni abitative valide, informazioni affidabili e supporto contrattuale, in modo da garantire un’esperienza abitativa serena e sicura, sia per gli studenti, che per i proprietari".
(Adnkronos) - Con i quattro operai morti oggi salgono a 21 le vittime sul lavoro di settembre e Roma si conferma la provincia italiana con più incidenti mortali sul lavoro. "Fino a ieri avevamo avuto 17 morti sul lavoro a settembre, con una media quotidiana di 2,4, leggermente inferiore ai 3 morti al giorno che secondo la 'vulgata' è la media in Italia e rispetto ai 4 registrati finora oggi", spiega Piero Santonastaso, giornalista, ideatore e curatore di 'Morti di lavoro' a Adnkronos/Labitalia. "Ma comunque - continua - c'erano stati già due giorni con 5 vittime, il 1° settembre e il 3 settembre. È chiaro che piano piano con la ripresa delle attività e del lavoro in tutti i settori dopo il periodo estivo e le ferie sono cifre che sono destinate a crescere. Sempre a ieri il mio totale dell'anno era di 761 vittime, con una media di 3,1 al giorno, e quindi leggermente sopra la media. I giorni più 'neri' sono stati l'11 giugno con 12 vittime, il 16 luglio e il 4 agosto con 10". Nel progetto 'Morti di lavoro' partito su Facebook e oggi anche su Instagram racconta e dà conto del fenomeno degli incidenti sul lavoro al di là dei dati ufficiali. "Io uso criteri diversi da quelli dell'Inail, che diffonde i dati a cadenza mensile, sia pure con un mese di ritardo, ma che 'lavora' soltanto sulle denunce ricevute, quindi soltanto per le categorie che sono assicurate Inail. Questo significa che in partenza un quinto della platea dei lavoratori italiani non sarà mai compreso nelle statistiche dell'Inail. L'esempio più clamoroso è quello dei vigili del fuoco, che non sono assicurati Inail, quindi hanno una loro assicurazione a parte", sottolinea Piero Santonastaso. E secondo il giornalista "per il mese di agosto e finora anche per questo mese di settembre io ho riscontrato un rallentamento dell'andamento dei morti sul lavoro, perché agosto si era chiuso con una media quotidiana di 2,5 morti e un totale di 78. La cosa clamorosa è stata invece a a luglio, abbiamo sfiorato i 4 morti al giorno, 3,9, e 3,7 a giugno", aggiunge. "È chiaro che quando si superano le 3 vittime al giorno è un campanello d'allarme che suona perché è una cifra superiore a quella alla quale abbiamo ormai purtroppo abbiamo fatto l'abitudine", continua. E secondo i dati di Santonastaso con la vittima di oggi maglia 'nera' confermata per la Capitale. "Con la vittima di oggi Roma si conferma la provincia italiana con più vittime sul lavoro: 37 nel 2025, al secondo posto c’è Napoli con 32, poi Brescia con 24", conclude.
(Adnkronos) - L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm-Wmo) ha certificato il nuovo record mondiale per il fulmine più lungo: ben 829 km in un noto hotspot per le tempeste negli Stati Uniti, le Grandi Pianure del Nord America. Il 'megaflash' - fa sapere il Wmo in una nota - si è verificato nell'ottobre 2017, durante un violento temporale: si è esteso dal Texas orientale fino a Kansas City, una distanza equivalente a quella tra Parigi e Venezia in Europa. Un'auto impiegherebbe dalle otto alle nove ore e un aereo commerciale almeno 90 minuti per coprire quella distanza. "I fulmini sono fonte di meraviglia ma anche un grave pericolo che miete numerose vittime in tutto il mondo ogni anno e rappresentano quindi una delle priorità dell'iniziativa internazionale 'Early Warnings for All'. Queste nuove scoperte evidenziano importanti preoccupazioni per la sicurezza pubblica in merito alle nubi elettriche, che possono produrre fulmini che percorrono distanze estremamente grandi, hanno un impatto significativo sul settore dell'aviazione e possono innescare incendi boschivi", ha dichiarato il segretario generale dell'Omm Celeste Saulo. Il Comitato per gli Estremi Meteorologici e Climatici dell'Omm, che tiene registri ufficiali degli estremi globali, emisferici e regionali, ha riconosciuto il nuovo record con l'aiuto delle più recenti tecnologie satellitari. I risultati sono stati pubblicati sul Bulletin of the American Meteorological Society. Il nuovo record di 829 km presenta un margine di errore di ± 8 km. È di 61 chilometri superiore al record precedente, che copriva una distanza di 768 ± 8 km in alcune zone degli Stati Uniti meridionali il 29 aprile 2020. "Questo nuovo record dimostra chiaramente l'incredibile potenza dell'ambiente naturale. Inoltre, la valutazione dell'Omm di eventi estremi ambientali come questo record testimonia i significativi progressi scientifici nell'osservazione, nella documentazione e nella valutazione di tali eventi. È probabile che esistano anche eventi estremi ancora più gravi e che saremo in grado di osservarli man mano che nel tempo si accumuleranno ulteriori misurazioni di fulmini di alta qualità", ha affermato il professor Randall Cerveny, relatore del rapporto sugli estremi meteorologici e climatici dell'Omm.