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(Adnkronos) - La fibrillazione nata dalle parole pronunciate durante una cena tra amici al ristorante da un consigliere del Quirinale, il segretario del Consiglio supremo di Difesa Francesco Saverio Garofani, e riportate dalla Verità, poi riprese dal capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Galeazzo Bignami che ha chiesto chiarimenti, si è "conclusa" con l'incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Così il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, a Bruxelles a margine del Consiglio Ue. "Assolutamente sì - risponde a chi gli chiede se la crisi sia terminata - il problema non era, in ogni caso, il presidente della Repubblica, di cui tutti abbiamo grande rispetto: ne rispettiamo la terzietà, perché il presidente della Repubblica è sempre comunque al di sopra delle parti. Il problema riguardava alcune dichiarazioni fatte in occasione di una cena da un consigliere del Quirinale. E' lì che è nato il problema, ma mi pare che l'incontro tra la presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica di ieri abbia concluso questa vicenda". Tajani nega che nella riunione del Consiglio supremo di Difesa dedicata all'Ucraina, che ha preceduto la pubblicazione delle frasi di Garofani, ci siano state tensioni: "Assolutamente no - replica - non c'è stato nessuno scontro, nessun problema, nessun contrasto. C'era un'unità d'intenti sulla vicenda in Ucraina. Il governo ha una linea ben chiara nel sostegno dell'Ucraina". Per il ministro, la riunione è stata "molto distesa, molto positiva". L'Europa deve essere "parte" in ogni trattativa volta a raggiungere la pace in Ucraina, ha detto ancora Tajani a proposito delle voci concordanti che riferiscono di un piano russo-americano che imporrebbe condizioni pesanti all'Ucraina. "Sono solo indiscrezioni giornalistiche - osserva Tajani - è difficile commentarle. Quando sarà presentato, faremo un'analisi approfondita". Per il ministro, "l'Europa dovrà svolgere anch'essa un suo ruolo, anche perché l'Europa ha inflitto le sanzioni alla Russia. Per ritirare le sanzioni, deve esserci anche l'accordo dell'Unione Europea. Adesso siamo ancora nella fase delle sanzioni, di non ritirare le sanzioni. Quando finalmente ci sarà la possibilità di sedersi attorno a un tavolo, lavoreremo tutti per raggiungere la pace. Questo è l'obiettivo finale: noi lavoriamo tutti per la pace". Nessuno, ha ribadito Tajani, si considera in "guerra con la Russia", però "la Russia è il Paese che ha invaso l'Ucraina: c'è un aggressore e un aggredito, questo dobbiamo sempre ricordarlo. Occorre sostenere l'Ucraina, nella speranza che si possa, quanto prima, arrivare a un cessate il fuoco, dopo un incontro tra le parti". Per Tajani, l'Europa "dovrà essere parte della trattativa, anche perché l'Ucraina rappresenta anche una barriera alla sicurezza per l'Europa. Se cade l'Ucraina, aumentano i rischi per l'Europa. E questo non possiamo assolutamente accettarlo", ha aggiunto. L'Italia è favorevole all'uso dei beni congelati alla Banca centrale russa per un prestito Ue destinato a sostenere l'Ucraina, ma bisogna lavorare su una "base giuridica" appropriata, per evitare che possa diventare un "boomerang", in particolare per la stabilità finanziaria dell'area euro, ha poi aggiunto Tajani. Per il ministro, "l'importante è trovare una soluzione sull'utilizzo dei beni russi congelati. Noi siamo favorevoli all'utilizzo di questi beni per sostenere l'Ucraina, però bisogna individuare la base giuridica che permetta di fare questa scelta. C'è soltanto una questione giuridica: non è una questione politica. Bisognerà dire come si può fare e come garantire anche la stabilità dell'Eurozona. Questi sono i punti chiave che dobbiamo essere in grado di risolvere". "I giuristi devono fare un'analisi approfondita insieme alla Banca Centrale Europea. Politicamente siamo favorevoli, però serve la base giuridica, perché non si possono commettere errori, quando si fanno azioni di questo tipo. Perché sennò rischiano di essere un boomerang: dobbiamo evitarlo assolutamente. Detto questo, noi continueremo a sostenere l'Ucraina: è pronto il nostro nuovo pacchetto italiano. Saranno inviate le armi che servono", ha detto. L'Italia, che già addestra poliziotti palestinesi che prestano servizio in Cisgiordania, potrebbe addestrare anche il personale che opererà nella Striscia di Gaza, con una formazione che verrebbe impartita in un Paese terzo, in Giordania o in Egitto, ha affermato ancora il vicepremier. "Abbiamo dato sempre la nostra disponibilità ad essere protagonisti, anche per quanto riguarda la ricostruzione. Ieri ho parlato al ministro degli Esteri egiziano della conferenza che si svolgerà a Cairo il prossimo mese. Abbiamo parlato anche della nostra disponibilità italiana di partecipare alla formazione della polizia palestinese: lo possiamo fare in Giordania, lo possiamo fare in Egitto", ha aggiunto sottolineando: "I nostri carabinieri già stanno addestrando la polizia della Cisgiordania, adesso sarebbe ad addestrare quella di Gaza. Noi siamo disposti a farlo in territorio esterno".
(Adnkronos) - Prende avvio il 20 novembre presso la sede di Arpa Lazio a via Saredo, l’Open school Lazio, una delle tappe del progetto nazionale “Open school copernicus Ismea per la rete Pac”. All'evento interverranno il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l'assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e Sovranità alimentare della Regione Lazio Giancarlo Righini; in conclusione, porterà il proprio saluto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. L’iniziativa rappresenta un percorso di formazione, informazione e addestramento dedicato all’utilizzo del Programma europeo di osservazione della terra Copernicus e dei suoi servizi, a supporto di un’agricoltura sempre più innovativa, sostenibile e connessa ai sistemi di conoscenza e innovazione in agricoltura (Akis). Organizzata da Ismea, nell’ambito del Programma Rete Pac 2025-2027 coordinato dal ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle foreste, la Open School Lazio si realizza grazie alla collaborazione di un ampio partenariato istituzionale e scientifico che coinvolge l’Autorità di Gestione della Regione Lazio, Arsial, Arpa Lazio, il coordinamento nazionale della Copernicus Academy, gli Stati generali dell’innovazione, le università di Roma 'La Sapienza' e 'Tor Vergata', l’università degli studi della Tuscia, Ispra, Crea e Agea. L’obiettivo specifico dell’edizione laziale della Open School, intitolata 'L’osservazione della Terra per la gestione dei territori rurali e dei rischi agricoli correlati alla scarsità idrica', è sensibilizzare e formare operatori, studenti universitari, consulenti e tecnici sull’uso integrato di tecnologie satellitari, dati geoinformativi e strumenti ict per la gestione sostenibile delle risorse agricole e ambientali. Queste conoscenze, oggi più che mai, rappresentano un valore aggiunto per la gestione e tutela dell’ambiente da parte delle imprese agricole e per la modernizzazione dell’agricoltura, obiettivo della Politica Agricola Comune (Pac), non solo in funzione delle erogazioni dei contributi, ma anche per i successivi controlli. La Open School Lazio si svolgerà in quattro giornate: 20-21 e 27 -28 novembre 2025 e offrirà ai partecipanti: sessioni formative sui fondamenti dell’osservazione della terra, della geoinformazione e dell’ict, con un focus su open data e open source; dimostrazioni pratiche e addestramento all’uso dei dati e dei servizi messi a disposizione in modo aperto e gratuito da Copernicus e di quelli mirati ed integrativi sviluppati da alcune pmi o dalle amministrazioni; un contest finale, durante il quale i discenti, guidati da tutor esperti, saranno chiamati ad affrontare una problematica consulenziale reale utilizzando le competenze acquisite. La giornata inaugurale vedrà anche la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, tra cui: Livio Proietti, presidente Ismea, Sergio Marchi, direttore generale Ismea, Tommaso Aureli, Direttore Generale Arpa Lazio, Massimiliano Raffa, presidente Arsial; Roberto Aleandri, direttore della direzione regionale agricoltura e sovranità alimentare della Regione Lazio, Andrea Rocchi, presidente Crea e Francesco Sofia, direttore area gestione, sviluppo e sicurezza dei sistemi informativi Agea. Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea, gestito dalla Commissione europea in collaborazione con gli Stati membri, che mette a disposizione servizi e dati ambientali basati su osservazioni satellitari e misurazioni in situ. Le informazioni, liberamente accessibili a tutti, supportano istituzioni, imprese e cittadini nel monitoraggio dell’ambiente, nella gestione delle risorse naturali e nello sviluppo sostenibile. Per diffondere la conoscenza e l’utilizzo dei dati Copernicus, nel 2016 è nata la Copernicus Academy, una rete europea che coinvolge università, enti di ricerca e istituti di formazione, con l’obiettivo di promuovere competenze e consapevolezza sull’Osservazione della Terra e sulle sue applicazioni nei diversi settori – dall’agricoltura alle scienze sociali. Dal 2021 Ismea fa parte ufficialmente della rete Copernicus Academy, con il compito di valorizzare il potenziale dei dati satellitari per il mondo agricolo e rurale. In quest’ambito le Open school Copernicus Ismea rappresentano un modello a rete che favorisce la collaborazione tra enti pubblici, università, centri di ricerca, arpa regionali e imprese dotate di specifiche competenze Copernicus. Ad aprile di quest’anno Ismea, in qualità di rappresentante istituzionale del settore agricolo all'interno della rete europea della Copernicus Academy, ha preso parte alla General assembly degli EU space networks, l'appuntamento annuale promosso dalla Commissione Ue che riunisce i membri della rete che contribuiscono a far conoscere il programma spaziale europeo a livello globale.
(Adnkronos) - Un nuovo progetto didattico nazionale che guida studenti e docenti in un’esperienza concreta di educazione ambientale e cittadinanza attiva. Si chiama 'Impronta Futura. Piccoli passi, grande impatto' ed è promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica, con il sostegno di ASviS. Partecipando al progetto, alunni e insegnanti contribuiranno alla creazione di una mappatura della carbon footprint delle scuole italiane, utile a valutare la sostenibilità degli istituti e a sperimentare una raccolta dati condivisa e replicabile, un’opportunità concreta per contribuire agli obiettivi dell’Agenda 2030 e per formare cittadini consapevoli, partecipi e protagonisti del cambiamento. Impronta Futura interpreta i principi del framework europeo GreenComp e si ispira alle indicazioni nazionali sull’Educazione Civica, offrendo alle scuole uno strumento integrabile nei programmi scolastici e nella Formazione Scuola-Lavoro, fino a 30 ore certificate. Il percorso accompagna studenti e docenti in tutte le fasi, dalla misurazione dell’impronta di carbonio del proprio istituto alla progettazione di azioni concrete per ridurla. Dopo la fase di analisi, i gruppi di lavoro possono procedere alla realizzazione di un project work, elaborando proposte di miglioramento ambientale per la propria scuola. I migliori elaborati saranno candidati al concorso nazionale 'Impronta Futura. Piccoli passi, grande impatto', che premierà le idee più efficaci con buoni per l’acquisto di materiale didattico. “Il progetto nasce con l’intento di promuovere, attraverso un percorso educativo, consapevolezza e partecipazione su temi ambientali cruciali del nostro tempo - sottolinea Nino Tronchetti Provera, presidente di Fondazione Ambienta - Inoltre, concretizza ulteriormente l’impegno che accomuna Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica: diffondere tra le future generazioni una cultura del rispetto dell’ambiente, del risparmio energetico, del riciclo e in generale di tutti quei comportamenti in grado di conciliare sviluppo industriale e cultura ambientale”. Promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica Società Benefit, con il sostegno dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets (Asvis), Impronta Futura rappresenta una collaborazione virtuosa tra impresa, formazione e mondo scolastico. Le tre realtà, infatti, mettono in comune competenze complementari per costruire un modello educativo fondato su conoscenza, innovazione e impatto sociale, come evidenzia Nicola de Cesare, Ceo di Gruppo Spaggiari Parma: “Impronta Futura rappresenta un ulteriore passo del percorso che da quasi un secolo ci vede al fianco della comunità educante, attraverso azioni che valorizzano la buona scuola sostenendo concretamente l’innovazione educativa”. Per le scuole che aderiscono, la piattaforma improntafutura.scuola.net mette a disposizione un ecosistema di materiali operativi e guide per i docenti che comprendono i contenuti sviluppati con il contributo di ASviS sui 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. Un supporto che aiuta gli insegnanti a portare la sostenibilità in classe, trasformandola in un laboratorio di cittadinanza attiva e in un’esperienza educativa misurabile e partecipata. Come osserva Angela Mencarelli, amministratrice di La Fabbrica: “Vogliamo che ogni studente diventi protagonista del proprio apprendimento: la metodologia Inquiry Based Learning, a cui ci siamo ispirati, li guida a farsi domande, esplorare, provare e trasformare la curiosità in azioni concrete per progettare un futuro più sostenibile”.