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(Adnkronos) - Gran finale per 'Tale e Quale Show', il varietà condotto da Carlo Conti e prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy. L'appuntamento è per questa sera, venerdì 7 novembre, alle 21.30 su Rai 1. Sarà una serata speciale anche per il fine solidale dell’evento: il premio di 20.000 euro sarà infatti devoluto all’Airc – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, in occasione della campagna di raccolta fondi 'I giorni della ricerca' (3-10 novembre). Per l’intera serata anche Carlo Conti, storico ambassador Airc, con il supporto della giuria e degli artisti, inviterà il pubblico a sostenere il lavoro dei ricercatori. Sul palco si esibiranno i dodici protagonisti di questa edizione, pronti a stupire ancora una volta con le loro trasformazioni e performance dal vivo, accompagnati dagli arrangiamenti del maestro Pinuccio Pirazzoli. La classifica attuale vede in testa Pamela Petrarolo, ma tutto può ancora cambiare. Carmen Di Pietro sarà Mina, Le Donatella vestiranno i panni delle Gemelle Kessler, Antonella Fiordelisi si trasformerà in Rose Villain, Pamela Petrarolo proverà a restare in vetta con Emma, Maryna onorerà il mito di Raffaella Carrà, Samuele Cavallo interpreterà Bon Jovi, Flavio Insinna e Gabriele Cirilli ricorderanno i grandi Gigi Proietti e Claudio Villa, Tony Maiello si metterà alla prova con Gigi D'Alessio, Peppe Quintale dovrà interpretare Tom Jones e Gianni Ippoliti si immedesimerà in Cristiano Malgioglio. Proprio Malgioglio, insieme a Giorgio Panariello e ad Alessia Marcuzzi, comporrà la giuria chiamata a valutare le esibizioni. Ospite speciale e "quarto giudice" della finale sarà Nicola Savino, che da gennaio sarà alla conduzione di 'Tali e Qual”'. Alla giuria si aggiunge anche Orietta Berti come quinto giudice della finalissima. Anche il pubblico potrà esprimere la propria opinione attraverso i canali social ufficiali del programma.
(Adnkronos) - Imprese, università, istituzioni, stakeholder di riferimento insieme per esplorare a 360 gradi gli scenari emergenti per il capitale umano offerti dall’intelligenza artificiale: questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto oggi, presso l’auditorium dell’università Campus Bio-Medico di Roma, dal titolo 'Future skills: capitale umano e ai per il lavoro che cambia', organizzato dal gruppo tecnico capitale umano di Unindustria in collaborazione con l’Università Campus Bio- Medico di Roma. Secondo i dati Unioncamere, oltre il 60% delle imprese italiane prevede nei prossimi anni un fabbisogno crescente di profili formati nelle tecnologie ai e digitali, ma segnala una difficoltà crescente nel reperirli. Il tema non è quindi “se” adottare l’ai, ma “con quali competenze” farlo. L’evento ha messo in evidenza un punto condiviso da imprese, docenti e istituzioni presenti: per colmare il divario tra domanda e offerta di competenze è importante creare un ponte stabile tra sistema produttivo e sistema educativo, capace di formare profili immediatamente inseribili nel mondo del lavoro. “L’intelligenza artificiale – dichiara Alda Paola Baldi vicepresidente di Unindustria con delega al capitale umano – può essere una leva straordinaria per la competitività delle nostre imprese, ma lo diventa pienamente, solo se investiamo sul capitale umano che resta il motore di ogni innovazione. Oggi più che mai serve un ecosistema di Education solido e veloce in cui imprese università e its collaborino in modo strutturale per realizzare percorsi formativi mirati e costantemente aggiornati per accompagnare questa evoluzione e governare il cambiamento con responsabilità". E per il rettore dell’università Campus Bio-Medico di Roma, Prof. Rocco Papalia: "L’evoluzione tecnologica impone una nuova alleanza tra università e impresa. L’intelligenza artificiale sta trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e pensiamo, ma nessuna tecnologia può sostituire l’intelligenza, la creatività e la responsabilità dell’uomo. All’università Campus Bio-Medico di Roma crediamo che il futuro si costruisca investendo su persone capaci di integrare saperi diversi e di guidare l’innovazione con competenza e visione etica. La nostra vocazione è formare professionisti che uniscono eccellenza scientifica e centralità della persona, generando valore sostenibile per le imprese, per la società e per il Paese". Durante l’incontro sono stati presentati casi concreti su come cambierà il lavoro con l’intelligenza artificiale e quali competenze serviranno alle imprese per restare competitive, i trend di settore e percorsi formativi innovativi, sottolineando come la collaborazione tra aziende e mondo accademico sia cruciale per colmare il gap di competenze digitali. È emerso chiaramente che la formazione delle persone resta e diventerà sempre di più il vero fattore abilitante: senza le competenze giuste, upskilling e reskilling, la tecnologia rischia di diventare un’opportunità mancata.
(Adnkronos) - "Ci siamo trovati in una situazione molto delicata, abbiamo tantissime commesse, almeno fino al 2036, ma manca la manodopera. Abbiamo quindi lavorato in una logica in cui l'innovazione e la tecnologia la stanno facendo da padroni con il progetto 'Maestri del mare' che attrae i giovani italiani per un inserimento all'interno dell'azienda su delle attività digitali. Un progetto per il quale abbiamo ricevuto 20mila richieste, anche se abbiamo potuto assumere solo 280 giovani". Lo ha detto Luciano Sale, direttore delle risorse umane del Gruppo Fincantieri, alla conferenza ‘Europa e industria unite per la competitività’, organizzata oggi da Sdgs Leaders a Roma. Un appuntamento che ha riunito le principali imprese italiane e i rappresentanti anche per presentare la ‘Dichiarazione competitività 2026’. Un documento, realizzato in collaborazione con Storyfactory, che traduce in azione le linee indicate dal Rapporto Draghi sulla necessità di rilanciare la competitività dell’Europa. Sale è entrato nel dettaglio del progetto ‘Maestri del mare’, spiegando che il Gruppo ha introdotto “un robot in grado di procedere ad attività di saldatura nei cantieri. Un elemento che, da un lato, ha aumentato la produttività, dall’altro, ha spinto a formare problem-solver capaci di gestire al meglio questa tecnologia”. Il progetto illustrato da Ricci ha previsto "un percorso di formazione e mille euro di indennità al mese, oltre ad attività residenziali", fa sapere il direttore hr del Gruppo Fincantieri che ha concluso sottolineando come questo tipo di progetti costituisca "un’opportunità, anche per i giovani del sud, di venire al nord e integrarsi".