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(Adnkronos) - È ufficiale: il nuovo proprietario del celebre quanto controverso wc d'oro di Maurizio Cattelan, 'America' (2016), è Ripley's Believe It or Not!, un museo con base nella Florida dedicato agli oggetti più strani e originali del mondo. L'opera, realizzata in oro 18 carati e perfettamente funzionante, è stata venduta martedì sera per 12,1 milioni di dollari durante l'asta "Now & Contemporary" di Sotheby's a New York, dopo una partenza di 10 milioni di dollari con un'unica offerta. Ripley's ha annunciato l'acquisto tramite Instagram, definendo l'opera il pezzo più prezioso della propria collezione e sottolineando che si tratta dell'unica versione completamente realizzata conosciuta. Il museo ha ricordato la storia incredibile del gabinetto, dalla sua installazione al Guggenheim nel 2016 alla misteriosa sparizione di un secondo esemplare durante un furto al Blenheim Palace nel 2019. L'istituzione ha anche fatto sapere che l'opera sarà esposta al pubblico e che si stanno valutando le modalità per permettere eventualmente ai visitatori di utilizzarla. Il gabinetto era stato messo in vendita dal miliardario collezionista e proprietario dei Mets, Steve Cohen, che lo aveva acquistato dalla Marian Goodman Gallery nel 2017. Nonostante l'ampia speculazione prima dell'asta, 'America' è stata venduta a un prezzo vicino al valore dell'oro di cui è composta. Sotheby's ha confermato che l'opera era disponibile anche per l’acquisto in criptovaluta e che la versione battuta all'asta era stata temporaneamente installata in un bagno privato della sede Breuer Building della casa d'aste, con l'uso rigorosamente vietato ai visitatori, in netto contrasto con l'installazione al Guggenheim, dove più di 100.000 persone avevano fatto la fila per provarla. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - "Cominciamo con un paradosso. L’Italia di Dante — o, più in generale, l’Europa di allora — e l’Italia di oggi non sono così distanti come potremmo pensare. Il senso di continuo cambiamento politico, di un territorio frammentato in città grandi e piccole spesso in conflitto tra loro, è un’eredità diretta dell’epoca dei Comuni e delle Signorie, quando l’Italia era un mosaico di stati concorrenti. Questo retaggio di rivalità, questa difficoltà a unirsi attorno a uno scopo comune, è qualcosa che gli italiani riconoscono ancora oggi. Dante crebbe in questo mondo turbolento, e nei suoi scritti rese evidente che tali divisioni non erano solo politiche, ma anche morali — il segno di una società in perenne tensione con sé stessa". Così Fabio Corsico, direttore master in family business management, Luiss Business School, nel suo intervento alla Luiss di Roma per il lancio del libro di Santiago Iñiguez de Onzoño 'Dante in the workplace: how leaders can avoid the seven deadly'- 'Dante sul posto di lavoro: come i leader possono evitare i sette peccati capitali'. Corsico ha ricordato che "Firenze, alla fine del XIII secolo, non era soltanto una città di bellezza e d’arte; stava diventando una delle capitali finanziarie d’Europa — anzi, del mondo. I suoi mercanti e banchieri stavano gettando le fondamenta di ciò che sarebbe esploso nel Rinascimento. Famiglie come i Bardi, i Peruzzi e i Frescobaldi aprirono filiali in tutta Europa, finanziando re, papi e commerci internazionali. Utilizzavano nuovi strumenti finanziari, come la commenda e la colleganza, per raccogliere capitali e distribuire i rischi. Perfezionarono le lettere di cambio e le forme di credito che permettevano al denaro di muoversi più rapidamente delle merci. Firenze coniò il fiorino d’oro, una moneta la cui stabilità la rese la valuta più affidabile d’Europa. In breve, Dante visse nel cuore di un mondo che stava inventando la finanza moderna".
(Adnkronos) - “La collaborazione tra pubblico e privato è la migliore via per avvicinare il mondo del lavoro delle aziende con quello dei Comuni e delle comunità locali”. Lo ha dichiarato Alberto Pirelli, presidente della Fondazione Sodalitas e business advisor di Pirelli, in un messaggio inviato alla cerimonia di premiazione del Cresco Award 2025 – Comuni Sostenibili e Agenda 2030, svoltasi oggi a Bologna nell’ambito dell’Assemblea annuale dell’Anci. “Cresco Award giunge al suo decimo anno, che coincide con il trentesimo anniversario della nostra Fondazione – ha ricordato Pirelli – nata nel 1995 su iniziativa di Assolombarda, con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità sociale d’impresa sui territori.” Nel bilancio dei dieci anni del progetto, Pirelli ha sottolineato come “siano stati 900 i Comuni coinvolti e 1.300 i progetti realizzati”. E ha aggiunto: “I veri cambiamenti avvengono se fanno parte della cultura e diventano quotidianità, nel modo di affrontare con responsabilità la vita della propria comunità.” Tra i temi centrali emersi anche in questa edizione, il presidente Sodalitas ha citato “la mobilità sostenibile, la gestione efficiente delle risorse, l’inclusione sociale, il benessere e la riqualificazione dei territori, per valorizzare il patrimonio culturale e renderlo ancora vivibile e attrattivo per il futuro”. “Nel fondersi – ha concluso – il sapere aziendale con la tradizione e la cultura locale possono generare meravigliosi risultati, capaci di far vivere e crescere i nostri territori nel segno della sostenibilità.”