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(Adnkronos) - Allevamento a terra o biologico? Capannone o gabbia? Orientarsi tra le etichette delle confezioni di uova prima di acquistarle può essere compito non semplice per i consumatori. Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), interpellata da Adnkronos/Labitalia, invita i consumatori a leggere sempre il codice stampato sul guscio delle uova, che indica il tipo di allevamento: 0 per il biologico, 1 per l'allevamento all’aperto, 2 per l’allevamento a terra in capannoni chiusi e 3 per quello in gabbia. È inoltre importante, secondo Udicon, diffidare di diciture generiche come 'naturale', 'cage-free' o 'benessere animale' se non supportate da certificazioni riconosciute, preferire prodotti tracciabili con QR code che rimandano all’origine e, quando possibile, scegliere uova biologiche o provenienti da filiere a bassa densità che garantiscono standard di benessere più elevati. Il codice 0 identifica uova da agricoltura biologica. Le uova vengono deposte in allevamenti biologici, le galline ricevono mangimi biologici e l'allevamento è allestito su terreno naturale o in spazi aperti Il codice 1 è abbinato a uova provienienti da allevamenti in cui le galline per alcune ore al giorno vivono in un ambiente esterno protetto. La deposizione delle uova avviene sul terreno o in nidi. Il codice 2 si usa per le uova deposte in allevamenti a terra. Le galline vivono e vengono allevate in un capannone nel quale si muovono e depongono le uova, a terra o in nidi. Il codice 3 è relativo alle uova deposte da galline che vivino in allevamento in gabbia. La deposizione delle uova avviene in un macchinario che esegue la raccolta.
(Adnkronos) - All’età di 86 anni sogna di aprire un suo caseificio e si è iscritta alla nuova edizione del corso di formazione per diventare casari, organizzato dalla Scuola lattiero-casearia del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, attraverso la società in house Mbc Service. Graciela Zar, origini argentine, ma da anni residente in provincia di Roma, madre di tre figli, ha energia ed entusiasmo contagiosi ed è tra i più appassionati studenti dell’edizione 2025 del corso, che conta 10 iscritti, tra cui 3 donne. L’iniziativa, attiva dal 2017, è ripartita e prevede 250 ore di lezioni teoriche e pratiche, con uno stage finale nei caseifici soci del Consorzio. Il percorso formativo, riconosciuto dalla Regione Campania, consente di ottenere la qualifica di 'Addetto alle lavorazioni lattiero-casearie', vanta un placement di oltre il 90% e ha 'diplomato' oltre 100 allievi provenienti da ogni continente, dagli Usa all’Australia. Graciela Zar è l’alunna più adulta mai registrata nella storia della Scuola del Consorzio. Nata a Buenos Aires da padre italiano e madre belga, è figlia di allevatori di bestiame: “Vivevamo nella Pampa argentina, in spazi immensi nel cuore della provincia di Buenos Aires, dove mio padre allevava gli animali, da qui la mia passione per i bovini in particolare”, racconta. Graciela arriva in Italia a 27 anni, si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Scienze Sociali e lavora come segretaria all’ambasciata argentina in Italia. "Poi è emersa la mia passione per il cibo - fa sapere - e con mio marito abbiamo aperto un locale a Pisoniano, in provincia di Roma, dove si ballava tango e si mangiavano bistecche argentine. Lo abbiamo gestito fino a qualche anno fa, ora ci ritorno spesso per riunirmi con le mie amiche. Ho tanti interessi ancora, nonostante la mia età, ma per fortuna tutti mi dicono che non la dimostro”. Il suo nuovo progetto è aprire un allevamento di bufale con annessa produzione di mozzarella Dop: "Sono una grande consumatrice di mozzarella di bufala e un giorno sullo smartphone mi è apparso l’annuncio del corso, così ho contattato il Consorzio e mi sono iscritta. Il corso è molto interessante e coinvolgente, con docenti bravissimi, che mi hanno dato ulteriore carica per il futuro. Mi sono lanciata in questa avventura e spero che qualcosa verrà fuori, altrimenti pazienza. Intanto cerco un socio per realizzare il caseificio, ma possibilmente più giovane di me”, annuncia Graciela. “Siamo molto felici di avere con noi la signora Graciela, a testimonianza che la passione per il nostro prodotto non conosce limiti. Auguro a lei e agli altri studenti un percorso di successo e di realizzare l’obiettivo di lavorare nella filiera bufalina. Noi li guideremo con tutta l’esperienza e la forza del nostro comparto, che proprio attraverso progetti del genere getta le basi per costruire il suo futuro”, commenta il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo.
(Adnkronos) - "Due milioni di tonnellate raccolte e riciclate ogni anno confermano il valore ambientale e industriale della nostra attività. Ogni tonnellata di legno riciclato significa minori emissioni, risparmio di risorse e sostegno a una filiera che unisce imprese, istituzioni e cittadini nella sfida della sostenibilità. Visione, fiducia, fare sistema: sono parole chiave per un’economia sostenibile che rispetti l’uomo e l’ambiente”. Così Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, consorzio nazionale che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi di legno, in occasione della partecipazione a Ecomondo 2025.