ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - “L’aspetto fondamentale, quando si parla di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile, è la capacità di fare rete. Questa capacità è fondamentale sia per lo sviluppo economico sia per la sostenibilità ambientale. Fare rete è anche l’obiettivo che si è data l’Agenzia del Demanio”. Così Alessandra Dal Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio, intervenendo al convegno 'Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategia in evoluzione', organizzato dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, dalla Cassa geometri e dalla Fondazione geometri italiani. Dal Verme ha spiegato: “L’Agenzia ha posto la costruzione di una rete con gli enti territoriali al centro della propria strategia e la riqualificazione degli immobili pubblici deve concorrere agli obiettivi di sostenibilità dei territori”. “La rete – ha aggiunto – consente conoscenza, collaborazione e condivisione delle scelte, elementi indispensabili per una programmazione coerente degli investimenti”. La direttrice ha poi evidenziato l’importanza di puntare sulla qualità progettuale e sulla digitalizzazione dei cantieri, ricordando che “tutti i progetti del Demanio adottano standard elevati di efficienza e autonomia energetica”. Dal Verme ha infine citato come esempio il progetto di riqualificazione energetica della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, finanziato dal Pnrr, che “entro il 2026 sarà completamente illuminata e autosufficiente dal punto di vista energetico, fornendo energia anche al vicino Museo delle Terme di Diocleziano”.
(Adnkronos) - I dazi lanciati dal presidente Usa Donald Trump non frenano, almeno per il momento, la crescita dell'export di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche da parte delle imprese italiane. E' quanto emerge dall'intervista di Adnkronos/Labitalia a Filippo Girardi, presidente Federazione Anie Confindustria. Come stanno impattando i dazi Usa sull’export italiano di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche e quindi sul vostro settore di competenza? L'industria delle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche non sembra avere risentito finora dei dazi Usa: nei primi 6 mesi del 2025 l'export italiano verso gli Usa è cresciuto di circa 12 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2024. Questa crescita fa seguito ad un quinquennio 2020-2024 con incrementi medi annui del 16% circa. A quanto è ammontato nel 2024 l'export e qual è l'andamento per questa prima parte del 2025? Nel 2024 le esportazioni italiane di elettrotecnica ed elettronica si sono attestate sui 27 miliardi di euro. Nella prima metà del 2025 si è registrato un indebolimento della dinamica esportativa, con un trend tendenziale negativo di circa tre punti percentuali. Si tratta di una fase di raffreddamento fisiologico, dopo anni di espansione sostenuta, che riflette anche il contesto di maggiore incertezza sui mercati globali e il rallentamento della domanda sui principali mercati di destinazione. Quali sono i prodotti che stanno soffrendo di più e che riscontrando un maggiore calo di export? All’interno del settore si osservano alcune differenze tra comparti nelle dinamiche esportative. Nel primo semestre dell’anno, nel confronto con il corrispondente periodo del 2024, si registrano delle flessioni più ampie per le tecnologie che si rivolgono al mercato delle infrastrutture di trasporto e alla generazione di energia elettrica da fonti tradizionali. Per l’Elettronica è la componentistica a mostrare maggiore sofferenza. Ci sono distretti in particolare difficoltà e quali? L’industria elettrotecnica ed elettronica non vede una presenza prevalente nel nostro Paese in veri e propri distretti produttivi. Tuttavia, la distribuzione delle imprese sul territorio nazionale evidenzia una maggiore concentrazione di unità produttive nelle regioni settentrionali, che sono poi quelle che, in questa fase, stanno mostrando i segnali di maggiore sofferenza. Con più dettaglio, le analisi ci mostrano che nel primo semestre del 2025 i maggiori cali tendenziali dell’export di elettrotecnica ed elettronica si registrano in Lombardia (-516 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024), Trentino-Alto Adige (-306 milioni) e Friuli-Venezia Giulia (-242 milioni), territori fortemente orientati all’export e, quindi, più esposti al rallentamento della domanda internazionale. Come stanno reagendo le aziende? Le imprese di Anie stanno dimostrando una forte capacità di adattamento. Nonostante il quadro globale incerto, le tensioni legate ai dazi e il rallentamento di alcuni mercati, la crescita del settore resta sostenuta dai grandi processi di transizione in corso, energetica e digitale, che stanno generando una domanda strutturale di tecnologie avanzate. Gli investimenti in innovazione continuano ad essere i principali motori della competitività delle nostre imprese, che stanno rispondendo alle difficoltà globali puntando su efficienza, qualità e soluzioni ad alto contenuto tecnologico. Le aziende stanno cercando mercati alternativi? La diversificazione dei mercati rappresenta da sempre una leva strategica per le imprese del settore che, anche in un contesto complesso come quello attuale, mantengono alta l’attenzione verso nuove opportunità di sviluppo ed espansione. Le aziende del comparto hanno storicamente una forte vocazione internazionale e continuano a guardare con interesse a nuove aree di crescita, come il Medio Oriente, l’Asia e l’America Latina, dove si stanno sviluppando importanti programmi di investimento in infrastrutture energetiche, industriali e di mobilità sostenibile. In questo percorso, risultano ancora più strategiche le attività di promozione e di supporto all’internazionalizzazione che la Federazione porta avanti per accompagnare le imprese nella ricerca di nuove opportunità e nel consolidamento della loro presenza globale. (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - “Trasformiamo il capitale che ci viene affidato - ad esempio quello dei lavoratori della cassa Geometri che poi diventeranno pensionati - in economia reale”. Lo ha detto Renato Ravanelli, ceo F2i SGR, tra i principali gestori indipendenti di fondi infrastrutturali in Europa, intervenendo al convegno ‘Sviluppo economico e sostenibilità ambientale: tra cambio di rotta e strategia in evoluzione’, organizzato dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, dalla Cassa Geometri e dalla Fondazione Geometri Italiani a Roma. Ravanelli ha illustrato alla platea presente al convegno come con le attività di F2i “la finanza diventa industria che protegge i patrimoni che ci vengono affidati”. “F2i è un gestore di fondi che investe in infrastrutture in Italia ma anche all'estero - spiega - Abbiamo raccolto ad oggi dagli investitori italiani e internazionali circa 8,5 miliardi investiti in un patrimonio infrastrutturale prevalentemente italiano. La Cassa Geometri rispetto a questi 8,5 miliardi ha investito circa il 3%. Un importo rilevante che credo stia dando dei buoni frutti. Questo è interessante perché fa notare come l'asset class infrastruttura è un asset class importante”, dice. F2i incrocia “la domanda di finanziamento del settore infrastrutturale in Italia per sviluppare e migliorare le infrastrutture - illustra - con la domanda che hanno, ad esempio, le casse di previdenza per mettere in protezione il loro capitale e farlo rendere a beneficio dei futuri pensionati. Lo stiamo facendo in tanti settori infrastrutturali, il settore delle energie è uno di questi e devo dire che abbiamo fatto molto. Oggi in Italia siamo il principale operatore nazionale con oltre 1000 MW installati - ricorda - Abbiamo acquisito Sorgenia e una parte molto importante dello sviluppo infrastrutturale nel settore dell'energia nel fotovoltaico è stato fatto da F2i in Italia che oggi è il primo operatore. Abbiamo poi sviluppato una piattaforma nell'eolico dove abbiamo circa 300 MW”, racconta. “I patrimoni che ci vengono affidati, ad esempio anche da Cassa Geometri, sviluppano attività industriale, creano lavoro in Italia, sviluppano le nostre imprese. Abbiamo portato le nostre imprese all'estero. Nel settore dell'energia siamo diventati un operatore importante in Spagna. Nel settore dell’infrastruttura non puoi essere piccolo - conclude - è un settore in scala”.