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(Adnkronos) - Addio allo stilista inglese David Sassoon, noto per aver disegnato abiti di alta moda per la principessa Diana e altri membri della famiglia reale britannica insieme alla sua partner creativa Belinda Bellville (1930-2024): morto a Londra, aveva 92 anni. La notizia della sua scomparsa è stata confermata dall'amica e collega stilista Zandra Rhodes a 'Women's Wear Daily'. Nel corso di più di 60 anni di carriera, Sassoon ha creato innumerevoli abiti da cocktail, da cerimonia, da sposa e da sera eleganti e preziosi per reali e aristocratiche, attrici e celebrità del jet-set internazionale. Il suo primo incarico reale risale al 1960, quando a lui e a Bellville fu chiesto di disegnare un abito lungo per la principessa Anna, allora bambina di 10 anni, che doveva fare da damigella d'onore al matrimonio di Lady Pamela Mountbatten con l'architetto David Hicks. In seguito ha disegnato abiti anche per la principessa Margaret, il principe Michael di Kent, la duchessa di York e la duchessa di Gloucester. Più di 70 abiti sono stati creati da Sassoon per la principessa Diana, tra cui il suo iconico completo da viaggio color cantalupo nel giorno del suo matrimonio, così come i pezzi chiave del suo guardaroba premaman. Sassoon ha raccontato che quando Diana Spencer si fidanzò con il principe Carlo d'Inhilterra, sua madre la portò nella boutique Bellville Sassoon di Knightsbridge a Londra, fondato da Belinda Bellville nel 1953, per confezionare l'abito per la cerimonia ufficiale: fu il primo impegno di una lunga collaborazione con la principessa. Oltre a disegnare vestiti per i reali e aristocratici inglesi ed europei, Sassoon e Bellville hanno anche creato look per Jackie Kennedy, Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor, Jerry Hall, Camilla Shand (oggi meglio conosciuta come la regina Camilla), Jean Shrimpton, Shakira Caine e Marisa Berenson. Nato a Londra il 5 ottobre 1932 da una famiglia di ebrei sefarditi iracheni, David Sassoon inizialmente aspirava a diventare attore, ma si orientò verso la moda quando il padre disapprovò il suo desiderio di calcare il palcoscenico. Nel 1958 divenne assistente della stilista Belinda Bellville e nel 1970 la boutique-atelier assunse il nome ufficiale di Bellville Sassoon. I loro modelli sono apparsi sulle copertine di "Vogue" e "Harper's Bazaar" tra le numerose riviste internazionali. Sassoon ha affermato di essere stato "l'unico stilista ad aver vestito ogni membro femminile della famiglia reale inglese tranne la regina Elisabetta". Sassoon aveva smesso di disegnare abiti di alta moda all'inizio degli anni 2000, rivolgendo la sua attenzione al prêt-à-porter. "Nessuno ha tempo per le prove e i giorni in cui si creavano interi guardaroba sono finiti", ha raccontato in un'intervista. La principessa Anna è rimasta una cliente di lunga data dello stilista. Nel 2008, in occasione del banchetto di Stato al Castello di Windsor in onore del presidente francese Nicholas Sarkozy e di sua moglie Carla Bruni, la principessa Anna indossò la giacca blu Wedgwood ricamata a mano di Sassoon e la gonna abbinata. Sassoon è stato a Buckingham Palace negli anni '80 in alcune occasioni anche per vestire la principessa Sarah Ferguson, moglie del principe Andrea. Ricordato come una figura calorosa e affascinante del jet-set internazionale, con un ironico senso dell'umorismo, Sassoon era ampiamente rispettato nel mondo della moda, ha scritto la stampa inglese. Nel corso della sua carriera, la fama non ha mai messo in ombra la sua umiltà: lo stilista ha difeso le tradizioni della moda come mestiere e, come gli altri artigiani, entrava nelle residenze reali dalla porta laterale. (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - Sono create con il vecchio lievito madre, ottenuto da fermentazione spontanea e da cui viene ricavato ogni giorno il lievito fresco, e da mani esperte. Ma, soprattutto, con il tempo, che è l'ingrediente più prezioso. E' questo il segreto delle Colombe pasquali Loison, da quattro generazioni pasticceri di Costabissara, in provincia di Vicenza. Una realtà artigianale dallo spirito internazionale, che da oltre 30 anni esporta in tutto il mondo. La singolarità della lavorazione consiste, infatti, nel rispetto dei lenti e lunghi tempi: ci vogliono 72 ore per sfornare una colomba. Il processo di realizzazione si articola in molteplici passaggi che alternano 3 cicli di impasto, riposo e lievitazione a cui si aggiungono porzionatura, modellazione, finitura, lenta cottura e lenta stagionatura. Su ogni colomba pasquale ci sono diversi interventi manuali degli operatori, ad esempio: quando si lavora il lievito, quando si inserisce l’impasto nello stampo della colomba, nella glassatura e finitura, nell’infornatura. Terminata la cottura il primo incarto viene eseguito a mano e la confezione finale, che sia in scatole o nelle latte, tutte disegnate da Sonia Pilla, è sempre categoricamente manuale. La novità di quest'anno in casa Loison è la Colomba al Pistacchio, fatta con ingredienti pregiati e con certificazione di origine controllata come latte, burro e panna di montagna, uova di gallina allevate a terra, fior di farina, sale marino integrale di Cervia, Vaniglia naturale Mananara del Madagascar, Presidio Slow Food, Pistacchio di Bronte Dop Presidio Slow Food. La Colomba al Pistacchio Loison si distingue per la sua invitante glassatura al cioccolato bianco realizzata a mano dopo la cottura, completata da una croccante granella di pistacchio e pistacchi interi. Volutamente senza canditi, al termine del processo di cottura al forno la Colomba è farcita con una crema di pistacchio, distribuita in modo omogeneo per garantire una perfetta armonia di sapori ad ogni morso. Un accurato lavoro complessivo è stato svolto per ottimizzare la palatabilità, la cremosità e il bilanciamento degli ingredienti, ottenendo un risultato capace di coniugare perfettamente nuance, gusto e texture, offrendo un’esperienza sensoriale raffinata e completa. Il segreto? Il pistacchio di Bronte Dop, presidio slow food, presente nella Colomba sia nella farcitura che in copertura. Un ingrediente dal sapore intenso che richiede particolare attenzione e dedizione. La raccolta manuale (cosiddetta acrobatica perché in bilico sui massi di lava) è biennale e può creare difficoltà nell’assicurare un approvvigionamento costante, non per Dario Loison: “Ho avuto la possibilità di instaurare nel tempo un rapporto diretto e di fiducia - racconta - con un piccolo produttore locale, custode di una lunga tradizione. Da molti anni coltiva un pistacchieto di famiglia sui pendii dell’Etna, garantendoci così una fornitura stabile e continuativa di pistacchi di altissima qualità”. E per finire l’artigianalità del confezionamento che va a braccetto con la sostenibilità, trasformando ogni confezione in un oggetto elegante e riutilizzabile. La Colomba pasquale al Pistacchio viene proposta nelle 3 nuove collezioni: Latta (750 grammi), Paperette (750 grammi) e Genesi (600 grammi e 1 chilo).
(Adnkronos) - Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, aderisce al Green Energy Day 2025, la giornata nazionale dedicata alla transizione energetica, alle rinnovabili e all’efficienza energetica, organizzata dal Coordinamento Free e promossa da Legambiente, con l’obiettivo di offrire ai cittadini l'opportunità di scoprire da vicino come i rifiuti si trasformano in risorse per il territorio. Sabato 12 aprile, dalle 10:30 alle 12, sarà possibile visitare l’impianto di Bresso-Niguarda, un esempio concreto di economia circolare dove i fanghi di depurazione delle acque reflue vengono trasformati in biometano, un combustibile rinnovabile e sostenibile. Durante la visita guidata, articolata in due turni da 45 minuti ciascuno, i partecipanti potranno scoprire le attività legate alla depurazione delle acque e il processo di digestione anaerobica, attraverso il quale i fanghi vengono stabilizzati e trasformati in biogas. Quest’ultimo, ricco di metano, viene successivamente purificato fino a diventare biometano, pronto per essere immesso nella rete come energia pulita. L’impianto di Bresso-Niguarda rappresenta un hub avanzato nella produzione di energia rinnovabile, con una capacità di upgrading potenziata nel 2024 a 155 Sm3/ora di biometano prodotto. Il sito è stato il primo depuratore in Italia connesso alla rete nazionale con immissione di biometano prodotto da fanghi di depurazione, e dal 2019 a oggi sono stati prodotti circa 2,8 milioni di mc di biometano. La partecipazione alla visita è gratuita ma soggetta a prenotazione obbligatoria entro mercoledì 9 aprile, scrivendo all’indirizzo simone.gal@gruppocap.it.