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(Adnkronos) - Sarebbe morto per ipotermia il neonato trovato senza vita giovedì mattina nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Bari. L'autopsia, conclusasi in serata, è stata svolta dal medico legale del Policlinico incaricato dalla Procura, Biagio Solarino, alla presenza dei consulenti di parte degli indagati: il parroco don Antonio Ruccia, il cui telefono cellulare era collegato con un allarme ai sensori di peso sistemati nella culletta, e il tecnico manutentore che ha effettuato un intervento verso metà dicembre. Entrambi sono indagati dalla Procura per omicidio colposo. Sembrerebbe trovare conferma l'impressione che ebbe la persona, un impresario delle pompe funebri entrato casualmente, come da lui riferito, nei locali accanto alla chiesa e che ha fatto la macabra scoperta. Il viso del piccolo era cianotico e nella stanza faceva freddo. Segno che il condizionatore non sarebbe stato in funzione provocando la morte del piccolo per freddo.
(Adnkronos) - Iride acque, pmi innovativa e società benefit impegnata nel trattamento e riutilizzo delle acque industriali, segna un altro traguardo. La sua terza campagna di equity crowdfunding, lanciata su Opstart, ha raccolto in poche ore 1,5 milioni di euro confermando così l'entusiasmo degli investitori verso un progetto che coniuga innovazione, sostenibilità ed economia circolare. Per venire incontro agli investitori che non sono riusciti ad accedere, la campagna è stata riaperta per poco tempo con l’obiettivo di raccogliere un ulteriore milione di euro e si concluderà il prossimo 15 gennaio. Iride acque si dedica al trattamento delle acque industriali con un approccio rivoluzionario che riduce l'impatto ambientale e consente il riutilizzo delle risorse idriche. "Grazie a una tecnologia brevettata, siamo in grado di trattare anche i reflui industriali più complessi, rendendoli riutilizzabili e recuperando componenti chimici utili per i processi produttivi. Questo modello non solo risolve un problema critico per molte industrie, ma garantisce anche significativi risparmi economici e una riduzione dell'impronta idrica", racconta Monica Casadei, presidente del comitato strategico e co-founder di Iride acque. "Quella utilizzata da Iride acque è una tecnologia che trae ispirazione da una soluzione originariamente sviluppata per la depurazione dell’aria, ma adattata e perfezionata per il trattamento dei reflui industriali. Questa innovazione ha permesso di trasformare un processo tradizionalmente molto oneroso in una soluzione accessibile a tutte le aziende che desiderano operare in modo etico e sostenibile. Oggi, depurare le acque reflue non solo è possibile, ma lo è a costi decisamente contenuti", spiega Matteo Folloni, ceo e co-founder di Iride acque. Iride acque punta a crescere, sia organicamente, sviluppando l’attività del Gruppo, sia per linee esterne (fusioni e acquisizioni), creando così sinergie che permettano di integrare soluzioni e creare valore aggiunto, mantenendo al centro la sostenibilità e l'innovazione. Il suo lavoro viene quotidianamente apprezzato e provato anche dalla mole di riconoscimenti conferiti alle sue tecnologie innovative, tra cui: due brevetti chiave uno per la depurazione con ozono e campi magnetici e un altro per un catalizzatore nanotecnologico derivato da batterie esauste; progetti brevettuali un nuovo brevetto depositato nel 2024 e uno in fase di registrazione per il trattamento di reflui contenenti resine; pipeline solida 49 offerte attive per un valore di 21,6 milioni di euro, con un valore medio per offerta quasi raddoppiato dal 2023; premi e riconoscimenti: tra cui equity crowdfunding champions 2024 e il Premio impresa sostenibile 2024 del Sole24Ore. La crescente pressione sulle risorse idriche globali e il cambiamento climatico stanno rendendo sempre più urgente l'innovazione nel trattamento delle acque. Il mercato delle tecnologie legate alla gestione idrica è destinato a crescere esponenzialmente, passando da 290 miliardi di dollari a 1,4 trilioni tra il 2024 e il 2034 (fonte: GWI, 2024). In Europa, il settore industriale rappresenta circa il 40% delle estrazioni idriche, e in Italia il 27% del consumo totale. Grazie al supporto del Pnrr e del programma NextGeneration EU, Iride acque si posiziona come leader nel guidare la transizione verso un'economia circolare sostenibile. La sua visione olistica e le sue tecnologie brevettate rappresentano una risposta concreta alle sfide globali del settore idrico. La campagna di equity crowdfunding in corso su Opstart rappresenta un'occasione unica per unirsi a una realtà all’avanguardia. I fondi raccolti saranno destinati alla crescita esterna, all'espansione delle attività di ricerca e sviluppo e al consolidamento di partnership strategiche, per continuare a crescere e innovare in un mercato in forte espansione. "Siamo orgogliosi di ospitare nuovamente Iride acque su Opstart per una terza campagna di equity crowdfunding, dopo il successo della prima nel 2023 e della seconda di qualche giorno fa in cui sono stati raccolti 1.500.000 euro in poche ore. Il business di Iride Acque, che coniuga sostenibilità e risultati economici, è stato accolto con favore dagli investitori ed è un esempio perfetto della tipologia di progetti che accogliamo su Opstart dove, oltre all'equity, offriamo a investitori e aziende la possibilità di accedere anche a lending e debt crowdfunding", afferma Giovanpaolo Arioldi, ceo & co-founder di Opstart.
(Adnkronos) - Riportare al centro la salute, il benessere e la dignità della persona per uno sviluppo veramente sostenibile che tenga conto, insieme ai principi Esg (Environmental, Social e Governance), della H di Human, ma anche di Health, Heart ed Happiness. Per un benessere individuale e collettivo che possa accogliere il progresso. Questo il filo conduttore del saggio ‘Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness’ scritto da Massimo Lapucci, Manager e Senior Advisor, International Fellow su Artificial Intelligence all’Università di Yale, e da Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, edito da Baldini+Castoldi-La Nave di Teseo. Gli autori partono dalle ‘origini della sostenibilità’ tornando indietro fino al secolo dei Lumi, passando per le rivoluzioni industriali e l’affermarsi della consapevolezza ambientale. Fino all’‘ultima frontiera: da Esg a Sdg 2030’: la definizione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, una road map per le persone ed il Pianeta dove Health e Human sono valori fondamentali. Una riflessione attraverso tre secoli di storia, guardando all’economia, allo sviluppo tecnologico, Ai compresa, alla spiritualità e alla società in generale, che vedono affermarsi i concetti di benessere (Happiness), empatia e compassione (Heart, in una parola) attraverso i quali evolve il paradigma Esg. Una visione rinnovata che comprende benessere individuale e collettivo, salute e felicità. “I benefici ventennali legati alla sostenibilità Esg, per quanto oggettivi, rischiano di essere vanificati da critiche e sospetti sulla loro effettiva efficacia - afferma Massimo Lapucci - Negli ultimi anni, i principi Esg sono stati talvolta inflazionati, alterati da esigenze di comunicazione, o addirittura strumentalmente erosi fino a renderli un adempimento burocratico o una mera quantificazione di bilancio. Ecco perché il nuovo paradigma Esg+H vuole innanzitutto stimolare la riflessione per il rinnovamento di uno strumento prezioso che, partendo dalla persona e in armonia con il Pianeta, possa ripercuotersi sul miglioramento delle condizioni di lavoro, economia e quindi della società nel suo complesso, per un futuro davvero sostenibile”. “In un mondo in continua evoluzione, le esigenze legate alla sostenibilità Esg non sono un fenomeno recente, ma un principio che affonda le radici nelle rivoluzioni industriali che ci hanno preceduto - afferma Stefano Lucchini - Ogni trasformazione economica ha portato con sé nuove sfide per l'ambiente e la società e oggi, più che mai, è fondamentale rinnovare il nostro approccio alla sostenibilità partendo da una considerazione semplice: non possiamo parlare di sostenibilità senza pensare all’essere umano nella sua interezza. La nuova dimensione Esg+H che proponiamo nel nostro saggio pone al centro la salute, il benessere e la dignità della persona, come base per un auspicato nuovo umanesimo".