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(Adnkronos) - Circa un migliaio di persone sono scese in piazza in Francia oggi, mercoledì 10 settembre, per la manifestazione 'Blocchiamo tutto'. Lo ha annunciato la Gendarmeria nazionale spiegando che almeno 75 persone sono state fermate nella sola regione di Parigi. Il movimento di protesta, nato sui social media, promette di paralizzare il Paese con boicottaggi, scioperi e occupazioni simboliche di municipi e uffici pubblici, suscitando interrogativi sulla nascita di un nuovo soggetto politico sul modello dei Gilet Gialli. "La situazione è sotto controllo, ma altamente instabile", ha riferito la Gendarmeria riferendo che nella notte si sono registrate sette manifestazioni di protesta in Francia, alcune delle quali sono ancora in corso. I servizi di sicurezza si aspettano che 100mila persone scendano oggi in piazza in Francia e il ministro degli Interni Bruno Retailleau ha annunciato "tolleranza zero". Come previsto si registrano disagi al traffico, con blocchi alla circolazione a Lione, Lille e Grenoble. A Parigi, invece, al momento risulta ''quasi normale'' la circolazione su autobus e metropolitane. Fermati i manifestanti che hanno cercato di interrompere la circolazione sulla tangenziale di Parigi appiccano fuochi sporadici, spiega l'emittente Bfmtv riferendo che il traffico rimane scorrevole. Erwan Coiffard, portavoce della Gendarmeria Nazionale, ha detto a Bfmtv che "azioni più significative" sono state segnalate "nella regione della Bretagna". Momenti di tensione a Lione dove circa 100 persone stanno bloccando la rotonda di Feyssine e la polizia ha "fatto ricorso a mezzi per disperdere i dimostranti ostili che bloccavano il traffico sul ponte dell'Università e sulle banchine". Diverse centinaia di persone si sono radunate a Marsiglia in Place de la Joliette, rovesciando i bidoni della spazzatura. Il traffico è stato gravemente interrotto in alcune zone di Marsiglia. Manifestazioni di protesta sono in corso anche nelle scuole superiori. "Blocchiamo le nostre scuole superiori contro la negazione della democrazia, contro le inaccettabili condizioni di studio, finché non vinceremo la nostra causa", ha detto il presidente dell'Unione delle scuole superiori a Bfmtv. La giornata di mobilitazione nazionale è stata proclamata da un movimento che, secondo il quotidiano Le Parisien, conta circa 20 organizzatori e si dichiara indipendente da partiti e sindacati. 'Blocchiamo Tutto' è il risultato di un malcontento popolare che è montato negli ultimi mesi su piattaforme come X, TikTok, Telegram e Facebook e che si è rafforzato con l'annuncio della manovra di Bayrou, che prevedeva tagli al bilancio per quasi 44 miliardi di euro e alla sanità, la cancellazione di due festività nazionali ed il congelamento delle pensioni. All'origine dell'iniziativa ci sono due gruppi principali: 'Indignons-nous' e 'Les Essentiels'. Il primo, legato a istanze progressiste, si concentra su rivendicazioni sociali, come l'opposizione ai tagli e la difesa dei servizi pubblici. Il secondo, sovranista e più orientato a destra, chiede la Frexit, cioè l'uscita della Francia dall'Unione Europea, critica le tasse e propone azioni come non usare la carta di credito ed evitare acquisti nella grande distribuzione. Secondo la ricercatrice Elisabeth Godefroy, il movimento è "abbastanza eterogeneo". Ma nonostante le forte differenze ideologiche, i due gruppi hanno scelto di collaborare almeno per l'appuntamento di domani, evidenziando "l'esigenza di trovare nuovi modi di mobilitazione di fronte al fallimento delle modalità tradizionali", come ha osservato Francois Boulo, avvocato ed ex portavoce dei Gilet Gialli. Diverse organizzazioni sindacali e partiti di sinistra hanno già manifestato l'intenzione di unirsi al movimento, mentre gli organizzatori insistono sull'indipendenza da partiti e sindacati per "mobilitare al massimo" i cittadini. Alcuni osservatori hanno evidenziato forti analogie con i Gilet Gialli, le cui proteste agitarono la Francia nel 2018. Come allora, il movimento nasce sui social, non ha un leader unico né legami con partiti politici, e raccoglie cittadini che si sentono "lasciati indietro". Un sondaggio condotto dal think tank Jean-Jaures su oltre mille sostenitori di 'Blocchiamo Tutto', ha rilevato che il 69% ha votato per il partito di Jean-Luc Melenchon alle presidenziali 2022, mentre solo il 2% per Emmanuel Macron ed il 3% per Marine Le Pen.
(Adnkronos) - Posizionamento internazionale, business, formazione e networking. Questi i quattro capisaldi di Vicenzaoro September, su cui poggia il successo globale della manifestazione b2b di Italian Exhibition Group (IEG). Il salone internazionale della gioielleria, oreficeria e orologeria si chiude oggi con un +3% di buyers sull’edizione di settembre 2024 e, come per l’edizione di gennaio, richiama a Vicenza tutta la filiera del gioiello. Vicenzaoro consolida il proprio posizionamento internazionale anzitutto sui mercati chiave per l’export: Stati Uniti (+2%) ed Emirati Arabi (+21%). Complessivamente sono 130 i Paesi di provenienza dei visitatori, con Spagna, Francia e Germania che vanno a rappresentare le maggiori presenze estere. Raddoppiate quelle dall’Australia, in crescita quelle da Cina, Hong Kong, Giappone e Brasile. Novità assoluta per le presenze da 15 nazioni, tra le quali Bolivia, Madagascar, Macao, Mozambico, Nicaragua, Repubblica Dominicana. Con oltre 1.200 gli espositori (per il 60% italiani), da 30 Paesi, Vicenzaoro September ha segnato un nuovo sold out grazie alla proposta completa di filiera, rivelatasi ancora una volta attrattiva, nonostante l’incertezza geopolitica. Oltre alla visitazione spontanea in fiera, l’incontro tra domanda e offerta si è strutturato a partire dai 605 buyer ospitati - grazie al programma di incoming di ICE Agenzia - provenienti da 63 Paesi con in testa Stati Uniti, Emirati Arabi e Francia. E la stretta collaborazione con la direzione della sede vicentina di IEG ha garantito la “navigabilità” interna, a favore del business, anche in concomitanza con il cantiere per l’ampliamento del quartiere che procede nel pieno rispetto del cronoprogramma. Vicenzaoro September - continua la nota - "si è distinta come piattaforma formativa a 360° per il settore orafo-gioielliero e orologiero. Per interpretare il contesto mutevole in cui l’industry del gioiello oggi compete, occorrerebbe percorrere infinite distanze". Mentre a Vicenzaoro, a pochi metri dal proprio stand, il mondo ha raccontato questo cambiamento, le tendenze, le prospettive in un calendario di appuntamenti variegato e autorevole, preceduti dal successo della tre giorni di The Vicenza Symposium, in Basilica Palladiana, in centro città, dove si è ritrovata da 15 paesi la comunità scientifica internazionale delle tecnologie di lavorazione dei metalli preziosi. Dopo il business in fiera, Vicenzaoro è stata l’occasione per consolidare il valore dei contatti e della rete di relazioni che si creano tra le persone anche tra i tesori architettonici e le bellezze. Il programma di eventi del ViOff realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale ha reso più ampia e suggestiva l’esperienza del soggiorno in città per tutti gli ospiti internazionali della manifestazione di IEG. Con l’esordio dell’edizione settembrina, VO Vintage ha raddoppiato e amplificato il suo successo. Quattro giornate di immersione nelle bellezze della gioielleria e orologeria vintage che hanno conquistato il pubblico di appassionati e collezionisti. E poi eventi e talk a completarne l’appeal. Un successo che ha confermato la bontà della strategia di IEG su questo evento. Partner strategici di VO sono MAECI e Agenzia ICE per l’attività di incoming di buyers dai mercati chiave. Partner internazionali sono CIBJO – Confederazione Mondiale della Gioielleria, GJEPC India - Gem and Jewellery Export Promotion Council, HKJJA - Hong Kong Jewellery & Jade Manufacturers Association, Francéclat. Partner nazionali: Confindustria Federorafi, Confartigianato Orafi, Confcommercio Federpreziosi, CNA Orafi, Club degli Orafi Italia, Confimi Industria Categoria Orafa ed Argentiera, Assogemme, Assocoral, AFEMO – Associazione Fabbricanti Esportatori Macchinari per Oreficeria. Rappresentanze istituzionali: Regione Sicilia e Regione Campania. La Jewellery Agenda di IEG prosegue con il JGTD – Jewelry, Gems and Technology in Dubai dall’11 al 13 novembre. Per l’Italia l’industry del gioiello si ritroverà nei distretti produttivi per il Valenza Gem Forum, il 10 ottobre, e al Summit del Gioiello Italiano ad Arezzo il 4 e 5 dicembre. Vicenzaoro January torna ad aprire il calendario fieristico internazionale di settore dal 16 al 20 gennaio 2026 e avrà tra i suoi eventi una novità: la proclamazione dei vincitori della prima edizione dei VO Awards, riservato a designer e aziende espositrici.
(Adnkronos) - Dopo due anni e mezzo di diminuzioni, tornano a crescere nel I semestre 2025 le emissioni di CO2 (+1,3%), nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari (gas +6%, petrolio -2%, generazione elettrica da rinnovabili -3%). Lo evidenzia l’Analisi Enea del sistema energetico nazionale che rileva, inoltre, prezzi di elettricità e gas tra i più elevati in Europa e un trend negativo per la transizione energetica (-25%) misurato dall’indice Ispred. In particolare, riguardo ai prezzi, quello dell’energia alla Borsa italiana (120 €/MWh media semestrale) è risultato doppio rispetto a quello di Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). “Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manufatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore Enea che cura l’aggiornamento trimestrale. Dall’analisi emerge che nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW). I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dal clima rigido del primo trimestre 2025, che ha spinto i consumi per il riscaldamento. Una situazione che rispecchia sostanzialmente il quadro europeo dove l’inverno rigido ha fatto salire il consumo di gas (+5%), mentre sono diminuite le rinnovabili (-3%), con il solo fotovoltaico in crescita (+20%). Segno positivo anche per la produzione di energia nucleare (+2%), legata all'aumento della produzione francese. “Nel complesso i consumi energetici dell’area euro sono stimati stazionari e così le emissioni di CO2, un dato in chiaro contrasto con la traiettoria necessaria per il target 2030, che richiede un calo medio annuo di circa il 7%”, sottolinea Gracceva. A livello di settori, in Italia si rileva una contrazione dei consumi nei trasporti (-1%), concentrata nel primo trimestre, e un incremento nel civile (+3%), attribuibile principalmente all’aumento della domanda di gas per riscaldamento e alla maggiore domanda elettrica del settore terziario. Nel complesso, nel semestre la domanda elettrica nazionale risulta in lieve aumento (+0,4%), confermando la sostanziale stazionarietà del grado di elettrificazione dei consumi energetici in Italia. Il peggioramento dell’indice della transizione Enea Ispred è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione: “Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, prosegue Gracceva. Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. Un contributo è arrivato anche dall’entrata in funzione del rigassificatore di Ravenna, che a maggio e giugno ha portato il gas liquefatto ad essere la prima fonte di approvvigionamento di gas italiana (35% del totale), superando l’import dall’Algeria. Nel sistema elettrico europeo sono divenute sempre più frequenti le ore con prezzi zero o negativi, fino a un massimo raggiunto in Spagna con una media di oltre 6 ore al giorno. “Si tratta di segnali di un eccesso di produzione di elettricità da fonti intermittenti, in primis il fotovoltaico, e di flessibilità non adeguata a gestire la variabilità delle rinnovabili. Ma è notevole come sul mercato italiano questi effetti risultino al momento radicalmente più contenuti, con prezzi zero solo nello 0,5% delle ore nella zona Sud, a conferma del persistente ruolo del gas nella fissazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso”, conclude Gracceva.