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(Adnkronos) - “La nostra Associazione prosegue nella sua attività di diffusione di una vera e propria cultura della logistica, del trasporto e dei servizi alle imprese in Italia e in Europa e, in questa direzione, diamo appuntamento a tutti per l’Assemblea generale Alis 2024 il prossimo martedì 3 dicembre nel pieno centro di Roma”. Così Guido Grimaldi annuncia l’imminente Assemblea Generale di Alis martedì 3 dicembre a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione dalle ore 10.30 alle ore 18.30. “L’Assemblea generale di Alis rappresenterà una grande occasione per fare il punto sull’anno che sta per concludersi e su quello che verrà, coinvolgendo soci, imprese, stakeholder, numerosi esponenti del Governo, istituzioni, professionisti e giovani da tutta Italia", sottolinea Grimaldi. "Avremo l’occasione di vivere e condividere un’intera giornata caratterizzata da interviste e dibattiti, moderati da Bruno Vespa, Monica Maggioni, Maria Antonietta Spadorcia e Nathania Zevi, su tematiche prioritarie per le imprese e centrali nelle agende politiche italiane ed europee, incentrate principalmente su: crescita economica, sviluppo sostenibile, prospettive e scenari internazionali, formazione e occupazione, digitalizzazione e nuove tecnologie, ruolo strategico del trasporto e della logistica. Ovviamente i confronti saranno arricchiti da preziose opportunità di networking - conclude il presidente Grimaldi - che renderanno unico il nostro evento nel prestigioso Auditorium della Conciliazione”.
(Adnkronos) - "Le donne scontano ancora oggi l’impatto di disuguaglianze nella retribuzione, negli orari di lavoro, nel tempo fuori dal mercato per maternità e per esigenze di cura e di assistenza. Considerando, inoltre, che queste differenze di genere aumentano con l’età, è indispensabile per le donne occuparsi della propria longevità il prima possibile, attraverso una pianificazione che tenga conto dei 3 capitali in gioco: quello finanziario, quello fisico e quello delle competenze, insieme alle diverse necessità che possono sopraggiungere col tempo". A dirlo Alessandra Giordano, direttore employability e career development di Intoo (Gi Group Holding). "Significa - spiega - comprendere come mantenersi occupabili nel tempo, valutare i tempi, le modalità di accesso e l'importo della pensione, capire come ottenere un possibile reddito extra, come proteggersi da imprevisti e come proseguire a lavorare, anche a tempo parziale o con una transizione graduale. E' poi essenziale tenere conto di due aspetti: il primo è comprendere come potrebbe evolvere il proprio ruolo, anche attraverso trasformazioni delle organizzazioni e innovazione tecnologica; il secondo consiste nel tenere a mente l’odierna sensibilità generale per l’inclusione e la diversità, che può portare alle donne diverse opportunità anche in campi e ambienti che in passato le avevano perlopiù escluse”. Sebbene la necessità di pianificare la propria longevità riguardi tutti i generi e tutte le età, Intoo, la società di Gi Group Holding leader in Italia nel settore dell’employability, sviluppo e transizione di carriera, propone una serie di consigli pratici per le donne over 50 - le più esposte a rischi di longevità - suddivisi in tre scenari: cambio di lavoro, ricollocazione professionale, costruzione della longevità per mirare a una vita lavorativa e pensionistica sostenibile. Sono 5 i consigli per cambiare lavoro. 1) Sii consapevole: come prima cosa, per definire quale strategia attuare, serve consapevolezza sulla propria situazione previdenziale. Il primo passo è scaricare dal sito Inps l’estratto previdenziale e poi valutare la tipologia di cassa dove verrebbero versati eventuali nuovi contributi (se diversi dal precedente) per vagliare eventuali ricongiunzioni, cumuli gratuiti e totalizzazioni. Da valutare anche possibili consulenze previdenziali per avere un quadro il più completo possibile. 2) Allena il tuo network: tutti hanno un network formale e informale di contatti per raccogliere informazioni utili su posizioni aperte. Anzi, tutti ne posseggono almeno tre: quello personale, quello professionale e quello formativo. Occorre mappare e analizzare con accuratezza i propri network per capire da quali contatti iniziare, preferibilmente da quelli con cui si è più in confidenza. Non bisogna dare per scontati i gruppi mamme e/o i 'fornitori' personali come il parrucchiere, l’estetista o in generale tutti coloro che si incontrano quotidianamente. 3) Sfrutta la tecnologia: usa la tecnologia per ottenere informazioni e curare la tua comunicazione. Per esempio, ChatGpt può essere utilizzato per interpretare al meglio le posizioni su LinkedIn e personalizzare i messaggi di contatto. 4) Ascolta i tuoi bisogni e le tue aspettative per identificare la soluzione più opportuna in termini di worklife balance, consapevole che i bisogni cambiano nel corso della vita, soprattutto dopo i 50 anni. Considera che grazie alla flessibilità del post pandemia può essere più facile trovare la giusta soluzione. 5) Sii disponibile al confronto professionale con persone di generazioni più giovani: è importante saper valorizzare la propria esperienza sia professionale che personale per poter diventare un eventuale punto di riferimento e mentore per colleghi più giovani o i nuovi ingressi. Valuta, inoltre, cosa puoi imparare dalle generazioni più giovani, soprattutto in ambito digitale. Sono, invece, sette i consigli per ricollocarsi/ritrovare lavoro. 1) Abbi chiara la situazione previdenziale: fondamentale sia per definire anche in questo caso una strategia d’azione, sia per valutare – anche con l’aiuto di un esperto - l’impatto di un’eventuale contribuzione figurativa (contribuzione Naspi) e/o di periodi non coperti da contribuzione (buchi contributivi) al fine di non rimandare l’eventuale data di pensione anticipata. 2) Attiva il tuo network: formale e informale per allargare la tua rete di contatti e per ricercare informazioni utili. E’ consigliabile iniziare da quelli con cui ci si sente più in confidenza, facendo attenzione a gestite bene la comunicazione rispetto alle motivazioni della condizione di inattività momentanea. E' importante parlare di condizione di passaggio, mostrando così di aver compreso il contesto, spesso legato a riorganizzazioni, delocalizzazioni, riduzioni dell’organico. Non devono trasparire emozioni negative, ma voglia di fare e di rimettersi in gioco. 3) Adotta una mentalità aperta e flessibile rispetto a ruoli/settori e soluzioni contrattuali diverse da quanto già sperimentato o da quanto idealmente desiderato, che si tratti di lavoro dipendente, autonomo in partita iva o di collaborazione/consulenza, ponendo particolare attenzione anche ai bandi e alle iniziative specifiche del territorio per l’occupazione femminile. Il punto fondamentale è rientrare velocemente nel mercato del lavoro e ridurre al minimo i periodi non coperti da contribuzione. 4) Considera tutti i soggetti del mercato del lavoro, in primo luogo intermediari come le agenzie per lavoro, ma anche associazioni di categoria locali, sindacati, centri per l’impiego, avvocati, società di consulenza. I canali sono molteplici e occorre conoscerli e riconoscerli. Consultare inoltre tutti i punti di contatto con i medesimi, dalle pagine social ai siti internet. 5) Costruisci un cv funzionale per valorizzare le tue competenze, tecniche e trasversali, in funzione del ruolo per cui ti proponi. Abbandona la tendenza a vederti solo con l’ultimo ruolo ricoperto, ma riorganizza le informazioni in base alla tua storia professionale e personale. Per esempio, le attività di caregiving portano a sviluppare competenze spendibili anche nel mercato del lavoro, come la flessibilità, l’empatia o il pensiero creativo. 6) Scegli parole chiave facilmente riconoscibili e attuali per valorizzare la tua expertise all’interno degli strumenti di comunicazione, in particolare sul profilo Linkedin. Assicurati che emergano competenze trasversali come coordinamento, autonomia, gestione dei processi e lavoro di squadra. 7) Sii pronta a un capo giovane: l’apertura al confronto intergenerazionale è cruciale all’interno di organizzazioni odierne dove ruoli gestionali possono essere agiti anche da persone anagraficamente giovani. Intoo ha anche dei suggerimenti per costruire la propria longevità professionale. 1) Situazione previdenziale in primo piano: essendo ormai in maggioranza nel sistema di calcolo contributivo, il consiglio è di valutare il prima possibile un’eventuale previdenza complementare come sostegno al reddito post-pensionamento. Anzi, oltre ad aprire la propria posizione, è possibile farlo con largo anticipo temporale anche per i propri figli o nipoti. 2) Acquisisci consapevolezza dell’evoluzione del tuo ruolo all’interno della tua organizzazione e del tuo settore, lavorando sulla valorizzazione delle competenze agite e possedute; sii proattiva nel ricercare e frequentare corsi su competenze tecniche e trasversali per affrontare le trasformazioni del ruolo. 3) mantieniti aggiornata sui cambiamenti aziendali e sulle evoluzioni del settore di appartenenza, monitorando siti specialistici di settore e partecipando a eventi e a convegni anche interaziendali. 4) Valorizza le competenze trasversali acquisite in eventuali esperienze di caregiving – la resilienza, per esempio, come capacità di affrontare situazioni stressanti attivando le proprie risorse personali e professionali al fine di ricostruire/mantenere il proprio equilibrio. 5) Monitora il tuo livello di committment, verifica periodicamente l’allineamento della tua prestazione lavorativa alle aspettative aziendali e valuta un piano d’azione congruo ai tuoi obiettivi di longevità professionale e personale. 6) Lavora sul personal branding in azienda: cura la tua immagine professionale e coltiva il network informale aziendale, che potrebbe includere anche persone già in pensione, potenziali fonti informative utili per raccogliere punti di vista interessanti sul mercato del lavoro. 7) Tieni d’occhio la tua salute fisica e mentale in accordo con l’evoluzione dell’età; per esempio, è fondamentale conoscere bene e avvalersi di tutti i pacchetti esistenti e disponibili dai fondi di categoria a quelli aziendali, essendo ormai largamente presenti i pacchetti prevenzione donna. “Investire sulla propria employability - commenta Alessandra Giordano - è la chiave per la longevità professionale. Valorizzare e aggiornare costantemente le competenze, consapevoli delle evoluzioni dei ruoli e delle organizzazioni, con l'aiuto del networking, è cruciale per sostenere le fasi finali della vita lavorativa e pianificare serenamente la terza età, specialmente per le lavoratrici che affrontano disuguaglianze di genere". "Ce lo conferma - sottolinea - la nostra esperienza quotidiana negli interventi a supporto della ricollocazione e della valorizzazione della maternità La permanenza delle donne nel mercato del lavoro e la garanzia della loro longevità professionale sono sfide che vanno perseguite in sinergia tra le singole persone, le organizzazioni e le Istituzioni per raggiungere un mondo del lavoro può equo, sostenibile e inclusivo, che consenta la completa emancipazione delle diverse categorie".
(Adnkronos) - L’Italia conferma la propria leadership in termini di sicurezza alimentare, con il 99,5% dei campioni con residui al di sotto dei limiti di legge. Il settore agricolo, inoltre, continua a ridurre l’utilizzo di energia e le sue emissioni, inclusi i gas ad effetto serra, utilizzando gli agrofarmaci in maniera sempre più ottimizzata, come confermano le vendite degli ultimi 10 anni diminuite del -14%. E' questa la fotografia che emerge dagli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma, un report che, da un anno a questa parte, fornisce informazioni sullo stato dell'arte dell'agricoltura italiana e del comparto agricolo. “I nuovi numeri raccolti dall’Osservatorio Agrofarma - ha dichiarato Paolo Tassani presidente di Agrofarma-Federchimica - confermano il percorso virtuoso dell’agricoltura italiana, volto alla razionalizzazione delle risorse e all’adozione di soluzioni sempre più orientate alla sostenibilità. Con questo progetto vogliamo superare e contrastare la logica che associa l’utilizzo della chimica in agricoltura a pratiche negative per l’ambiente, fornendo una rappresentazione corretta del nostro comparto lontana da falsi miti e fake news che non rappresentano quello che è l’impegno reale e quotidiano di tutti gli operatori del settore”. La responsabilità scientifica del progetto è stata affidata ad Areté, The Agri-food intelligence company, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food. “Il nuovo aggiornamento dell’Osservatorio Agrofarma va confermandoci l’immagine di un settore con alta propensione all’innovazione, che sta supportando il percorso non facile della nostra agricoltura verso la progressiva riduzione degli impatti ambientali, pur tutelando le rese produttive. La sfida è questa: che innovazione e tecnologia corrano ad un ritmo sufficiente per difendere la produttività agricola anche a fronte delle forti riduzioni di input – agrofarmaci in primis – che si registrano ormai da anni, anche per effetto della spinta data dalle policy di settore”, afferma Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl. Come anticipato, prosegue il miglioramento delle performance ambientali agricole: in termini assoluti, il settore agricolo italiano ha le emissioni complessive più basse rispetto ai Paesi UE presi a confronto (Francia, Germania e Spagna). Le emissioni di ammoniaca, infatti, continuano a ridursi e l’obiettivo di contenimento delle stesse concordato con l’UE per il 2030 è stato raggiunto con largo anticipo già nel 2021, mentre prosegue anche il percorso di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Emerge, inoltre, con chiarezza l’impegno delle Imprese del settore nello sviluppo di agrofarmaci innovativi e meno impattanti, dimostrato dal fatto che oltre l’83% degli agrofarmaci presenti sul mercato italiano è stato approvato o rinnovato dopo il 2011. Mentre la riduzione delle quantità vendute di prodotti fitosanitari in Italia, diminuite complessivamente del -14% negli ultimi 10 anni, mostra come l’industria, da tempo, sia impegnata in un percorso di costante ottimizzazione dell’uso di agrofarmaci. Un trend che, tuttavia, non riguarda la categoria dei prodotti a base di sostanze a basso rischio, cresciuta di oltre il 6000%. Infine, per la prima volta all’interno dell’Osservatorio sono stati analizzati anche i dati relativi al clima e agli effetti meteorologici che hanno interessato l’Italia negli ultimi decenni e i cui effetti sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Sono stati, infatti, monitorati gli indicatori di temperatura e precipitazioni che influenzano maggiormente la produzione agricola, la salute delle piante e la disponibilità di risorse idriche. Se dal 1997 in poi le temperature medie in Italia hanno subito un aumento rispetto al periodo precedente, negli ultimi dieci anni lo scostamento si è accentuato, con valori di anomalie annuali sempre superiori ai +0,7 °C, accompagnati da precipitazioni particolarmente irregolari, che suggeriscono una variabilità climatica crescente. Tali fattori hanno indubbie conseguenze sulla capacità produttiva di diverse culture e sullo sviluppo di determinate avversità, che le nostre Imprese si impegnano a contrastare attraverso la messa a punto di agrofarmaci sempre più innovativi per salvaguardare la produttività agricola. L’Osservatorio Agrofarma, dunque, fa emergere l’alta propensione dell’intero comparto all’innovazione, alla sostenibilità e alla sicurezza, nonché un’elevata attenzione verso le sfide che il settore agricolo dovrà affrontare nei prossimi anni anche a causa degli eventi climatici che stiamo vivendo. In questo contesto, le Imprese di Agrofarma sono in prima linea per fornire agli agricoltori prodotti e soluzioni che, combinati e integrati tra loro, consentano di rispondere con sempre maggiore efficacia e rapidità alle sfide che si presenteranno.