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(Adnkronos) - Aveva voglia di andare a sciare e per questo ha preso il suo elicottero ed è atterrato sul comprensorio sciistico del Grostè, nei pressi di Madonna di Campiglio. Quando i carabinieri hanno visto il velivolo atterrare direttamente nel 'fuori pista' non volevano credere ai loro occhi. Dall'elicottero è sceso un 60enne, imprenditore lombardo, che con scarponi e sci ha iniziato tranquillamente la discesa. L'uomo, raggiunto dai carabinieri, ha ammesso di non avere alcuna autorizzazione per atterrare sopra i 1600 metri e si è giustificato dicendo di essere molto impegnato per motivi di lavoro ma che aveva una gran voglia di sciare. Per l'imprenditore, in regola con la licenza di volo e l’assicurazione, è scattata una multa di 2mila euro.
(Adnkronos) - Sono create con il vecchio lievito madre, ottenuto da fermentazione spontanea e da cui viene ricavato ogni giorno il lievito fresco, e da mani esperte. Ma, soprattutto, con il tempo, che è l'ingrediente più prezioso. E' questo il segreto delle Colombe pasquali Loison, da quattro generazioni pasticceri di Costabissara, in provincia di Vicenza. Una realtà artigianale dallo spirito internazionale, che da oltre 30 anni esporta in tutto il mondo. La singolarità della lavorazione consiste, infatti, nel rispetto dei lenti e lunghi tempi: ci vogliono 72 ore per sfornare una colomba. Il processo di realizzazione si articola in molteplici passaggi che alternano 3 cicli di impasto, riposo e lievitazione a cui si aggiungono porzionatura, modellazione, finitura, lenta cottura e lenta stagionatura. Su ogni colomba pasquale ci sono diversi interventi manuali degli operatori, ad esempio: quando si lavora il lievito, quando si inserisce l’impasto nello stampo della colomba, nella glassatura e finitura, nell’infornatura. Terminata la cottura il primo incarto viene eseguito a mano e la confezione finale, che sia in scatole o nelle latte, tutte disegnate da Sonia Pilla, è sempre categoricamente manuale. La novità di quest'anno in casa Loison è la Colomba al Pistacchio, fatta con ingredienti pregiati e con certificazione di origine controllata come latte, burro e panna di montagna, uova di gallina allevate a terra, fior di farina, sale marino integrale di Cervia, Vaniglia naturale Mananara del Madagascar, Presidio Slow Food, Pistacchio di Bronte Dop Presidio Slow Food. La Colomba al Pistacchio Loison si distingue per la sua invitante glassatura al cioccolato bianco realizzata a mano dopo la cottura, completata da una croccante granella di pistacchio e pistacchi interi. Volutamente senza canditi, al termine del processo di cottura al forno la Colomba è farcita con una crema di pistacchio, distribuita in modo omogeneo per garantire una perfetta armonia di sapori ad ogni morso. Un accurato lavoro complessivo è stato svolto per ottimizzare la palatabilità, la cremosità e il bilanciamento degli ingredienti, ottenendo un risultato capace di coniugare perfettamente nuance, gusto e texture, offrendo un’esperienza sensoriale raffinata e completa. Il segreto? Il pistacchio di Bronte Dop, presidio slow food, presente nella Colomba sia nella farcitura che in copertura. Un ingrediente dal sapore intenso che richiede particolare attenzione e dedizione. La raccolta manuale (cosiddetta acrobatica perché in bilico sui massi di lava) è biennale e può creare difficoltà nell’assicurare un approvvigionamento costante, non per Dario Loison: “Ho avuto la possibilità di instaurare nel tempo un rapporto diretto e di fiducia - racconta - con un piccolo produttore locale, custode di una lunga tradizione. Da molti anni coltiva un pistacchieto di famiglia sui pendii dell’Etna, garantendoci così una fornitura stabile e continuativa di pistacchi di altissima qualità”. E per finire l’artigianalità del confezionamento che va a braccetto con la sostenibilità, trasformando ogni confezione in un oggetto elegante e riutilizzabile. La Colomba pasquale al Pistacchio viene proposta nelle 3 nuove collezioni: Latta (750 grammi), Paperette (750 grammi) e Genesi (600 grammi e 1 chilo).
(Adnkronos) - Il Gruppo Davines, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016, rinnova il suo impegno per incentivare le pratiche agroecologiche e lancia, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, la seconda edizione del 'The Good Farmer Award'. L’iniziativa è la prima in Italia che premia gli agricoltori che abbiano avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. Anche quest’anno il Premio è dedicato ai giovani agricoltori under 35 che potranno candidare il proprio progetto dal 3 aprile al 16 giugno 2025 sul sito https://davinesgroup.com/il-nostro-impatto/percorsi/the-good-farmer-award. L’obiettivo è di contribuire alla diffusione di una nuova cultura di produzione agricola, che sostenga la transizione ecologica delle filiere agroalimentari. La Giuria del Premio selezionerà i due progetti più innovativi e avanzati e i due vincitori riceveranno dal Gruppo Davines 10.000 euro ciascuno per l’acquisto del materiale e per interventi finalizzati a migliorare e sviluppare le pratiche agroecologiche già avviate. La cerimonia di premiazione si terrà tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025 al Davines Group Village di Parma. Requisiti necessari per accedere al bando sono l’avere una certificazione biologica in corso di validità e applicare i principi dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. In particolare i giovani agricoltori coinvolti e le loro aziende agricole dovranno dimostrare di utilizzare almeno tre tra le strategie e le pratiche di agricoltura biologica rigenerativa e agroecologia identificate dal bando, tra cui la rotazione colturale, il minimo disturbo del suolo, l’utilizzo di fertilizzanti organici, la coltivazione di alberi associata a campi seminativi o a pascoli, l’uso di colture di copertura come le leguminose e la pacciamatura del terreno (ossia la copertura del terreno con materiale organico come paglia o foglie). Per la sua seconda edizione il Premio si arricchisce con un’importante novità: potranno candidare i loro progetti anche le aziende agricole-zootecniche attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi, attraverso per esempio l’utilizzo del letame per la concimazione e il riciclo di nutrienti vegetali come mangime. La scelta di coinvolgere anche le aziende agricole-zootecniche è coerente con le finalità del Premio, rivolto a supportare e incentivare la creazione di sistemi agricoli sinergici, che imitano i processi naturali e traggono vantaggio dalle interazioni benefiche che si verificano naturalmente in campo. La Giuria del Premio La Commissione che valuterà e selezionerà i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità, integrata quest’anno con due esperti di zootecnia. Quest’anno il premio 'The Good Farmer Award' ha anche un’edizione americana: la filiale del Gruppo Davines in Nord America, insieme al Rodale Institute, ha da poco chiuso le candidature per gli agricoltori e gli allevatori che abbiano avviato un'attività negli Stati Uniti da meno di dieci anni e che utilizzano pratiche di agricoltura biologica rigenerativa. Il 22 aprile 2025, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, verrà nominato il vincitore del 'The Good Farmer Award' US che riceverà un premio di 10.000 dollari da Davines Nord America da investire in attrezzature o iniziative che migliorino le pratiche agro-ecologiche della sua impresa agricola. Il farmer premiato avrà anche la possibilità di visitare l'European Regenerative Organic Center (Eroc) che il Gruppo Davines ha realizzato a Parma insieme al Rodale Institute. Il secondo e terzo classificato dell’edizione americana del Premio vinceranno un corso di formazione del Rodale Institute Education Resources sulle migliori pratiche di agricoltura biologica rigenerativa.