ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Una fila ancora lunghissima si snoda in via Bergognone, a Milano, dove è allestita la camera ardente di Giorgio Armani, che resterà aperta anche oggi, dalle 9 alle 18. Sin dalle prime ore di questa mattina molti cittadini si sono messi in coda composti e in silenzio davanti all’ingresso dell’Armani Teatro per dare l’ultimo saluto al grande stilista. Ieri, nella prima giornata di camera ardente, sono state seimila le persone che hanno voluto omaggiare il ‘Re’ della moda, qualcuno portando con sé rose bianche e mazzi di fiori. La coda all’esterno del civico 59, dove si trova l’Armani Teatro, appare decisamente più lunga rispetto a quella di ieri alla stessa ora, ed è probabile che l’abbraccio di Milano allo stilista sia ancora più sentito. Anche la fila dei dipendenti che accedono all’edificio da un ingresso prioritario, sembra lunga quasi il doppio. I funerali si terranno domani pomeriggio, in forma privata. Per l’occasione, in segno di rispetto e vicinanza, il gruppo Armani ha deciso di chiudere dalle 15 e fino alla fine della giornata la sede di Milano, i negozi e i ristoranti in Europa. “Sicuramente ricorderemo Giorgio Armani, sono scelte che faremo col Consiglio regionale, quando si riapriranno i lavori e ne parleremo col presidente. Faremo una parte della prima giornata di aula dedicata a ricordarlo”, ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, arrivando alla camera ardente. “Era doveroso essere qui - ha spiegato - perché è un’eccellenza lombarda, un genio che ha portato la bellezza italiana nel mondo ma anche un grande imprenditore: ha creato un’azienda che funziona e ha saputo declinare la genialità e la creatività con l’efficienza e l’efficacia tipica di un grande lombardo”. “Un ricordo di Giorgio Armani? Quando mi disse di farmi crescere un po’ di più la barba, ed è per questo che mi avete visto un po’ più barbuto in campo”. A dirlo è il tennista Fabio Fognini, arrivato con la moglie Flavia Pennetta alla camera ardente. Con la tennista e moglie, l'atleta ha condiviso una campagna pubblicitaria nel 2019 di EA7 Emporio Armani e underwear. “Ci è rimasta impressa una frase che disse: la moda passa ma la l’eleganza resta - racconta -. Ed è per questo che la figura e la persona del signor Giorgio rimarranno per sempre”. Pennetta aggiunge: “Era sempre un’emozione rivederlo, dava un senso di riverenza ma poi ti metteva sempre a tuo agio con una carezza e un semplice ‘come stai’, segno della sua umanità. È stato bellissimo e lo ringrazierò sempre per averci reso parte della sua famiglia”. “Ho tanti ricordi personali” legati a Giorgio Armani, “una volta prima di una sfilata nel backstage ho visto come guardava e sistemava le modelle: mi sono sentito dentro qualcosa di esageratamente straordinario, quegli occhi fermavano il tempo, il mondo e lo spazio”. A dirlo è l’attore Enrico Lo Verso, tra i primi ad arrivare alla camera ardente . Per lo stilista, scomparso il 4 settembre scorso, “provo affetto, rispetto e gratitudine per le cose che anche inconsapevolmente ha dato” ha detto.
(Adnkronos) - Quando il mare chiama, lo Stato deve rispondere. Con questo motto l'Anab, l'associazione nazionale degli assistenti bagnanti lancia la proposta di una gestione pubblica della categoria. "La salvaguardia delle vite umane in contesti balneari -spiega ad Adnkronos/Labitalia Guido Ballarin, presidente nazionale Anab- rappresenta un diritto fondamentale ed è parte integrante del concetto moderno di bene pubblico. Oggi, la sicurezza in spiaggia è affidata quasi integralmente agli stabilimenti balneari privati, con conseguenze operative, economiche e sociali significative. Proporre una gestione dello Stato per gli assistenti bagnanti significa non solo tutelare meglio i cittadini, ma generare anche entrate statali dirette e indirette, rafforzando professionalità e coesione territoriale", sottolinea. Professionalità che, sottolinea Ballarin, in Italia al momento spesso e volentieri mancano, "nella misura di un 20% della forza lavoro necessaria per la stagione estiva.Questo deficit si traduce in difficoltà operative per gli stabilimenti, in particolare nei periodi di punta". "E gli stipendi, quando sono accettabili, si aggirano tra 1.300 e 1.800 euro mensili, ma con contratti poco rappresentativi e scarsa tutela. Noi segnaliamo da tempo che 'salari bassi e stagione troppo corta' rendono la professione poco attrattiva, aggravando la carenza di personale", aggiunge. Secondo Ballarin "la durata della stagione varia significativamente: dal maggio a settembre al Nord, e periodi ancora più corti al Sud. Questo rende incerto il lavoro e svilisce la professione". E l'assenza di assistenti bagnanti va di pari passo con spiagge meno sicure. "Sebbene le ordinanze impongano la presenza di un bagnino ogni 80–150 metri, nelle spiagge libere il servizio è spesso assente, soprattutto per motivi economici. Nel 2024 sono stati registrati 221 decessi per annegamento, con oltre il 50% dei casi verificatisi nelle spiagge. Questo evidenzia il ruolo cruciale degli assistenti bagnanti nel prevenire tragedie e l’urgenza di un servizio sistematico e continuativo", continua ancora. E qui arriva la proposta dell'Anab: "si propone la creazione di un corpo statale di assistenti bagnanti, analogamente ai vigili del fuoco o alla forestale, con contratti nazionali stabilizzati, formazione coerente e organico centrale. Il passaggio sotto gestione statale dovrebbe migliorare le condizioni economiche e normative, garantendo formazione continua, stabilità contrattuale e riconoscimento professionale. E il servizio non sarebbe gratuito: i concessionari balneari pagherebbero un canone proporzionato a metratura, presenze, redditività allo Stato, generando un fondo nazionale stabile per sostenere il servizio", aggiunge ancora. Per Anab i benefici derivanti da questa scelta non sarebbero pochi. "Uno Stato unico coordinatore assicurerebbe la presenza del servizio anche sulle spiagge meno profittevoli o libere, garantendo migliori standard di sicurezza. E stipendi garantiti, formazione certificata e qualità contrattuale renderebbero il lavoro più sostenibile e attraente per i giovani", aggiunge. Inoltre, per Ballarin, "l'insieme dei canoni, armonizzati a livello nazionale, costituirebbe una fonte di entrata stabile, in controtendenza rispetto alla situazione attuale di canoni relativamente contenuti rispetto ai ricavi. Con un servizio centralizzato e regolato, le responsabilità legali sarebbero chiaramente definite, diminuendo l’esposizione dei concessionari e dello Stato stesso. Una gestione statale, sinergica con le campagne come 'Spiagge Sicure', promuoverebbe una cultura della balneazione consapevole e sicura". In conclusione per Ballarin: "La proposta di un servizio di assistenza balneare gestito dallo Stato non è solo un passo verso maggiore sicurezza, ma una vera e propria strategia di equo sviluppo socioeconomico. Equiparare la figura dell'assistente bagnanti a quella dei corpi civili nazionali significa restituire dignità a una professione troppo spesso marginale". "Parallelamente, lo Stato può trasformare un bisogno sociale in un modello di investimento pubblico-professionale, con ritorni in sicurezza, occupazione e turismo", conclude.
(Adnkronos) - Luglio 2025 è stato il terzo luglio più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,68 °C, 0,45 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020. Inoltre, è stato più freddo di 0,27 °C rispetto al record di luglio 2023 e di 0,23 °C nel confronto con luglio 2024, il secondo più caldo. Lo rende noto il Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Guardando, poi, alla media stimata del periodo 1850-1900, luglio 2025 è stato di 1,25 °C più caldo, diventando quindi il quarto mese degli ultimi 25 con una temperatura globale inferiore a 1,5 °C rispetto al livello preindustriale. Il periodo di 12 mesi da agosto 2024 a luglio 2025 è stato di 0,65 °C superiore alla media del periodo 1991-2020 e di 1,53 °C superiore al livello preindustriale. Secondo Carlo Buontempo, direttore del C3S, "due anni dopo il luglio più caldo mai registrato, la recente serie di record di temperatura globale è terminata, almeno per ora. Ma questo non significa che il cambiamento climatico si sia arrestato. Abbiamo continuato ad assistere agli effetti del riscaldamento globale in eventi quali il caldo estremo e le inondazioni catastrofiche di luglio. Se non stabilizziamo rapidamente le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera, dovremo aspettarci non solo nuovi record di temperatura, ma anche un aggravamento di questi impatti, e dobbiamo prepararci a questo". La temperatura media sul territorio europeo a luglio 2025 è stata di 21,12 °C, 1,30 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020, rendendo il mese scorso il quarto luglio più caldo mai registrato nel Continente.