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(Adnkronos) - Una donna è stata trovata morta in casa nel pomeriggio a Legnano, in provincia di Milano, uccisa con una coltellata alla schiena. A dare l'allarme è stato un vicino di casa della vittima, una trentacinquenne romena che viveva in via Stelvio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini e le ricerche dell'aggressore.
(Adnkronos) - Il contesto geopolitico complesso, tra guerre e allarme dazi, non frena le imprese industriali italiane. Che sono resilienti, pronte a innovare, investire e aprirsi a nuovi mercati, cercando soluzioni alla produzione industriale in calo. E' il messaggio che lancia, in un'ampia intervista ad Adnkronos/Labitalia, Maria Anghileri, da novembre 2024 presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, alla vigilia dell'assemblea dell'associazione, in programma il prossimo 27 maggio a Bologna. Presidente Anghileri, quale il messaggio che lancerete come Confindustria in occasione dell'evento? "Si avvicina un appuntamento molto importante. Il presidente di Confindustria, Orsini, presenterà le richieste degli industriali italiani di fronte al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Noi giovani saremo presenti con una delegazione numerosa, saremo al fianco del presidente Orsini. Noi vogliamo sottolineare che la voglia di fare impresa in Italia c'è, gli imprenditori giovani hanno entusiasmo, hanno passione, hanno bisogno però di essere maggiormente supportati". Quale è oggi lo 'stato di salute' dell'industria italiana? "Noi stiamo vivendo sicuramente un momento complesso dato dal contesto geopolitico, da questa guerra mondiale a pezzi e anche dalla situazione economica creatasi, con primo fra tutti il problema energetico che incide particolarmente sulle nostre aziende. Questo ha portato ad avere 24 mesi di calo della produzione industriale. Le aziende nonostante questo contesto hanno però dimostrato la propria forza e la propria resilienza e questo lo vediamo in un dato positivo che è quello del Pil del primo trimestre, che seppur di 0,3% è comunque un dato positivo, soprattutto se confrontato con i nostri principali competitor, Francia, in linea, e Germania che ha fatto peggio di noi". (Video) A una situazione internazionale già difficile si è aggiunta la questione dazi Usa, con l'avvio dell'amministrazione Trump. Come ha influito finora sulle imprese italiane e come potrebbe influire se non si troveranno accordi? "L'incertezza è sicuramente negativa per tutte le imprese, non solo per quelle che esportano molto negli Stati Uniti. L'Italia è un grande Paese esportatore, 626 miliardi nel 2024 e gli Stati Uniti sono il nostro primo paese extraeuropeo per quanto concerne l'export. Quindi questi dazi prima annunciati, poi imposti e poi sospesi non hanno certamente fatto bene alle nostre imprese. E' fondamentale che l'Unione Europea unita tratti con gli Stati Uniti. Sicuramente la diversificazione" nell'export "è la strada da seguire. I nostri associati, tante imprese e anche come Confindustria siamo impegnati per promuovere nuovi mercati, il Mercosur, l'India. Non dobbiamo chiuderci, dobbiamo stare più aperti possibile". E all'interno dell'Ue "dobbiamo fare sinergia perché se anche i Paesi a noi vicini vanno bene si genera un effetto positivo per tutti". (Video) Nonostante la crisi della produzione industriale, l'occupazione cresce, anche se da parte dei sindacati si denunciano i bassi salari. Confindustria condivide questa tesi? "Prima di tutto il fatto che l'occupazione cresca è un fatto positivo. Poi dobbiamo dire che il problema dei bassi salari c'è, ma non possiamo generalizzare. E' infatti presente principalmente in alcuni settori, soprattutto nei servizi a basso valore aggiunto, nella pubblica amministrazione. Per quanto riguarda l'industria, noi abbiamo dimostrato che nei contratti maggiormente rappresentativi il salario è sopra la soglia del salario minimo dei 9 euro. Invitiamo i sindacati a lavorare insieme su questo". Venendo al tema delle competenze, vi soddisfano le misure messe in campo dal governo sulla formazione? "Sicuramente il Fondo Nuove Competenze l'abbiamo salutato con favore, sono più di 700 milioni dedicati a formare i collaboratori in digitalizzazione e intelligenza artificiale. Bisogna sicuramente fare di più, quello che noi chiediamo in particolare è una revisione dell'industria 5.0, della misura 5.0. Ci ci sono i fondi, 6,3 miliardi, purtroppo utilizzati solo il 10%. Penso che è un'occasione che non possiamo perdere. Le imprese non possono farlo da sole, abbiamo bisogno anche di un supporto delle istituzioni, soprattutto per agganciare la nuova rivoluzione industriale che stiamo vivendo, quella dell'intelligenza artificiale che richiede investimenti enormi che le aziende non possono sostenere da sole". Si avvicinano le date per i referendum su lavoro e cittadinanza, in programma l'8 e 9 giugno prossimi. Qual è la vostra posizione sui quesiti in merito al lavoro? "Noi, come ha ricordato anche il presidente Orsini, vediamo questo referendum sul Job Act come un tuffo nel passato, perché si parla di una riforma di più di dieci anni fa, e i dati dimostrano che quella paura sull'ondata di licenziamenti immotivati non c'è stata, ed anzi si è dimostrata che la flessibilità ha portato a un incremento dei contratti a tempo indeterminato". (Video) Gli ultimi dati parlano di bollette sempre più care per le imprese italiane. Come agire a vostro parere? "Noi parliamo spesso di competitività, ma come facciamo a essere competitivi quando paghiamo la bolletta energetica più alta d'Europa. Noi paghiamo più del 30% in più della Germania, quasi l'80% in più della Francia e il 70% in più della Spagna. E quindi quando guardiamo i dati positivi del Pil di questo trimestre, ricordiamoci che oltretutto sono fatti in un contesto dove siamo fortemente penalizzati a livello di bolletta energetica. Bisogna intervenire, bisogna intervenire subito anche perché sono quelle imprese che generano 626 miliardi di euro di export e che consentono alla nostra economia di sopravvivere. Come farlo? Sicuramente investendo di più su un mix energetico, quindi anche sul nucleare di nuova generazione, sicuro, che consenta la continuità energetica nelle nostre aziende, con il graduale disaccoppiamento gas e puntando anche sulle energie rinnovabili". (Video) Come l'intelligenza artificiale sta agendo sul mondo del lavoro e delle imprese? "L'intelligenza artificiale è la nuova rivoluzione industriale che stiamo vivendo e che viviamo tutti i giorni come cittadini e come imprese. Non possiamo fermarla, ma dobbiamo governarla. Non nasceranno imprese a guida autonoma, ma sicuramente le nostre imprese sono già fortemente impattate. Il treno dell'applicazione dell'intelligenza artificiale nelle nostre aziende non può e non deve essere perso". (Video) L'Istat ha certificato la 'fuga' all'estero di quasi 100mila giovani laureati all'estero negli ultimi dieci anni. Cosa fare per frenarla? "97.000 giovani laureati persi negli ultimi 10 anni non è più accettabile. Noi vogliamo riaffermare la libertà di restare o di tornare. Per far questo dobbiamo attrarre questi talenti investendo sicuramente sulla produttività. E per farlo è centrale l'innovazione". Cosa serve oggi alle giovani imprese per crescere e innovare? "Il primo problema per un'impresa giovane è l'accesso al credito, in un Paese dove il venture capital non è presente in modo significativo e dove il sistema bancario non supporta adeguatamente le imprese giovani. Bisogna ripensare a nuove forme di finanziamento magari incentivate per le imprese under 35 con meno burocrazia. Bisogna incentivare il venture capital, soprattutto a livello europeo. Bisogna superare la frammentazione. Una proposta concreta che c'è nella bussola di competitività europea è quella del 28° Stato". "Come negli Stati Uniti una pmi può operare con le stesse regole in tutti gli Stati Uniti, così anche in Europa noi vorremmo che fosse possibile per un'azienda operare con le stesse regole di diritto commerciale in tutti i 27 Stati". (di Fabio Paluccio)
(Adnkronos) - Nel 2024, il Gruppo A2A in Piemonte ha quasi raddoppiato gli investimenti rispetto al 2023, portandoli a 32 milioni di euro. È stata presentata oggi da Fulvio Roncari, presidente e amministratore delegato di A2A Ambiente, la settima edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Piemonte, che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2024 e i piani di attività previsti per i prossimi anni. “Accelerare la transizione ecologica significa investire nei territori, dotandoli di infrastrutture sempre più innovative e sostenibili e rafforzando le filiere strategiche. Nel 2024, il Gruppo A2A in Piemonte ha quasi raddoppiato gli investimenti rispetto al 2023, portandoli a 32 milioni di euro, e generato un valore economico complessivo di 187 milioni, in crescita del 17% - ha dichiarato Roncari - Un impegno concreto che si riflette nel potenziamento dei nostri asset presenti nella Regione, a partire dal polo di Cavaglià, dove stiamo consolidando un hub avanzato per l’economia circolare: al revamping delle linee per il trattamento della plastica si affiancano ora il progetto Rebag, dedicato alla trasformazione degli scarti in sacchetti e contenitori, e lo sviluppo del primo impianto pilota per il recupero dei rifiuti tessili”. Il Piemonte si conferma un territorio strategico per A2A, con un valore economico complessivo generato pari a 187 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti del 2024 raggiungono i 32 milioni di euro - erano 16,7 milioni nel 2023 - destinati a impianti, servizi, innovazione e progetti a beneficio dell’ambiente e delle comunità locali. Nel polo per l’economia circolare di Cavaglià, il Gruppo ha investito in nuove tecnologie per il recupero della plastica e dei rifiuti tessili. A marzo 2025 è stato completato il revamping dell’impianto di selezione della plastica per aumentare la resa di selezione dei metalli e dei diversi polimeri e il numero di prodotti selezionabili. Nel 2024 sono state selezionate e valorizzate 48mila tonnellate di plastica. È stato inoltre avviato il progetto Rebag, che mira a trasformare scarti e imballaggi in nuovi prodotti e materie per la produzione di sacchetti e contenitori, grazie a processi di recupero sempre più avanzati. Alla plastica si affianca ora anche la filiera dei tessuti, con la progettazione di un primo impianto pilota dedicato al riciclo dei rifiuti tessili per la produzione di materiale End of Waste, da reimpiegare nelle aziende del territorio. Anche il centro di trattamento del vetro di Asti ha visto nel 2024 il revamping della linea di trattamento, volto a migliorare l’efficienza nella produzione di vetro 'pronto al forno'. Nel corso dell’anno ne sono state prodotte 75mila tonnellate e il fotovoltaico installato nella struttura ha permesso di produrre 384 MWh di energia green, evitando l’emissione di 172 tonnellate di CO2. Il piano di rinnovamento proseguirà nel prossimo biennio con nuove dotazioni impiantistiche e aggiornamenti tecnologici destinati a incrementare ulteriormente la qualità del recupero. A2A ha prodotto ulteriori 30 GWh di energia rinnovabile da matrici agricole e zootecniche nei siti di trattamento gestiti in Piemonte. La Società ha inoltre ottenuto le autorizzazioni per la conversione da biogas a biometano di tre impianti, con l’obiettivo di immettere annualmente nella rete di distribuzione circa 9,5 milioni di metri cubi di biometano, con un investimento complessivo previsto che supera i 25 milioni di euro. Il valore economico generato sul territorio si riflette sulla rete di imprese locali: sono 185 i fornitori attivati, di cui oltre la metà (58%) micro o piccole imprese, per un totale di 162 milioni di euro di ordini in forniture, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente. A conferma dell’attenzione verso le proprie persone, A2A ha ottenuto la certificazione Top Employeers per tutte le Società del Gruppo. Il 100% delle assunzioni nel corso dell’anno è stato a tempo indeterminato e sono state erogate in media 43 ore di formazione pro capite. Nel 2024 è stato anche lanciato A2A Life Caring, il piano a sostegno della genitorialità che prevede investimenti per 120 milioni di euro entro il 2035, e recentemente è stato approvato A2A Life Sharing, il piano di azionariato diffuso che mira a rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione attiva dei dipendenti alla crescita dell’azienda. Infine, il Gruppo ha rinnovato il proprio impegno formativo verso le nuove generazioni con più di 7.500 tra studenti e docenti coinvolti nella Regione, attraverso visite agli impianti e approfondimenti sui temi della transizione ecologica. Nell’ambito della seconda edizione del progetto nazionale 'Futuro in Circolo', si è anche svolto un laboratorio didattico a Chivasso. Il progetto è stato promosso anche dal divulgatore Vincenzo Schettini, conosciuto per il format La Fisica Che Ci Piace, con cui A2A collabora per sensibilizzare giovani e cittadini sui temi della transizione energetica e dell’economia circolare attraverso un linguaggio multimediale e partecipativo. Il percorso dei Forum Multistakeholder di A2A si rinnova anche quest’anno, in continuità con l’impegno portato avanti nelle scorse edizioni per il coinvolgimento degli stakeholder locali attraverso attività di dialogo e ascolto. Nel 2025, il programma dei Forum 'Transizione ESG: un’impresa comune' prevede 14 tappe in tutta Italia, in occasione delle quali vengono presentati i Bilanci di Sostenibilità Territoriali. Nell’ambito di questa iniziativa, in collaborazione con The European House Ambrosetti e con le Associazioni territoriali di Confindustria, la presentazione del Bilancio in Piemonte è stata infatti preceduta da un incontro a porte chiuse, a cui hanno preso parte i fornitori e i grandi clienti del Gruppo oltre alle imprese associate di Confindustria. In questa sede sono state affrontate le tematiche relative alle principali sfide della transizione sostenibile, fornendo ai partecipanti dati esclusivi di scenario, globali e locali, oltre ai risultati di una survey nazionale sull’approccio delle imprese italiane alla sostenibilità. All’incontro sono seguiti due tavoli di lavoro con l’obiettivo di fornire alle imprese partecipanti gli strumenti concreti per integrare la sostenibilità all’interno del proprio modello di business, per misurare la propria carbon footprint e per impostare un primo documento di rendicontazione. Questo programma di engagement territoriale, dopo il Piemonte, coinvolgerà nel corso dell’anno anche Friuli Venezia Giulia, Liguria, Bergamo, Puglia, Milano, Sud Lombardia, Valtellina - Valchiavenna, Abruzzo, Brescia, Calabria, Sicilia, Monza e Brianza e Campania.