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(Adnkronos) - Il valico di Rafah probabilmente sarà riaperto questa domenica. "Stiamo effettuando tutti gli accordi e i preparativi per questo" ha detto il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, a margine del suo intervento al Med - Dialoghi Mediterranei in corso a Napoli. "Vorrei ringraziare l'Italia e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani per avermi invitato ai Med Dialogues. Abbiamo appena avuto un ottimo incontro bilaterale tra noi e i nostri team - aggiunge -. E ho detto al vicepremier Tajani che Israele è impegnato ad attuare il piano di Trump. Vogliamo che il piano di Trump abbia successo e di conseguenza agiremo". "Ho anche, però, condiviso con il ministro alcune delle nostre preoccupazioni e ansie. Il primo è il problema dei nostri ostaggi morti, 19 dei quali sono ancora trattenuti da Hamas. E sappiamo, di fatto, che Hamas potrebbe facilmente restituire un numero significativo di ostaggi morti secondo l'accordo. Quindi, quello che stanno facendo in questo momento è una violazione fondamentale dell'accordo. Ci aspettiamo, condividiamo le nostre preoccupazioni con i nostri amici americani e ci aspettiamo che i mediatori ci aiutino a risolvere immediatamente questa questione", sottolinea il ministro. ''Hamas ha ancora 19 salme degli ostaggi e crediamo che non vogliamo restituirli, ma tenerli per usarli'' a loro favore, come hanno fatto in precedenza con i vivi. Allo stesso tempo, ''Hamas compie esecuzioni di massa di palestinesi nella Striscia di Gaza, perché non parliamo di questo?''. ''Hamas non rispetta l'accordo'', ha proseguito il capo della diplomazia israeliana affermando che ''uno dei punti fondamentali del piano di pace è il disarmo di Hamas''. In ogni caso, conclude, ''io non conto su Hamas, io conto su Trump''. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di essere "impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi fino all'ultimo", dalla Striscia di Gaza, dove restano 19 salme. "Siamo determinati a raggiungere la vittoria completa che avrà un impatto sulle nostre vite per molti anni. C'è una verità più grande in questo: Israele è in prima linea nello scontro tra barbarie e illuminismo, tra crudeltà infinita e umanità", ha sottolineato Netanyahu, intervenendo alla cerimonia per il Giorno della Memoria del 7 ottobre sul Monte Herzl. "Questa lotta è globale e ruota attorno a una alternativa: se torneremo al cupo fanatismo del Medioevo o se procederemo verso un futuro di stabilità, prosperità e pace", ha affermato Netanyahu che, rivolgendosi poi ai familiari dei soldati caduti in guerra ha detto: ''Conosco la vostra sofferenza''. Un funzionario di Tel Aviv, citato dalla Cnn, ha detto che Israele ha condiviso informazioni di intelligence sulla posizione di alcuni corpi di ostaggi deceduti nella Striscia di Gaza. Finora Hamas ha restituito i resti di nove ostaggi deceduti, sostenendo di aver consegnato tutti quelli di cui ha potuto disporre. Le salme di altri 30 palestinesi deceduti sono state consegnate da Israele alle autorità di Gaza attraverso il Comitato internazionale della Croce Rossa, portando così a 120 il numero totale dei corpi consegnati da martedì. Lo ha annunciato sui social il ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo di Hamas. La prima fase del piano per Gaza elaborato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, prevede che Israele consegni le salme di 15 palestinesi per ogni ostaggio israeliano deceduto che viene restituito. Il Likud di Benjamin Netanyahu torna a crescere nei sondaggi. Se in Israele si votasse oggi, il partito del primo ministro otterrebbe 34 seggi, secondo una rilevazione condotta da Zman Yisrael, l'edizione in ebraico del Times of Israel. È il miglior risultato per Netanyahu dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e dall'inizio della guerra a Gaza. Il rafforzamento del Likud segue il rilascio degli ostaggi ancora vivi e il cessate il fuoco con Hamas, due sviluppi che hanno spinto in alto la popolarità del premier. Il nuovo partito dell'ex primo ministro Naftali Bennett, principale rivale di Netanyahu, si attesterebbe a 20 seggi, mentre la coalizione di governo raggiungerebbe 59 seggi, uno in meno della soglia della maggioranza alla Knesset. Il blocco anti-Netanyahu guidato da Bennett raccoglierebbe 53 seggi, e i partiti arabi Hadash-Ta'al e Ra'am ne totalizzerebbero 8. Secondo il sondaggio, diverse formazioni si collocano appena sopra la soglia di sbarramento del 3,25%, rischiando di restare fuori dal parlamento israeliano. "Questi sono tempi molto difficili per noi palestinesi, ma allo stesso tempo vediamo opportunità che dobbiamo cogliere. Oggi abbiamo un accordo per un cessate il fuoco a Gaza: dobbiamo garantire che questo cessate il fuoco sia un cessate il fuoco sostenibile. Perché senza un cessate il fuoco sostenibile, non possiamo fare passi in avanti. Questa è la cosa più importante in questo momento". È quanto ha detto la ministra degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese Varsen Aghabekian che ha incontrato i giornalisti a Napoli, nel Palazzo Reale al Med - Dialoghi Mediterranei. La ministra dell'Anp ha aggiunto che c'è speranza che questo "cessate il fuoco possa limitare uccisioni, distruzione, il dolore inflitto al nostro popolo, le atrocità inimmaginabili commesse". Un bambino di 11 anni, Bahjat al-Halaq, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle Idf poco fa nel villaggio di al-Rihiya, a sud di Hebron, in Cisgiordania. Lo scrivono media palestinesi. Le Idf non hanno commentato.
(Adnkronos) - La cooperativa sociale Pepita ETS è stata scelta nell’ambito del bando "Connessioni al Femminile per il Cambiamento", promosso da Nestlé con Baci Perugina, in collaborazione con Rete del Dono e Cesvol. L’annuncio ufficiale è stato dato durante la conferenza stampa tenutasi oggi presso lo stabilimento Perugina di San Sisto (Perugia), alla presenza delle istituzioni del territorio e dei rappresentanti delle realtà partner. Pepita, che opera nel comune umbro di Massa Martana, valorizza l’individuo promuovendo educazione, inclusione e partecipazione attiva, per prevenire il disagio e l’isolamento sociale. Il progetto selezionato é costituito da un luogo, una casa dove donne anziane, studentesse e neomamme (30 donne over 70, 40 studentesse in qualità di tutor digitali, e 20 neomamme) si incontrano, si ascoltano, si aiutano. Dove le competenze, tradizioni e il sapere manuale si intrecciano con quelle digitali e dove il mentoring diventa strumento di empowerment. Domani 17 ottobre Pepita lancerà la propria campagna di crowdfunding su Rete del Dono, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente la cittadinanza. La campagna durerà fino al 17 gennaio 2026. Nestlé contribuirà a rafforzare l’impatto della raccolta fondi, sostenendo concretamente la realizzazione del progetto selezionato. Come ha sottolineato Ivano Zoppi, Presidente Pepita "siamo profondamente grati per questa opportunità: per noi essere stati scelti significa riconoscere il valore di un lavoro quotidiano fatto di ascolto, rete e presenza. Con questo progetto vogliamo costruire spazi concreti di relazione e inclusione tra donne di generazioni diverse. Ringraziamo Nestlé, Baci Perugina, Rete del Dono e Cesvol per aver creduto nel nostro approccio e nella possibilità di generare insieme un cambiamento positivo. Un’opportunità che, grazie a questa iniziativa, finalmente si apre ai contesti rurali, più difficili da coinvolgere nei percorsi d’inclusione sociale a livello nazionale o macro territoriale”. La Call4Ideas, lanciata a marzo con Rete del Dono dedicata all'empowerment femminile e rivolta agli Enti del Terzo Settore attivi sul territorio umbro, ha selezionato tre progetti tra le numerose proposte arrivate. Dopo la fase di selezione iniziale, la scelta dell’associazione é stata affidata ai lavoratori e alle lavoratrici dello stabilimento Perugina, a rappresentanti di Nestlé, Cesvol e Rete del Dono. La proposta di Pepita Onlus è risultata la più convincente, grazie a un approccio fortemente innovativo e centrato sul supporto alle donne e alle comunità. "Connessioni al Femminile" - si sottolinea in una nota - rappresenta per Nestlé non solo un impegno concreto verso il territorio umbro, sede storica dello stabilimento Perugina a San Sisto, ma anche la continuità di un percorso di responsabilità sociale che ha visto il marchio Baci portavoce del Gruppo Nestlé in occasione di importanti momenti pubblici, come la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata a Milano con un messaggio di rispetto e solidarietà. Un'iniziativa che rinnova il sostegno al cambiamento sociale attraverso le donne e per le donne. Durante l’evento di oggi è stata inaugurata un’installazione permanente realizzata con fili intrecciati dai partecipanti: un gesto collettivo per raccontare i legami autentici, la cura e la resistenza delle relazioni femminili. L’opera resterà esposta all’interno del Museo del Cioccolato. "Con ‘Connessioni al Femminile’ — spiega Valeria Norreri, Head of Corporate Brand & Content Strategy, Nestlé Italia - abbiamo rinnovato un impegno che per noi è prima di tutto culturale e sociale: sostenere il ruolo delle donne come motore di cambiamento e innovazione nelle comunità. Attraverso Baci Perugina, brand profondamente legato al territorio umbro, abbiamo voluto continuare a promuovere progetti concreti, capaci di generare un impatto reale. Crediamo fortemente nel potere della collaborazione tra imprese, enti e cittadini per costruire insieme un futuro più equo e inclusivo.”
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".