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(Adnkronos) - Polemiche in Inghilterra. La Premier League ha promosso, in occasione della 13esima e 14esima giornata, un'iniziativa a favore della comunità LGBTQI+: i capitani di tutte le squadre del campionato scenderanno in campo con una fascia arcobaleno al braccio. La campagna 'Rainbow Laces' vuole promuovere inclusività e accettazione, ma ha incontrato qualche resistenza. Marc Guehi, difensore del Crystal Palace e della nazionale inglese, sabato scorso, in occasione della partita contro il Newcastle, ha infatti indossato la fascia consegnatagli dalla Federazione scrivendo con un pennarello "I love Jesus", ovvero "io amo Gesù". La FA ha ricordato al giocatore come non fossero ammessi messaggi politici o religiosi, a maggior ragione se espressi con l'intenzione di sminuire un'iniziativa del genere. Un monito che però Guehi non ha ascoltato. Ieri sera il difensore è sceso in campo con un altro messaggio scritto sulla fascia: "Jesus loves you", cioè "Gesù ti ama". Per ribadire il concetto, il giocatore ha postato lo stesso messaggio con una storia su Instagram: "Jesus loves you, stay blessed", "Gesù ti ama, sentiti benedetto". "Rispettiamo tutti i giocatori e in particolare Marc", ha detto nel post partita l'allenatore del Crystal Palace, Oliver Glasner, "è il nostro capitano. Tutti sanno che è un ragazzo fantastico, molto umile, e non credo che dovremmo ingigantire la questione. Ne abbiamo parlato. Non è un bambino, è un adulto, ha la sua opinione e noi la rispettiamo". Ora però Guehi potrebbe andare incontro a una sanzione da parte della Federazione inglese. Un altro caso si è verificato, sempre in Ipswich-Crystal Palace, dall'altra parte del campo. Il capitano dei padroni di casa Sam Morsy si è infatti rifiutato di indossare la fascia arcobaleno. Il 33enne centrocampista è musulmano e nazionale dell'Egitto, Paese che non riconosce i diritti LGBT. "Rispettiamo la decisione del nostro capitano di non indossare la fascia per motivi religiosi, ma allo stesso tempo abbiamo previsto molte iniziative per aderire a questa campagna", ha scritto l'Ipswich in un comunicato. Una storia simile è accaduta anche al Manchester United. Nonostante Bruno Fernandes fosse regolarmente in campo con la fascia al braccio, i giocatori non hanno indossato i giubbotti arcobaleno in solidarietà con Noussair Mazraoui, terzino marocchino che non ha voluto indossarlo per motivi religiosi.
(Adnkronos) - Una fotografia chiara e dettagliata del rapporto tra i professionisti tecnici e il mondo assicurativo emerge dall’indagine conoscitiva recentemente promossa da Agefis e condotta da GruppoPiù. Lo studio, realizzato su un campione omogeneo rappresentativo della categoria dei geometri, ha messo in luce tendenze, preoccupazioni e barriere legate all’adozione di coperture assicurative. “Questa indagine - dichiara Mirco Mion, presidente di Agefis - rappresenta un passo fondamentale per comprendere meglio i bisogni e le priorità dei professionisti tecnici. La copertura assicurativa non è più un semplice obbligo per i professionisti, ma una leva strategica per garantire stabilità e serenità, tanto nella vita professionale quanto in quella familiare”. L’indagine svela una categoria professionale che dimostra maturità e consapevolezza. Quasi tutti i partecipanti, infatti, hanno sottoscritto una polizza rc professionale, dimostrando un’adesione pressoché totale alle coperture obbligatorie. Tuttavia, emerge un crescente interesse verso polizze facoltative come quelle infortuni e tutela legale, a testimonianza di un’attenzione sempre più marcata alla gestione del rischio. Non mancano, però, ostacoli significativi: il costo delle polizze rappresenta il principale freno alla sottoscrizione di ulteriori coperture, seguito da una sfiducia generale nei confronti del settore assicurativo. Le preoccupazioni principali dei geometri si concentrano sugli aspetti personali e familiari. La salute è indicata come la maggiore fonte di apprensione, seguita dall’impossibilità di lavorare e dalla tutela del benessere dei propri cari. Questi dati sottolineano come il mondo assicurativo possa e debba rispondere in maniera più incisiva a esigenze che vanno ben oltre la protezione dell’attività professionale, abbracciando un concetto più ampio di sicurezza e serenità. L’indagine, inoltre, rivela un approccio analitico alla scelta delle coperture: il 66% dei professionisti valuta diverse offerte prima della sottoscrizione, dimostrando una mentalità orientata a scelte consapevoli. Tuttavia, solo il 3% si definisce realmente competente in ambito assicurativo, evidenziando l’importanza di percorsi formativi mirati. L’indagine si propone come un punto di partenza per rafforzare il dialogo tra professionisti tecnici e settore assicurativo, aprendo la strada a iniziative concrete per migliorare la qualità della vita e del lavoro dei geometri. “Questi risultati ci invitano a riflettere sulle strategie da adottare per promuovere una maggiore cultura assicurativa. E' necessario lavorare sulla trasparenza, sull’accessibilità delle informazioni e sulla costruzione di un rapporto di fiducia con le compagnie assicurative”, conclude Mion. Le preoccupazioni principali emerse dall’indagine riflettono un’attenzione marcata verso aspetti personali e familiari: il 67% dei professionisti individua la salute come la maggiore fonte di apprensione, seguita dall’impossibilità di lavorare (50%) e dal benessere dei familiari (32%). Questi dati sottolineano l’importanza di soluzioni assicurative che tutelino tanto l’attività professionale quanto il nucleo familiare, garantendo stabilità e sicurezza. Sul fronte assicurativo, si evidenzia una buona adesione alle polizze obbligatorie: il 95% dei partecipanti all’indagine dichiara, infatti, di aver ha sottoscritto una polizza di rc professionale. Tuttavia, anche l’interesse verso coperture facoltative come polizze infortuni (40%), tutela legale (33%) e polizze sanitarie (22%) suggerisce una crescente attenzione alla gestione del rischio. Nonostante questa sensibilità, persistono ancora barriere come il costo delle polizze (indicata dal 52% come motivo principale per non sottoscriverle) e una generale sfiducia nelle assicurazioni (22%), segnalando l’esigenza di un lavoro di comunicazione e trasparenza da parte di compagnie e intermediari. Interessante è anche il rapporto con i consulenti assicurativi, dove prevale un approccio analitico: il 66% valuta diverse offerte prima della sottoscrizione, rivelando una mentalità orientata alla scelta informata, mentre il 3% si definisce competente in ambito assicurativo, evidenziando necessità di formazione, ma al tempo stesso una forte fiducia nei consulenti assicurativi (32%). In conclusione, l’indagine non solo fotografa le attuali abitudini assicurative dei professionisti geometri, ma offre spunti chiave per sviluppare strategie mirate. Questi risultati rappresentano, infatti, un’opportunità per migliorare la trasparenza, promuovere prodotti più accessibili e favorire una cultura assicurativa più consapevole e diffusa, rispondendo in maniera efficace ai bisogni dell’intera categoria professionale. Le preoccupazioni dei professionisti tecnici emerse dall’indagine rivelano un'attenzione predominante verso la salute personale e le malattie, citate dal 70% dei partecipanti, seguite dall’impossibilità di lavorare (oltre il 50%) e dal benessere dei familiari (oltre il 30%). Questi dati riflettono una forte sensibilità verso la sfera personale e familiare, evidenziando come la stabilità fisica e relazionale siano percepite come fondamentali per la qualità della vita e l’equilibrio professionale. Le preoccupazioni relative alla perdita del lavoro (22%) e ai disastri naturali (19%) appaiono meno rilevanti, suggerendo che, sebbene presenti, queste ansie siano secondarie rispetto a problematiche più immediate e tangibili. E' stato chiesto ai partecipanti all’indagine se, dato un rischio di 1 su 1.000 di perdere 50.000 euro, preferirebbero correre il rischio senza avere una polizza a protezione, oppure pagare una polizza a protezione del rischio. Oltre tre quarti dei partecipanti sostengono che preferirebbero pagare una copertura da 100 euro all’anno per essere protetti, mentre circa un quarto preferirebbe correre il rischio. Queste risposte evidenziano una buona sensibilità assicurativa dei professionisti, soprattutto quando si parla di cifre importanti, ed un approccio responsabile e attento alla gestione del rischio, indicando una consapevolezza diffusa dell'importanza della prevenzione. Analogamente, è stato chiesto ai partecipanti se, ipotizzando una possibile perdita economica di 5.000 euro causata da un infortunio, preferirebbero aver pagato un premio di 500 euro all’anno per 10 anni per avere il rimborso della perdita oppure rischiare di perdere l’intera somma al momento dell’evento. In questo caso, le risposte sono opposte rispetto a quelle della domanda precedente: quasi il 60% dei rispondenti, infatti, sostiene che preferirebbe perdere 5.000 euro al momento dell’evento, piuttosto che aver pagato un premio di 500 euro all’anno per 10 anni per avere il rimborso della perdita (il 41%). Queste risposte fanno capire come, in caso di somme più contenute, i professionisti preferiscano, tendenzialmente, correre il rischio di avere una perdita piuttosto che sostenere un impegno economico ricorrente, dimostrando fiducia nella propria capacità di gestire una perdita contenuta. Interessante il dato relativo alla polizza obbligatoria di RC Professionale: dichiara di esserne in possesso il 95%. Per quanto riguarda le coperture facoltative, si nota una buona diffusione della polizza infortuni (40%), della tutela legale (33%) e della temporanea caso morte (28%), segnale di un'attenzione crescente alla gestione dei rischi personali e professionali. Anche le polizze sanitarie (22%) e ufficio (16%) sono ben rappresentate, mostrando un ulteriore livello di pianificazione. Sebbene meno diffuse, la presenza di polizze Long Term Care (10%) e a copertura dei rischi informatici (4%) suggerisce una nicchia di professionisti particolarmente attenta a rischi specifici e innovativi. Questo panorama evidenzia un impegno generale verso la protezione, con margini per ulteriori sensibilizzazioni su coperture emergenti e sempre più rilevanti. Per quanto riguarda le polizze non obbligatorie, oltre il 50% di chi ne è in possesso dichiara di averla sottoscritta per iniziativa personale, mentre il 13% di averlo fatto su proposta del proprio intermediario di fiducia. In pochi (poco oltre l’1%) sono stati convinti dalla lettura di dati statistici, mentre nessuno sostiene di essere stato influenzato dalla pubblicità o di averla sottoscritta dopo aver subito un sinistro. Un ulteriore dato interessante è che oltre il 30% dei partecipanti dichiari di non avere sottoscritto nessuna polizza non obbligatoria: si tratta di un’opportunità per sensibilizzare ulteriormente sui benefici di una protezione assicurativa più ampia, valorizzando la possibilità di affrontare con maggiore serenità anche rischi non obbligatoriamente tutelati. Per quanto riguarda le azioni preventive messe in atto da un professionista prima di sottoscrivere una polizza, oltre il 65% dei partecipanti all’indagine afferma di valutare diverse offerte (segno di una volontà di confrontare le opzioni disponibili per scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze, questo approccio riflette una mentalità analitica e orientata alla scelta informata), e il 31% dichiara di avere molta fiducia nel suo consulente assicurativo, testimonianza dell'importanza di un rapporto professionale di qualità, basato su competenza e affidabilità: la consulenza personalizzata continua a rappresentare un valore aggiunto nella scelta delle coperture assicurative. Una percentuale più ridotta (circa il 3%), infine, sostiene di sentirsi competente in ambito assicurativo. Il 60% dei partecipanti pensa che, in caso di sinistro, le procedure per ottenere un rimborso sarebbero poco o per nulla agevoli. Mentre circa il 40% pensa che sarebbero abbastanza o molto agevoli. Questi dati evidenziano una scarsa fiducia nell’efficienza della gestione dei sinistri da parte delle compagnie assicurative. Per quanto riguarda la scelta della propria polizza di rc professionale, quasi l’87% dei partecipanti all’indagine dichiara che il fattore più importante sia il costo combinato con le condizioni della polizza: questo dimostra un approccio maturo e ponderato, in cui i professionisti cercano soluzioni che garantiscano sia convenienza economica sia coperture adeguate alle proprie esigenze. Per il 9%, invece, l’elemento chiave sono esclusivamente le condizioni, indipendentemente dal costo della polizza. Inoltre, circa il 4% dei partecipanti ammette che l’unico elemento di cui tiene conto in fase di scelta di una polizza sia il costo (più basso è meglio). Circa il 5% dei partecipanti sostiene che l’assicurazione sia uno spreco di soldi. Sulla stessa lunghezza d’onda, il 4% sostiene che – dal momento che la probabilità di un sinistro è bassa – l’assicurazione sia inutile e il 28% che l’assicurazione sia utile solo in caso di eventi con alta probabilità. Tuttavia, la maggioranza (6 partecipanti su 10), sostiene che l’assicurazione sia utile anche per eventi con bassa probabilità, evidenziando una consapevolezza diffusa del valore della protezione preventiva e della pianificazione contro imprevisti di ogni natura. Anche queste risposte mettono in evidenza una buona sensibilità assicurativa per la maggioranza dei rispondenti. Questi dati, infatti, sottolineano un panorama in cui prevale una visione positiva e strategica, con margini per sensibilizzare ulteriormente anche chi, al momento, sottovaluta l’importanza di una copertura completa e mirata. Per il 67% l’elemento ritenuto più importante sono le coperture, segno di un’attenzione predominante alla qualità e all’adeguatezza della protezione assicurativa. A seguire, entrambi al 13%, massimali ed esclusioni: questo dato riflette una sensibilità verso aspetti tecnici cruciali per una scelta consapevole. Interessante notare come il premio sia ritenuto l’elemento più importante solamente dal 6% dei partecipanti all’indagine, a sottolineare come la convenienza economica venga subordinata a fattori qualitativi. Per analizzare il comportamento dei partecipanti all’indagine, è stato chiesto loro quali siano le ragioni principali per cui abbiano scelto di non sottoscrivere una polizza nonostante il rischio: per il 52% dei partecipanti, l’elemento ostativo principale è stato il costo della polizza, seguito da sfiducia nelle assicurazioni e bassa probabilità di accadimento di un sinistro, entrambi al 22%. Questi dati riflettono un atteggiamento prudente e critico, ma allo stesso tempo rappresentano un invito a rafforzare la comunicazione sulla trasparenza e il valore della protezione assicurativa. Un numero decisamente minore di partecipanti, invece, sostiene di non aver sottoscritto una polizza a causa di difficoltà di comprensione della polizza (circa il 16%) e a causa di precedenti esperienze negative con un sinistro (per il 13%). Per quanto riguarda i canali di acquisto delle polizze assicurative, la maggioranza dei partecipanti (circa tre quarti), si rivolge ad agenzie assicurative, agenti o broker, dimostrando una chiara preferenza per il contatto diretto e personalizzato. Circa il 23%, invece, si affida a compagnie telefoniche e online, evidenziando l’apertura verso soluzioni digitali e modalità più immediate, segnale di una crescente fiducia nelle tecnologie e nella semplicità di utilizzo di questi canali. Più basse, invece, le percentuali di coloro che si affidano alla banca o alla posta (il 3%) o a siti aggregatori e comparatori (l’1,33%). Anche la scelta del proprio consulente assicurativo è un elemento importante da analizzare. Per 3 rispondenti su 10, gli elementi più importanti nella scelta del proprio consulente assicurativo sono l’esperienza e la professionalità, seguite dalla fiducia e dalla capacità di comprensione dei bisogni (per il 17%): questi dati confermano il valore di un rapporto personalizzato ed empatico nella scelta del consulente. Il costo delle polizze proposte è un elemento fondamentale per il 13% dei partecipanti, mentre per l’8% lo sono la trasparenza e la semplicità della spiegazione delle polizze. L’elemento ritenuto meno importante, scelto dal 5% dei soggetti, è il consiglio di conoscenti. I dati evidenziano una chiara priorità dei professionisti nel richiedere informazioni dettagliate prima di sottoscrivere una polizza: i professionisti che hanno risposto all’indagine chiedono informazioni soprattutto in merito a franchigie, scoperti, esclusioni e coperture (ben il 93%), evidenziando una consapevolezza elevata nell’analizzare le caratteristiche tecniche più rilevanti della polizza. In misura minore, ma comunque significativa, sono richieste informazioni in merito ai servizi post-vendita (per il 21%, segnale dell’importanza attribuita all’assistenza continuativa), alla durata e alla gestione del contratto (per il 17%) e agli eventuali costi accessori (per il 15%). Nel complesso, questo panorama conferma l’attenzione dei professionisti a tutti gli elementi che possono influire sulla qualità e sull’efficacia della polizza, evidenziando una propensione a scelte informate e consapevoli. Un altro elemento fondamentale per la sottoscrizione di una polizza è la fama e fiducia nel marchio (compagnia): i partecipanti all’indagine hanno assegnato a questo elemento una votazione di 3,2 su un massimo di 5. Questo risultato indica come la reputazione dell'azienda giochi un ruolo significativo nella scelta di una polizza, rappresentando un elemento di sicurezza e credibilità per i clienti. Invece, i set informativi delle polizze sono generalmente ritenuti poco chiari e non facilmente comprensibili: a questo elemento, infatti, è stato assegnato un voto di 2,3 su 5. Questi risultati riflettono l'importanza di bilanciare una forte immagine con una comunicazione efficace e accessibile, creando un'esperienza che ispiri fiducia e faciliti la comprensione delle caratteristiche della polizza.
(Adnkronos) - Dal 4 al 6 dicembre, via alla quarta edizione del ReWriters fest., primo festival europeo dedicato alla sostenibilità sociale, fondato e diretto dalla giornalista Eugenia Romanelli, ospitato da Sapienza Università di Roma. Fortemente legato ai temi sociali dell’Agenda Onu 2030, l’edizione 2024 è inserita nella Social Sustainability Week, al suo esordio, sarà ospitata nei locali del Nuovo Teatro Ateneo e dell’Aula ex dopo Lavoro dell’Università. Il Festival ha la mission di divulgare il Manifesto etico di Sostenibilità Sociale della testata di advocacy ReWriters.it e si avvale della direzione artistica della giornalista e scrittrice Eugenia Romanelli, che sottolinea come 'tutti coloro che partecipano lo facciano a titolo gratuito come forma di sostegno al Manifesto'. Il programma di questa edizione si divide tra panel tematici, influencer e celebrities, e spazi dedicati ai concerti, all’arte ed alle premiazioni del Festival. Con le video-performance dell’artista Fabio Massimo Iaquone. Vari i focus, declinati in diverse modalità narrative: violenze contro le donne, educazione sessuo-affettiva, fuga di cervelli, gestazione per altri, patriarcato, contrasto all’ageismo, body-positive, cultura queer, antispecismo, emergenza climatica, sport e inclusione, etica digitale, ecc... Femminismo - Si va dalla lectio della scrittrice Francesca Cavallo su come crescere i bambini maschi del futuro, agli speech di Barbara Woehler su mestruazioni e tabù e di Raffaella Pajalich su stigma e menopausa, fino all’incontro con l’attrice e attivista Elisabetta Pellini e la giudice Paola Di Nicola Travaglini, all’intervento del filosofo Lorenzo Gasparrini, allo show 'Maschi contro il patriarcato' dell’attore Matteo Crea, candidato al David di Donatello, alla satira di attrici come Laura Formenti, Chiara Becchimanzi e Angelica Massera, alla proiezione del film 'Figli del femminicidio', con Barbara Alberti e Jo Squillo tra le altre, al dibattito con l’economista Azzurra Rinaldi e la sociologa Eleonora de Nardis. Ci saranno anche le giornaliste di Giulia, con Informazione e sessismo: un disinquinamento necessario e, imperdibile, l’evento delle G100, una delle reti femminili internazionali più influenti nel promuovere l'empowerment economico al femminile, con Marilena Citelli Francese, presidente Women Economic Forum Italia. Anche Pomellato organizza un incontro dedicato alle donne, dal titolo 'Come concretizzare la corporate social responsibility: Pomellato for women', portando sul palco l’ad Sabina Belli e altre speaker di grande spessore. Animali, Ambiente, Pacifismo - Lav organizza un panel, moderato dalla giornalista Luisiana Gaita, con Lorenzo Bigiarelli, scrittore e food storyteller, Fabio Ciconte, presidente del Consiglio del Cibo di Roma, Giorgio Immesi, digital creator, Fabiola di Sotto, vegan content creator, e Domiziana Illengo, campaigner alimentazione vegana di Lav. “Ci si confronterà - spiega Gianluca Felicetti, presidente Lav - sulle strategie per cambiare la correlazione tra antispecismo, diritti animali e diritti umani”. A parlare di ambiente e crisi climatica ci sono i Fridays For Future con un loro panel, mentre Niccolò Rinaldi, segretario generale aggiunto al Parlamento Europeo, parlerà di pace con Francoise Kankindi, presidente Bene Rwanda Onlus, Marco Mayer, membro del Roster of Experts del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, Marco Fornerone, pastore valdese, rappresentante della Comunione Mondiale delle Chiese riformate, e Joorabachi Farzaneh, musicista iraniana. Educazione sessuo-affettiva e Cultura Queer - Fabrizio Quattrini, Presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma, incontrerà Sofia Bellucci, sex worker femminista, Flavia Restivo, politologa, autrice e attivista, Enrico Pozzi, psicoanalista Spi, Livio Ricciardi, dottore in psicosessuologia clinica e Lidia Ravviso, intimacy coordinator, per affermare l’importanza dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. 'Affittasi utero', podcast scritto e voluto dalla bioeticista Chiara Lalli, è il titolo di un incontro sulla Gestazione per Altri, mentre il panel a cura di Vitto Pascale vedrà sul palco, tra gli altri, Francesca Pascale, Paolo Camilli e altre celebrities per confrontarsi sul futuro della comunità Lgbtqia+. Da non perdere, poi, lo show dell’attrice lesbica Annagaia Marchioro. Sport e food inclusivi - Lo sport porta in scena atlete che hanno fatto la storia d’Italia: Sport, diversità e inclusione: verso la cultura dell’unicità è a cura di Fulvio Matteoni, con Giusy Versace, Annalisa Minetti, Francesca Schiavone, Maurizia Cacciatori e Rachele Sangiuliano. Come testimonial ci sarà Martina Rogato, Presidente Hric e Co-Chair W7 (G7 Italia), tra le change-maker scelte da Papa Francesco per ridisegnare una nuova economia sostenibile. Ma anche il food può essere inclusivo, e se ne parla con l’infettivologa Cristiana Franchi e Alberto Spalice, professore Ordinario di Pediatria, direttore Uoc Pediatria dipartimento materno infantile e scienze Uroginecologiche di Sapienza Università di Roma. Musica, Arte e Premiazioni - Si spazia dall’Orchestra dei Solisti Aquilani con i suoi 16 elementi, alla dj performance di Daniele Greco, alla violinista transgender H.E.R.. Sul palco, inoltre, anche Mannarino, La Rappresentante di Lista e Eugenio Finardi, intervistati sulla giustizia sociale dal produttore Stefano Bonagura. Ci sarà anche un live painting di Alice Pasquini, street artist italiana, una mostra d’arte contemporanea con le opere, realizzate in esclusiva per la ReWriters Web Art Gallery, del Premio Guggenheim Federico Solmi, dell’artista intermediale Francesca Fini e di Paolo Campagnolo. Ma anche vincitrici e vincitori dei Premio Vauro, Premio Paolo Woods e Premio Crumb Gallery. Il Premio ReWriters quest’anno va alla cantautrice Ariete per la sensibilizzazione sui temi Lgbtqia+, mentre il Premio Assante, scultura luminosa realizzata appositamente dall’artista Marco Lodola in ricordo di Ernesto Assante, verrà consegnato dal cantautore Leo Gassmann. Il ReWorld Prize, invece, primo premio italiano di Sostenibilità Sociale, verrà consegnato all’azienda con il miglior progetto, anch’esso realizzato da Lodola, alla presenza di una giuria composta, tra gli altri, da Barbara Palombelli, l’ex ministro, fondatore di Asvis, Enrico Giovannini, Antonella Polimeni, Rettrice Sapienza, e Paola Profeta, Pro-Rettrice Università Bocconi. E ancora: la Lectio di Giovanni Veronesi su cinema e diritti e lo speech di Ilaria Cucchi su carcere e diritti; l’incontro con Ivan Cotroneo e Vittoria Schisano sul libro Siamo stelle che brillano; le ospitate di Romana Petri, Selvaggia Lucarelli, Cathy La Torre e Santo Versace, ognuno con il proprio fresco di stampa sui temi sociali; pensare la morte per ripensare la vita, panel curioso e indubbiamente originale, a cura di Maria Novella De Luca di Repubblica, con tanti ospiti tra cui Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e Riccardo Pirrone, pubblicitario di Taffo; l’influencer Licia Fertz, con Lidia Ravera, e Marianna The Influenza, influencer che combatte grassofobia, razzismo e body shame; l’incontro Nuove tecnologie: etica, politica e giustizia sociale sulle strategie regolatorie, educative e pratiche per sostenere una società giusta. Sapienza condurrà un suo panel sull’inclusione coinvolgendo la comunità di studenti e dipartimenti. “Sapienza ospita il ReWriters fest., un'iniziativa che promuove valori fondamentali su cui Sapienza basa il suo impegno: il dare senso e compiutezza al concetto di sostenibilità sociale ben declinato negli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l'inclusione, l'attenzione alle tematiche di genere - dice la rettrice Antonella Polimeni - Quotidianamente la nostra Comunità è impegnata in attività di Terza e Quarta Missione che si traducano in azioni concrete volte alla disseminazione di questi valori. Il panel sull'inclusione va esattamente in questa direzione: coinvolgere l’intera Comunità, con particolare attenzione alla componente studentesca, con l’obiettivo di immaginare e avanzare proposte per la costruzione di una società più giusta, equa, inclusiva e sostenibile, che garantisca un futuro privo di limitazioni e pregiudizi, impegnandosi a costruire un futuro migliore per tutti".