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(Adnkronos) - L'umiliazione a cui è andata incontro l'Italia in Norvegia, perché solo così si può definire il 3-0 subito dagli azzurri a Oslo, ha compromesso il cammino della squadra di Spalletti verso i Mondiali 2026. Dopo una sola partita nel girone I di qualificazione alla prossima rassegna iridata, che andrà in scena in Stati Uniti, Messico e Canada, il percorso è già in salita, visto che soltanto il primo posto garantisce l'accesso diretto alla fase a gironi della Coppa del Mondo, mentre con il secondo si vola ai playoff. Ma oltre al risultato sportivo, l'Italia sta incassando anche gli sfottò scandinavi. In Norvegia infatti, come è normale che sia, si sta festeggiando il netto successo con gli azzurri, arrivato senza praticamente mai subire un tiro in porta, richiamando steoreopiti affibiati storicamente al nostro Paese e non solo. "Ieri sera, la superpotenza italiana ha dovuto tornare a casa, nel 'pastalandia', con una sconfitta per 0-3, dopo una dimostrazione di forza norvegese allo stadio Ullevaal", ha scritto il quotidiano norvegese Dagbladet, "non si sa se i giocatori italiani abbiano trovato una pizza di consolazione durante il viaggio di ritorno, ma per i ragazzi norvegesi la situazione era completamente diversa. Hanno potuto gustare una prelibatezza notturna molto nota per le strade di Oslo, ovvero il kebab".
(Adnkronos) - In un mondo del lavoro che evolve qual è il ruolo del sindacato dei manager? Quale il futuro della managerialità del Paese e in che modo favorire benessere delle persone e una maggiore produttività e competitività delle aziende? Sono questi alcuni dei temi discussi nelle giornate di venerdì 6 e sabato 7 giugno dagli oltre 200 manager delegati intervenuti da tutta Italia a Milano, negli spazi del Quark Hotel, per la 105° assemblea nazionale di Manageritalia, Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. Manageritalia quest’anno celebra i suoi 80 anni: il 9 aprile 1945 a Roma vide la luce la prima associazione rappresentativa di manager e dirigenti italiani. Da quel passato oggi si disegna il futuro. L’assemblea si è aperta con l’intervento di Marco Ballarè, presidente di Manageritalia: “Quest’anno abbiamo affermato con chiarezza la nostra visione: serve un nuovo patto sociale che riconosca il valore del merito, del lavoro responsabile, del contributo determinante dei manager alla coesione e allo sviluppo del Paese, chiediamo al Governo quindi una maggiore equità fiscale, rispetto per le pensioni e attenzione per la classe media. Come sindacato -ha proseguito Ballarè – siamo chiamati ad accompagnare una nuova generazione di dirigenti. A dare strumenti, servizi, rappresentanza a quadri e alte professionalità che vogliono essere parte attiva del futuro. Rivolgendoci a tutti loro con una proposta concreta: riportando fiducia, costruendo una governance più ampia e dando un senso alla loro rappresentanza, rafforzando il ruolo del sindacato, e rilanciando il nostro ruolo istituzionale”. Nella sua parte pubblica, di questa mattina, l’Assemblea di Manageritalia ha ospitato la tavola rotonda 'Sindacato dei manager e nuovo lavoro', che ha messo a confronto Marco Bentivogli, esperto politiche di innovazione industriale e lavoro; Chiara Bisconti, consulente aziendale ed esperta di lavoro agile oltre ai vicepresidenti di Manageritalia Monica Nolo e Simone Pizzoglio moderati da Massimo Mascini, direttore del quotidiano online 'Il diario del lavoro'. “Il mondo del sindacato – spiega Marco Bentivogli, esperto politiche di innovazione industriale e lavoro - deve avere la capacità di cavalcare e orientare l’innovazione e ricostruire il senso di appartenenza e di comunità rinsaldando il patto intergenerazionale tra le persone che lavorano nelle stesse realtà aziendali” Oggi prosegue Bentivogli "abbiamo il dovere come manager di ridare il senso alle relazioni e alla qualità del lavoro in ogni ambito in cui si crea rappresentanza, in un mondo del lavoro che sta vivendo le profonde evoluzioni dovute alla transizione tecnologica”. “Oggi il mondo del lavoro è cambiato in maniera copernicana grazie all’introduzione del lavoro agile e dello smartworking e vede al centro di tutto il tempo delle persone", ha proseguito Bisconti. "Il sindacato, così come i manager, devono sempre più comprendere questa priorità e lavorare di conseguenza su rappresentanza e contratti di lavoro i primi e organizzazione del lavoro i secondi. Il sindacato ha l’opportunità di intercettare, orientare e ripensare questo cambiamento e facilitare l’introduzione di nuovi modelli organizzativi. Compito che spetta ai manager e che ritengo anche particolarmente stimolante”, ha aggiunto. “Il lavoro in Italia richiede salari e produttività più alti puntando sul rafforzamento delle pmi quale elemento essenziale del nostro sistema economico. Serve una visione strategica, innovazione e una gestione efficace. È fondamentale, per raggiungere tali obbiettivi, aumentare la presenza di manager qualificati e promuovere una cultura manageriale diffusa. Come sindacato proponiamo al Governo la creazione di un polo unico per le politiche attive, che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di competenze manageriali”, ha detto Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia. “La nostra associazione -ha proseguito Simone Pizzoglio, vicepresidente di Manageritalia - deve anche sviluppare una comunicazione capace di accompagnare il cambiamento nella cultura del lavoro e della società, supportando e facilitando in questo modo il cambiamento che i manager devono gestione all’interno delle loro aziende nell’organizzazione e nel senso del lavoro. Anche per questo -ha concluso Pizzoglio- abbiamo sviluppato un piano operativo che mette al centro tutti i principali fattori di cambiamento nel lavoro e nell’economia. Ascolteremo i manager e lavoreremo insieme su tutti territori per cambiare la cultura e facilitare il loro ruolo di attori principali del cambiamento”. La mattinata di sabato 7 giugno sarà dedicata all’illustrazione e votazione del bilancio consuntivo 2024 nonché alla presentazione del piano operativo di Manageritalia sviluppato con l’obiettivo di definire l’identità, la direzione e le sfide prioritarie per i prossimi anni. Un vero e proprio programma strategico che coinvolge tutto il sistema Manageritalia: la Federazione e le sue 14 associazioni, le società e gli enti bilaterali per adeguare la proposta dei servizi e delle policy di Manageritalia con le transizioni sociali, tecnologiche e ambientali in atto nel Paese. Il piano ha obbiettivi chiari e concreti ed è volto a una maggiore valorizzazione dei territori; alla creazione di un nuovo patto sociale basato su lavoro, welfare ed equità oltre a favorire una crescita sostenibile grazie ad una più incisiva azione di rappresentanza e di governance sempre più condivisa.
(Adnkronos) - Una piattaforma che utilizza la pianificazione e la tecnologia per ridurre gli sprechi, ottimizzare le risorse e contribuire agli obiettivi Esg, migliorando la sostenibilità della ristorazione collettiva. PlanEat ha presentato in Senato, presso la Sala Caduti Di Nassirya la sua piattaforma digitale per prevenire lo spreco alimentare attraverso la pianificazione sostenibile. L’evento si inserisce nelle celebrazioni della Giornata dell’Ambiente del 5 giugno e ha visto la partecipazione di esperti, istituzioni e rappresentanti del mondo accademico e dell’impresa in una tavola rotonda. Il confronto ha permesso di fare il punto sui dati di un fenomeno diffuso e trasversale, lo spreco di cibo: gli italiani buttano in pattumiera 619,7 grammi di cibo per persona alla settimana, un valore in crescita del 10% rispetto all’anno precedente (Waste Watcher 2025). Frutta, verdura e pane fresco sono gli alimenti maggiormente sprecati, al Sud si butta più che al Nord, nei comuni più piccoli c’è maggiore spreco rispetto alle grandi città e anche nelle famiglie senza figli si è meno virtuosi. A causare lo spreco di cibo sono le cattive abitudini: il 34% lo dimentica in dispensa o in frigo, solo il 21% programma i pasti settimanali e il 68% non è in grado o non è disposto a rielaborare in modo creativo gli avanzi. Per contrastare questo fenomeno, l’Italia è in prima fila anche grazie alla legge 166 del 2016, di cui è stata promotrice l’onorevole Maria Chiara Gadda. Questa norma ha rivoluzionato la lotta allo spreco, favorendo il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari e di altri beni essenziali, semplificando le procedure burocratiche e incentivando comportamenti virtuosi attraverso incentivi, sgravi fiscali e campagne di sensibilizzazione. PlanEat, dal canto suo, propone un modello basato sulla pianificazione alimentare e sulla digitalizzazione della cucina, offrendo kit con ingredienti freschi, già dosati e porzionati, per permettere di cucinare senza generare scarti. Alla base di questo sistema c’è l’idea che, acquistando esattamente ciò che serve attraverso una programmazione anticipata, lo spreco si possa eliminare a monte. A supporto del proprio impatto ambientale, PlanEat ha sviluppato un sistema di contatori - elaborati e certificati dal Dipartimento di Economics and Management dell’Università di Pavia - che calcolano quotidianamente, in modo automatico, il risparmio generato in termini di cibo, CO2, acqua e suolo. A livello aggregato, secondo l’ultima rilevazione fatta che somma tutte le spese effettuate sulla piattaforma dalla nascita a oggi, da privati e aziende, sono state 92 le tonnellate di cibo complessivamente 'salvate' dalla pattumiera, il che equivale, in termini di risparmio di emissioni, a 233 tonnellate di CO2, in termini di acqua a 53 milioni di litri non utilizzati e in termini di terreno a 1 milione di m2 risparmiati per produrlo. Uno degli aspetti più rilevanti del progetto PlanEat è la sua iniziativa di mensa diffusa: un sistema digitale che consente agli utenti - ovvero a tutte le persone che ogni giorno devono pranzare al bar, al ristorante, in mensa o al self-service durante l’orario di lavoro - di pianificare in anticipo la scelta del pasto, riducendo drasticamente la quantità di cibo preparato in eccesso. Grazie alla pianificazione digitale e alla messa in rete di bar, ristoranti, mense e self-service, il problema delle eccedenze e dello spreco si risolve a monte. Inoltre, grazie anche a una rete di ristoratori locali selezionati che favorisce l’accesso a cibo di qualità, si ottengono benefici concreti non solo sul piano della riduzione dello spreco e dunque del risparmio economico, ma anche sulla riduzione delle emissioni e sull’ottimizzazione delle risorse. Un esempio concreto di realtà che ha già adottato il servizio di mensa diffusa è Altergon, azienda farmaceutica con sede in Campania, che ha scelto PlanEat per organizzare la gestione della ristorazione aziendale e ridurre lo spreco alimentare. Un approccio che intende contribuire agli obiettivi Esg (Environmental, Social, Governance). Environmental perché grazie alla pianificazione e all’ottimizzazione dei pasti, PlanEat riduce l’impronta ecologica della ristorazione aziendale e favorisce l’economia circolare locale, limitando le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto e dalla produzione alimentare; Social perché la piattaforma sostiene le piccole realtà locali, aiutando i ristoratori a ridurre gli sprechi e a ottimizzare la gestione economica, migliorando al contempo la qualità dell'offerta alimentare per i dipendenti aziendali; Governance perché PlanEat adotta un sistema di tracciabilità e trasparenza che consente alle aziende di monitorare l'impatto ambientale delle scelte alimentari dei loro dipendenti con un ritorno concreto in termini di miglioramento delle performance Esg. "Ogni famiglia deve fare i conti con diverse esigenze: mettere a tavola pasti salutari, utilizzare materie prime sane, risparmiare tempo e denaro nel fare la spesa. A tutto questo, si aggiungono la necessità di diminuire lo spreco alimentare, che nel nostro Paese è ancora troppo alto, e la volontà di valorizzare i prodotti del territorio. Quando un’azienda prova a tenere insieme tutto questo, come fa PlanEat, la politica non può che sostenerla. Per questo, ho voluto promuovere la presentazione di questa piattaforma in Senato. È stata l'occasione per riflettere sulla catena che parte dalla produzione delle materie prime agroalimentari e arriva alla nostra tavola", ha dichiarato il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio. "La legge 166 ha consentito in questi anni di sottrarre allo spreco migliaia di tonnellate di alimenti ancora perfettamente consumabili, a partire dal cibo fresco e cotto, consentendo all’eccedenza che si genera per diverse ragioni nella filiera produttiva di trovare nuovo valore nella rete della solidarietà sociale. La legge antispreco non porta risultati tangibili solo in termini quantitativi, ma anche nel modello culturale che coinvolge imprese, terzo settore, pubblica amministrazione e cittadini. Un’impresa, che gestisce l’eccedenza in modo strutturale, diventa più efficiente e migliora in prevenzione, interpreta i bisogni dei clienti e accresce la soddisfazione dei propri dipendenti. Cittadini più informati e consapevoli, assegnano il giusto valore al cibo e sprecano meno nella quotidianità domestica e nei consumi fuori casa. La piattaforma PlanEat è perfettamente coerente con questo approccio, e dimostra come tecnologia e innovazione siano alleati fondamentali nel prevenire gli sprechi e nel divulgare buone pratiche", osserva Maria Chiara Gadda, vicepresidente della commissione Agricoltura e prima firmataria della Legge 166/16. "Lo spreco alimentare non è solo un problema etico, ambientale ed economico: è anche una questione di salute pubblica. La programmazione dei pasti e la consapevolezza alimentare sono strumenti fondamentali per promuovere una dieta equilibrata e prevenire patologie legate a eccessi o carenze nutrizionali. Iniziative come PlanEat mostrano come l’innovazione tecnologica, se guidata da evidenze scientifiche e principi di sostenibilità, possa diventare un alleato strategico per migliorare la qualità della nostra alimentazione e ridurre lo spreco fin dalla fase di approvvigionamento", rimarca Hellas Cena, prorettore alla Terza Missione, Università di Pavia - medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, Ics Maugeri Irccs. "La Campagna Spreco Zero, promossa da Last Minute Market spin off dell'Università di Bologna attivo sul fronte della riduzione e della prevenzione dello spreco alimentare dalla fine degli anni '90, condivide con PlanEat l'approccio digitale e dal 2022 ha sviluppato l'applicazione 'Sprecometro'. Si tratta di un diario digitale che, monitorando gli sprechi, restituisce al consumatore l’impatto economico e le impronte ambientali (CO2, acqua e suolo) e offre, allo stesso tempo, strumenti concreti per migliorare le abitudini alimentari quotidiane: come conservare correttamente gli alimenti, organizzare una spesa efficiente, valorizzare gli avanzi, ridurre gli scarti. È un approccio educativo che mette al centro del cambiamento ognuno di noi rendendoci protagonisti di una nuova cultura del cibo, più consapevole e sostenibile", spiega Giorgio Segrè, Project Manager Sprecometro, Campagna Spreco Zero. Beatrice Ghedini, Project Manager Assistant Osservatorio Waste Watcher International - Campagna Spreco Zero, sottolinea: "L'Osservatorio internazionale Waste Watcher, strumento di indagine della Campagna Spreco Zero di Last Minute Market, è diventato negli anni un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo sulla determinazione quantitativa dello spreco alimentare e delle sue cause. In particolare, a livello domestico dove si concentra, peraltro, la percentuale di spreco più significativa e non recuperabile a fini solidali". "La nostra piattaforma - conclude Nicola Lamberti, Ceo di PlanEat - nasce per offrire una soluzione pratica, misurabile e scalabile: programmare i pasti in anticipo significa acquistare solo ciò che serve, ridurre gli scarti e ottimizzare risorse ed emissioni. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, ribadiamo la nostra convinzione che solo affrontando il problema a monte con la pianificazione tramite strumenti digitali accessibili e un approccio culturale nuovo, si possa generare un vero cambiamento. Il nostro desiderio è anche quello di riuscire a raggiungere tutti quei luoghi dove la pianificazione potrebbe risolvere preventivamente il problema dello spreco come ad esempio gli ospedali, le Rsa, i villaggi turistici, gli aerei e le navi. Vogliamo dare il massimo valore a ciò che ci circonda e siamo convinti che il modo migliore per costruire un futuro sostenibile sia prendersi cura del pianeta, salvaguardare l’ambiente e guardare oltre le nostre vite, pensando anche alle generazioni future".