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(Adnkronos) - Nel corso degli scontri seguiti al corteo per Ramy Elgaml, che ha visto il ferimento di 10 agenti, vandalizzata nella notte a Bologna anche la Sinagoga della città. A denunciarlo è il sindaco della città, Matteo Lepore. ''Particolare preoccupazione va espressa per gli atti vandalici e le minacce contro la Sinagoga di Bologna, per la quale esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica. Sin dal primo momento il personale di Hera e della Polizia locale è intervenuto a supporto della situazione e per tutta la notte si è lavorato per ripulire e sistemare i danni causati. Un lavoro che continuerà anche nella giornata di domenica'', ha denunciato Lepore. ''Voglio ringraziare tutto il personale delle forze dell’ordine intervenuto questa notte, anche perché ha dovuto lavorare in condizioni davvero complesse e pericolose, per tutelare l’incolumità di persone e cose. Hanno agito con grande professionalità e senso del dovere - aggiunge -. A loro vanno il nostro sostegno e la nostra gratitudine. Nonostante i proclami di chi sulla rete ha promosso questo raduno violento, non vi è stata nessuna manifestazione politica ma solo devastazione. Un fatto di enorme gravità. A nome dei cittadini bolognesi chiedo che i responsabili vengano individuati, anche perché molte sono le immagini a disposizione. Come Amministrazione denunceremo e chiederemo i danni. Non ci sono cause giuste per devastare Bologna. Infine, faccio appello a tutti a mantenere la calma. Le istituzioni affronteranno unite quanto è successo”. ''Più che di atti vandalici forse dobbiamo parlare di attacco mirato e programmato alla comunità ebraica bolognese. Forse bisogna usare le parole giuste. E' ovvio che se la firma è 'Giustizia per Gaza' c'è una matrice molto chiara dietro a questa espressione violenta che c'è stata ieri sera'', dice all'Adnkronos il presidente della Comunità ebraica di Bologna, Daniele De Paz, sui disordini avvenuti ieri sera a Bologna. In via de Gombruti sono apparse diverse scritte in solidarietà a Ramy, sono state divelte le transenne di un cantiere e il materiale che era all’interno è stato sparso in strada. ''Stiamo parlando di una strada sostanzialmente non frequentata, una piccola strada che è il retro dell'edificio della comunità ebraica di Bologna, su cui si affacciano le residenze tra cui quella del rabbino e la segreteria - spiega -. Via dei Gombruti è stata bloccata con transenne, materiale edile, wc chimici. Poi davanti al civico della comunità ebraica hanno scagliato bombe carta, razzi, materiale edile come mattoni''. Il presidente della Comunità ebraica di Bologna chiede poi al sindaco Lepore di rimuovere la bandiera della Palestina fissata sul palazzo del Comune: ''Mesi fa il sindaco di Bologna ha esposto la bandiera palestinese e la tiene fissa su una delle finestre del palazzo del Comune di Bologna, in centro città. Questa bandiera è ancora lì. Siamo l'unica città in Italia che espone una bandiera palestinese sul Comune e non nascondo che da quando questa bandiera è esposta ovviamente si sono affrancate una serie di situazioni di enorme tensione rispetto a quello che è il conflitto e la posizione sul conflitto in Medio Oriente''. ''Non ultima la manifestazione per la pace del 1 gennaio a cui abbiamo scelto di non partecipare - dice -. Questa bandiera comunque definisce e avalla una serie di risposte, di reazioni e di azioni nei confronti anche della comunità ebraica molto preoccupanti. E il rischio più grosso è che si perda il controllo di questo gesto''. ''Il sindaco esprime solidarietà e noi la accogliamo ma il tema è che dietro questa azione ci sono delle responsabilità e bisogna riuscire a rimettere un equilibrio rispetto a queste azioni, altrimenti continueranno a manifestarsi - sottolinea -. La comunità ebraica nella sua essenza in realtà che responsabilità ha sul conflitto israelo-palestinese? Così si genera un problema molto più grosso, che ovviamente è stato segnalato al sindaco più volte, come più volte gli abbiamo chiesto di rimuovere quella bandiera che è ancora lì e che mette un ok su determinate espressioni. Per questo richiedo con forza che la bandiera palestinese venga rimossa: il che non significa non poter argomentare o discutere quello che è l'effetto del conflitto tra Israele e Hamas ma la discussione va fatta e messa in atto senza una presa di posizione, perché questa presa di posizione mette in difficoltà tutti e oggi rischia di mettere in pericolo l'incolumità pubblica''. Sono dieci gli appartenenti alle forze dell'ordine rimasti feriti ieri sera nel corso dei disordini che si sono verificati al corteo pro Ramy di Bologna. Al momento sono due i manifestanti denunciati ma sono in corso ulteriori indagini. Si tratta di un 23enne, che è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, porto oggetti atti ad offendere aggravato, omesso preavviso manifestazione e travisamento e di un 30enne accusato di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, omesso preavviso e travisamento. Durante il corteo ieri sera si sono verificati lanci di bottiglie, bombe carta e fumogeni. In città si sono viste scene di guerriglia urbana con dehors distrutti e cassonetti rovesciati e incendiati. "Esprimo ferma e totale condanna per i gravissimi episodi di violenza avvenuti a Roma e a Bologna, dove numerosi delinquenti hanno lanciato bombe carta contro un commissariato, aggredito le forze dell'ordine e assaltato una sinagoga. Nessuna giustificazione, nessuna tolleranza è ammissibile per questi episodi, che purtroppo continuano a ripetersi con preoccupante regolarità", scrive intanto sui social Ignazio La Russa, Presidente del Senato. "Ai sindaci di Roma e Bologna, alle Forze dell'ordine e alla comunità ebraica va la vicinanza mia personale e quella del Senato della Repubblica", conclude. "I gravi incidenti avvenuti venerdì a Torino, con l'assalto a un commissariato di Polizia, e ieri a Roma, con otto agenti feriti dai soliti violenti di piazza, e le gravi devastazioni di Bologna, con danni al centro storico e addirittura una sinagoga assaltata, sono l'apice di un vortice di violenza e di antisemitismo cui assistiamo da ormai troppe settimane". Lo afferma il senatore della Lega Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie. "Sono mesi", rimarca Calderoli, "che a Milano ogni sabato manifestanti organizzati inneggiano con cori anti sionisti contro gli ebrei, contro Israele e il popolo ebraico, contro personaggi simbolo della lotta all'antisemitismo come la senatrice Liliana Segre, più volte offesa e minacciata. Da dicembre - dal tragico episodio che ha portato al Corvetto alla morte del giovane Ramy, tragedia che addolora tutti - si sta utilizzando il pretesto di questo fatto di cronaca per mettere a ferro e fuoco Milano e altre città e soprattutto per insultare e poi aggredire le forze dell'ordine, con un crescendo di organizzazione e violenza che non può non inquietare". "Cosa sta succedendo? Ribadisco quanto ho già detto a riguardo negli ultimi mesi: sta tirando una brutta aria, antisemita, razzista, violenta, un clima che mi preoccupa e ancora una volta mi domando se dietro non ci possa essere una regia. Da parte mia", prosegue l'esponente leghista, "solidarietà totale alle nostre forze dell'ordine, cui va sempre la mia fiducia e gratitudine per il difficile lavoro che svolgono e per i rischi che affrontano, e a riguardo penso al carabiniere eroe che a capodanno ha sventato una strage nel riminese, e solidarietà anche alla comunità ebraica, sempre nel mirino. Intanto per queste violenze di Torino di tre giorni fa e di ieri a Bologna e Roma mi auguro che i responsabili siano identificati e perseguiti come le nostre leggi prevedono", conclude il Ministro. "L'aggressione alla Sinagoga di Bologna da parte di decine di persone con volto trafelato e in passamontagna, probabilmente le stesse che poco prima avevano attaccato un Commissario della Polizia di Stato, costituisce un fatto di estrema gravità che deve essere condannato da tutte le forze politiche e che segna una pericolosa escalation nel clima di violenza e antisemitismo crescente che si sta registrando in Italia", dichiara quindi il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami. "Esprimo la mia più profonda vicinanza e solidarietà verso la Comunità ebraica di Bologna i cui esponenti stanno sopportando da tempo un clima di intimidazione ed odio alimentato anche da istituzioni locali incapaci di collaborare ad un clima di dialogo e pace sempre più necessario", conclude Bignami. "Le violenze a Torino, Roma, Milano e Bologna perpetrate contro le Forze dell'Ordine non sono casuali. Avvengono tutte in città amministrate dalla sinistra e sono tutte e quattro città dove sono presenti e radicati centri sociali e collettivi che da tanto tempo sono sostenuti dalla sinistra, anche comunale. Sono il frutto di quanto hanno seminato", l'accusa del senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei. "A Bologna - prosegue l'esponente di Fdi - Lepore addirittura ha all'interno della maggioranza rappresentanti di queste realtà, non è quindi un caso che questi fatti accadano in quelle città. Tra l'altro a Bologna hanno attaccato la Sinagoga, fatto gravissimo, ed anche qui non si può ignorare che come poco tempo fa il Sindaco Lepore esponesse la bandiera palestinese come un tifoso dello stadio. La tragica morte di Ramy è quindi solo l'ennesimo pretesto: oggi è Ramy, ieri erano le manifestazioni pro-Pal. Ogni occasione è buona per seminare terrore e violenza contro i cittadini, contro lo Stato, contro le Forze dell'Ordine, rivolgo loro vicinanza, solidarietà e ringraziamento per quanto fanno ogni giorno. I partiti di sinistra parlamentare non solo devono condannare questi fatti, ma iniziare con i fatti a staccare la spina a questi soggetti pericolosi e smetterla con la favola del governo autoritario, favola che non fa altro che alimentare questi episodi di violenza", conclude Lisei.
(Adnkronos) - “Io e FitActive siamo stati premiati come 'Eccellenza italiana 2024'. Unici nominati nell'ambito palestre e fitness alla X edizione del 'Premio 100 eccellenze italiane'. Il riconoscimento evidenzia l'impegno costante per l'innovazione e la qualità, oltre al contributo che FitActive apporta al benessere degli italiani. Un ringraziamento per l'organizzazione va alla presidente dell'associazione Liber, Verdiana Dell'Anna, e all'editore Riccardo Dell'Anna”. Lo ha detto Eduardo Montefusco, ceo & founder del network di palestre FitActive, in occasione della consegna del 'Premio 100 eccellenze italiane', ricevuto rispettivamente come imprenditore e realtà\imprenditoriali. Un appuntamento, giunto alla X edizione, che celebra il talento, l’innovazione e le storie di personalità, enti e aziende che rendono grande il nostro Paese.
(Adnkronos) - Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno, da quest’anno con il supporto anche di Banco Alimentare dell’Emilia-Romagna. Da sempre particolarmente virtuosa nel riciclo delle capsule, grazie anche al supporto dei clienti e delle società di gestione della raccolta locale, l’Emilia-Romagna si aggiunge quest’anno alle regioni beneficiarie del riso prodotto grazie a “Da Chicco a Chicco,” attraverso la sede regionale del Banco Alimentare che offrirà supporto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà. Grazie al caffè recuperato dalle capsule esauste, una volta separato dall’alluminio, e utilizzato per creare compost per la coltivazione di riso, nascono infatti i 100 quintali (circa 110.000 piatti) donati quest’anno al Banco Alimentare dell’Emilia-Romagna per la prima volta. Ultimo entrato nel progetto, il Banco regionale supporterà circa 200 organizzazioni benefiche e oltre 20.000 persone in tutta la regione, aggiungendosi alle sedi del Banco Alimentare di Lombardia, Lazio, Piemonte e Puglia, per un totale di oltre 100.000 chili di riso donati alle persone che ne hanno più bisogno. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo che in Italia non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata di plastica e alluminio, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo perché piccole e leggere come altri elementi in alluminio. Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato infatti un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. In Emilia-Romagna in particolare, sono 37 i punti di raccolta (tra Boutique e isole ecologiche) dove poter riportare le capsule dopo l’uso, per offrire semplicità e capillarità nello smaltimento. Una volta raccolte, le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca. “Attraverso il programma Da Chicco a Chicco, ci impegniamo a trasformare gli sforzi di tutte le persone che riconsegnano le capsule esauste in un aiuto concreto per il territorio, ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. Il grande impegno dell’Emilia-Romagna sui temi ambientali e di impatto sociale, supportati quest’anno dall’ampliamento del progetto al Banco Alimentare regionale, ci permette di raggiungere ancora più persone con un aiuto concreto, unendo economia circolare e sostegno sociale. Traguardi importanti, quelli ottenuti quest’anno con la distribuzione di oltre 100.000 chili di riso che potranno essere sulle tavole di chi ne ha più bisogno nelle prossime settimane. Nel dettaglio, sulla base dei bacini di copertura regionale e cittadina dei due beneficiari, quest’anno saranno distribuiti: circa 470 quintali in Lombardia (530.000 piatti), 224 quintali nel Lazio (250.000 piatti), oltre 90 quintali in Piemonte (100.000 piatti) e circa 110 quintali in Puglia (120.000 piatti). A questi si aggiunge quest’anno l’Emilia-Romagna che potrà supportare i propri assistiti con 100 quintali di riso raggiungendo per il primo anno di collaborazione oltre 200 organizzazioni benefiche e circa 22.000 persone in difficoltà in tutta la regione. “Questa bella partnership con Nespresso ci consentirà quest’anno di donare 100 quintali di riso a circa 200 tra le organizzazioni benefiche convenzionate con il Banco sul nostro territorio, che assistono oltre 20.000 persone in difficoltà, ha dichiarato Stefano Dalmonte, presidente di Banco Alimentare Emilia-Romagna. Siamo molto grati a Nespresso per averci resi partecipi di questo progetto, sia per la possibilità che ci viene offerta di distribuire un ottimo prodotto, sia perché tale prodotto è l’esito di un importante percorso volto a favorire la cultura del recupero. Da oltre 30 anni, anche Banco Alimentare si adopera per trasformare lo spreco in risorsa: recuperando cibo ancora ottimo ma non più commercializzabile e lo fa arrivare capillarmente a persone in difficoltà nella nostra regione”. I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. Una tendenza positiva riscontrata anche in Emilia-Romagna che ha segnato un +22% con circa 70 tonnellate di caffè e 7 di alluminio rimessi in circolo. Oltre all’inserimento del Banco Alimentare dell’Emilia-Romagna, il progetto Da Chicco a Chicco da quest’anno si amplia ulteriormente grazie alla recente collaborazione con Fondazione Progetto Arca. A partire dal 18 dicembre e per tutto il 2025, il riso prodotto dal riciclo delle capsule esauste sarà infatti distribuito anche attraverso le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca presenti nelle città di Milano, Roma, Torino e Bari. Oltre 60.000 piatti di riso diventeranno un primo aiuto in favore delle persone che, in queste città, usufruiscono di questo servizio diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari. Non solo un piatto caldo e nutriente, dunque, ma la possibilità di creare relazioni di fiducia e accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può fornire supporto, ponendo le basi per un percorso di reintegrazione sociale. “Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.