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(Adnkronos) - E' morto a 82 anni Cesare Cursi, senatore di Alleanza nazionale e sottosegretario nei governi Berlusconi. "Con profonda commozione noi familiari annunciamo la scomparsa del Senatore Cesare Cursi, figura di alto profilo istituzionale e uomo di raro equilibrio umano e professionale", si legge in una nota dei familiari. La camera ardente sarà allestita presso il Senato della Repubblica, Sala Nassiriya, lunedì 17 dalle 10 alle 18. "Nato a Roma nel 1942, laureato in Giurisprudenza e avvocato cassazionista, Cesare Cursi ha dedicato l’intera vita al servizio delle istituzioni e del Paese. La sua esperienza parlamentare, maturata tra la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, lo ha visto protagonista attento e rigoroso in alcune delle sfide più delicate della politica italiana. Ha ricoperto incarichi di governo di grande responsabilità: Sottosegretario ai Trasporti e Sottosegretario alla Salute, ruoli nei quali ha saputo coniugare competenza tecnica, visione politica e profondo senso dello Stato. Nel corso della sua attività parlamentare è stato inoltre Presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo, distinguendosi per la serietà e la capacità di dialogo con tutte le forze politiche e sociali". "Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa quanto alla competenza si unissero doti personali altrettanto rare: sobrietà, discrezione, senso del dovere, attenzione sincera alle persone. La sua vita testimonia il valore di una politica svolta con rigore, rispetto e spirito di servizio — valori oggi più che mai preziosi. Ci lascia l’eredità di un impegno civile vissuto senza clamore, ma con straordinaria determinazione e coerenza. Il suo ricordo continuerà a vivere negli affetti della famiglia e in quanti hanno potuto apprezzarne la serietà, l’intelligenza e la profonda umanità". Lascia 2 figli e 3 nipoti. Figura di lungo corso della politica italiana, Cursi iniziò la sua attività istituzionale come capo della segreteria di Amintore Fanfani, proseguendo poi un impegno parlamentare durato quattro legislature al Senato e una alla Camera. Nel corso della XII legislatura, l’unica da deputato, si distinse come il parlamentare più attivo, con 106 progetti di legge presentati, un dato che lo collocò ai vertici dell’iniziativa legislativa dell’epoca. È stato inoltre sottosegretario ai Trasporti e successivamente sottosegretario alla Salute, ricoprendo incarichi di rilievo in due settori strategici per il Paese. "Esprimo il mio sincero e profondo cordoglio per la scomparsa del senatore Cesare Cursi, che ha sempre servito le Istituzioni con competenza, rigore e senso dello Stato, ricoprendo anche ruoli di grande responsabilità con equilibrio e serietà. La sua lunga esperienza parlamentare, maturata tra la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, è stata vissuta in modo rigoroso e rispettoso. A sua moglie Lia, alla sua famiglia e ai suoi cari giunga la vicinanza mia personale e del Senato della Repubblica". Così su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Apprendo con dolore della scomparsa di Cesare Cursi. Perdiamo non solo un grande uomo delle istituzioni, ma anche un amico con cui ho avuto il privilegio di condividere anni importanti in politica quando muovevo i primi passi nella nostra Provincia. Cesare era un punto di riferimento per tutti coloro che credono nel servizio pubblico: avvocato stimato, politico rigoroso, sempre vicino al territorio e ai cittadini. La sua passione, la sua competenza e il suo senso dello Stato resteranno un esempio per chiunque voglia onorare la politica come impegno autentico e dedizione alla comunità. Alla sua famiglia e ai suoi cari va il mio più sincero cordoglio". Ad affermarlo in una nota è il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Ho appreso con dolore della notizia della scomparsa di Cesare Cursi. Parlamentare di lungo corso, fu senatore di Alleanza nazionale, presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama e sottosegretario alla Salute. Diede un contributo importante alla nascita di Alleanza nazionale per unire l'area cattolica alla destra politica". Lo sottolinea Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato. "Lo ricorderemo sempre attivo, operoso nel suo ufficio in Piazza della Maddalena, con un ritratto di Amintore Fanfani alle spalle, del quale era stato giovane collaboratore. Seppe unire -ribadisce l'esponente azzurro- la cultura cattolica a quella di una destra che si modernizzava e non tradì mai gli insegnamenti di un grande protagonista della storia italiana del dopoguerra. Ricordiamo Cesare per il suo impegno infaticabile e la passione che ha sempre avuto sui temi delle politiche sociali e della politica sanitaria”. "Addio a Cesare Cursi, ultimo democristiano fanfaniano. Ha attraversato prima e seconda Repubblica compiendo scelte che sono sempre coincise con le nostre, compreso il sostegno disinteressato a Giorgia Meloni". Lo scrive su X Gianfranco Rotondi.
(Adnkronos) - Una riforma urgente dei meccanismi di revisione dei prezzi nei contratti pubblici, affinché il diritto al cibo non resti schiacciato tra l’aumento dei costi e la mancanza di risorse, e le imprese possano continuare a garantire ogni giorno un servizio che è, prima di tutto, un presidio di equità sociale. E' l'appello che Anir Confindustria rinnova al Governo e al Parlamento. Secondo Anir "negli ultimi cinque anni i prezzi dei beni alimentari in Italia sono aumentati del 25%, quasi otto punti percentuali in più rispetto all’inflazione generale, come certifica l’Istat. Un dato che fotografa con chiarezza la situazione del settore della ristorazione collettiva, che sostiene da solo un aumento esponenziale dei costi mentre cresce, di giorno in giorno, la domanda sociale di accesso al cibo pubblico — mense scolastiche, sanitarie, aziendali e sociali". "I costi continuano a salire, ma i contratti pubblici restano bloccati da anni", spiega Massimo Piacenti, presidente di Anir Confindustria. "Oggi ci troviamo nella condizione paradossale di dover garantire ogni giorno milioni di pasti a prezzi fermi al passato, mentre il costo di ogni singolo ingrediente, dell’energia e del lavoro cresce mese dopo mese. E nonostante questo, la domanda di accesso al cibo, soprattutto pubblico, aumenta: per molte famiglie il pasto servito nelle mense scolastiche o sociali è ormai l’unico pasto equilibrato della giornata. Siamo di fronte a una vera e propria istanza sociale, che il nostro settore affronta da solo", continua. "Il concetto di cibo pubblico -aggiunge Paolo Valente, direttore generale di Anir Confindustria – sintetizza il nostro ruolo: garantire, in modo industriale ma con finalità pubblica, un bene primario, un diritto universale. Non si tratta solo di alimentare, ma di educare, includere e costruire coesione. Per questo chiediamo che il valore sociale del pasto e delle imprese che lo rendono possibile venga riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni con strumenti adeguati e strutturali", conclude. Anir Confindustria ribadisce infine la necessità che la revisione automatica dei prezzi nei contratti pubblici di servizi – già prevista per i lavori – venga estesa al settore della ristorazione collettiva, per assicurare stabilità economica alle imprese e continuità a un servizio che ogni giorno tiene insieme economia, salute e diritti.
(Adnkronos) - L’evento è organizzato da Ieg Middle East e V Group e si svolge con il Patrocinio del Ministero del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente (Moccae) degli Emirati Arabi Uniti, con gli auspici dell’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, i patrocini del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Ita - Italian Trade Agency Dubai. Oltre 100 brand internazionali, suddivisi in settori chiave dell’industria verde, si riuniscono in questa vetrina senza precedenti per il Medio Oriente, testimoniano un impegno condiviso verso la sostenibilità e la biodiversità: coniugando l’expertise europea e la visione mediorientale, l’evento sottolinea il grande potenziale della cooperazione internazionale nella creazione di città più verdi, salutari e resilienti per le generazioni future. In fiera, aziende leader degli Emirati - Tanseeq Investment Group, Desert Group, Grand Grower Horticulture, Pheladelfia Agricultural, Planters Group e Gale Pacific — giocheranno un ruolo fondamentale nel plasmare il dialogo su paesaggio, florovivaismo e pianificazione urbana sostenibile. "Myplant & Garden Middle East 2025 rappresenta un’opportunità unica per riunire il meglio delle competenze internazionali in questi ambiti. Il nostro obiettivo è creare una piattaforma che ispiri nuove soluzioni per città più verdi e resilienti in tutto il Medio Oriente e non solo", sottolinea Valeria Randazzo, la direttrice della Fiera. Con numerose delegazioni di buyer provenienti da tutto il Gcc (Gulf Cooperation Council: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar), Myplant & Garden Middle East 2025 sarà un hub commerciale strategico per lo sviluppo del settore a livello internazionale. Il mercato del paesaggio in Medio Oriente sta vivendo una crescita senza precedenti: si stima che entro il 2026 il suo valore supererà i 20 miliardi di dollari, con un incremento annuale compreso tra il 5 e il 7%. Le città del Golfo, in particolare, stanno integrando il verde nei grandi progetti di sviluppo come Neom e Diriyah Gate, utilizzandolo non solo come elemento estetico, ma come strumento di adattamento climatico in risposta a condizioni ambientali sempre più estreme. Spazi verdi ben progettati possono aumentare il valore delle proprietà fino al 15%, trasformando il paesaggio e la cura del verde in un vero e proprio investimento strategico per gli sviluppatori. Le politiche nazionali, come la Vision 2030 dell’Arabia Saudita e quella degli Emirati Arabi Uniti, pongono infatti il verde al centro delle strategie di sviluppo sostenibile. La Saudi Green Initiative, ad esempio, prevede la piantumazione di 10 miliardi di alberi e il recupero di oltre 74 milioni di ettari di terreno: uno sforzo che mira a ripristinare le funzioni ecologiche vitali, migliorare la qualità dell'aria, limitare le tempeste di sabbia, ridurre delle isole di calore, migliorare la gestione delle acque piovane e il rafforzamento della coesione sociale. Dal 2021, in Arabia Saudita sono già stati piantumati oltre 100 milioni di alberi e arbusti, che hanno risanato 120.000 ettari di territorio. Città come Dubai e Riyadh stanno guidando questa transizione con progetti ambiziosi: Green Riyadh, che mira a piantare 7,5 milioni di alberi e abbassare la temperatura della città di 2,2°C, e il Dubai 2040 Urban Masterplan, che pone parchi e spazi aperti al cuore degli sviluppi urbani. Parallelamente, cresce anche la domanda di prodotti per il giardinaggio, con un aumento medio delle vendite del 7% annuo, trainato dai nuovi programmi residenziali.