INFORMAZIONI![]() Giuseppe CurciUnicomm srl Commercio e Distribuzione Ruolo: Direttore Risorse Umane Gruppo Area: Human Resource Management Giuseppe Curci |
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(Adnkronos) - Terna ha concluso le attività di trapianto di circa 48.500 talee di Posidonia oceanica in prossimità dell’approdo di Terra Mala, nella Città Metropolitana di Cagliari. L’intervento, che ha interessato un’area di 1.515 m2, è propedeutico alla realizzazione del ramo ovest del Tyrrhenian Link, la tratta sottomarina di circa 480 km che collegherà la Sicilia alla Sardegna. (VIDEO) L’espianto è stato effettuato a una profondità fra 10 e 12 metri da operatori tecnici subacquei e biologi specializzati, che hanno provveduto a bloccare sul fondale marino i fasci selezionati, inserendoli in apposite cornici reticolate. Le talee sono state riposizionate in siti idonei, secondo criteri ambientali specifici al fine di favorirne la crescita e la conservazione. Terna avvierà un piano di monitoraggio ambientale della durata di cinque anni. Il progetto è stato seguito in ogni sua tappa da personale qualificato Terna e condiviso con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Direzione Generale Tutela della Biodiversità e del Mare) attraverso il supporto di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). La Posidonia oceanica riveste un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino in quanto svolge un’azione di protezione della linea di costa dall'erosione e funge da habitat per numerosi organismi animali e vegetali che al suo interno trovano nutrimento e riparo. L’attività rientra nel più ampio progetto del Tyrrhenian Link, per il quale Terna prevede un investimento complessivo di 3,7 miliardi di euro. L’opera comprende due collegamenti in corrente continua a 500 kV: il ramo est tra Campania e Sicilia e il ramo ovest tra Sicilia e Sardegna. L’infrastruttura si estenderà per circa 970 km di tracciato in cavo marino, con una capacità di trasporto di 1.000 MW per ciascuna tratta. Il completamento dell’opera è previsto per il 2028.
(Adnkronos) - "Il nostro sistema fiscale, ce lo dicono Ocse e Banca d’Italia, penalizza il lavoro dipendente, soprattutto nelle fasce medio-alte. Un dirigente in Italia paga aliquote che altrove si applicano solo a chi guadagna quattro volte di più. Non è equità. E un disincentivo al merito. Accogliamo le proposte del Ministero dell’Economia sul taglio delle tasse per i ceti medi. Ma l’attesa non è più un’opzione. Il percorso va accelerato. Chiediamo una riforma fiscale all’altezza del tempo che stiamo vivendo. Una riforma che alleggerisca la pressione sul lavoro dipendente, che valorizzi chi crea occupazione e competenze, e che riconosca il ruolo strategico della dirigenza italiana come leva di competitività, coesione e progresso". A dirlo il presidente Cida, Stefano Cuzzilla intervenendo alla presentazione del 2° rapporto Cida-Censis 'Rilanciare l'Italia dal ceto medio. Riconoscere competenze e merito, ripensare fisco e welfare'. "Non possiamo più accettare - sottolinea - che chi investe in previdenza complementare, sanità integrativa, formazione e innovazione venga penalizzato da un sistema che taglia detrazioni e benefici in base a soglie di reddito nominale, scollegate dalla realtà economica di chi ogni giorno contribuisce al benessere del Paese. Difendere il ceto medio e chi lo guida significa anche difendere il risparmio, che è da sempre il caposaldo di questa fascia: un patrimonio non solo economico, ma anche culturale". "Tra le priorità da affrontare - avverte - c’è anche un altro nodo strategico: la questione del tetto agli stipendi nel settore pubblico e in ambiti ad alta funzione istituzionale. Una soglia rigida e generalizzata rischia di produrre una pericolosa emorragia di competenze in settori nevralgici per la tenuta del Paese: magistratura, forze armate, pubblica amministrazione, sanità, università, enti di ricerca". "Se le migliori professionalità, soprattutto tra le nuove generazioni, sono spinte - ribadisce il presidente Cuzzilla - a cercare altrove riconoscimento e prospettive, a perdere è l’interesse generale. Serve una riflessione concreta, che superi l’approccio ideologico, per valorizzare il capitale umano e garantire al Paese istituzioni all’altezza delle sfide che lo attendono". "Continuare a considerare i pensionati - ha aggiunto - solo come un costo è miope. I pensionati rappresentano un gigantesco giacimento di competenze ed esperienza, oltre che di welfare. Con l’espulsione indiscriminata dal mercato del lavoro, rischiamo di impoverire definitivamente il sistema. Serve una nuova visione: che riconosca il diritto alla libertà di lavoro, che valorizzi i percorsi senior, che costruisca una previdenza davvero accessibile e sostenibile. Non per generosità, ma per intelligenza collettiva".
(Adnkronos) - “Il Piemonte, con tutti i suoi 1180 comuni, grandi, piccoli, piccolissimi, ha un tema che è quello di innovarsi ma soprattutto, di protendere verso un futuro che sia sostenibile e soprattutto sinergico; sinergico con le imprese che ci sono sul territorio, sinergico con gli enti locali che lo rappresentano, per far sì che entrambe le due figure, i due stakeholder principali, imprese e città, siano davvero il tessuto vivo”. E’ il commento del vicepresidente Anci Piemonte, Steven Palmieri, intervenuto a Biella alla presentazione del settimo bilancio di sostenibilità ambientale di A2A che ribadisce come sia fondamentale l’impegno delle politiche a livello regionale: “Non possiamo andare avanti con dei territori che diventano sempre più poveri senza imprese e non possiamo pensare di avere dei comuni che siano senza imprese e senza la spinta giusta per allocarle e farle crescere”.