(Adnkronos) - 'La vita è bella' vince il prime time. Il film di Roberto Benigni ha conquistato 2.645.000 spettatori e il 15,2% di share, seguito da Rai1 con 'Blackout 2 – Le Verità Nascoste' che ha raggiunto 2.582.000 spettatori e il 14.7% di share. Ottimo debutto stagionale per 'Stasera tutto è possibile' su Rai2 con Stefano De Martino che ha segnato 2.263.000 spettatori e il 14.2% di share. Fuori dal podio troviamo Italia 1 con 'Le Iene' con 1.188.000 spettatori (8,3% share) mentre La7 con il programma di Gianni Floris 'DiMartedì' ha intrattenuto 1.556.000 spettatori (9,2% share). A seguire: Rai 3 con 'Zack, cane eroe' (693.000 spettatori, 3.5% share); Rete 4 con 'E’ Sempre Cartabianca' (656.000 spettatori, 4,5% share); TV8 con 'Un Natale da Favola' (326.000 spettatori, 1,7% share) e Nove con 'Little Big Italy' (288.000 spettatori, 1,9% share). In access prime time Rai1 domina con 'Affari Tuoi' con 6.469.000 spettatori (29.8% share) mentre Canale5 con 'Striscia la Notizia' ha raccolto 2.973.000 spettatori (13,7% share). Nel daytime pomeriggio si segnalano gli ottimi risultati di 'BellaMa’. Il programma quotidiano, condotto da Pierluigi Diaco su Rai2 dal lunedì al venerdì dalle 15.27 alle 17, ha raggiunto il 7,7% di share nella prima parte e l'8,1% di share nella seconda. Il picco è stato del 9.5%. La media di stagione di 'BellaMa’' si attesta al 6,7%, più 1.1 % di share rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, posizionando Rai2, nella fascia 15.30-17, come terza rete nazionale.
(Adnkronos) - FederlegnoArredo annuncia la propria adesione al patto territoriale per le competenze e per l’occupazione nella manifattura del mobile e dell’arredo, un progetto pilota finanziato da Regione Lombardia e promosso dalla Provincia di Monza e della Brianza, che mira a creare percorsi di formazione continua e a colmare il divario tra le competenze richieste dalle imprese del settore legno-arredo e la disponibilità di lavoratori qualificati. Concentrato sul territorio della Brianza, il progetto svilupperà percorsi formativi brevi dedicati a utenti fragili, tra cui migranti, disoccupati e donne in condizioni di difficoltà, offrendo competenze pratiche in falegnameria, montaggio mobili, tappezzeria e cucito. FederlegnoArredo, da sempre impegnata a rispondere al fabbisogno formativo e occupazionale delle imprese del settore, avrà un ruolo centrale nella mappatura dei fabbisogni formativi attraverso quattro focus group con aziende e il sistema formativo locale. Coordinerà inoltre il collegamento tra imprese e percorsi formativi, favorendo l’inserimento lavorativo tramite stage e tirocini. Il progetto, coordinato dall'Agenzia per la formazione, l'orientamento e il lavoro di Monza e Brianza (Afol), coinvolge 16 soggetti, tra istituzioni, enti del terzo settore, associazioni di categoria e imprese del territorio, con l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo cogliendo le opportunità di uno dei comparti di punta del Made in Italy, sostenendo la competitività delle imprese locali del legno-arredo. “Siamo orgogliosi di contribuire a un’iniziativa che unisce formazione, occupazione e innovazione sociale" dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. "Il design viene spesso percepito come un'arte puramente creativa, ma include aspetti meno visibili e altrettanto essenziali, come la manualità e la profonda conoscenza dei materiali, delle tecniche e dei più moderni processi di produzione. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere la nostra filiera in tutti i suoi aspetti, e di sottolineare come ciascuna figura professionale coinvolta nel processo di produzione sia cruciale per il successo di un comparto che è l’orgoglio del Made in Italy. Questo progetto pilota si propone come modello replicabile per altri distretti, contribuendo a rafforzare il legame tra mondo della formazione e imprese”. A marzo 2025 ci sarà l’avvio del primo percorso formativo con Artwood Academy, scuola d'alta formazione nel campo del design del legno e della falegnameria contemporanea (fondata da FederlegnoArredo nel 2013 a Lentate sul Seveso, MB) che si dedica a soddisfare le esigenze formative delle aziende del distretto brianzolo. Entro aprile 2026 saranno formate almeno 25 persone, pronte a entrare nel mercato del lavoro come falegnami, operatori che operano su macchine a controllo numerico, progettisti, disegnatori, prototipisti, tappezzieri e cucitori. Attrarre nuove competenze è una sfida cruciale per un settore che affronta una crescente carenza di lavoratori qualificati. Secondo il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, nel quinquennio 2024-2028 il fabbisogno occupazionale del legno-arredo a livello nazionale sarà compreso tra 22mila e 34mila unità, con almeno 8mila lavoratori per le industrie del legno e oltre 25mila per il comparto del mobile. Il 48% delle nuove figure richieste nel periodo 2024-2028 richiederà un diploma tecnico-professionale di secondo grado. Le imprese della filiera legno-arredo in Lombardia sono poco più di 8.600 di cui oltre 4.600 dell’Arredo (54%) e quasi 4.000 nel Legno (46%), con un fatturato totale che ammonta a 10,8 miliardi di euro. Gli addetti impiegati nella filiera Legno-Arredo in Lombardia sono più di 53.000. Nella produzione di mobili è la provincia di Monza e Brianza ad avere il primato, con 1.325 aziende, 9.879 addetti ed un fatturato prodotto di circa 2,2 miliardi di euro. La provincia di Monza e Brianza presenta il maggior numero di imprese d’Italia dedicate al settore ed è capace di trainarlo, coprendo il 40% del fatturato totale della Lombardia (Fonte: Centro Studi FederlegnoArredo).
(Adnkronos) - Geotermia, nuovo nucleare e idrogeno. Saipem raccoglie la sfida della transizione energetica e studia nuove soluzioni innovative per il settore energetico in linea con l’obiettivo Net Zero al 2050. In questo quadro, guardando al calore dal sottosuolo come fonte di energia rinnovabile affidabile e continuativa, ma ancora poco utilizzata rispetto alle sue reali potenzialità, Saipem ha siglato nel 2024 un Memorandum d’Intesa con Geolog, azienda attiva nella valutazione di formazioni geologiche e in soluzioni di perforazione, e Ignis H2 Energy, azienda specializzata nell'acquisizione, esplorazione e sviluppo di fonti geotermiche. L’obiettivo è quello di sviluppare soluzioni avanzate che possano consentire un maggiore utilizzo dell’energia geotermica, in Italia e a livello internazionale. In particolare, a livello di ricerca e sviluppo i tre ambiti principali di interesse di Saipem sono i sistemi geotermici di prossima generazione, l’energia geotermica offshore e la riconversione di pozzi oil&gas. Il Memorandum d’Intesa prevede che le tre società realizzino studi congiunti sull’energia geotermica non convenzionale, ovvero sorgenti di calore terrestre difficilmente accessibili e per questo ancora scarsamente sfruttate, e su quella offshore, di cui è ricco il bacino del Mediterraneo. Saipem si occuperà dello studio di fattibilità di impianti geotermici, valutando le soluzioni tecniche ad oggi disponibili sul mercato e identificando eventuali gap tecnologici. Geolog e Ignis contribuiranno alla valutazione delle formazioni geologiche e delle soluzioni di perforazione, nonché all'analisi della disponibilità di risorse geotermiche. L’expertise riconosciuto di Saipem nell’ambito della perforazione nel settore Oil&Gas così come nella realizzazione di grandi impianti e di sistemi di trasporto di fluidi, è già oggi virtuosamente al servizio della geotermia tradizionale onshore, permettendo di operare lungo l’intera catena del valore. La rivalutazione strategica dell’energia geotermica da parte di Saipem prevede anche lo sviluppo di convergenze virtuose con altri ambiti cruciali nei percorsi di decarbonizzazione dei prossimi decenni. La parola chiave, in questo senso, è 'ibridazione': ibridazione di progetti e tecnologie close to market come, ad esempio, nella sinergia tra processi di cattura della CO2 (Ccs) ed energia geotermica a bassa-media entalpia. La soluzione tecnologica Bluenzyme di Saipem per la Ccs, idonea all’utilizzo di calore recuperabile da fonti a bassa temperatura, può infatti ridurre ulteriormente le emissioni sfruttando l’energia geotermica come energia di processo. Questo concetto viene concretamente sfruttato nel progetto di cattura della CO2 del Gruppo Hera e Saipem, denominato CapturEste, che è stato recentemente selezionato dalla Commissione Europea per ricevere quasi 24 milioni di euro di sovvenzioni dal Fondo per l'Innovazione, per contribuire a mettere in atto tecnologie pulite all'avanguardia in tutta Europa. Per Saipem l'energia geotermica ha un ruolo strategico nel proprio mix energetico per accelerare la decarbonizzazione sia dell'approvvigionamento che del consumo energetico. La valorizzazione su larga scala e lo sfruttamento dell'energia geotermica rappresentano campi di naturale interesse per Saipem poiché comportano l'impiego di tecnologie, asset e competenze vicine al core business tradizionale dell’azienda: in qualità di leader nella perforazione e costruzione di impianti Oil&Gas onshore e offshore, con know-how e tecnologie specifiche per l'esecuzione di grandi e complessi progetti in tutto il mondo, Saipem è stata coinvolta nello sviluppo di progetti relativi allo sfruttamento dell'energia geotermica convenzionale fin dagli anni '70. Sempre in ottica di sviluppo di nuove fonti di energia, Saipem intende valutare le potenziali applicazioni dei reattori compatti di nuova generazione Small Modular Reactor (Smr) per installazioni offshore. Da qui l’accordo di collaborazione con newcleo, siglato lo scorso anno. L’obiettivo è quello di studiare l’applicazione della tecnologia ‘Small Modular Lead-cooled Fast Reactor’ (Sm-Lfr) di newcleo per produrre energia elettrica. L’accordo prevede, inoltre, la possibilità di estendere l'uso della tecnologia di newcleo per generare energia elettrica a zero emissioni e anche calore di processo a zero emissioni alle installazioni offshore di petrolio e gas e migliorarne quindi le performance di sostenibilità. La tecnologia di newcleo consente una maggiore efficienza nell’utilizzo del combustibile nucleare rispetto ad altri tipi di impianti convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri reattori, in linea con i principi dell’economia circolare. Per Saipem la produzione di energia a zero emissioni attraverso impianti galleggianti offshore dotati di reattori compatti di nuova generazione può rappresentare una nuova frontiera per la transizione energetica. Altro vettore del futuro energetico è l’idrogeno verde, prodotto cioè sfruttando l’energia ricavata da fonti rinnovabili. Saipem e Nel Asa, durante la World Hydrogen Week 2024 a Copenaghen, hanno presentano Ivhy 100, prototipo di elettrolizzatore da 100 MW che sfrutta la tecnologia di elettrolisi alcalina atmosferica di Nel. L’innovativa soluzione per la generazione di idrogeno rinnovabile è stata progettata ed industrializzata per essere scalabile, modulare e per facilitare l'installazione e la messa in servizio di sistemi su larga scala. Saipem punta a soddisfare la crescente domanda di riduzione delle emissioni di carbonio nei settori più critici attraverso l'utilizzo di idrogeno rinnovabile, concentrandosi sulla creazione di derivati dell’idrogeno come l’ammoniaca, il metanolo e i carburanti sostenibili. Sempre in ottica di decarbonizzazione, la cattura della CO2 consente di chiudere il cerchio contenendo l’emissione di carbonio in atmosfera prodotto dai settori industriali cosiddetti hard-to-abate. Bluenzyme, soluzione tecnologica di Saipem per la cattura della CO2 basata sull’impiego di enzimi che, oltre al progetto precedentemente descritto con Hera a Ferrara, è stata selezionata da Ren-Gas, sviluppatore finlandese di progetti per l'idrogeno verde e l'e-metano, per il proprio impianto di e-metano a Tampere in Finlandia. Si tratta del primo impianto di cattura del carbonio post-combustione su scala industriale introdotto nel Paese. Saipem fornirà supporto completo dalla progettazione al collaudo finale delle prestazioni dell'unità di cattura. L'impianto Ren-Gas di Tampere produrrà circa 200 GWh di carburante rinnovabile per il trasporto pesante sia su strada che marittimo, oltre a 180 GWh di teleriscaldamento a zero anidride carbonica per il sistema di teleriscaldamento di Tampere. Il processo di produzione di e-metano utilizzerà le circa 40mila tonnellate di anidride carbonica catturate ogni anno dai fumi dell'impianto di incenerimento dei rifiuti di Tarastenjärv.