(Adnkronos) - Il principe Harry nel mirino di Donald Trump? Il think tank conservatore Heritage Foundation ha riaperto il caso affinché i documenti privati sul visto di immigrazione del principe Harry siano resi pubblici. Si terrà il 5 febbraio la prima udienza in tribunale dall'insediamento del presidente Donald Trump, che l'anno scorso dichiarò che non avrebbe protetto il secondogenito di re Carlo, qualora dovesse venir fuori che nella sua domanda ha mentito in merito al consumo di droghe. L'organizzazione sostiene che il governo degli Stati Uniti dovrebbe pubblicare i documenti relativi alla richiesta di visto del duca del Sussex, che gli consente di rimanere in California, per dimostrare se ha rivelato o meno il suo passato utilizzo di stupefacenti. Secondo la legge statunitense, i richiedenti il visto devono dichiarare se hanno assunto droghe e possono essere deportati se non lo fanno. Il principe Harry aveva raccontato di aver fatto uso ricreativo di marijuana, cocaina e funghi psichedelici nel suo bestseller di memorie 'Spare', in cui ha descritto nel dettaglio come avesse fatto uso di droghe come mezzo per affrontare la sua infanzia traumatica. In un passaggio del libro del 2023, il principe Harry parla apertamente delle sue esperienze con la cocaina da "ragazzo diciassettenne profondamente infelice", confessando che "non è stato molto divertente e non mi ha reso particolarmente felice, come invece sembrava rendere tutti quelli intorno a me, ma mi ha fatto sentire diverso e questo era il mio obiettivo principale. Sentirmi diverso". Questa ammissione, tuttavia, non è stata accolta con favore dalla Heritage Foundation, che ha accusato il principe o di aver mentito nei suoi documenti per il rilascio del visto sul suo uso di droga o di aver ricevuto un trattamento speciale dall'amministrazione dell'ex presidente Joe Biden, che gli ha permesso di continuare a vivere a Montecito. Questo è quanto afferma una sentenza visionata da Newsweek, che rivela che il giudice Carl J. Nichols ha ordinato agli avvocati di Heritage e al principe Harry di incontrarsi presso una corte federale a Washington DC mercoledì 5 febbraio. Il think tank di destra aveva già perso una causa a settembre intentata contro il Dipartimento per la sicurezza interna, dopo che una richiesta di divulgazione dei documenti del principe Harry era stata respinta, con il giudice Nichols che aveva stabilito che i documenti dovevano rimanere riservati. Trump espresse le sue opinioni sulla questione, precedentemente alla prima sentenza del giudice Nichols. In un'intervista con l'Express del 2024 dichiarò: "Non lo proteggerei. Ha tradito la Regina. È imperdonabile. Se dipendesse da me, sarebbe da solo". Pochi giorni dopo, fu interrogato sulla sua posizione sui Sussex durante un'intervista di Gb News con Nigel Farage. Quando Farage gli chiese se al principe Harry sarebbero stati concessi dei "privilegi speciali", il tycoon Trump affermò: "No. Se ha mentito, dovranno essere prese misure appropriate".
(Adnkronos) - Lidl Italia dà il via al nuovo anno con 9 tagli del nastro, oltre 160 nuovi posti di lavoro e un investimento complessivo di oltre 70 milioni di euro, confermando gli obiettivi di espansione della rete vendita su tutto il territorio nazionale. Questa mattina ha aperto per la prima volta le sue porte ai clienti il punto vendita di Gozzano (No). A questa nuova apertura si aggiungono anche i 5 nuovi store della catena inaugurati in contemporanea il 9 gennaio a Bergamo (Bg), San Bonifacio (Vr), Termoli (Cb), Andria (Bt) e Oristano (Or), e i tagli del nastro del 16 gennaio a Modena, Gorla (Va) ed Erice (Tp). "L'inaugurazione di nove nuovi supermercati in soli 15 giorni testimonia il proseguimento senza sosta del nostro piano di sviluppo che ci porterà a raggiungere i 1.000 punti vendita entro il 2030", sottolinea Massimiliano Silvestri, Presidente Lidl Italia. "Questi nuovi store non solo rafforzano la nostra presenza sul territorio nazionale, ma generano anche importanti opportunità di lavoro, contribuendo allo sviluppo economico delle comunità locali in cui operiamo”. Il percorso di consolidamento di Lidl Italia nell’ultimo decennio è stato sostenuto da ingenti investimenti per l’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici e l’ammodernamento e rinnovo degli esistenti, raggiungendo nel secondo semestre del 2024 un investimento pari a €400 milioni destinati all’apertura di 40 punti vendita. Gli ingenti investimenti per l’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici e l’ammodernamento e rinnovo degli esistenti sostenuti da Lidl in questi anni sono cresciuti a un tasso medio annuo del +12,9% nell’ultimo decennio, superiore rispetto alle top-10 aziende della Gdo (+8,1%). Nella progettazione di ognuno dei punti vendita inaugurati oggi, Lidl ha seguito metodi costruttivi orientati all’efficienza energetica, garantendo edifici in linea con i più recenti standard aziendali di sostenibilità ambientale. Tutti gli store sono dotati di un impianto fotovoltaico e il restante fabbisogno energetico è coperto al 100% da fonti rinnovabili. L’illuminazione interna sfrutta sia la luce naturale, garantita da ampie vetrate, sia sistemi a Led, che offrono un risparmio del 50% rispetto alle tecnologie tradizionali. I nuovi store offrono prodotti freschi, con frutta e verdura consegnate ogni giorno, un vasto assortimento di pane e specialità da forno nell’area panetteria e piatti pronti disponibili nell’angolo rosticceria. Fa parte della proposta anche una selezione di oltre 100 prodotti certificati V-Label vegetariani e vegani a marchio Vemondo. Inoltre, tutti i clienti possono usufruire di Lidl Plus, l’app gratuita di Lidl che offre buoni sconto personalizzati, promozioni esclusive e la possibilità di consultare i volantini digitali direttamente dal proprio smartphone.
(Adnkronos) - "L'impianto di Gela è il primo di Saf di grande scala non solo in Enilive, ma anche in Italia ed è tra i primi in Europa: parliamo di 400 mila tonnellate all'anno di Saf, quasi un terzo della domanda di Saf prevista nel 2025" a livello continentale. Questo "conferma la rilevanza del sito di Gela che quest’anno celebra 60 anni di attività: un traguardo rilevante. Fino al 2014 era un petrolchimico, nel 2019 è diventata la seconda bioraffineria di Eni". Lo ha detto Stefano Ballista, amministratore delegato Enilive, oggi all’Adnkronos, nel corso di un evento nella città siciliana per annunciare "un nuovo importante obiettivo raggiunto, ovvero l'avvio della produzione di Biojet o Saf", Sustainable aviation fuel, carburante sostenibile per l’aviazione. "I biocarburanti - spiega Ballista - possono fornire un contributo immediato alla riduzione delle emissioni. Lo possono fare, non solo per il trasporto leggero, ma anche in settori, come l'aviazione e il marittimo. Il Saf è, al momento, l'unica soluzione per la decarbonizzazione del trasporto aereo. Già oggi si può utilizzare in miscela il Saf, fino al 50%, nei motori degli attuali aeromobili. Enilive ha l'obiettivo di proseguire quanto avviato con Gela - aggiunge - e quindi di aumentare la capacità di produzione di Saf e raggiungere 1 milione di tonnellate nei prossimi anni, con ulteriore crescita fino a 2 milioni di tonnellate, quindi un raddoppio ulteriore, entro il 2030. L'hvo - sottolinea - è diesel, ma prodotto da materia prima rinnovabile, analogamente al Saf ma, in questo caso, per trasporto su strada. Questo è utilizzato nelle motorizzazioni diesel, più recenti. Il messaggio è che c’è una soluzione che consente già oggi di muoverci in modo più sostenibile. Questo percorso caratterizzarà tutti i prossimi investimenti in cui l'opzione di produrre Saf sarà un perno".