INFORMAZIONIGaetano Aarrubbo |
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(Adnkronos) - Sono otto i gioielli di "inestimabile valore" rubati questa mattina al Louvre nel colpo messo a segno da 4 ladri in appena 7 minuti oggi, 19 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Cultura di Parigi, mentre le Figaro ha elencato gli oggetti portati via dai banditi: si tratta di un diadema della parure della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di una collana della parure di zaffiri della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di orecchini della parure di zaffiri della regina Maria Amalia e della regina Ortensia, di una collana e di un paio di orecchini di smeraldi di Maria Luisa, una spilla detta “spilla reliquiario”, di un diadema e di una grande spilla da corsetto dell'imperatrice Eugenia. Si è 'salvata' dal furto spettacolare la corona dell'imperatrice Eugenia, portata via ma poi abbandonata dai banditi. La polizia l'ha ritrovata danneggiata ma non rotta nei pressi del museo parigino. E' un gioiello dal valore inestimabile, creato negli anni '50 del 1.800 per la famiglia Bonaparte: si tratta di una delle poche corone appartenute a un sovrano francese giunte fino a noi. Creata dal gioielliere Alexandre-Gabriel Lemonnier e presentata all'Esposizione Universale del 1855, nella corona, alta 13 cm e larga 15 cm, porta incastonati 1.354 diamanti e 56 smeraldi, il tutto sormontato da otto archi a forma di aquila, con base in oro cesellato, secondo la scheda dell'oggetto disponibile nel catalogo del Louvre. Realizzata per la moglie di Napoleone III, oltre a quella di Luigi XV, è l'unica altra corona di un sovrano francese ad essere stata conservata: quella di Napoleone III, creata nello stesso periodo, è andata perduta. Il Louvre ha acquisito il gioiello il 29 febbraio del 1988, con l'aiuto del collezionista d'arte Roberto Polo. Dopo essere stata di proprietà dell'imperatrice, la corona era stata lasciata in eredità alla principessa Maria Clotilde Bonaparte. Era esposta nella Galleria di Apollo, in una teca blindata, e rivela "lo sfarzo del Secondo Impero e la maestria dei gioiellieri dell'epoca".
(Adnkronos) - "Il salario minimo per legge a 9 euro non va bene perché sono un imposizione al basso verso una possibile trattativa. Questa demagogia del salario minimo è un boomerang incredibile in Italia, non possiamo massacrare la contrattazione con un limite di legge. Quello che vogliamo ancora fare è potenziare la contrattazione collettiva, dare forza a una gamba fondamentale. E incentivare i rinnovi contrattuali". Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, intervenendo alla tavola rotonda 'Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro' in corso a Roma. "C'è sì un problema di salario in Italia, e questo governo sta facendo tanto, un intervento di 10 miliardi all'anno, 40 in totale, per il taglio del cuneo fiscale". "Il tema della sicurezza sul lavoro è purtroppo caldo, tante sono le morti, tanti gli incidenti. Noi abbiamo messo in campo la patente a punti, risorse con tanti ispettori in più. E poi il grande confronto con le parti sociali che crediamo sia fondamentale. Anche Inail ha messo in campo tanto dal punto di vista dell'innovazione, ma credo che serve uno scatto di tutti i soggetti che sono al tavolo per arrivare a un cambio culturale. Sull'ultimo decreto allo studio non entro in merito perchè è in fase di costruzione e dire delle cose potrebbe essere sbagliato".
(Adnkronos) - "L'Italia è il primo paese al mondo, attraverso il consorzio Biorepack, ad occuparsi del riciclo organico degli imballaggi compostabili. Questo avviene perché l'Italia è in Europa il Paese che raccoglie di più e meglio la frazione organica dei rifiuti organici". Così Marco Versari, presidente Consorzio Biorepack, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il rifiuto organico rappresenta il 40% dei rifiuti che noi produciamo ogni giorno, è la parte più grossa ed è anche quella più difficile da raccogliere. Quindi bisogna trovare il modo di aiutare i cittadini a raccoglierla. Ed essendo il Paese che da ormai 30 anni fa la raccolta della frazione organica, anche se è diventata obbligatoria dal 2022, l'Italia si è inventata dei materiali che si comportano come la plastica quando li adoperi, ma si comportano come la frazione organica quando li metti negli impianti di trattamento della frazione organica. In questo modo poi producono energie e compost", spiega Versari. Il sacchetto prima, "poi sono arrivate le buste della spesa, piatti, posate, bicchieri". Quindi, conclude: "C'è chi fa la raccolta, c'è chi produce gli imballaggi e ci sono quelli che li riciclano e quindi noi chiudiamo il cerchio, lavorando con i Comuni e mettendo a loro disposizione le risorse della responsabilità estesa dei produttori".