INFORMAZIONIGabriella GianiLifeed Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: Corporate & Growth Marketing Manager Area: Marketing Management Gabriella Giani |
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(Adnkronos) - Dopo quattordici mesi di lavori un immobile pubblico in disuso nella periferia di Roma è stato trasformato in un’eccellenza internazionale. Il nuovo Laboratorio Antidoping Fmsi di via delle Rupicole diventa un centro all’avanguardia riconosciuto a livello mondiale e un modello di rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e di riqualificazione di un’intera area. Oggi, il ministro della Salute Orazio Schillaci e il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, hanno visitato i cinque piani della struttura, accompagnati dal Presidente della Federazione Italiana Medico Sportiva, Maurizio Casasco, dal presidente del Coni Luciano Buonfiglio e dai vertici di Sport e Salute, il presidente Marco Mezzaroma e l’ad Diego Nepi Molineris. È stata proprio Sport e Salute ad effettuare l’intervento, grazie ad un investimento complessivo di 17,2 milioni di euro previsto dalla legge di bilancio 2024, prima acquisendo l’immobile in disuso e poi trasformandolo, in soli 14 mesi, nell’unico Laboratorio Antidoping Fmsi in Italia, tra i 30 al Mondo accreditati dalla World Anti-Doping Agency. Oggi il Laboratorio è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale sia per efficienza operativa nell’evasione del carico analitico, sia per la totale copertura dei metodi analitici approvati dalla Wada, oltre ad essere centro di riferimento nel campo della ricerca antidoping, nell’identificazione di nuovi biomarcatori e nello sviluppo di metodologie analitiche innovative. La nuova sede permetterà di analizzare sino a 25mila campioni all’anno con un picco di 200 campioni al giorno in caso di grandi eventi, mantenendo l’accreditamento Wada. Il Laboratorio potrà anche sviluppare ulteriormente la sua attività produttiva e scientifica, grazie a nuove politiche di efficientamento e alla possibilità di eseguire tutti gli screening approfonditi anche sugli integratori alimentari, e avrà un ruolo all’avanguardia nella ricerca delle droghe sintetiche, svolgendo quindi una importante funzione per il Paese. A lavorare nei nuovi locali sarà uno staff di 35 persone, guidate dal Direttore Scientifico, Francesco Botrè, e dal Vice Direttore tecnico, Xavier de la Torre. “Oggi confermiamo e rafforziamo l’impegno del Governo nel contrasto al doping, una priorità che richiede massima attenzione e collaborazione da parte di tutte le istituzioni. Il Ministero della Salute garantisce un contributo costante e fattivo attraverso le attività di sorveglianza della Sezione per la Vigilanza e il controllo sul Doping e per la tutela della salute nelle attività sportive nonché attraverso le campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte soprattutto ai giovani. È un impegno e una responsabilità comune che da oggi trovano nella nuova sede del Laboratorio Antidoping Fmsi di Roma un rinnovato impulso per il contrasto al doping e per la tutela dell’etica sportiva e della salute pubblica”, ha spiegato il ministro della Salute Orazio Schillaci. “Oggi inauguriamo il nuovo laboratorio antidoping italiano, un altro significativo passo avanti verso le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano Cortina, che qualifica l’impegno antidoping dell’Italia ben oltre i Giochi, ponendo la nostra Nazione ai vertici dell’eccellenza mondiale anche dal punto di vista infrastrutturale. Il Governo si era impegnato a realizzare il nuovo centro entro la fine dell’anno e oggi sostanziamo il rispetto di questo impegno, inaugurando un laboratorio all’avanguardia, uno dei soli 30 centri accreditati dall’Agenzia Mondiale Antidoping, che sarà punto di riferimento per il sistema sportivo italiano e internazionale, dedicato al contrasto della piaga del doping e alla ricerca avanzata di settore, in linea con le attività portate avanti a livello europeo. Il laboratorio costituisce anche una grande opportunità per approfondire la cooperazione internazionale nei settori della scienza e della medicina dello sport con i Paesi destinatari del Piano Mattei e con le Nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. La nuova struttura, massima espressione degli standard internazionali, consentirà di promuovere e preservare i valori dell’integrità sportiva e della leale competizione, nonché di ampliare le quote di mercato italiano nei controlli antidoping e nell’elaborazione del passaporto biologico dell’atleta”, ha aggiunto il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.
(Adnkronos) - A dieci promettenti manager è stato attribuito oggi presso il Pontificio Istituto Patristico Augustinianum il Premio Giovane 2025, il prestigioso riconoscimento istituito da Federmanager e dal suo Gruppo Giovani per valorizzare nuove competenze, visione e leadership nel mondo manageriale. Giunto alla sua settima edizione, il premio conferma la volontà dell’associazione di sostenere le nuove generazioni, sempre più protagoniste nei processi di innovazione e trasformazione delle imprese italiane. Ai dieci premiati si è aggiunta una menzione speciale dedicata al miglior Expat manager. Al primo posto come miglior manager dell’edizione 2025 si è classificato Stefano Bison, chief executive officer di Humanitas Medical Care. Bison è Amministratore Delegato di Humanitas Medical Care, la rete di poliambulatori e centri diagnostici del Gruppo Humanitas, uno dei principali player ospedalieri in Italia. Con una solida esperienza nella gestione aziendale, strategia e innovazione, guida una realtà riconosciuta per l’eccellenza clinica, la ricerca e l’Università Hunimed. Ha maturato negli anni competenze di alto livello in contesti internazionali come Assicurazioni Generali, Boston Consulting Group, Oliver Wyman e Lehman Brothers. Bison porta nel Gruppo Humanitas una visione manageriale orientata allo sviluppo e alla qualità dei servizi. Gli altri manager premiati sono: Luca Canonico, BorgWarner, Torino; Chiara Carrisi Centro Medico Santagostino, Milano; Francesco Castellone, Iren Spa, Parma; Elena Chiarella, Fincantieri Spa, Friuli-Venezia Giulia; Alessandra Faella, Baker Hughes, Firenze; Alessandra Marinacci, Tim spa, Roma; Valentina Marchio, Nextchem Spa (Gruppo Maire), Milano; Luca Damiano Sozzo, Zoetis Italia Srl, Roma; Antonio Zaccariello, Anz Srl, Napoli. Il Premio speciale Expat è stato assegnato ad Alessio Ruffinelli, Umbra Group Spa, Perugia, per il contributo di rilievo portato in un contesto internazionale altamente competitivo. Il premio di oggi conclude un contest che ha coinvolto circa 2.000 manager under 44 iscritti a Federmanager. Dopo un’attenta valutazione dei curricula provenienti da tutta Italia, i profili più meritevoli sono stati selezionati da un comitato di valutazione composto dal Gruppo Giovani Federmanager e da Jefferson Wells – Gruppo Manpower. La selezione si è basata su criteri rigorosi: percorso formativo, esperienze professionali, anzianità nel ruolo, meriti maturati e motivazioni personali alla candidatura. Inoltre, per questa edizione, ai candidati è stato richiesto di presentare un progetto di innovazione applicato al business, con particolare attenzione alle implicazioni etiche nell’attuale fase di trasformazione, in coerenza con il tema del contest. 'Next – new ethics for transformation' è infatti il filo conduttore della settima edizione del Premio, che ha posto al centro il ruolo strategico delle nuove generazioni manageriali nella gestione dell’innovazione e nell’evoluzione dei paradigmi etici imposti dalle tecnologie digitali emergenti. "Complimenti a questi giovani manager che dimostrano che in Italia è possibile crescere professionalmente, avere successo e soprattutto contribuire alla competitività del Paese. A loro va il mio incoraggiamento a migliorarsi sempre, rafforzando competenze e network", è il commento del presidente Federmanager, Valter Quercioli. "Questo premio vuole essere un messaggio di sostegno alle donne e agli uomini di talento che rappresentano una ricchezza per le imprese, creano nuove opportunità per il Paese e trovano in Federmanager un alleato per il proprio percorso di crescita professionale", ha continuato. «Questa edizione conferma quanto le nuove generazioni manageriali siano pronte a guidare il cambiamento, con coraggio, responsabilità e una visione aperta all’innovazione. Il 'Premio giovane manager' vuole valorizzare proprio questo: la capacità di leggere il presente e di preparare il futuro, mettendo al centro etica e competenze", ha dichiarato la coordinatrice del Gruppo Giovani Federmanager, Paola Vitale. "È per noi un grande motivo di orgoglio essere partner del Premio Giovane Manager anche quest’anno. Con Jefferson Wells, la realtà di ManpowerGroup dedicata alla ricerca e selezione di profili senior ed executive, crediamo fortemente nel valore di iniziative che sostengono lo sviluppo delle nuove generazioni di leader” ha continuato Laura Gangitano, senior manager di Jefferson Wells. “Questa edizione affronta temi che sentiamo particolarmente vicini: la trasformazione del mondo del lavoro e la centralità dell’etica nella leadership. Oggi più che mai, il talento di una e di un leader si misura anche nella capacità di essere responsabile e guidare il cambiamento con integrità. Per questo contribuiamo ad un progetto che valorizza competenze e visione, preparando manager in grado di affrontare le sfide del futuro", ha continuato. "In un contesto di profonda trasformazione digitale, il ruolo dell’etica diventa centrale per guidare l’innovazione verso obiettivi sostenibili e responsabili", ha concluso Sergio Terzi, associate dean to international relations di Polimi graduate school of management. "La settima edizione del Premio Giovane Manager, promossa da Federmanager, ha evidenziato come le nuove generazioni di manager siano pronte a interpretare il cambiamento con coraggio, competenza e una visione aperta all’innovazione, mettendo al centro valori etici e responsabilità sociale. La digital transformation e l’intelligenza artificiale offrono opportunità straordinarie, ma pongono anche nuove sfide: è fondamentale che i leader di oggi sappiano leggere il presente e preparare il futuro, integrando competenze tecniche con una solida cultura etica. Solo così sarà possibile creare valore per le imprese e per la società, promuovendo una crescita inclusiva e sostenibile. Formare persone capaci di guidare la trasformazione digitale con responsabilità e visione è la sfida più importante che dobbiamo affrontare insieme. L’etica del futuro passa dai manager del presente, chiamati a essere protagonisti attivi nel disegnare paradigmi innovativi e sostenibili", ha spiegato. A moderare la tavola rotonda Roberto Inciocchi, giornalista di Rai3, con gli interventi di Monsignor Renzo Pegoraro, presidente Pontificia Accademia per la Vita, Paola Vitale, coordinatrice nazionale Giovani Federmanager, Daniele Damele, presidente Federmanager Friuli V.G. e autore del libro 'Etica ed economia' - ed. Kepown, Lorenzo Bagnoli, vicepresidente Giovani Imprenditori Confindustria, Roberta Parena, referente nazionale giovani Aidp e Sergio Terzi, associate dean Polimi graduate school of management. Il contest è stato organizzato in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita, Jefferson Wells – Manpower Group, Polimi graduate school of management e Federmanager Academy.
(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU, e in corso a Napoli. Tre giorni dedicati alla scienza del multi-rischio per comunità e territori resilienti in un clima che cambia, che hanno riunito ricercatori, istituzioni e imprese attorno ai risultati maturati in tre anni di lavoro. Per Prota, l’elemento centrale del progetto è la contaminazione tra discipline: “Abbiamo messo insieme chi studia i rischi naturali, ambientali e antropici e chi lavora nelle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è fondamentale per arrivare ai cittadini: capire come percepiscono i rischi, coinvolgerli nella coprogettazione e nelle azioni di mitigazione e adattamento climatico necessarie per ridurre impatti e rischi legati a fenomeni che cambiano rapidamente”. Il presidente sottolinea i risultati concreti: “Li distinguerei in due categorie: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni di chi tutela i cittadini, e strumenti per valutare la situazione dei rischi e l’efficacia delle azioni messe in campo”. Tra questi, Return Ville, la città virtuale sviluppata dal progetto: “Abbiamo creato Return Land, un simulatore per mostrare scenari e interventi. Con il Dipartimento della Protezione Civile, nostro partner fin dall’inizio, porteremo questi strumenti a Regioni, Comuni, enti locali e imprese”. Prota evidenzia anche l’approccio multirischio come elemento distintivo: “Solo così possiamo avvicinarci alla complessità reale dei problemi”. E cita la Return Academy: “In aula hanno lavorato ingegneri, architetti, giuristi e filosofi, che hanno appreso direttamente dai ricercatori cosa emergeva dal progetto. Porteranno queste competenze nel loro lavoro quotidiano, pubblico o privato”. Ampio spazio è dedicato ai giovani: “Abbiamo superato i target previsti per RTDA, dottorati e assegni di ricerca, con una partecipazione femminile spontanea superiore al 40%. Il nostro obiettivo è dare continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato”. Infine, il presidente sottolinea il rapporto con l’Anci: “All’inizio dell’anno nuovo ospiteremo un incontro a Napoli con i sindaci per chiudere il cerchio e penso che potremo anche sottoscrivere un accordo affinché i Comuni possano beneficiare pienamente dei risultati di Return".