(Adnkronos) - Prima l'ha adescata su Instagram, poi l'ha incontrata e violentata. Gli agenti della polizia della squadra mobile della questura di Monza e della Brianza hanno arrestato l'11 luglio scorso un cittadino cubano di 25 anni domiciliato a Monza, per violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazzina di 13 anni. La giovane ha raccontato di aver conosciuto il 25enne tramite amici in comune, su Instagram, circa una settimana prima del fermo. Rassicurata dal fatto che l’uomo le diceva di avere 17 anni, la ragazza ha accettato di incontrarlo presso la stazione ferroviaria di Monza, a condizione di non restare da sola con lui. L'uomo l'ha poi convinta, rassicurandola che si stessero dirigendo verso un’area frequentata, nel luogo dove poi sarebbe avvenuta la violenza. Gli agenti della squadra mobile, dopo aver raccolto il primo racconto dalla giovane e attivato la procedura del 'Codice Rosso', hanno assicurato le prime fonti di prova sul luogo del fatto, indicato dalla vittima come l’area boschiva limitrofa alla pista ciclabile che corre lungo il canale Villoresi zona est della città. Qui, grazie alla collaborazione della vittima, nel corso di un primo sopralluogo di polizia scientifica sono stati repertati una bottiglia in vetro di Coca-cola dalla quale ha bevuto il 25enne prima della violenza e l’involucro del preservativo da lui utilizzato dopo aver cercato un rapporto non protetto. Gli agenti hanno poi accompagnato la giovane e la madre presso la clinica Mangiagalli di Milano, dove gli accertamenti sanitari hanno confermato l’avvenuta violenza sessuale e dove sono stati sequestrati anche gli indumenti indossati dalla 13enne al momento dei fatti. Il giorno successivo, in questura, con il supporto di uno psicologo e di concerto con il pm della procura di Monza, la giovane ha fornito agli investigatori elementi fondamentali sia per la ricostruzione di quanto accaduto, sia per l’identificazione dell’autore. Dopo i primi approcci, l’uomo ha steso un asciugamano sul prato invitando la ragazza a sedersi e a togliersi scarpe e calze e solo in quel momento le ha rivelato la sua vera età. A questo punto, vincendo la sua resistenza, ha abusato di lei utilizzando un gel che aveva già con sé. Dopo la violenza, la giovane ha provato a scappare a piedi nudi ma è stata raggiunta dal suo aggressore che l’ha minacciata con un coltello di non dire nulla e, come nulla fosse, l’ha riportata alla stazione di Monza. Solo il giorno dopo, confidandosi con un’amica, la vittima ha avuto il coraggio di denunciare l’accaduto. Grazie alle precise indicazioni fornite dalla ragazzina, gli agenti della squadra mobile, acquisite fonti di prova e identificato l’autore, lo hanno rintracciato nella tarda mattinata dell’11 luglio. La successiva perquisizione personale e domiciliare, nel corso di un secondo sopralluogo di polizia scientifica, ha restituito altre fondamentali fonti di prova a suo carico: l’asciugamano ancora sporco, sul quale è avvenuta la violenza, rinvenuto nella lavatrice e pronto per essere lavato, gli indumenti indossati al momento dei fatti, nascosti tra la biancheria sporca e il coltello utilizzato per minacciare la vittima. L’uomo, che aveva già un biglietto aereo per la Spagna e la valigia pronta, è stato quindi associato presso la casa circondariale di Monza a disposizione della procura di Monza, che ha richiesto la convalida del fermo e l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere
(Adnkronos) - Con la Circolare 9/E del 24 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate interviene sul fronte della compliance fiscale, offrendo una visione più chiara del Concordato preventivo biennale (Cpb). Il documento interviene a dettagliare le nuove regole di adesione al concordato, che si applicheranno già a partire dal biennio 2025-2026 e lo fa disegnando un sistema più selettivo, ma al tempo stesso più flessibile e orientato al merito. Una riforma che chiama in causa il ruolo del professionista fiscale, sempre più strategico nel guidare imprese e contribuenti verso un rapporto più collaborativo e trasparente con il fisco. Secondo Raffaele Di Capua, fondatore dello studio Di Capua & Partners, la circolare rappresenta “un passaggio cruciale nel consolidamento del Concordato preventivo biennale come strumento di compliance evoluta". "L’introduzione di soglie massime per i contribuenti ad alta affidabilità fiscale e la possibilità di rimodulare la proposta in presenza di eventi straordinari - prosegue - segnano un’evoluzione verso una fiscalità più equa, trasparente e prevedibile. Di particolare rilievo è il nuovo regime opzionale di imposta sostitutiva, che, con aliquote graduate (10%-15%) in base al punteggio Isa, premia comportamenti virtuosi e continuità dichiarativa”. Ma non mancano le voci critiche. Secondo la visione di Proactiva, le modifiche introdotte rischiano di indebolire ulteriormente l’attrattività di uno strumento che, già nella sua prima versione, non aveva riscosso grande entusiasmo tra i contribuenti. “Dal punto di vista tecnico le novità rilevanti, che riguardano le nuove adesioni a partire dal biennio 2025 2026, prevedono l’introduzione di nuove cause di decadenza/cessazione introdotte al fine di contrastare possibili utilizzi distorsivi del nuovo istituto e una soglia massima relativa al maggior reddito non tassato eccedente quello concordato”, spiega Luca Bisignani, Partner di Proactiva Corporate & Tax. “Nel complesso si tratta di interventi solo parzialmente mitigati da altri di minor rilevanza, che inevitabilmente riducono l’appeal dell’Istituto il quale già di per sé non aveva incontrato particolari favori presso i contribuenti. Tali ulteriori limitazioni e restrizioni fanno ragionevolmente pensare che, nel corso dei prossimi anni, il Concordato preventivo biennale sia destinato a ‘sgonfiarsi’ al pari di altre agevolazioni che nel recente passato sono state introdotte con le migliori intenzioni per poi essere fortemente rimaneggiate e combattute all’esito delle prime verifiche sui dati di adesione e di gettito, come Industria 4.0 e 5.0 o il Superbonus al credito imposta R&S”, sostiene. Nella sua lettura Moore riconosce nella circolare un importante passo avanti verso un sistema di maggiore selettività, ma anche più maturo e orientato al merito. “L’introduzione di limiti quantitativi per i soggetti con elevato Isa è un messaggio chiaro”, aggiunge Paolo Borghi, partner dello studio Moore Professionisti Associati. “Il concordato - spiega - non è più solo uno strumento di semplificazione, ma diventa un vero e proprio patto di affidabilità tra contribuente e Amministrazione. Positiva anche l’apertura alla possibilità di comunicare eventi straordinari, che rende il meccanismo più flessibile e vicino alla realtà operativa delle imprese. Di contro, l’inasprimento delle cause di esclusione, penso soprattutto a operazioni straordinarie e partecipazioni incrociate, richiede una pianificazione ancora più attenta e consapevole. I controlli aumentano, ma crescono anche le tutele e i vantaggi per chi sceglie di aderire”. Un’evoluzione che rafforza ancora una volta il ruolo del consulente fiscale. “Dovremo guidare i clienti in scelte ponderate, valutando non solo la convenienza economica, ma anche la sostenibilità e la coerenza del percorso fiscale che intendono intraprendere”, conclude.
(Adnkronos) - “Noi, come Comuni, siamo stati i primi a mettere a terra le potenzialità del Pnrr. Abbiamo realizzato nuove infrastrutture, molte di queste opere sono in corso ma siamo stati tra i primi ad aver rispettato le tempistiche e gli obiettivi del Pnrr”. Lo ha detto Vito Parisi, vicepresidente Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) con delega al trasporto pubblico locale a alla mobilità sostenibile, partecipando alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’, che Anci patrocina, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna a Roma. “Ora bisogna parlare di governance, perché c’è l’infrastruttura, ma ci serve un processo di pianificazione seria, che vada oltre i Pums, i Piani urbani di mobilità sostenibile di cui si sono dotati diversi Comuni. Servono delle agenzie di trasporto - aggiunge - con dei manager che gestiscono il trasporto pubblico, e questo deve avvenire in sede locale e pubblica, come quella dei Comuni. Mi auguro che questo fondo venga rimpinguato, perché le risorse non sono soddisfacenti, e che ci sia un ripensamento”. Le agenzie di trasporto dei medi e piccoli Comuni, rispetto a quelli metropolitani, sembrano aver già individuato modelli virtuosi che, spiega Parisi, potrebbero essere applicati anche alle grandi città: “Mi auguro che quanto prima ci sia una condivisione dei dati al riguardo. Purtroppo, oggi la domanda di trasporto pubblico è basata su un dato storico e non si tiene conto delle evoluzioni che ci sono state, di quello che accade all’interno delle stazioni ferroviarie o con lo sharing dell’automobile piuttosto che delle biciclette. È un sistema che si sta evolvendo, però è importante che la sua governance ritorni in una sede pubblica. L’auspicio è che tutto ciò diventi molto concreto, perché date le tendenze ormai prossime, come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale, noi non possiamo subire un processo che rischia di essere nelle mani del privato”.