INFORMAZIONIFrancesco Angelo VaccaChi è: Responsabile della comunicazione - Istituto Superiore Studi Penitenziari. |
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(Adnkronos) - Nuovi radi israeliani su Gaza. Sono 82 le persone uccise in nottata nella Striscia, secondo quanto riporta oggi il ministero della Salute dell'enclave palestinese, controllata da Hamas. Cinque persone - riferisce - sono state uccise fuori dai siti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele, e altre 33 sono state uccise mentre attendevano i camion degli aiuti in altre località della Striscia. Decine di persone sarebbero state uccise anche in attacchi aerei durante la notte, tra cui 15 persone nella tendopoli di al-Mawasi, nella zona meridionale di Gaza. La difesa civile, legata ad Hamas, ha reso noto che un altro attacco contro una scuola trasformata in rifugio a Gaza City ha provocato la morte di almeno 12 persone. Lo riporta il Times of Israel. Nel darne notizia, l'Afp precisa che l'esercito israeliano, contattato dall'agenzia, ha fatto sapere che avrebbe "cercato di esaminare" le notizie. Hamas ha espresso soddisfazione per la nuova proposta per un accordo di cessate il fuoco con Israele nella Striscia di Gaza e ha osservato che i mediatori stanno compiendo grandi sforzi per raggiungere un accordo tra le parti. Lo scrive il quotidiano saudita Asharq News, secondo cui Hamas dovrebbe presentare la sua risposta ufficiale alla proposta entro domani sera. Hamas però, si legge nell'articolo, continua a contestare diversi punti della proposta. Le sue principali preoccupazioni riguardano l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e il ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf) dall'enclave palestinese. Hamas ha comunque affermato di considerare la proposta con "responsabilità" ed è disposto a dimostrare flessibilità, a patto che vengano rispettati gli interessi palestinesi. L'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas proposto dagli Stati Uniti prevede che il gruppo terroristico rilasci 10 degli ostaggi ancora in vita trattenuti nell'enclave palestinese e restituisca i corpi dei 18 ostaggi deceduti in suo possesso, scrive il New York Times citando a condizione di anonimato funzionari e israeliani informati sull'accordo, secondo cui questo processo dovrebbe avvenire in cinque fasi nell'arco di 60 giorni. Il quotidiano spiega che si tratta di un cambiamento significativo rispetto a una precedente proposta americana presentata a maggio. Quel piano prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi entro i primi sette giorni di cessate il fuoco. Il primo ministro israeliano Benjamin ha promesso di sradicare completamente il gruppo militante palestinese Hamas, nonostante le pressioni del presidente statunitense Donald Trump per un cessate il fuoco nella guerra a Gaza. "Libereremo tutti i nostri ostaggi ed elimineremo Hamas. Non ci sarà più", ha dichiarato Netanyahu in durante una visita a un oleodotto nella città di Ashkelon, vicino al confine settentrionale di Gaza. "Li distruggeremo fino alle fondamenta". "Uccidere il nemico, riportare a casa gli ostaggi e vincere: questa è la nostra missione. Non c'è alcuna possibilità che ci arrendiamo o che scendiamo a compromessi", ha dichiarato dal canto suo il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, che oggi ha fatto visita alle truppe in prima linea a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, insieme al capo del comando Sud delle Idf, maggiore generale Yaniv Asor. Hamas "non è cambiata" e continua a perseguire la distruzione di Israele, ha aggiunto il ministro, secondo cui le operazioni militari nella Striscia mirano a "raggiungere due obiettivi: la restituzione degli ostaggi e la fine di Hamas. Non abbandoneremo questi obiettivi".
(Adnkronos) - L'accesso al lavoro tramite Agenzia avviene oggi più velocemente che in passato: entro quattro mesi dal primo contatto con una Agenzia per il lavoro i candidati trovano una occupazione, rispetto ai sei mesi del 2022. In due casi su cinque il candidato ottiene un lavoro entro un mese. Dalla rilevazione di Ipsos si evidenzia, inoltre, che per i lavoratori in somministrazione sono preferibili i contratti a tempo determinato tramite Agenzia piuttosto che quelli diretti con l’azienda: oltre la metà dei lavoratori in somministrazione (54%), infatti, predilige i vantaggi del contratto a termine tramite Agenzia. E' quanto emerge dalla ricerca condotta da Ipsos per Assolavoro, l’associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, sul mercato del lavoro in Italia e sul ruolo delle Agenzie, e presentata oggi in occasione dell'assemblea pubblica dell'associazione. In generale, aumenta tra la popolazione la conoscenza delle agenzie per il lavoro che passa dal 73% del 2002 al 79% di oggi, mentre permangono margini di miglioramento sulla conoscibilità della formazione offerta gratuitamente ai lavoratori dalle Agenzie e sul welfare dedicato: solo il 44% dei somministrati e il 22% dei candidati conoscono la formazione di settore, e solamente il 41% dei somministrati e il 15% dei candidati il welfare. I contratti in somministrazione vengono considerati una forma di lavoro moderna (33%) e assimilabile al lavoro dipendente (35%) (per legge i lavoratori tramite Agenzia hanno stessi diritti, stesse tutele e stessa retribuzione dei colleghi direttamente assunti dall’azienda, ndr). L’81% dei candidati intervistati consiglia di rivolgersi ad una Agenzia. Dalla ricerca Ipsos emerge che le Agenzie favoriscono le prime esperienze di lavoro per i giovani, aiutano chi ha perso un’occupazione a trovarne una nuova e forniscono supporto alle aziende nel rispondere alla domanda di lavoratori con competenze altamente specializzate. Se è vero, infatti, che più di un lavoratore su due in somministrazione è un giovane under 35, le Agenzie non sono solo un’ottima porta d’accesso al mercato del lavoro per chi ha ancora poca esperienza, ma nel 34% dei casi sono un valido canale per reinserirsi nel mondo del lavoro, e nel 38% una via per la ricerca di migliori opportunità di lavoro. Per chi cerca un lavoro inviare curriculum alle aziende rappresenta il canale migliore (50%, dato in calo rispetto al 2022), seguono le Agenzie per il Lavoro (43%) e il passaparola (34%). Sempre più rilevante l’utilizzo di LinkedIn, soprattutto tra gli under 35 laureati dove si raggiunge il 48%. In questo contesto, per la popolazione le caratteristiche più ricercate in un buon datore di lavoro sono stipendio adeguato (71%) e stabilità e sicurezza (57%). Seguono avere un contratto che ti tuteli nei momenti di difficoltà (27%), lavoro in smart working (24%) e avanzamenti di carriera (23%). Nel caso dei candidati risulta importante l’attenzione alla formazione dei dipendenti in tre casi su dieci. Sull’avvento dell’Intelligenza Artificiale una fetta importante deve ancora farsi un’idea o è in attesa degli sviluppi futuri. Per la popolazione l’ia stravolgerà il mondo del lavoro, incrementando l’efficienza e garantendo lo sviluppo di nuove professionalità. Sei persone su dieci temono, però, che l’ia causerà una riduzione del personale nelle aziende. Più ottimisti i manager delle Agenzie per il lavoro, tre su quattro hanno già iniziato a implementare l’ia nel proprio lavoro, mentre la quota residuale ha comunque pianificato di utilizzarla.
(Adnkronos) - “Nell’accingermi a partecipare a Ecoforum per raccontare della nostra filiera circolare per “l’industria pulita” ho avuto l’opportunità, grazie all’indagine IPSOS, di raccogliere le percezioni dei cittadini, poco ottimistiche rispetto alle performance dell’Italia circolare. Lo sottolinea Riccardo Piunti, presidente del Conou ricordando come "gli Italiani, ad esempio, ritengono mediamente che circa il 50% dell’olio minerale usato sia destinato a combustione, molti pensano che la raccolta del rifiuto sia un compito del meccanico vicino di casa, che il processo complessivo sia affidato a singole aziende specializzate senza un coordinamento; addirittura, un 6% pensa che l’olio usato finisca in fogna". Piunti aggiunge che "credono tuttavia che, quando si rigenera, l’olio sia mediamente di buona qualità dando credito alla tecnologia e non all’organizzazione. Vorrei, al contrario, che fossero informati e fieri dei risultati del nostro Paese, consci del ruolo del modello consortile che porta a raccogliere l’olio a titolo gratuito e rigenerare tutto". "La coscienza dei buoni risultati - conclude - aiuterà il conseguimento di ulteriori traguardi che potranno essere raggiunti, nelle filiere più diverse, solo con il contributo informato di tutti".