INFORMAZIONIWeber Shandwick Relazioni Pubbliche e Uffici Stampa, Comunicazione e Marketing Ruolo: Consulente Area: Communication Management Francesco Aimola |
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(Adnkronos) - Cosa perderebbe (o guadagnerebbe) Fratelli d'Italia in caso di addio alla fiamma tricolore? Si tratterebbe di una mossa vantaggiosa o controproducente? Dopo le parole del ministro Luca Ciriani al Foglio, l'Adnkronos ha provato a chiedere al giurista Gabriele Maestri, esperto di simboli di partito, che effetti potrebbe avere sulla forza politica fondata da Giorgia Meloni lo 'spegnimento' della storica fiamma, eredità del Msi: "I militanti dalla storia più lunga - osserva il blogger, autore del libro 'I simboli della discordia' - potrebbero sentire mutilata quell'esperienza politica, non vedendo più il simbolo delle origini, ma difficilmente abbandonerebbero il partito solo per questo". Per i simpatizzanti di FdI che hanno iniziato a votare Meloni in un secondo momento, il superamento della fiamma potrebbe essere un elemento positivo: "I militanti e gli elettori arrivati in seguito, potrebbero non avvertire nessun particolare cambiamento concreto; anzi, apprezzerebbero soprattutto il venir meno di un argomento utilizzato spesso contro Fdi, con l'idea di costruire anche sul piano grafico un partito conservatore contemporaneo", prosegue Maestri, ricordando come in origine il simbolo di Fdi non contenesse la fiamma: "Il partito era nato senza. La fiamma fu chiesta alla Fondazione An per evitare che altri utilizzassero quel simbolo: ora, oltre dieci anni dopo averne ottenuto l'uso, quel bisogno probabilmente si è affievolito. Sarebbe interessante, piuttosto, immaginare se si troverà un simbolo nuovo, magari lavorando sul leone dei Conservatori e riformisti europei, o se si rinuncerà del tutto a raffigurare quelle idee politiche", conclude Maestri.
(Adnkronos) - Prende il via oggi il progetto 'Pasta masterclass', un’iniziativa promossa da Academia Barilla e realizzata in collaborazione con Cfp del Consorzio Sir e Trattoria Solidale, il primo ristorante didattico di Milano, che unisce l’alta qualità gastronomica all’impegno sociale. Un progetto inclusivo, dedicato ai giovani in situazioni di fragilità, che il Gruppo Barilla ha scelto di sostenere e riflette il suo impegno costante per promuovere diversità e inclusione. La Trattoria Solidale è un modello innovativo di ristorazione inclusiva e sostenibile: oltre a privilegiare materie prime di alta qualità, molte delle quali a km zero, impiega persone con fragilità psichiche, fisiche e sensoriali, insieme a individui provenienti da percorsi di reinserimento sociale. Durante la settimana, la cucina e gli spazi della Trattoria Solidale diventano un laboratorio didattico dove gli allievi del Centro di formazione professionale del Consorzio Sir, consorzio di cooperative sociali specializzate nei servizi alla persona, guidati da docenti-chef, possono apprendere e mettere in pratica la professione. Nel fine settimana, invece, la Trattoria apre al pubblico, offrendo l’opportunità a chi ha completato il percorso formativo di lavorare, con regolare contratto, sia nella brigata di cucina che nel servizio in sala. “Desidero esprimere - afferma Andrea Pellegata, direttore del Centro di formazione professionale del Consorzio SiR - un profondo ringraziamento al Gruppo Barilla e ad Academia Barilla per il sostegno straordinario che stanno offrendo con il progetto ‘Pasta Masterclass’. Questa collaborazione è un esempio concreto di come si possano unire eccellenza gastronomica e impegno sociale, contribuendo a creare opportunità di crescita per i giovani con fragilità. Iniziative come questa dimostrano che l’inclusione e la solidarietà non sono solo valori, ma azioni tangibili che trasformano vite e costruiscono un futuro migliore”. E' proprio in questo contesto che Academia Barilla, hub culinario del Gruppo Barilla, da sempre impegnata nella promozione della cultura gastronomica italiana, con il coinvolgimento del suo chef Marcello Zaccaria, guiderà i partecipanti di 'pasta masterclass' in un viaggio alla scoperta dell’identità italiana attraverso la pasta in tutte le sue varietà, esplorando le profonde connessioni tra tradizione culinaria e territorio. Ci sarà naturalmente una parte teorica sulla pasta: come nasce la selezione delle migliori semole, il processo produttivo dall’impasto all’essiccazione, i segreti e le differenze delle trafilature e così via. E, dalla teoria alla pratica, Chef Zaccaria mostrerà ai ragazzi i segreti dell’abbinamento perfetto tra formati di pasta e condimento che, ne valorizza struttura e palatabilità, condividendo tecniche e segreti per creare abbinamenti autentici e di alta qualità. Secondo Barilla Group “Pasta Masterclass vuole avvicinare giovani in situazioni di fragilità al mondo delle professioni food, dove serve personale preparato e qualificato. La collaborazione con Trattoria Solidale e il Cfp unisce la formazione e il lavoro con l’inclusione e la solidarietà. Diamo ai ragazzi l’opportunità di conoscere da vicino l’arte pastaria e il nostro saper fare, ma soprattutto vogliamo arricchire, attraverso la formazione, le loro competenze professionali e personali”. Con questo spirito, il percorso formativo avrà un ulteriore momento di condivisione e formazione al termine dell’anno accademico: una visita esclusiva al pastificio Barilla di Parma. Questa esperienza offrirà ai partecipanti un’occasione unica per conoscere il processo di produzione della pasta e del suo design, e per comprendere il valore e le opportunità del settore alimentare. La visita sarà una tappa importante per motivare i ragazzi a proseguire gli studi e considerare una carriera nel Food, valorizzando le competenze specialistiche acquisite e aprendo nuove prospettive professionali. Il progetto 'Pasta Masterclass', ideato da Felice D’Elia, del Gruppo Barilla, rappresenta un nuovo passo nell’impegno di Barilla verso diversità, uguaglianza e inclusione, valori fondamentali che l'azienda integra nel proprio modello di crescita e nel modo di fare impresa, sia all'interno dell'ambiente di lavoro che all'esterno. Molte delle iniziative del Gruppo Barilla in ambito D&I partono dal basso e sono sostenute dagli Employee Resource Group (ERG), gruppi di persone Barilla che si offrono come volontari organizzati in tutto il mondo, con l'obiettivo di favorire una cultura aziendale ancora più inclusiva e di dare impulso al cambiamento. Attualmente, Barilla conta 17 erg attivi guidati da dipendenti che coinvolgono attivamente quasi 2.000 persone in numerose iniziative DE&I, tra cui 'ThisAbility', un’iniziativa creata per promuovere l’inclusione sul posto di lavoro e valorizzare le persone con abilità diverse, offrendo loro un ambiente che incoraggia la crescita personale e professionale, che nel 2023, ha ricevuto il Premio Aretè. Barilla ha inoltre collaborato nel 2018 con Hackability, un’organizzazione non profit specializzata in design e tecnologie a impatto sociale. Questa partnership ha dato vita a Hackability@Barilla, una competizione che ha riunito maker e persone con esigenze specifiche per progettare soluzioni innovative, come packaging migliorato e strumenti di cucina inclusivi. Le fasi cruciali dell'iniziativa si sono svolte nella sede centrale del Gruppo di Parma, con lo scopo di trovare soluzioni adatte per persone con disabilità, degli anziani e in generale di chi ha bisogni speciali. Anche i plant di Barilla dislocati su tutto il territorio italiano e le sedi estere rinnovano quotidianamente il loro impegno per le comunità in cui operano. In Italia, per esempio, il pastificio Barilla di Foggia collabora da oltre un anno con l’associazione IFun, offrendo un prezioso supporto alle famiglie di bambini e ragazzi autistici della zona, attraverso visite e attività ludiche all’interno dello stabilimento e la donazione di un pulmino attrezzato per il trasporto di persone con disabilità. Mentre i plant di Castiglione delle Stiviere e di Novara, rispettivamente nel 2023 e 2024, hanno donato ambulanze alla Croce Rossa locale, affiancando le regolari donazioni di prodotti a organizzazioni accreditate per sostenere le comunità e i più bisognosi. Inoltre, Barilla anche quest’anno è partner dei WEmbrace Awards 2024, il Charity Gala ideato dalla campionessa paralimpica Bebe Vio e dall’associazione Art4sport, che promuove inclusione e diversità attraverso storie ispiratrici. L’evento, che segue l’iniziativa WEmbrace Sport, celebra lo sport integrato ad altissimo livello tecnico con la partecipazione di campioni Olimpici e Paralimpici. La collaborazione di Barilla con Bebe Vio e Art4sport, avviata negli anni per supportare iniziative come i WEmbrace Games, conferma l’impegno del Gruppo nella promozione di inclusione e benessere. Academia Barilla è il centro culinario del Gruppo Barilla dedicato alla promozione della Cultura Gastronomica Italiana, con la pasta come suo principale ambasciatore. Academia Barilla è guidata da un unico obiettivo: far vivere il cibo come espressione di cultura e non solo come un'esperienza sensoriale o alimentare. Fondata nel 2004 a Parma, Città Creativa della Gastronomia Unesco, la struttura ospita 18 stazioni di cucina, spazi multifunzionali, un auditorium con una cucina centrale, oltre a un Centro di Collaborazione con i Clienti multimediale dotato di tecnologie avanzate. Chef professionisti, appassionati di cucina e gastronomi trovano in Academia il luogo per esprimersi e condividere conoscenze ed esperienze. La Biblioteca gastronomica è il cuore culturale di Academia Barilla; uno strumento eccezionale di conoscenza sull'evoluzione della gastronomia e del gusto, una collezione di oltre 15.000 volumi (il più antico risale al XVI secolo) e 30 periodici, alcuni molto rari. La collezione è completata da una straordinaria selezione di oltre 5.000 menu storici. Inoltre, Academia Barilla si fa promotrice di The book of pasta, un volume pubblicato in collaborazione con ’editore internazionale Phaidon, che celebra la pasta in tutte le sue forme, raccogliendo oltre 150 ricette che spaziano dai grandi classici della tradizione italiana alle interpretazioni più innovative. Un omaggio al simbolo della cucina italiana, che mostra l’innovazione di Academia Barilla raccontando l’ingrediente simbolo della tradizione culinaria italiana per ogni occasione: la pasta.
(Adnkronos) - “L’Italia, Paese leader del riciclo in Europa, vive un paradosso proprio sul materiale riciclabile al 100 per cento e infinite volte, l’alluminio. Non sono infatti disponibili quantità sufficienti di rottami. Abbiamo, cioè, una capacità di riciclo sottoutilizzata”. Lo hanno affermato il presidente di Assomet-Centroal, Danilo Amigoni, e il direttore generale di Cial, Stefano Stellini, in una conferenza stampa alla Camera. (VIDEO) “La ragione - ha spiegato Amigoni - è che in quantità crescente (a livello Ue 1,4 mln t nel 2023, +13% su base annua) i rottami di alluminio vengono accaparrati sul mercato da Paesi del Far East, dove vengono lavorati con bassi standard ambientali e tramite sussidi che danneggiano l’Europa e, al suo interno, in modo particolarmente grave, l’Italia. Chiediamo alla politica italiana, che nei mesi scorsi ha offerto un primo segnale inserendo i rottami di alluminio e di altri metalli non ferrosi nel sistema di monitoraggio nazionale sull’export delle materie prime critiche, di spingere per l’introduzione in Europa di norme che consentano la fuoriuscita di rottame solo verso Paesi terzi in grado di certificare i medesimi standard ambientali della Ue, e dunque i medesimi oneri a carico delle imprese. Chiediamo inoltre una posizione a favore di modifiche al Cbam, il meccanismo che tassa l’importazione in Ue di materiali ad elevate emissioni, ma non i prodotti finiti che al loro interno contengono proprio quei materiali. Il che è un ulteriore elemento di penalizzazione per le attività di riciclo e per il mercato all’interno della Ue”. Le performance dell’alluminio nel riciclo sono molto evidenti nel comparto degli imballaggi, di cui si occupa Cial. Stellini ha evidenziato: “Con un tasso di riciclo medio, negli ultimi cinque anni, del 70% di imballaggi in alluminio, il nostro Paese non solo ha da tempo raggiunto e superato gli obiettivi al 2030, ma si colloca al primo posto in Europa con ben 10 punti percentuali sopra la media (59%) degli altri paesi. L’efficienza del sistema italiano è ancor più evidente se si analizza lo spaccato del tasso di riciclo per le sole lattine in alluminio per bevande, pari al 93,8% per il 2023. Un risultato da record, in linea con quello dei paesi i cui sistemi sono basati sul deposito cauzionale e abbondantemente superiore al tasso medio di riciclo europeo del 76%”. Ma l’Italia è capofila anche sulla prevenzione. "Uno studio realizzato da Cial per tracciare la tendenza evolutiva del packaging in alluminio a partire dal 2000 dimostra come le imprese della filiera siano riuscite a risparmiare in media ogni anno circa 5.350 tonnellate di materiale (l’equivalente di 51.000 carrozzerie per auto) per un totale di 107.000 tonnellate pari ad una riduzione complessiva di 936.000 tonnellate di CO2. Ciò grazie a miglioramenti dei processi produttivi e a una progettazione dell’imballo finalizzata a massimizzare il riciclo”, ha aggiunto Stellini. “In Italia - hanno ricordato Amigoni e Stellini - viene prodotto solo alluminio da riciclo che garantisce sostenibilità ambientale, decarbonizzazione ed efficienza energetica. Il riciclo necessita di solo il 5% dell’energia richiesta per la produzione di alluminio primario. A livello europeo il riciclo dell'alluminio potrebbe comportare una riduzione delle emissioni di CO2 del 46% all’anno al 2050”.